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Mese: Maggio 2016

Copparo: accensione impianti di riscaldamento negli edifici pubblici e privati fino al 10 maggio

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

A cause delle basse temperature registrate in questi giorni, delle valutazioni meteorologiche che prevedono il permanere per i prossimi giorni, di temperature al di sotto della media stagionale e del persistere di una notevole umidità, il sindaco Nicola Rossi ha autorizzato l’accensione degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici e privati nell’ambito del territorio comunale, fino al 10 maggio prossimo compreso, invitando la cittadinanza a limitare l’accensione nelle ore più fredde, ricordando l’obbligo di legge di non superare comunque la temperatura di + 20° C negli ambienti, prevedendo un funzionamento degli impianti per un massimo di 7 ore giornaliere, così come indicato dalla normativa di legge.

Sicura: al via un ciclo di incontri informativi sul territorio

da: ufficio stampa Portavoce del Sindaco di Ferrara

Ai nastri di partenza un ciclo di incontri nel territorio  per parlare di sicurezza e informare i cittadini su come vivere in maggiore  tranquillità nella  propria abitazione e comunità.

“La tutela della sicurezza – ha spiegato il Sindaco Tiziano Tagliani –  è un tema molto sentito dalla popolazione e l’Amministrazione comunale lo considera uno dei suoi obiettivi prioritari. A questo scopo abbiamo deciso di impegnare 100 mila euro per promuovere, incoraggiare e sostenere le iniziative finalizzate ad incrementare la sicurezza delle abitazioni private, con l’erogazione di un contributo per favorire l’adozione di mezzi di difesa (impianti di allarme, inferriate,grate, porte di sicurezza, ecc…) per il contenimento e tutela del fenomeno predatorio contro la proprietà privata. Ma non possono essere solo le telecamere della videosorveglianza, che andremo a potenziare, o i vari sistemi di sicurezza nelle abitazioni a contrastare i fenomeni delinquenziali:serve una coscienza civica diffusa nuova. “

A questo scopo l’Amministrazione ha  messo a punto il progetto “COMUNITA’ SI-CURA” che tende al perseguimento di più obiettivi :– incontri informativi sul territorio per parlare di prevenzione dei reati predatori, di come prevenire le truffe, della collaborazione sulla sicurezza urbana ed il decoro;– la promozione del “controllo di vicinato”;- la realizzazione di un bando per la concessione di contributi per l’installazione di sistemi di allarme e sicurezza presso le abitazioni private

“Le forze dell’ordine presidiano il territorio con grande impegno –  spiegano l’Assessore alla Sicurezza Urbana Aldo Modonesi e l’Assessore al Decentramento Simone Merli – ma spesso la loro attività non viene colta adeguatamente, mentre capita che, specialmente dalle zone di periferia, vi siano preoccupazioni e timori  che come comunità dobbiamo affrontare insieme. Abbiamo necessità di confrontarci ed ideare soluzioni che migliorino le condizioni di benessere delle comunità locali, creando reti di sostegno e il recupero di quella coesione sociale che vuol dire fare rete tra vicini di una stessa strada, di uno stesso quartiere per realizzare insieme un controllo informale delle proprie vicinanze. Da qui la decisione di promuovere incontri andando direttamente nelle frazioni, per far sentire ai cittadini la vicinanza delle istituzioni e delle forze dell’ordine, spiegare ciò che viene fatto per proteggerli, presentare alcune proposte operative, ascoltare le loro proposte e dare consigli per prevenire i pericoli”.

Il primo incontro è  martedi 3 maggio alle ore 18 nella sala Parrocchiale di Pontelagoscuro dove interverranno gli assessori comunali per presentare il progetto “comunità si-cura” e i rappresentanti della Polizia, di Stato, dei Carabinieri e della Polizia Municipale che parleranno della loro attività sul territorio, forniranno informazioni utili ed alcuni accorgimenti necessari per rendere le abitazioni più sicure.

Negli incontri verrà distribuito un  pieghevole contenente una serie di indicazioni per come proteggersi dai furti in casa, quali i contatti di pronto intervento e i riferimenti utili per accedere al bando.

Gli incontri proseguiranno toccando, via via, diversi centri abitati del Comune di Ferrara.

Infrastrutture e patrimonio artistico culturale, sbloccati lavori per un miliardo in Emilia-Romagna. Regione digitale, piano da 255 milioni per la banda ultra larga

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Dal Cipe, via libera alla Campogalliano-Sassuolo, al completamento del Servizio ferroviario metropolitano di Bologna, al recupero di beni ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma a Ferrara, Modena, Reggio Emilia, al completamento del Meis di Ferrara e a fondi per il patrimonio culturale di Bologna, fra cui il portico di San Luca. E la Giunta approva l’infrastrutturazione digitale di tutti i territori.

Bologna – E’ di un miliardo di euro il valore complessivo delle opere sbloccate in Emilia-Romagna dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) nella riunione di ieri a Roma, alla quale ha partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Provvedimenti che riguardano infrastrutture come il collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (valore complessivo dell’opera 506 milioni) e il completamento del Servizio ferroviario metropolitano e filoviarizzazione di Bologna (372 milioni), il completamento del Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah (Meis) di Ferrara (25 milioni), fondi per il recupero di beni ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma del 2012 nelle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, il Ducato estense (70 milioni) e per il patrimonio artistico-culturale di Bologna, fra cui Santuario di San Luca (2 milioni) e la basilica di Santa Maria dei Servi, il complesso monastico del Corpus Domini, la chiesa di San Giacomo (8 milioni).

Nell’ultima seduta, la Giunta regionale ha poi approvato il piano da 255 milioni per l’Emilia-Romagna digitale, con la connessione attraverso banda ultra larga garantita in tutti i territori entro il 2020.

Infrastrutture

Collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (“Bretella”): autorizzata la defiscalizzazione
Il Cipe ha autorizzato, in base all’articolo 18 della legge 183 del 2011, le misure di defiscalizzazione per l’affidamento in concessione del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (che collega la A 22 e la SS 467 “Pedemontana”). Ciò significa che il concessionario dell’opera, AutoCS (aggiudicatario della gara), non pagherà allo Stato le imposte per il periodo di tempo necessario a mantenere l’equilibrio economico-finanziario dell’intervento infrastrutturale. In seguito a questo provvedimento, acquisterà piena efficacia la Convenzione per la concessione, già sottoscrittatra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società AutoCS, che prevede, oltre alla Campogalliano-Sassuolo, il raccordo alla tangenziale di Rubiera. Il valore complessivo dell’opera è di 506 milioni di euro, di cui 215 milioni di contributo pubblico.
Sono previsti 31 anni di concessione, di cui 4 per la realizzazione dell’asse principale tra la A 22 e la SS 467. La lunghezza complessiva della bretella è di 15 km, comprensiva di 2 gallerie artificiali, 8 viadotti e 5 svincoli, e dei due assi secondari di collegamento alla tangenziale di Modena, 3,5 km comprensiva di 2 viadotti, 2 sottopassi ferroviari e 2 svincoli, e di raccordo alla tangenziale di Rubiera, 1,4 km di lunghezza e comprensiva di 1 viadotto, 1 sottopasso ferroviario e di un ponte sul torrente Tresinaro. E’ inoltre prevista la variante alla SS 9 Via Emilia in corrispondenza dell’abitato di Rubiera (6,5 km).
La società AutoCS SpA è costituita da un’associazione di imprese tra Autostrada del Brennero SpA, Impresa Pizzarotti & C. SpA, Coopsette Soc. Coop., Oberosler Cav. Pietro SpA, Consorzio Stabile COSEAM Italia SpA, Edilizia Wipptal SpA e Cordioli & C. SpA.

Progetto integrato Bologna – Completamento SFM e filoviarizzazione
Sempre nella seduta di ieri del Cipe, sono stati sbloccati 236,7 milioni di euro (su un costo complessivo dell’opera di 372,647 milioni di euro), per procedere al completamento del sistema delle fermate urbane del Servizio ferroviario metropolitano (SFM) di Bologna, in modo da assicurare anche una adeguata accessibilità, le relative connessioni ciclopedonali con la città, la riorganizzazione della rete del trasporto pubblico urbano, puntando sull’integrazione con la rete ferroviaria.

In  particolare, si prevede:

– la costruzione di 4 nuove fermate SFM (Prati di Caprara, Zanardi, Borgo Panigale Scala, San Vitale-Rimesse), l’adeguamento di 2 fermate esistenti (San Ruffillo e Fiera) e la realizzazione delle relative opere di accessibilità;

– lo sviluppo di un progetto per una migliore riconoscibilità e segnalamento delle stazioni;

– l’acquisto di materiale rotabile ferroviario per il servizio del bacino bolognese, ovvero 19 elettrotreni Stadler,di cui 12 comprati dalla Regione con 80,2 milioni e già in esercizio; gli altri 7 in corso di fornitura;

– l’estensione della rete di filovie lungo le direttrici portanti del rete del trasporto pubblico locale, garantendo la connessione con le fermate ferroviarie presenti e previste nel territorio;

– l’acquisto di 55 mezzi filoviari moderni e confortevoli, indispensabili per convertire la parte di flotta di mezzi pubblici attualmente in esercizio ad alimentazione diesel.

Il costo complessivo dell’intervento è di 372,647 milioni di euro, di cui 236,70 milioni a carico dello Stato. La Regione interviene con un finanziamento di 112,59 milioni di euro (delibere 1116/2012 e 1429/2012).

Sulla cifra mancante per completare l’intervento, 5 milioni sono già stati anticipati al Comune con legge dello Stato (244 del 2007) per la progettazione. Il Comune li ha trasferiti a Tper per la progettazione. L’interramento della linea ferroviaria Portomaggiore-Bologna (41 milioni di euro), già approvata in sede di Conferenza di servizi, sarà oggetto di un ulteriore finanziamento.

Patrimonio artistico-culturale

Il Cipe ha assegnato 1 miliardo di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, al ministero dei Beni e delle attività culturali per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura” finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale e di potenziamento della fruizione turistica, con interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al  Sistema museale italiano.

In questo quadro, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna sono stati destinati 70 milioni al recupero dei beni culturali ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma nelle province di Ferrara, Modena e Reggio (Ducato Estense), 25 milioni al Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah, per il completamento integrale dell’unica struttura interamente dedicata alla Memoria dell’Olocausto. E ancora, a Bologna 2 milioni per il restauro e riqualificazione del portico del Santuario di San Luca lesionato dal sisma del 2012, altri 8 milioni per il restauro e la valorizzazione della basilica di Santa Maria dei Servi, del complesso monastico del Corpus Domini e della chiesa di San Giacomo.

Banda ultra larga al 100% per l’Emilia-Romagna: l’accordo tra Regione e ministero dello Sviluppo Economico vale 255 milioni

L’Emilia-Romagna connessa in banda ultra larga al 100% entro il 2020. Tutto questo grazie a un accordo tra Regione e Governo (ministero dello Sviluppo economico), in base al quale verranno spesi sul territorio 255 milioni di risorse pubbliche. L’accordo consentirà di garantire interventi in tempi rapidi, utilizzare nuove strategie e tecnologie di scavo, valorizzare tutte le infrastrutture già realizzate tramite LepidaSpA (società in house della Regione), azzerare le diversità tra zona e zona a livello di copertura. Dei 255 milioni di euro, 180 sono messi a disposizione dal Governo, i rimanenti dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso i Fondi europei Fesr (26 milioni) e Feasr (49 milioni). Il Piano è stato approvato dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta.

Ferrara ospita il convegno di Anms “Educazione e governance dei Musei scientifici del futuro”

da: ufficio stampa del Comune di Ferrara

Martedì 3 maggio dalle 9 alla sala Estense. Alle 11 firma di un accordo di collaborazione con il sistema museale nazionale presente il ministro Franceschini.

Martedì 3 maggio alle 11, nell’ambito del convegno “Educazione e governance dei Musei scientifici del futuro” (che si aprirà alle 9) organizzato dal Museo di Storia Naturale di Ferrara e dall’Associazione nazionale dei Musei Scientifici, si terrà, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, la cerimonia di sottoscrizione tra MIBACT, MIUR, ANCI e ANMS dell'”Accordo attuativo dell’Accordo di collaborazione per la valorizzazione e l’integrazione dei musei scientifici nel sistema museale nazionale” definito a Torino il 12 novembre 2015.

L’intesa è finalizzata a promuovere la cultura dei musei scientifici italiani, sostenendone le attività di tutela e valorizzazione dei beni culturali in essi conservati.

Il risultato atteso è l’integrazione della rete dei musei scientifici nel sistema museale nazionale, costituito sia dai musei e dai luoghi della cultura afferenti ai Poli museali regionali, sia da quelli di proprietà di soggetti pubblici e privati.

Le linee programmatiche e strategiche dell’accordo intendono:
a) favorire progetti culturali mirati a promuovere efficaci attività di tutela, conservazione, ricerca, valorizzazione e di ottimizzazione della fruibilità del patrimonio culturale custodito dai musei scientifici;
b) incentivare gli investimenti nel patrimonio culturale scientifico museale come fattore portante dello sviluppo sostenibile del territorio, sensibilizzando i cittadini verso tale patrimonio museale scientifico, anche attraverso progetti di crowdfunding;
c) favorire il processo di valorizzazione del “museo diffuso”, attraverso la realizzazione di un unico museo virtuale;
d) pianificazione delle azioni necessarie a richiamare l’attenzione delle istituzioni cui afferiscono i musei scientifici sulla corretta conservazione delle collezioni, favorendo altresì la ricerca e il ruolo educativo, culturale e sociale di tali musei;
e) porre in essere iniziative tese a mettere a sistema le azioni per la salvaguardia del patrimonio culturale scientifico, per il suo allineamento agli standard internazionali di adeguatezza, attraverso lo studio dei modelli adottati dai vari Paesi europei;
f) favorire le attività di coordinamento tra Musei scientifici, avviate dall’ANMS in collaborazione con altre Istituzioni;
g) dare impulso al progetto CollMap relativo al Censimento e mappatura delle collezioni naturalistiche italiane, avviato dall’ANMS grazie al sostegno economico del MIUR, per riunire virtualmente le collezioni naturalistiche dei Musei di storia naturale, facilitando il reperimento di materiale di studio e sviluppando l’implementazione del database ad oggi già realizzato;
h) favorire lo sviluppo di un piano di comunicazione locale, nazionale e internazionale, atto a promuovere i valori che i musei scientifici esprimono sotto il profilo della didattica, dello studio, della ricerca. Particolare attenzione dovrà essere dedicata ai rapporti con i media locali, nazionali e internazionali;
i) favorire, anche attraverso successivi accordi, la partecipazione del MIUR e di altri Ministeri, nonché di ulteriori soggetti pubblici e privati all’attuazione del presente Accordo, al fine di elaborare un piano di sviluppo culturale che includa questo particolare segmento del sistema museale nazionale, promuovendone altresì l’integrazione nel processo di valorizzazione delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati;

L’accordo di collaborazione durerà tre anni ed è rinnovabile per altri tre anni. Il testo integrale dell’accordo è scaricabile qui.

Questo il programma del Convegno

Elica DNA Museo Il Convegno sarà l’occasione per discutere sul futuro dei nostri Musei, con una riflessione sulle vie da percorrere per mantenere vive le tradizioni storico-scientifiche, attualizzando al contempo i contenuti attraverso un costante aggiornamento delle strategie comunicative e dei metodi educativi.

Ore 9 – 13.30 Sessione del mattino

Saluti delle Autorità: Massimo Maisto, Vicesindaco del Comune di Ferrara

Introduce e coordina – Fausto Barbagli (Presidente ANMS)

Nuovi musei delle scienze per nuove opportunità culturali, sociali e urbanistiche Stefano Mazzotti (Museo civico di Storia Naturale, Ferrara)

Non facciamone una questione di numeri Michele Lanzinger (MUSE – Museo della Scienza, Trento)

Il Giardino della Biodiversità di Padova: Un dialogo fecondo tra passato e futuro Telmo Pievani (Università di Padova)

Ore 11: Sottoscrizione dell’Accordo Attuativo tra MIBACT, MIUR, ANCI e ANMS alla presenza del Ministro On. Dario Franceschini.

Musei della Scienza, Science Center, Parchi dell’innovazione: Le “Case” della comunicazione della scienza nella società della conoscenza Luigi Amodio (Città della Scienza, Napoli)

Il Museo civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” di Genova: i suoi prossimi 150 anni Giuliano Doria (Museo civico di Storia Naturale, Genova)

Zoom sull’umanità. Il Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze tra rinnovamento e tradizione scientifica Guido Chelazzi (Università di Firenze)

Ore 13.30 – pausa pranzo

Ore 15 – 16.30 – Sessione pomeridiana

Le collezioni scientifiche quali strumenti di comprensione e di conservazione della biodiversità: problematiche di conservazione e prospettive di utilizzo per i musei italiani Franco Andreone (Museo regionale di Scienze Naturali, Torino)

Un Museo di Storia Naturale oggi: nuovi linguaggi, collaborazioni, professionalità per nuoviobiettivi. L’esperienza di Venezia Luca Mizzan (Museo di Storia Naturale, Venezia)

Discussione

Ore 16.30 – Assemblea dei Soci ANMS

A Unife si parla di Canetti e Freud e di enigma della massa

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Mercoledì 4 maggio alle ore 16 presso l’Aula L del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, (via Paradiso, 12), si terrà il seminario “L’enigma della massa: Canetti e Freud”, organizzato da Marco Bertozzi, docente di Filosofia di Unife.

Relatore dell’appuntamento sarà Filippo Domenicali, assistant de recherche presso l’ Institut D’etudes Avancees-Collegium de Lyon, che aveva conseguito il dottorato di ricerca nell’Ateneo estense.

Quello della massa costituisce un enigma a cui tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento numerosi studiosi hanno cercato di fornire una soluzione – commenta il Prof. BertozziSono anni nei quali vere e proprie folle oceaniche fanno il loro ingresso sulla scena politica e sociale degli stati europei, generando scompiglio e alimentando l’inquietudine degli osservatori.  Filosofi, sociologi e psicologi cominciano ben presto ad occuparsi di questi nuovi fenomeni sociali emergenti, nel tentativo di elaborare teorie in grado di rendere conto dei meccanismi che ne regolano la nascita e lo sviluppo. A questo tema di ricerca hanno legato il loro nome alcuni tra i teorici più importanti dell’epoca, come Gustave Le Bon, Scipio Sighele e Gabriel Tarde,  ma anche Elias Canetti e Sigmund Freud, questi ultimi fornendo modelli di spiegazione peraltro diametralmente opposti e inconciliabili. Obiettivo del seminario sarà approfondire la giustificazione che ne viene offerta in due delle loro opere capitali: ‘Massa e potere’ (1960) e ‘Psicologia delle masse e analisi dell’io’ (1921)”.

Gruppo Hera, già raggiunti nel 2015 gli obiettivi europei su recupero imballaggi e smaltimento in discarica

da: ufficio stampa Hera

Approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea dei Soci il Bilancio di Sostenibilità 2015 del Gruppo. Attenzione al territorio e alle comunità, in un’ottica di valore condiviso, e centralità dell’economia circolare: sono solo alcuni elementi di un quadro in continuo miglioramento che proietta il Gruppo alle sfide per il futuro

Dalla centralità dell’economia circolare alla crescente ricchezza distribuita sul territorio, dall’attenzione all’innovazione all’impegno per l’efficienza energetica. Sono solo alcuni dei tantissimi elementi illustrati dal Gruppo Hera nel Bilancio di Sostenibilità 2015, approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea dei Soci insieme ai risultati economici.
Pubblicato anche online all’indirizzo http://bs.gruppohera.it/, in una veste grafica ulteriormente rinnovata, il nuovo bilancio consente ai diversi interlocutori di individuare rapidamente tutte le informazioni più importanti e di “toccare con mano”, con la massima trasparenza e chiarezza, i risultati raggiunti nei vari campi che confermano l’attenzione della multiutility per il territorio e per le imprese locali, che crescono insieme al Gruppo in un’ottica di valore condiviso.

Diminuisce il ricorso alla discarica (8,6%) e aumenta la raccolta differenziata (55,4%). Già raggiunti gli obiettivi europei di riciclo degli imballaggi
Ottimi risultati emergono anche dagli indicatori sulla sostenibilità ambientale, che fanno del territorio servito da Hera un’eccellenza a livello nazionale ed europeo.
Crescono, infatti, i numeri della raccolta differenziata, che passa dal 54% del 2014 al 55,4% del 2015 (superiore alla media nazionale che è al 45,2%), con 356 chilogrammi pro capite di rifiuti differenziati. Un dato ancora più rilevante se si considera che nel territorio servito dal Gruppo Hera oltre il 94% dei rifiuti differenziati viene effettivamente recuperato e con costi generalmente inferiori alla media italiana per le famiglie, come evidenziato da due ricerche di Cittadinanzattiva e di Ref Ricerche. Inoltre, in Italia tra i dieci migliori capoluoghi di provincia per raccolta differenziata pro capite con più di 100 mila abitanti la metà è gestita da Hera (tra cui Ferrara), mentre Bologna è la terza migliore città italiana tra quelle con oltre 300 mila abitanti.
Infine, nel territorio servito dal Gruppo il risultato 2015 del 66% di riciclo degli imballaggi è già superiore all’obiettivo europeo al 2025 (pari al 65%), mentre il ricorso alla discarica è sceso all’8,6%, un dato ampiamente al di sotto della media italiana (34%) e di quella europea (28%) ma soprattutto migliore rispetto allo stesso obiettivo europeo al 2030 del 10%.
Sul fronte dell’economia circolare si inseriscono anche le iniziative incentrate sul riuso dei prodotti e promosse dal Gruppo, in collaborazione con Last Minute Market e le principali onlus del territorio: ad esempio, “CiboAmico” ha consentito nel 2015 di donare quasi 8.600 pasti non consumati nelle mense aziendali (di cui oltre 1.200 a Ferrara). Con altri progetti come “Cambia il finale” sono state raccolte oltre 710 tonnellate di materiali ingombranti (a fronte di circa 4.600 ritiri effettuati), mentre grazie a “FarmacoAmico” sono state recuperate in totale circa 21 mila confezioni di farmaci non scaduti.

L’impegno di Hera per l’efficienza energetica: oltre il 70% della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e assimilate e 2.200 Tep risparmiati nel 2015
Prosegue l’impegno del Gruppo Hera nella produzione energetica green: nel 2015 il 73,4% della produzione di energia elettrica di Hera è venuto da fonti rinnovabili (biogas da digestori o depuratori, fotovoltaico, ecc.) o assimilate alle rinnovabili (come la cogenerazione). Un ruolo importante è giocato dal teleriscaldamento, che nel 2015 ha registrato un aumento del 17% del quantitativo di energia termica venduta rispetto all’anno precedente e una crescita nelle unità abitative servite, arrivate a quasi 84 mila.
Il Gruppo ha inoltre pianificato, nell’ambito della certificazione energetica Iso 50001 (conseguita nel 2015 anche da AcegasApsAmga e Marche Multiservizi), la riduzione del 3% entro il 2017 dei propri consumi di energia primaria con cento interventi. Quelli già realizzati nel 2015 hanno portato a un risparmio di quasi 2.200 tonnellate equivalenti di petrolio, che corrispondono al consumo di oltre 4.300 appartamenti e, associando il risparmio di CO2, alle emissioni di 1.800 auto. Nell’ambito dell’illuminazione pubblica, Hera utilizza lampade a basso consumo nell’84% dei punti luce gestiti. Consumi ridotti anche per gli impianti semaforici, gestiti con 7.357 lanterne a led, pari al 77% del totale.

Il settore idrico tra investimenti e acqua di qualità. Oltre 11.000 i clienti assistiti dal Fondo Fughe
Su un totale di 345,9 milioni di euro di investimenti lordi sulle reti nel 2015, ben 127,2 milioni sono andati al settore idrico, di cui 6,6 milioni per la provincia di Ferrara, con un incremento della qualità del servizio. Con circa 350 mila analisi effettuate nel 2015, l’acqua del rubinetto nei territori serviti da Hera si conferma di ottima qualità e a basso costo. Sono 11.033, inoltre, i cittadini che nel 2015 hanno beneficiato del Fondo Fughe (di cui 2.040 nella provincia di Ferrara), istituito da Hera per tutelare i clienti nei casi di perdite occulte sull’impianto di proprietà, cioè a valle del contatore, con un rimborso medio pari a oltre 1.300 euro.

Importanti ricadute per il territorio e per i fornitori, appalti assegnati nel 67% dei casi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
Il Bilancio di Sostenibilità 2015 conferma l’importante ruolo del Gruppo Hera nel tessuto in cui opera: considerando anche i 526,1 milioni di forniture locali, il valore economico complessivamente distribuito sul territorio nel 2015 sale a 1.647,8 milioni (+3,5% rispetto al 2014), di cui quasi 78 milioni nella provincia di Ferrara. L’impatto occupazionale generato nel 2015 dalla multiutility ha raggiunto un totale di quasi 14.200 unità: infatti, agli 8.553 dipendenti del Gruppo si aggiunge un indotto di 5.646 unità generato dalle forniture.
E’ importante inoltre evidenziare che i rapporti di collaborazione con 44 cooperative sociali hanno consentito l’inserimento lavorativo di 686 persone svantaggiate, di cui quasi 590 in Emilia-Romagna.
Nel 2015 il 67% degli affidamenti è stato aggiudicato preferendo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa al posto del massimo ribasso e assegnando il punteggio anche in base a indicatori di sostenibilità ambientale e sociale.
Questi sono solo alcuni dei risultati che confermano l’attenzione della multiutility per il territorio e per le imprese locali, che crescono insieme al Gruppo in un’ottica di valore condiviso.

Pari opportunità, formazione e sicurezza sul lavoro al primo posto
Per quanto riguarda le nuove assunzioni, solo nel 2015 sono entrati a far parte del Gruppo Hera 320 nuovi lavoratori, di cui 257 con contratto a tempo indeterminato (oltre 80 con meno di 30 anni). Aumenta costantemente la presenza femminile, che ha raggiunto quasi il 24% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato (un dato che sale oltre il 30% considerando i ruoli direttivi), senza contare che oltre il 44% degli impiegati assunti lo scorso anno sono donne. Questi importanti risultati sono stati raggiunti anche grazie alle azioni messe in campo per la conciliazione vita-lavoro, tra cui le politiche per i congedi parentali, l’esperienza dei nidi aziendali e interaziendali e dei centri estivi.
Anche formazione e sicurezza presentano un trend in miglioramento: nel 2015 sono state erogate ai lavoratori oltre 31 ore di formazione pro capite all’anno, un dato più che doppio rispetto alla media delle altre utility (pari a 14,3). Anche grazie a questo investimento sono stati raggiunti risultati sempre più positivi nella prevenzione degli infortuni, come evidenziato dall’indice di frequenza sceso a 20,6 (-9% rispetto al 2014).

L’importanza dell’innovazione per il Gruppo
Il ruolo centrale dell’innovazione, nella visione del Gruppo Hera, ha trovato conferma nel rapporto “Smart City Index” di Ernst & Young, che analizzando i progetti innovativi ha collocato Ferrara nella parte alta della classifica relativa ai 116 capoluoghi italiani. All’avanguardia per la sperimentazione dei contatori multibusiness avviata lo scorso anno nel modenese, Hera continua l’installazione dei misuratori gas di nuova generazione su tutto il territorio, con una copertura dei clienti gas prevista al 16% già a fine 2016.
Con oltre 79 mila download e l’estensione a tutti i comuni serviti dalla multiutility, si è pienamente affermato il Rifiutologo, la prima app gratuita pensata per i cittadini per aiutarli a fare meglio la raccolta differenziata e inviare le segnalazioni direttamente ai servizi ambientali. Al passo coi tempi e la tecnologia, a fine 2015 i clienti di Hera che hanno scelto la bolletta elettronica hanno raggiunto quota 267 mila.
Nel 2015, infine, si è svolto il primo Innovation Day, promosso da Hera per incontrare 13 start up del territorio che puntano sull’innovazione, selezionate sulla base dei loro progetti e della possibile comunanza con le attività del Gruppo.

Carla Sautto Malfatto vince il “Premio Consiglio dei Ministri” per la sua lirica “Accelerazione” al XIX Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli”

da: Carla Sautto Malfatto

Alla scrittrice ferrarese Carla Sautto Malfatto è stato attribuito il “Premio Consiglio dei Ministri” per la sua lirica “Accelerazione” al XIX Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli” (SA) indetto dal Centro Culturale Studi Storici di Eboli, di cui presidente il Cav. Giuseppe Barra. Altissimi e numerosi i patrocini tra cui, oltre a quelli istituzionali, quelli della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e l’Università degli Studi di Salerno. La lirica di Sautto, che si è distinta tra le 772 pervenute al concorso nella sezione “Poesia in lingua italiana”, tratta di una visione surreale e accelerata della vita di ognuno di noi, che porterebbe a valutarne meglio l’esiguità ed insieme l’importanza, e di come il proprio destino, considerato solo nostro, incida invece pesantemente su quello di altre persone (poesia edita – tutti i diritti riservati).

ACCELERAZIONE
Se vedessimo all’acceleratore la nostra vita,
come in certi documentari sulla natura,
sarebbe ben poca cosa
e ne trarremmo insegnamento
dello spazio di tempo esiguo da noi solcato
e dall’altro, insieme a noi,
e dall’inezia da noi mossa.
Ci smarriremmo meno, credo,
nell’inutilità di tanta acredine spesa
ad incidere sulle stesse parole e sul gesto
con giri concentrici, affondando nell’infruttuoso.
Forse, un passo in più nel cielo
l’avremmo fatto, consapevoli
della pochezza della sabbia nella clessidra.
Certo, uno sguardo in più intorno a noi
nell’evoluzione delle stesse vite
che come la nostra corrono e s’impennano
sui fotogrammi veloci ed impetuosi.
E ci troveremo, umanità,
stretti dal destino che credevamo solo nostro
e ne carpiremo l’essenza del boccio
ogni giorno
e assaporeremo, anche se salato, meglio,
il misero grano di sabbia
che pur il nostro, e l’altrui passo,
smuove.

Domenica 8 maggio un concerto anteprima del Bologna Jazz Festival con Dave Liebman e Richie Beirach

da: ufficio stampa Bologna Jazz Festival

In attesa della sua undicesima edizione, che si svolgerà il prossimo novembre e che già sta prendendo forma, il Bologna Jazz Festival ‘esce allo scoperto’ con un inedito concerto di primavera del quale saranno protagonisti Dave Liebman (sassofoni) e Richie Beirach(pianoforte). L’appuntamento con questi due maestri del jazz moderno è per domenica 8 maggioall’Oratorio di San Filippo Neri (ore 21:15).

In occasione del concerto verrà ufficialmente lanciata la nuova Bologna Jazz Card 2016-2017illustrata da Gianluigi Toccafondo. Numerosi i vantaggi legati alla Card, evidenti sin da subito: il costo del biglietto del concerto è di 30 euro, ma a chi già possiede la Bologna Jazz Card 2015-2016 e a chi sottoscrive quella nuova si applicherà un biglietto ridotto del costo di soli 5 euro.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica in convenzione con Comune di Bologna e con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.

Dave Liebman e Richie Beirach hanno attraversato oltre quarant’anni di jazz moderno ottenendo grandi consensi e percorrendo brillanti carriere individuali lungo le quali hanno ripetutamente collaborato. Un loro apprezzato sodalizio è rappresentato dallo storico quartetto “Quest”, completato da Ron McClure e Billy Hart, ma ancor più rilevante è la loro collaborazione in duo, iniziata nel lontano 1975.

Il loro incontro musicale è caratterizzato dall’alternanza tra uno spiccato lirismo espressivo, dalle atmosfere raccolte e riflessive, e un altrettanto evidente sperimentalismo, in cui largo spazio viene dedicato all’improvvisazione. Standard e composizioni originali vengono proposte in un flusso che è dominato dal magistrale interplay fra due menti musicali sofisticate, producendo un risultato che giunge a vertiginose altezze.

L’inizio dell’attività professionale di Dave Liebman (nato a New York nel 1946) fu in un gruppo con Pete La Roca, Chick Corea e Steve Swallow: era il 1969. Poco dopo si aggiunsero esperienze significative al fianco di Dave Holland ed Elvin Jones, mentre tra il 1972 e il 1974 fece parte della band elettrica di Miles Davis, partecipando agli album On the Corner, Dark Magus e Get Up with It. Da allora la sua vena creativa, soprattutto come leader, non è mai venuta meno e si è manifestata in un’ampia varietà di stili, anche se la sua fama si è comunque consolidata soprattutto per le prove nel solco di una tradition in progress.

Di Richie Beirach, nato a New York nel 1947, allievo di Lennie Tristano, si ricordano in particolare le prestigiose collaborazioni con Stan Getz e Chet Baker.

Oratorio di San Filippo Neri: Via Manzoni 5, Bologna

Informazioni:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Concerto di Dave Liebman & Richie Beirach Duo
Biglietto intero: 30 euro
Tariffa speciale possessori della Bologna Jazz Card 2015-2016 e nuovi soci Bologna Jazz Card 2016-2017: 5 euro

Tariffe Bologna Jazz Card 2016-2017
(valida dal 1 maggio 2016 al 30 aprile 2017)
Socio Gold: 50 euro
Socio Ordinario: 25 euro
Socio Young (fino a 26 anni): 10 euro

Da martedì 2 a giovedì 4 maggio il documentario “Leonardo da Vinci – Il genio a Milano” all’Apollo

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

All’Apollo Cinepark per tre giorni, da martedì 2 a giovedì 4 maggio, arriva “LEONARDO DA VINCI – IL GENIO A MILANO”, il soggiorno milanese, le opere e le leggende sull’artista più ammirato di tutti i tempi.

Pittore, scultore, scienziato, musico, esperto di anatomia e di fisica, botanico, architetto, inventore: superando lo spirito del suo tempo, Leonardo viene oggi identificato con l’immagine del Genio. Era un uomo poliedrico l’artista di Vinci e lo dimostrano l’immenso patrimonio di studi e opere che ci ha lasciato, oltre alla lettera in cui, nel 1482, si presenta a Ludovico il Moro, signore di Milano.

Così, partendo dalla mostra a Palazzo Reale organizzata da Skira e Comune di Milano nei mesi di Expo, Rai Com, Skira e Codice Atlantico hanno deciso, in collaborazione con Pirelli e Confagricoltura, di lavorare congiuntamente per raccontare in un docufilm proprio gli anni trascorsi da Leonardo a Milano, toccando i diversi aspetti della sua vita e della sua arte, approfondendo le caratteristiche della città del tempo, le personalità degli artisti che gli sono stati vicini, senza trascurare naturalmente le molte leggende che lo riguardano.

Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano esplora il soggiorno cittadino dell’artista, offrendo la chiave per trasformare in quadri cinematografici i numerosi scenari leonardeschi di Milano: il Castello Sforzesco, il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, la Basilica di Santa Maria delle Grazie, i Navigli, la Vigna di Leonardo sino al celebre Cenacolo. Il film – in cui verranno mostrate e raccontate opere come La Belle Ferronnière, laDama con l’ermellino, la Vergine delle Rocce, il Ritratto di musico, ilSan Giovanni Battista, l’Ultima Cena – arriverà nelle sale di tutto il mondo distribuito da Nexo Digital e sarà in programma in Italia il 2, 3 e 4 maggio all’interno del progetto della Grande Arte al Cinema che sta conquistando un pubblico sempre più vasto.

Coinvolgendo Pietro Marani – curatore della mostra – alcuni tra i massimi esperti di Leonardo a livello mondiale e autori che ne hanno esplorato la personalità – Claudio Giorgione, Maria Teresa Fiorio, Richard Schofield, Vittorio Sgarbi, Daniela Pizzagalli – è nata infatti una storia capace di aprire nuove prospettive e svelare mondi straordinari.

Il film “Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano” è prodotto da Rai Com, Skira e Codice Atlantico e in associazione con Maremosso in collaborazione con Pirelli e Confagricoltura. Distribuito da Nexo Digital nell’ambito della stagione de “La Grande Arte al Cinema” in collaborazione con MYmovies.it.

La fragola “Flavia-pvr” si fa strada in Spagna

da: ufficio stampa Consorzio Italiano Vivaisti

Una varietà particolarmente adatta alla coltivazione integrata e biologica.

Nuovo successo per il programma breeding fragola del CIV. Cresce l’interesse in Spagna per la varietà Flaviapvr. Gli impianti di prova stanno confermando le buone performance della varietà, sia dal punto di vista agronomico che commerciale, e per l’anno prossimo si stanno programmando impianti pilota di buon impatto commerciale da parte di gruppi importanti. Prodotta nel Centro ricerche del CIV (Consorzio Italiano Vivaisti), Flaviapvr è una varietà precoce caratterizzata da una pianta con elevata resistenza ad oidio e alle malattie fogliari e radicali in genere. Adatta a terreni stanchi anche senza fumigazione. Buona adattabilità alla pratica del ristoppio ed alla coltivazione biologica o con basso impatto ambientale.

Frutto dal sapore eccellente, molto dolce, con bassa acidità. Percezione di dolcezza prolungata e intensa. Alta percentuale di frutti di qualità extra. Epoca di Raccolta: Molto precoce BRIX: 8,8 -11,5. Consistenza e shelf life ottime.

La fragola Flaviapvr – come peraltro anche le varietà Clery pvr (leader in Francia, Centro-Nord Europa e tra le più coltivate nei paesi dell’Est), Joly pvr (molto apprezzata in Belgio) e Murano pvr (divenuta varietà benchmark di Sainsubry’s UK) – sono una conferma della bontà ed efficacia del programma breeding fragola del CIV, attivo dal 1984 su quattro linee di ricerca: fragole per ambienti a clima temperato mediterraneo, per ambienti a clima continentale, rifiorenti e varietà adatte alla trasformazione industriale. Utilizzo di tecniche classiche, OGM-FREE (assenza di organismi geneticamente modificati) e sviluppo di nuove varietà che garantiscano produzioni elevate e frutti di ottima qualità, assieme ad una naturale rusticità e vigoria delle piante, costituiscono obiettivi primari del CIV per offrire al mercato nazionale e a quelli internazionali non solo la qualità ma il massimo della eco-sostenibilità.

La pianta Flaviapvr – grazie alle proprie innate caratteristiche di buon vigore e rusticità – si caratterizza per una produzione a basso impatto ambientale (es. contenuto Carbon Footprint CFP grazie a minor numero di trattamenti in campo) particolarmente adatta alla coltivazione a produzione Integrata nonché biologica, oltre ovviamente a quella convenzionale.

“CIV si contraddistingue – sottolinea il Presidente Pier Filippo Tagliani – per nuovi sviluppi varietali di fragole con alti requisiti di sostenibilità ambientale. Il nostro obiettivo è dare una sempre più concreta ed efficace risposta alla crescente domanda da parte dei consumatori di prodotti di qualità in ambito ambientale/salutistico, sociale ed economico per una piena soddisfazione della intera filiera, dal produttore al cliente finale”.

Camera di Commercio: 5 i tirocini già attivati presso le imprese ferraresi all’interno di crescere in digitale, il progetto promosso dal Ministero del Lavoro, Unioncamere e Google

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “Per i ragazzi un’occasione da cogliere al volo, anche perché, al termine del tirocinio retribuito, avranno la possibilità di avere una chance in più di trovare lavoro”.
Tutti i tirocini, finanziati nell’ambito del piano Garanzia Giovani, sono rimborsati con un contributo pari a 500 euro al mese ed hanno una durata di 6 mesi.

Proseguono le attivazioni da parte della Camera di commercio di Ferrara dei tirocini all’interno del progetto Crescere in digitale, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato da Unioncamere in partnership con Google, per diffondere le competenze digitali tra i giovani e nel contempo avvicinare al web le imprese, in particolare piccole e medie.

Sono 5 i giovani che hanno già firmato il proprio progetto di tirocinio e già dalle prime settimane di maggio avranno la possibilità di iniziare il proprio percorso formativo confrontandosi con le sfide quotidiane delle imprese che li ospiteranno e mettere a frutto le competenze acquisite nel percorso di formazione online sul digitale, realizzato da Google su www.crescereindigitale.it. Tutti i tirocini, finanziati nell’ambito del piano Garanzia Giovani, sono rimborsati con un contributo pari a 500 euro al mese ed hanno una durata di 6 mesi.

Nel complesso, da settembre ad oggi sono oltre 53 mila i giovani iscritti attraverso la piattaforma www.crescereindigitale.it; oltre 4800 hanno completato tutto il corso. 2441 sono le imprese interessate ad ospitare un tirocinante. Le imprese che decideranno di assumere il giovane al termine del tirocinio potranno beneficiare di incentivi fino a 12.000 euro.

Crescere in digitale
Il progetto  Crescere in digitale, progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato da Unioncamere in partnership con Google – è rivolto ai giovani iscritti al programma  Garanzia Giovani, che potranno accedere, senza alcun costo, al percorso di formazione disponibile sulla piattaforma www.crescereindigitale.it. L’iniziativa punta a rafforzare l’occupabilità delle ragazze e dei ragazzi italiani ed a favorire la digitalizzazione delle PMI, attraverso un percorso formativo composto da diverse fasi: 50 ore di training online, laboratori sul territorio e oltre 3.000 tirocini rimborsati a 500€ al mese nelle imprese italiane.

Mercoledì 4 maggio Augusto Schianchi e Maura Franchi presentano il libro “Democrazia senza” presso la Libreria Ibs Libraccio

da: ufficio stampa Ibs Libraccio Eventi Ferrara

Mercoledì 4 maggio alle ore 17:30, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara, in collaborazione con il quotidiano on-line Ferraraitalia, Augusto Schianchi e Maura Franchi presentano il libro “Democrazia senza” (Diabasis, 2016).

Dialoga con gli autori Patrizio Bianchi, Assessore Coordinamento delle politiche europee Regione Emilia-Romagna.

Coordina Sergio Gessi, Direttore di FerraraItalia.

La democrazia appare sempre di più un meccanismo inceppato: alcune premesse su cui essa si fonda stanno evaporando, a partire dal venire meno della sovranità nazionale. Oggi di democrazia si discute molto, perché emergono, e non solo in Italia, problemi di natura diversa, ma convergenti nel fare scivolare la democrazia verso terre incognite e forse persino verso derive autoritarie. Mentre si moltiplicano le analisi sui fenomeni che segnalano le difficoltà della democrazia, come la disaffezione al voto e l’emergere dei populismi e sui sistemi di funzionamento della rappresentanza, resta la necessità di un discorso che colga i nessi tra i diversi nodi della crisi stessa. In questo libro tentiamo di costruire una rete di connessioni tra i problemi emersi, partendo da ciò che la democrazia ha perso nel corso degli anni. Le promesse di eguaglianza sono svanite; il progresso tecnologico ha depauperato le prospettive di un lavoro per tutti; la fiducia degli elettori è sprofondata nell’astensione; la sovranità nazionale si è rivelato un baluardo fragile nei riguardi del sistema finanziario globale. Non è che la democrazia farà a meno anche della politica? È all’insieme delle questioni attorno a cui si condensa la crisi della democrazia che intendiamo rivolgere lo sguardo, non con l’intento di proporre ricette miracolistiche, ma con la presunzione di contribuire ad una riflessione che vada oltre i luoghi comuni.

Domani il film “Francofonia” di Aleksandr Sokurov al Cinema Boldini per la rassegna dedicata agli inediti

da: Arci Ferrara

Sarà Francofonia di Aleksandr Sokurov il film che aprirà la rassegna dedicata agli inediti, martedì 3 maggio alle ore 21.00.

Francofonia è la storia di due uomini molto particolari: Jacques Jaujard, direttore del Museo del Louvre di Parigi dal 1940, e il gerarca nazista Conte Wolff-Metternich, responsabile dei beni artistici nella Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale. Com’è noto, Jaujard salvò numerose opere d’arte dalla razzia nazista.

Come succedeva con Arca Russa, Francofonia racconta il viaggio in uno tra i musei più ricchi al mondo, il Louvre, e rilegge le vicende che l’hanno visto protagonista durante l’occupazione della Francia e la breve vita del governo di Vichy. Tra i personaggi coinvolti nella narrazione ci sono il conte Franz Wolff-Metternich (Benjamin Utzerath) e Jacques Jaujard (Louis-Do de Lancquisang). Il primo è il vertice del Kunstschutz, organo tedesco creato per proteggere il patrimonio artistico francese e trasferirlo nel Reich; il secondo è il direttore del Louvre, che ha gestito il trasferimento da tutti i musei della Francia, rendendosi collaboratore del regime nazista ma nel contempo scongiurando la distruzione di tanta bellezza. Distruzione che aveva invece colpito parte dell’Hermitage, museo russo per eccellenza, che Sokurov aveva raccontato in Arca Russa. Francofonia è quindi una storia di complicità, di rununcia a un po’ di libertà per salvaguardare il proprio passato, ma è soprattutto il racconto di un’istituzione fondamentale con una funziona storica e sociale delicata. Un museo, infatti, comunica molto più della somma dei tesori che contiene perché ognuna di esse ha un motivo per trovarsi lì. La guerra è una di quelle ragioni e i paesi sconfitti da un impero, spesso, sono saccheggiati delle loro opere migliori. Lo stesso Napoleone, che Sokurov tratta con ironia e bonaria condiscendenza, rivendica la sua influenza nella formazione dell’idendità francese attraverso l’arte con la quale ha popolato le stanze del Louvre. Francofonia è anche un meta-film perché spesso il regista interagisce con i personaggi, mantenendo però la stessa compostezza che fino a un momento prima aveva pervaso la sola voce narrante (in italiano è quella di Umberto Orsini). Attraverso la personificazione degli ideali della Rivoluzione, infine, Sokurov rivendica il legame tra lotta politica, arte e popolo, fattori inscindibili che determinano la fisionomia – anche contraddittoria –
di una nazione.

Il film sarà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano.
Ingresso 5 euro.

La rassegna proseguirà martedì 10 maggio alle ore 21.00 con il film di Charlie Kaufman – Anomalisa.

Allenarsi a fare impresa

da: Giovanni Bucchi

Martedì 3 maggio Conversazione Imprenditoriale con Maurizio Vandelli.

(Forlì, 2 maggio 2016) – Cosa spinge una persona a lasciare un posto di lavoro stabile e garantito per trasformarsi in un imprenditore? Perché c’è chi decide di rinunciare alla propria sicurezza professionale per intraprendere un’avventura imprenditoriale che all’inizio presenta molte incertezze? E in che modo un imprenditore viene aiutato ad affrontare le sfide che la sua attività gli presenta? Sono tutte domande alle quali si cercherà di dare risposta nell’ambito della Conversazione Imprenditoriale organizzata da CDO Romagna e in programma domani, martedì 3 maggio 2016, a Ferrara. Alle ore 18.30 al Best Western Palace Inn di via Eridano 2, la Compagnia delle Opere incontra infatti Maurizio Vandelli, titolare de La Palestra, nel corso della conferenza dal titolo “Allenarsi a fare impresa. Fare impresa tra corpo e mente, realtà e sogno, strategia ed innovazione e un equilibrio, fortunatamente, sempre instabile”.
Maurizio Vandelli racconterà la sua storia personale e professionale, a partire dalla decisione di lasciare il lavoro sicuro da insegnante per intraprendere un’attività imprenditoriale, fino a spiegare le ragioni alla base del successo della sua azienda. Sarà anche l’occasione per approfondire alcune tematiche legate all’attività di impresa (clienti, collaboratori e prodotto).
L’evento rientra tra le Conversazioni Imprenditoriali organizzate dall’Associazione in tutta la regione, un format ideato da CDO per raccontare, attraverso il confronto con imprenditori e professionisti, come ancora oggi sia possibile intraprendere e rischiare per creare ricchezza e sviluppo per la propria impresa.

Per informazioni e iscrizioni: segreteria@cdoromagna.it / www.cdoromagna.it

I BUONI ESEMPI
Una scuola che fiorisce come un giardino

da: Istituto Comprensivo Statale “G. Perlasca” – Ferrara

Alla Tumiati un progetto per riscoprire e amare il verde. Ospite d’onore il sindaco Tiziano Tagliani.SAM_0988

Immaginate un’aula didattica all’aperto. Una scuola che fiorisce come un giardino. Ravvivata da giovani aceri, ontani, un frassino e profumatissime piante aromatiche. Attraversata da nuovi battiti d’ali.

“Per fare un giardino…” servono le piccole mani di 203 alunni, unite a quelle più forti dei genitori e degli insegnanti della scuola primaria Tumiati, da mesi all’opera per trasformare il verde intorno all’edificio di via Bosi in un parco vivo e accogliente. Basta aprire gli occhi per ammirare come il progetto “Per fare un giardino…” sia oggi una realtà, che cresce giorno dopo giorno insieme alle piantine e ai nuovi alberi, ravvivato dal cinguettio degli uccellini.

Il “battesimo” dei nuovi alberi è previsto per il 5 maggio alle ore 15.30. Una festa “in famiglia” introdotta dal preside dell’I.C. Perlasca Stefano Gargioni con canti e ringraziamenti per sottolineare il lavoro di gruppo di adulti e bambini della scuola: da chi ha progettato il parco, alla “bassa manovalanza”, dai “beni di conforto” ai vivaisti e agli amici delle piante.

IMG-20160412-WA0004Il 13 maggio, alle ore 10, sarà la volta della cerimonia ufficiale, il taglio del nastro organizzato in collaborazione con il Comune di Ferrara e Hera, con ospite d’onore il sindaco Tiziano Tagliani. Gli studenti saranno dapprima coinvolti in un laboratorio didattico di semina, poi ci si riunirà per celebrare l’avvenuta piantumazione degli alberi e intonare insieme un canto. Una mattina speciale per valorizzare un percorso pluriennale avviato nell’autunno 2015 con il dissodamento dell’area e approfondito nell’inverno con attività di trapianto e moltiplicazione di piante; intensificato a primavera con la semina di piantine da fiore, la piantumazione di alberi e arbusti, l’allestimento di aiuole e zone protette. Proposto dalle insegnanti Rita Roboni e Ilaria Pasti, il progetto si propone di sensibilizzare gli alunni alla cura di uno spazio verde, sviluppando un senso di appartenenza al proprio territorio. Alunni, famiglie e insegnanti hanno dedicato il sabato mattina ai lavori più intensi; durante la settimana scolastica i bambini a rotazione sono stati coinvolti nella cura delle piante, nella semina e innaffiatura. Ad aprile in tutte le classi una settimana è stata dedicata all’albero, simbolo della vita, con letture, laboratori e attività a tema. Gli alunni hanno inoltre proposto e votato i nomi per i nuovi ospiti del parco della scuola, che ora hanno una propria “identità”: alberi appena piantati, che cresceranno nei prossimi mesi insieme agli alunni.

IMG-20160412-WA0005Come ricorda un detto zen, tra le tre cose essenziali da fare nella vita ce n’è una semplice, naturale e condivisibile: “piantare un albero”. Un gesto altruistico, puro. Profondamente educativo.

 

 

Una serata all’insegna della beneficenza segna la conclusione dei festeggiamenti del Ferruccio Lamborghini Anniversary

da: organizzatori

Tra le celebrazioni del Centenario di Ferruccio, un’asta di beneficenza ideata dall’imprenditore Tonino Lamborghini, erede della famiglia: il ricavato a favore della Fondazione Zanandrea di Cento (FE).

30 Aprile 2016, Budrio (BO) – Si è svolta questa sera all’Accademia dei Notturni di Budrio (BO) l’elegante cena conclusiva per celebrare il successo del Ferruccio Lamborghini Anniversary, svoltosi dal 28 al 30 Aprile.
A coronare la serata, un’asta di beneficenza il cui ricavato andrà a finanziare uno dei progetti della Fondazione Zanandrea, un Centro Socio Riabilitativo Diurno che accoglie 25 utenti, offrendo ospitalità diurna ed assistenza qualificata attraverso interventi mirati e personalizzati, sostenendo e supportando le famiglie alleggerendole nella gestione quotidiana, perseguendo l’integrazione sociale degli ospiti con l’ambiente esterno, e offrendo servizio infermieristico, fisioterapia, musicoterapia, laboratori per attività manuali e creative.
Madrina d’eccezione della serata e dell’intero evento è stata Clarissa Burt, top model e attrice di fama internazionale, oggi anche imprenditrice, produttrice, stilista, beauty editor. L’asta è stata coordinata dalla casa d’aste toscana Maison Bibelot, punto d’incontro e di riferimento per collezionisti e operatori di arte antica e contemporanea, dell’antiquariato e del gioiello.
All’asta, a cui hanno partecipato i numerosi Club Lamborghini e i clienti del Gruppo Tonino Lamborghini di tutto il mondo, sono stati battuti oggetti personali appartenuti a Ferruccio Lamborghini, come: la chiave originale della Topolino con cui partecipò alla Mille Miglia nel 1948, la penna stilografica Aurora 88 che usava per firmare i suoi documenti, il regolo calcolatore che teneva sempre nel taschino, una medaglia d’oro del centenario della Cassa di Cento, una cinepresa degli anni ’50 usata nei suoi viaggi internazionali o uno degli accessori fashion che indossava spesso per accogliere i suoi clienti VIP, la cravatta marrone della Sartoria Savini. Il pezzo più prezioso, l’orologio Universal Geneve in oro, è stato battuto per ultimo all’asta per un valore di 2.000 euro, aggiudicato dal malesiano Dato’ Victor Hoo, partner del figlio di Ferruccio, Tonino Lamborghini, nei Club lounge a marchio in Cina e Singapore. Felicissimo il Presidente della Fondazione Zanandrea, Giorgio Bonzagni, per il ricavato finale della serata: 8450 euro che saranno devoluti ai nuovi progetti del Centro Diurno Socio Riabilitativo “Pilacà” in via Baruffaldi 2/C a Cento di Ferrara.
Un’asta fortemente voluta da Tonino Lamborghini, che proprio due anni fa ha inaugurato il Museo dedicato alla memoria di suo padre in quella che fu la sede di una delle aziende di famiglia, e che racconta un aneddoto personale legato alla Fondazione Zanandrea, quando ancora era un orfanotrofio maschile:

“Il ricordo di alcuni compagni di scuola che provenivano dall’orfanotrofio Zanandrea è ancora vivo in me: non indossavano abiti adatti alla stagione, né possedevano giochi o avevano una merenda da poter mangiare all’intervallo come tutti gli altri. Poter oggi contribuire ai progetti di questa struttura è per me motivo di grande orgoglio e sono sicuro che anche mio papà lo sarebbe stato: un uomo che ha dato tanto all’industria italiana, ma anche al territorio in cui è nato e cresciuto. Un uomo che non ha mai dimenticato le sue umili origini e la sua incredibile umanità.”

TONINO LAMBORGHINI
Il Gruppo Tonino Lamborghini è stato fondato nel 1981 dal commendator Tonino Lamborghini, erede della famiglia Lamborghini. Oggi il Gruppo ha sede nello splendido “Palazzo del Vignola”, villa rinascimentale alle porte di Bologna realizzata dal famoso architetto Jacopo Barozzi, detto “Il Vignola”.
Traendo ispirazione dal suo heritage familiare e dalle sue esperienze professionali nel campo dell’ingegneria meccanica e del design automobilistico, il comm. Lamborghini ha creato un “lifestyle experience brand” con un’ampia gamma di prodotti di lusso: orologi, occhiali, cellulari, profumi, complementi d’arredo, abbigliamento, accessori sportivi, prodotti beverage, hotel a 5 stelle, lounge e ristoranti a marchio.
Da oltre 30 anni, Tonino Lamborghini interpreta un universo di stile italiano, rimanendo fedele alla tradizione e all’heritage della famiglia Lamborghini. Tutti i prodotti si contraddistinguono per il simbolo del “Toro che carica” su sfondo rosso.
Il Gruppo Tonino Lamborghini ha una mission molto chiara: esportare la passione e lo spirito della cultura italiana sotto forma di prodotti dal design unico e distintivo, ispirato al design industriale italiano e all’heritage meccanico della famiglia Lamborghini. Design dal carattere senza compromessi, stile innovativo e italianità, uniti al leggendario retaggio di un mito senza tempo: questi i valori che caratterizzano il marchio Tonino Lamborghini e conquistano i clienti in tutto il mondo.

FONDAZIONE ZANANDREA
La Fondazione Don Giovanni Zanandrea di Cento, attiva da anni nel settore dei servizi alla persona, ha sede proprio al centro della città, con un bel giardino che fa da cornice al Monumento dei Caduti.
Nasce nel 1918 come “orfanotrofio maschile” destinato ad accogliere, in particolare, i figli di quanti erano morti per causa di guerra e nel 1941 viene formalmente riconosciuto quale Ente Morale con amministrazione autonoma e inquadrato fra le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (I.P.A.B.).
Nel 1946 dopo la ristrutturazione di una parte dei locali danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, viene ufficialmente inaugurata la sede dell’Ente che inizia l’attività accogliendo i primi quindici ragazzi. L’apertura e la direzione dell’Istituto furono affidate al rev. Prof. Don Giovanni Zanandrea che dedicò gran parte della propria vita a questa missione; proprio per questo la Fondazione ne prese il nome. Il numero degli assistiti fino al 1946 è variato da 15 a 120 ragazzi.
Nel 1984 iniziano, in via sperimentale, le attività del Centro Diurno per portatori di handicap nell’intento di dare concreta risposta ad una particolare esigenza socio-assistenziale del nostro territorio.
Prosegue anche l’attività educativa residenziale per minori che viene sostanzialmente trasformata in “Gruppo Famiglia”, una comunità che accoglie i ragazzi in una struttura e in un contesto molto simile all’ambiente familiare in cui gli educatori vivono costantemente a contatto con i minori.
E’ nel 1998 che la Fondazione entra a fa delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale, ONLUS, ampliando l’oggetto sociale dell’Ente, e assumendo l’attuale denominazione di “Fondazione Don Giovanni Zanandrea – Onlus”.
Attualmente siamo un Centro Socio Riabilitativo Diurno che abbiamo denominato “CENTRO PILACÀ”, con 18 addetti, fra educatori, operatori sanitari, e personale amministrativo, che accoglie quotidianamente oltre una ventina di persone con disabilità. Il Centro Pilacà, autorizzato per 25 utenti, offre ospitalità diurna ed assistenza qualificata attraverso interventi mirati e personalizzati, sostiene e supporta le famiglie alleggerendole nella gestione quotidiana, persegue l’integrazione sociale degli ospiti con l’ambiente esterno, offre trasporto da e per il domicilio, servizio infermieristico, fisioterapia, musicoterapia, laboratori per attività manuali e creative.
Nella prospettiva di migliorare la qualità di vita, di crescita personale e benessere dei nostri ospiti stiamo attivando due nuovi progetti indirizzati al Teatro e al Lavoro.
Alla fine dello scorso anno, abbiamo progettato “ACTOR ZANANDREA”, un percorso educativo che utilizza l’arte come veicolo di crescita. In particolare la musica, la corporeità (il ballo, il movimento), e la recitazione permettono ai ragazzi del centro di vivere in maniera intensa e controllata le proprie emozioni, aumentando il proprio livello di autonomia e autostima. Tutto questo si può racchiudere in un’opera teatrale ad hoc studiata dai nostri professionisti con il supporto attivo di un regista teatrale e un compositore musicale.
Il secondo progetto dedicato al Lavoro, denominato CSO (Centro Socio Occupazionale), nasce come laboratorio protetto ed è concepito come luogo di formazione al fine di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro per coloro che non ne avrebbero l’opportunità in piena autonomia.
In collaborazione con alcune realtà aziendali del territorio, il CSO ha realizzato l’assemblaggio di piccole parti in plastica per il completamento di diversi prodotti finiti.
Inoltre stiamo inserendo due nuove attività per il confezionamento di bustine di zucchero e di capsule per il caffè.
Nell’ottica di creare sempre più opportunità lavorative per i nostri ragazzi, siamo in continua ricerca di partnership con aziende sensibili alle nostre iniziative.

Le iniziative di maggio dell’Istituto Gramsci di Ferrara

da: Istituto Gramsci Ferrara

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO ORE 17.30 LIBRERIA IBS-LIBRACCIO
Maura Franchi e Augusto Schianchi presentano “Democrazia senza”
Coordina Sergio Gessi, Direttore di Ferraraitalia
Un saggio di Augusto Schianchi e Maura Franchi, “Democrazia senza”, si interroga sulla crisi della democrazia.
Una crisi di cui si riconosce l’evidenza, ma sui cui rimedi non vi sono opinioni concordi.
La democrazia appare sempre di più un meccanismo inceppato: alcune premesse su cui essa si fonda sembrano venute meno a partire dal venir meno della sovranità nazionale. Le promesse di eguaglianza sono svanite, il progresso tecnologico ha eroso le prospettive di un lavoro per tutti, la fiducia degli elettori e`sprofondata nell’astensione, la sovranità nazionale e` un baluardo fragile nei riguardi del sistema finanziario globale.

Venerdì 6 MAGGIO 2016 ore 16,30
Sala Arengo –Piazza Municipio – Ferrara
Cittadinanza Generativa – La lotta alla povertà Rapporto 2015
Il “welfare generativo” prefigura politiche capaci di andare oltre l’assistenzialismo e la “cittadinanza generativa” rappresenta un cambio di paradigma verso nuovi modi di essere società. Intervengono: Tiziano Vecchiato, Alberto Bellelli, Chiara Sapigni, Angela Alvisi, Laura Roncagli, Chiara Bertolasi, Raffaele Rinaldi, Roberto Marchetti
Coordina: Roberto Cassoli

GIOVEDÌ 19 MAGGIO ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA
Ciclo “le parole della democrazia”
BUROCRAZIA
Conferenza di Giuseppe De Rita
Presentazione: Tiziano Tagliani
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDÌ 27 maggio ore 17 Biblioteca Ariostea
Ciclo “Le parole della democrazia”
SPERANZA
Conferenza di Nicola Alessandrini
Introduce Manuela Paltrinieri
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea

Da martedì 3 a sabato 7 maggio Wang Zhixiang sarà a Ferrara per insegnare Taijiquan, Qigong e altri aspetti della cultura tradizionale cinese

da: organizzatori

Il M° Dr. Wang Zhixiang sarà a Ferrara, da martedì 3 a sabato 7 maggio 2016 compresi, per insegnare Taijiquan, Qigong e altri aspetti della cultura tradizionale cinese.

Il Maestro Wang è nato nel 1959 a Shanghai, dove si è laureato in Medicina Tradizionale Cinese e dove pratica arti marziali dall’età di 13 anni. Oltre che in molti altri Paesi europei, il Maestro sta diffondendo i suoi insegnamenti anche in Italia, tramite la Italian Wang Academy (IWA).

Con il coordinamento del referente IWA, M° Amedeo Marcello Vancini, anche a Ferrara si terranno alcuni incontri, dedicati a:
 Taijiquan di stile Yang;
 applicazioni marziali del Taijiquan attraverso tecniche di Tuishou e Sanshou;
 Qigong per migliorare la salute;
 massaggio tradizionale cinese Tuina;
 calligrafia cinese;
 altri aspetti della cultura tradizionale cinese.

Il Maestro Wang sarà ospitato presso il Centro olistico per il benessere “Progetto 21”, la Palestra comunale di Poggio Renatico, il Centro studi “Eta Beta” e l’Associazione “Vento sull’Acqua”. Il calendario degli incontri con gli ultimi aggiornamenti è sempre consultabile alla pagina Facebook della Italian Wang Academy a Ferrara: https://www.facebook.com/NoiTaiJiQuanFerrara/events

Per maggiori informazioni, contattare il M°Amedeo Marcello Vancini:
 328 8682964 (cellulare e Whatsapp)
 amedeo.vancini@gmail.com
www.facebook.com/NoiTaiJiQuanFerrara/

Salvabanche: alziamo la voce, ci stanno rubando la vita! Una serie di conferenze durante il mese di maggio

da: No Salva-Banche di Ferrara e Bologna

Siamo ad un punto topico della rappresentazione della tragedia “decreto salva-banche”. Il governo ha finalmente emanato il decreto sul “rimborso”, le virgolette sono d’obbligo, dei risparmiatori. La montagna ha partorito il topolino, ma è ormai noto a tutti, sotto i riflettori degli organi dell’informazione di regime anche un topolino può assumere le sembianze di un elefante.

Lo diciamo molto chiaramente prima di offrire un ragionamento più sottile: rifiutiamo senza esitazioni la soluzione prospettata dal governo rispetto al risarcimento dei nostri risparmi per una ragione molto semplice: il risarcimento, come sosteniamo da tempo, deve essere completo e generalizzato, deve cioé coprire l’interezza dei risparmi espropriati indipendentemente dallo strumento finanziario di cui si era in possesso. È di una semplicità imbarazzante che solo se si è in malafede si fatica a comprendere: vogliamo indietro tutto ciò che è nostro!

E dire che anche così sarebbe poco, perché nessuno potrà risarcirci della angoscia, della paura, della precarietà, della rabbia afona che un’intera classe di politici, di banchieri e di corrotti ci ha costretti ad ingoiare in questi mesi. Nessuno potrà risarcirci del furto di vita che abbiamo subito e continuiamo a subire quotidianamente.

Non c’è proprio nessuno da ringraziare, come invece sostiene con insopportabile paternalismo Matteo Renzi riferendosi al ministro dell’economia Padoan, per le poche briciole che il governo con questo decreto intende offrirci: la nostra dignità non è in vendita perché è ciò che ci ha dato la determinazione per opporci a questo scellerato esproprio.

Si tratta di briciole perché i rimborsi riguarderanno, contrariamente a quanto viene propagandato sugli organi dell’informazione, solo casi parziali e circoscritti – ai cui peraltro daranno una parte esigua-, tagliando fuori una parte rilevante delle persone e delle famiglie espropriate, alcune delle quali saranno costrette ad affrontare un costoso e probabilmente infinito arbitrato.

Con questo decreto il governo pensa di riuscire a smobilitarci, di dividerci per esercitare il suo comando, di fiaccare la nostra battaglia. Noi invece dimostreremo che sapremo rispondere in modo unitario contro il decreto salva-banche e contro la farsa del rimborso.

Un’ultima considerazione finale: questo decreto sul risarcimento, del tutto insufficiente come già sottolineato, è una nostra conquista, è ciò che abbiamo saputo strappare con i nostri mesi di lotta. Si tratta di un punto di arrivo della nostra mobilitazione che però non ci accontenta ma che allo stesso tempo ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta, perché porta a risultati concreti.

Con questo spirito lanciamo due iniziative a Ferrara, dove il fallimento Carife ha devastato il tessuto sociale e a cui l decreto di venerdì scorso non concede nulla, come è successo ad Arezzo con il crack di Banca Etruria, o come è accaduto in altri territori con il fallimento o la crisi di Carichieti, Banca delle Marche e Banca Popolare di Vicenza.

– 3 maggio ore 21 presso Casa Cini, Via Boccacanale di Santo Stefano 24 incontro pubblico di preparazione e lancio della manifestazione

– 4 maggio ore 15 di fronte la fondazione Carife (via Cairoli 13) conferenza stampa per il lanciare la manifestazione pubblica di sabato

-7 maggio ore 15 Piazza Castello manifestazione pubblica per far sentire la nostra voce di rabbia e indignazione. (A differenza della precedente indicazione il raduno si terrà in piazza Castello e non più in Piazza del Municipio per mancata autorizzazione)

Queste iniziative rappresentano il primo momento di un percorso di mobilitazione a Ferrara, in collegamento con i risparmiatori degli altri territori, per riavere ciò che è nostro.

Non dovranno essere strumentalizzate da nessun partito, associazione di categoria, sindacato o movimento, perché sono completamente auto-organizzate. Quindi in piazza quel giorno non dovranno esserci altri simboli politici, ma soltanto il simbolo “No Salva-Banche” insieme ai nostri slogan. Quel giorno ciò che dovrà contare è esclusivamente il protagonismo dei risparmiatori espropriati dal governo e dalle banche. Dimostreremo che abbiamo la forza e la capacità di essere dove non si aspettano di trovarci e di continuare a mobilitarci per riprenderci ciò che ci spetta.

Abbiamo ascoltato la nostra dignità, continueremo a batterci con ogni mezzo necessario finché non ci verrà restituito tutto!

Sabato 7 maggio inaugurazione della mostra di Marcello Darbo “Rifugi di umanità” a Ferrara

da: organizzatori

Sabato 7 maggio alle ore 18 presso la Casa d’arte “Il Vicolo” l’inaugurazione della mostra di Marcello Darbo “Rifugi di umanità”.

Osso rifugio: il corpo e la casa.

Tutto il rosso dell’umanità, col suo carico di dolore, passione, sangue e vita. Tutto raccolto, vissuto e sublimato, in umili case o nei tratti sfuggenti dei corpi.
Marcello Darbo, libero dall’ossessione dell’essere sempre sotto i riflettori, dopo due anni dall’ultima personale, Vite di frodo, esposta nel suo studio in via della Vittoria a Ferrara, e dopo sei anni dalla mostra Dove è pietà alla Galleria del Carbone, torna con Rifugi di Umanità, nuova tappa poetica nel personale cammino di riflessione.
Il rosso, dicevo: pennellate di vitalità, nonostante la sofferenza del corpo nella sua precarietà terrena, in particolare di quei corpi dimenticati dei tanti rifugiati in fuga dall’orrore. Corpi in fuga, nidi di calore. Corpi vivi, che sanno anche animarsi di una gioia assurda.
Nel gioco di quiete e tempesta, in questi moti di dignità, una musica sembra muovere il gesto di Darbo. Nelle opere in mostra, la denuncia del dolore ignorato pare, infatti, scandita da pause e riprese, il suo ritmo dettato da una musica interiore. Silenzio e rumore, fredda indifferenza e calore della vita. Quella vita che può nascere anche nella miseria di un esodo, in mezzo al fango, come nel caso del bimbo nato, lo scorso marzo, a Idomeni, in Grecia.
E allora Darbo, come a voler omaggiare la sacralità del rito, propone anche un’installazione con la quale riproduce l’elementare servizio da tavola di una festa (un battesimo, un matrimonio), e alcune piccole simil-case tibetane, realizzate impilando a piramide tappi colorati di barattoli e bottiglie.
Rifugi per il dolore di esistenze ai margini, dove non smarrire mai la propria umanità.

Sant’Agostino: Cispadana, al lavoro per un tracciato più lontano da San Carlo

da: gruppo consiliare Valore e Rispetto Comune di Sant’Agostino (Fe)

L’obiettivo che si era proposto il gruppo Consiliare d’Opposizione Valore e Rispetto è stato raggiunto: portare in discussione in Consiglio Comunale il tracciato DB deciso dalla Presidenza del Consiglio, un tracciato che risulta ancora troppo vicino al centro abitato di San Carlo, non sufficientemente migliorativo, anche in considerazione del taglio indiscriminato della viabilità locale. “Per noi era giusto che l’amministrazione affrontasse in assise formale questo delicatissimo tema così importante per la tutela del futuro della comunità di San Carlo, dell’intero comune e anche di Mirabello, con il quale si sta affrontando il tema della Fusione. Il fatto che sia stato accettato dimostra che ne è stato riconosciuto il valore per la comunità, anche se presentato dall’Opposizione. L’ordine del Giorno ha subito modificazioni, ma è stato approvato da tutto il Consiglio Comunale, con l’astensione di Massa Comune. È stato inserito correttamente un riferimento esplicito al coinvolgimento del comune di Mirabello nella richiesta della determinazione di un tracciato più lontano dal centro abitato di San Carlo. Su questo tema bisogna lavorare insieme, è chiaro. Fondamentale la richiesta della verifica che il nuovo asse viario risulti del tutto rispettoso dei recenti standard qualitativi richiesti ad una infrastruttura che verrebbe costruita in un territorio in cui è stato recentemente formalmente dichiarato e certificato il fenomeno della liquefazione delle sabbie. Perché quanto è stato fatto il progetto della Cispadana non se ne è tenuto conto, visto che è stato presentato prima del sisma 2012, e prima che ci si rendesse conto dell’esistenza di questa importante criticità edilizia, che anche per le abitazioni ha completamente rivoluzionato i criteri costruttivi resi obbligatori”.
Toselli ha detto che invierà la richiesta agli enti preposti. Verificheremo che venga fatto entro il 5 maggio (data in cui decadremo tutti), quale atto formale da parte del Comune di Sant’Agostino di cui gli enti competenti e la Regione – a cui chiediamo massima attenzione a dare priorità all’impatto territoriale, e non solo al contenimento dei costi di questa opera – dovranno rispondere al futuro Commissario Prefettizio. Commissario che solleciteremo a prendersi responsabilmente in carico questa importantissima questione. Diversamente, sarebbe solo un’ulteriore presa in giro per i Sancarlesi e i cittadini tutti“.

Stefania Agarossi e Olindo Sandri
Gruppo Consiliare Valore e Rispetto

Marcello Simoni all’Iti “Copernico-Carpeggiani”

da: Istituto di Istruzione Superiore “N. Copernico – A. Carpeggiani”

Il celebre scrittore ferrarese incontra gli studenti dell’Istituto.

Lunedì 2 maggio 2016 alle ore 11:30 nella sala Scotti della sede dell’ITI in Via Pontegradella, 25, lo scrittore ferrarese Marcello Simoni, autore di numerosi romanzi di successo, incontrerà gli studenti di alcune classi dell’istituto.
Durante l’anno scolastico, la prof.ssa Rita Rossi come attività che potesse far avvicinare gli studenti alla lettura, ha pensato, in collaborazione con la prof.ssa Marcella Di Stefano, di far leggere agli studenti il libro “Il mercante di libri maledetti” di Marcello Simoni. La lettura del libro ha appassionato gli studenti a tal punto da volerne incontrare l’autore in un botta e risposta nel quale potergli fare delle domande e soddisfare le loro curiosità. Lo scrittore ha accettato molto volentieri l’invito degli studenti. Lunedì 2 maggio, quindi, le misteriose atmosfere del romanzo riecheggeranno per i corridoi dell’ITI oltre che per voce dell’autore grazie anche alla presenza di Gian Filippo Scabbia che leggerà alcuni brani tratti dal romanzo accompagnati dalle musiche di Roberto Berveglieri.

Indetta la quinta edizione del Premio Internazionale di Letteratura “Alda Merini – Brunate 2016”

da: organizzatori

Il “Premio Internazionale di Letteratura “Alda Merini -Brunate” è nato nel 2011 su iniziativa della Biblioteca Comunale di Brunate, per ricordare Alda Merini “poetessa dei Navigli” che aveva sue radici a Brunate (Como) poiché nel paese, denominato “Balcone sulle Alpi” abitavano i nonni paterni.
Il premio persegue l’obiettivo di ricercare e valorizzare la poesia e le sezioni del premio si ispirano all’attenzione che Alda Merini aveva per la poesia altrui e ai valori che ha testimoniato con la sua vita e la sua opera.

Tutte le opere partecipanti alla Quinta Edizione del Premio “Alda Merini- Brunate dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 maggio 2016.

Queste le sezioni a concorso per l’edizione 2016:

Sezione “A” – Inediti di Poesia
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti di massimo 30 versi ciascuno.
Le poesie possono essere scritte in lingua italiana, in dialetto o in lingua straniera. A quelle in dialetto, o in altre lingue, deve essere allegata la traduzione in lingua italiana. (1° classificato 1000 €)

Sezione “B” – Volume edito di Poesia
Ciascun concorrente partecipa con un’opera pubblicata dopo il 1° gennaio 2013. (1° classificato 1000 €)

Sezione “C” – Racconti del Territorio
Ciascun concorrente partecipa con un racconto inedito dal tema “Il territorio del lago di Como ed i suoi dintorni”, di massimo 5 cartelle di 1.800 battute ciascuna. (1° classificato 500€)

Sezione “D” – Tesi di laurea e saggi sull’opera di Alda Merini e sulla poesia contemporanea
Ciascun concorrente partecipa con una tesi di laurea o un saggio che tratta l’opera di Alda Merini non solo in via esclusiva ma anche inserita nel più ampio contesto della poesia e della società contemporanea. L’eventuale pubblicazione non deve essere antecedente il 1° novembre 2009. (1° classificato 500€)

Sezione “E” – La Poesia al tempo dei social network
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre video (realizzati e/o montati con qualsiasi tecnica) che riportano una propria poesia edita o inedita.
Il video verrà postato dall’organizzazione sulla pagina facebook del Premio. I “mi piace” ricevuti sulla pagina determineranno il vincitore del pubblico. (1° pubblico 250€ ;1° giuria 250€)

Sezione “F” – Inediti di Poesia o Aforismi Giovani (Under 18)
A questa sezione possono partecipare coloro che risultano minorenni al 31 maggio 2016. Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti di massimo 30 versi ciascuno. Le poesie possono essere scritte in lingua italiana, in dialetto o in lingua straniera. A quelle in dialetto o in altre lingue deve essere allegata la traduzione in lingua italiana. (1° classificato 300€ ;2° classificato 200€; 3° classificato 100€)

Premio Speciale – 150 anni di Penčo Slavejkov per inediti di Poesia
Riservato a partecipanti di madrelingua bulgara. Il Premio prevede una sezione Inediti di Poesia e una sezione Inediti di Poesia per giovani (under 18) che risultano minorenni al 31 maggio 2016.
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti, di massimo 30 versi ciascuno.
Le poesie possono essere scritte in lingua italiana o in lingua bulgara. A quelle in lingua bulgara deve essere allegata la traduzione in lingua italiana. (Premio speciale – 150 anni di Penčo Slavejkov 1° classificato 500€; Premio speciale – 150 anni di Penčo Slavejkov Giovani 1° classificato 300€; 2° classificato 200€; 3° classificato 100€.)

Ogni partecipante può partecipare a più sezioni. Le opere inedite (sezioni A, C, D, F, 150 anni di Penčo Slavejkov) potranno essere inviate in “formato elettronico” (due file, uno anonimo e uno con nome e indirizzo) alla mail info@premioaldamerini.org oppure in formato cartaceo (due copie, una anonima e una con nome e indirizzo) a: Premio Internazionale Alda Merini presso Comune di Brunate – via alla Chiesa, 2 – 22034 Brunate (CO). Le opere edite (sezione B e D) potranno essere inviate in “formato elettronico” alla email info@premioaldamerini.org oppure in formato cartaceo (cinque copie, di cui una firmata) a: Premio Internazionale Alda Merini presso Comune di Brunate – via alla Chiesa, 2 – 22034 Brunate (CO). Il video (sezione E) può essere inviato via email a social@premioaldamerini.org (con WeTransfer se supera i 2 MB) oppure può essere caricato su YouTube, inviando il relativo link allo stesso indirizzo email. Il video verrà postato dall’organizzazione sulla pagina Facebook del Premio.

Il bando integrale e la scheda di partecipazione possono essere scaricati dal sito del Premio: http://www.premioaldamerini.org/2016edition.html

ELOGIO DEL PRESENTE
La crisi della politica e l’ideologia della narrazione

I partiti tradizionali sono in crisi e così la politica che su quel modello si era articolata: ne sono segni evidenti la corruzione, l’immagine di una casta legata a conservazione del potere proprio piuttosto che al bene pubblico, il degrado della democrazia interna. Una larga parte della crisi della politica è opera della politica stessa, che ha accentuato la ricerca del consenso immediato e la difesa di interessi personali, a partire dalla preoccupazione alla propria rielezione.
La crisi della politica ha anche origini nei cambiamenti sociali, nella scomposizione e declino dei gruppi sociali compatti che avevano caratterizzato l’Italia del dopoguerra, nella crisi delle ideologie che sono state a lungo elementi di aggregazione di masse accomunate dalla percezione di un comune destino. Le ideologie, oltre che espressioni di pensieri forti (nel senso di chiusi e divisivi), sono state espressione di blocchi sociali compatti che attorno a esse potevano riconoscersi e alimentare identità altrettanto compatte. La progressiva differenziazione sociale e l’emergere della società degli individui hanno cambiato definitivamente lo scenario, aprendo la possibilità – almeno auspicata – di un confronto più laico e aperto.
Con la crisi della politica e dei partiti che l’hanno interpretata è venuto meno un articolato sistema di rappresentanza – il sistema dei cosiddetti corpi intermedi – così oggi non esiste più una corrispondenza tra gruppi sociali e aree di affiliazione, in sostanza non è più chiaro chi rappresenta chi. I gruppi sociali deboli perdendo i tradizionali canali di rappresentanza, avvertono il venir meno di qualsiasi protezione. Insieme alla protezione viene meno la possibilità di riferimenti identitari. Così, di fronte alla crisi delle ideologie tradizionali (la crisi delle grandi narrazioni, ovvero di visioni del mondo alternative e compatte) riemerge in altre forme l’esigenza di narrazioni che forniscano supporti di senso alla vita quotidiana. Le narrazioni sono sempre importanti in quanto forniscono modelli mentali per interpretare i fatti, aiutano a ricostruire un nesso tra passato e presente, ci permettono di immaginare traiettorie di vita diverse da quelle presenti. Le narrazioni sono, quindi, un costrutto dell’identità, un dispositivo per elaborare criteri di scelta e per ridurre l’incertezza proposta dal mondo intorno a noi.
Le narrazioni a cui la politica fa oggi ampio ricorso – condensate nel pensiero personale del leader –diventano la nuova base dell’appartenenza, ma non sono molto diverse da quelle che condensavano le profonde differenze ideologiche che segnavano la contrapposizione tra cattolici e comunisti negli anni Cinquanta o Sessanta. Le narrazioni odierne restano fortemente divisive, non meno di quanto fossero le ideologie forti, ancorché costruite su fatti e su emozioni più contingenti. Le narrazioni odierne sono l’espressione e lo strumento di battaglie di potere personale giocate su tecniche comunicative piuttosto che su contenuti e programmi. I partiti nella loro semplificata e aggressiva comunicazione quotidiana interpretano la nuova ‘ideologia della narrazione’, offrendo una debole risposta alle frantumazioni identitarie e all’incapacità di elaborare scenari futuri credibili nel lungo periodo. Le forme della comunicazione del magmatico mondo del populismo (termine che uso qui per connotare uno stile prima che aggregazioni politiche) sollecitano appartenenze emozionali piuttosto che adesioni razionali a questa o a quella proposta politica. Ma la democrazia ha bisogno di proposte politiche concrete e di visioni di lungo periodo.

[Mercoledì 4 maggio alle 17,30 alla libreria IBS+Libraccio di Ferrara Maura Franchi e Augusto Schianchi presentano “Democrazia senza” (Diabasis) e discutono con Patrizio Bianchi e Sergio Gessi sulle difficoltà odierne della democrazia]

Maura Franchi vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi presso il Dipartimento di Economia. Studia le scelte di consumo e i mutamenti sociali indotti dalla rete nello spazio pubblico e nella vita quotidiana.
maura.franchi@gmail.com

IL CONCERTO
Calcutta e l’amore ai tempi della precarietà

Un po’ di odore di fumo tra i capelli, le mani alzate coi polsi avvolti nel vecchio Casio al quarzo, camicie a scacchi e Vans ai piedi. E’ un salto indietro di trent’anni – al concerto all’Arci Zona Roveri di Bologna – dove Calcutta canta di “una cantina buia dove noi” e di tante ragazze per lui, come Irina che lo “invita a cena” e Lucia che lo “invita a uscire”, ma di cui alla fine non fa nulla, perché preferisce restarsene malinconicamente a casa col cane (anche se lui non c’è più). Chi già così tanto tempo fa ascoltava quasi clandestinamente le vecchie cassette di Lucio Battisti non può non ritrovarsi qui tra le parole della “Canzone del sole” e di “Dieci ragazze per me”. E anche dentro a quelle camicie scozzesi fuori dai jeans.

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Concerto di Calcutta al Zona Roveri di Bologna

A coronare il flash back ci sono persino i dischi in vinile sul banchetto che vende i gadget del cantautore 26enne, arrivato da Latina con la sua felpa scolorita e l’aria scazzata. Per non dire delle fragole nella vaschetta che passa ai ragazzi della prima fila sotto al palco, per poi chiedere: “Vi sono piaciute? Fragole buone buone”. Cavolo, Luca Carboni! Ti giri e Carboni c’è davvero, ma non sul palco; è mescolato tra la folla di ragazzi con addosso un giubbotto mimetico e l’altrettanto mimetico anonimato di chi si trova in mezzo a una popolazione musicale che forse non è mai andata a gridare a un concerto le sue Persone silenziose, Farfallina, Dustin Hoffman che non sbaglia un film o il Fisico bestiale che ci vuole. In quel caso lì, al posto degli smartphone tenuti in alto nelle mani, c’erano gli accendini accesi a oscillare la loro luce sopra la folla. Gode di tranquillo anonimato anche Alberto Ronchi, fino a pochi mesi fa assessore alla Cultura della giunta bolognese di Merola e, da metà degli anni Novanta fino ai primi del 2000, assessore alle politiche e istituzioni culturali a Ferrara. Ma questo ci sta, perché Ronchi è sempre stato un politico fuori dal coro, e la sua passione per la musica lo ha portato a fondare la manifestazione “Ferrara sotto le stelle”, che dal 1996 a oggi mette insieme ogni estate una rassegna di concerti di musica contemporanea e indipendente nel cortile del castello estense.

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Alberto Ronchi al concerto di Calcutta al ZonaRoveri di Bologna
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Luca Carboni tra il pubblico del concerto bolognese di Calcutta
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Dischi e magliette di Calcutta al concerto dell’Arci ZonaR
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Fan con vinile di “Mainstream” all’uscita del concerto di Calcutta

Alle 23,30 ancora Calcutta non sale sul palco, ma via facebook annuncia “Ragazz* di zona roveri fra poco cominciamo/ non siamo stronzi, abbiamo solo aspettato che tutti entrassero”. Una volta in scena, parla, canta e si muove con quel fare trasandato ed elementare che spazza via tutto il senso di fasullo, confezionato e luccicante, che ormai sembra essere diventato un tutt’uno con la musica. Dice: “Al Covo (sempre a Bologna, ndr) mi hanno tirato preservativi e cortisone. Questo vuol dire che la gente ormai conosce le mie dipendenze. Dedico questa canzone al Bentelan!”. E via con “Del verde”, dove lui ancora battistianamente canta “preferirei del verde tutto intorno” e “preferirei perderti nel bosco che per un posto fisso/ preferirei una spiaggia di Sardegna/ preferirei scaldarmi con la legna”. Poi “Amarena”, che – spiega – “è il primo pezzo che ho scritto e quello che mi sembra sempre il più bello”.

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Fan al concerto di Calcutta
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Calcutta sul palco dell’Arci ZonaR
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Il pubblico durante il concerto di Calcutta
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Copertina dell’album “Mainstream”

I titoli delle sue canzoni anticipano subito la scelta di non essere altisonante, ma sempre periferico e sghembo, indie e pop. Come “Pomezia”, “Frosinone”, “Arbre magique”: dichiarazioni d’amore sottotono, la rabbia gettata lì così, per diventare poi quasi un malessere passeggero. I video su Youtube, che nel passaparola hanno portato in giro la voce e i testi di Calcutta fino a renderlo uno dei cantanti emergenti più apprezzati, sono girati come vecchie pellicole casalinghe. Anche le foto dei dischi hanno questa marginalità qui; non c’è l’immagine patinata del divo, ma un amico che esibisce la sciarpa col suo nome dietro a turisti in bermuda e tracolla da gruppo-vacanze.

Video di “Mi piace andare al mare”

Verso la fine del concerto con quella sua semplicità disarmante (che è poi uno stile distintivo), Calcutta dichiara: “Ormai ho finito tutti i pezzi che avevo e che quindi ve ne ricanterò alcuni che ho già fatto, solo che ve li faccio sentire arrangiati… un po’ peggio”. E vai con “Cosa mi manchi a fare” e “Gaetano”, roba di tutti i giorni mescolata nelle rime che scompigliano i luoghi comuni con disincantata malinconia. Canta “volevo avere dei figli/ né troppi né pochi/ né tardi né domani” e “ho fatto una svastica in centro a Bologna/ ma era solo per litigare/ non volevo far festa e mi serviva un pretesto/ ma in verità ti vorrei accompagnare/ fare ancor quattro passi con te/ ma è difficile se vai veloce/ stare al passo con te”. Spettacolo senza tanta messa in scena, che racconta i sentimenti senza la retorica. Finalmente qualcuno che ti torna a cantare vita e pensieri piccoli, tante volte contraddittori. Forse è questo che conta: è l’amore ai tempi della precarietà.

L’INTERVISTA
La Casa di Ariosto si riempie di antiche note

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Laura Trapani, flautista e concertista, ferrarese d’adozione.

Laura Trapani è nata in Texas, ma vive e lavora fra Ferrara e l’Emilia Romagna. È diplomata al conservatorio di Milano e specializzata a Modena sulla musica di Edgard Varèse, con il maestro Roberto Verti. Ha suonato come solista e primo flauto nelle orchestre più prestigiose del panorama italiano e collabora come artista da camera in Italia e all’estero. Per il secondo anno consecutivo è il direttore artistico della rassegna cameristica “Pomeriggi musicali a casa di Ludovico Ariosto”, che inizieranno il 7 maggio 2016.

Come nasce la sua idea di creare un festival a casa dell’ Ariosto?
In realtà questa è la seconda edizione del festival come direttore artistico a casa Ariosto e diversi anni fa vi erano già stati organizzati dei festival musicali. La struttura non è molto grande per contenere orchestre o grandi gruppi, ma adatta per contenere piccoli gruppi da camera. Antares, l’associazione musicale per la divulgazione della musica classica da me fondata nel 2006, ha collaborato con i Musei d’Arte Antica di Ferrara per rilanciare le attività musicali a casa Ariosto, anche in vista dei festeggiamenti per i 500 anni dell’Orlando Furioso (22-04-1516/22-04-2016).

Chi sono gli artisti invitati?
Gli artisti provengono da diverse realtà musicali ferraresi, ma anche internazionali e si prestano a titolo volontario per rilanciare una delle più importanti realtà di Ferrara e internazionali, quale è appunto Casa Ariosto.
La prima data del festival vanterà un ospite internazionale: Solène Greller, arpista di Ginevra, che assieme alla sottoscritta in qualità di flautista, inaugurerà il festival il 7 maggio. Seguiranno poi ogni sabato concerti con artisti locali e componenti dell’orchestra Antiqua Estensis, della quale sono cofondatrice assieme ad altri musicisti di Ferrara.

I programmi che verranno eseguiti?
La mia idea: vista l’importanza storica del luogo e il cinquecentenario, saranno eseguiti dei programmi di musica antica con la caratteristica della contaminazione musicale tra i vari stili. Quindi, non eseguiremo solamente dei concerti seguendo un’unica tematica, ma aggiungeremo tra un brano e l’altro delle contaminazioni moderne, sempre comunque inerenti ad uno stile accademico di ricerca.

Ci può fare un esempio?
Il 7 maggio io e Solène Greller suoneremo dei brani appartenenti al periodo di Maria Stuarda (1542-1587), per poi attraversare due secoli di storia di letteratura scritta per duo, dove flauto e arpa si abbineranno per le loro dolci e intense sonorità.
Il 14 maggio la brava Emanuela Susca eseguirà un programma per due chitarre e flauto traverso.
Un altro esempio di ricerca musicale sarà la collaborazione nata con il professor Lazzari, docente al Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara, e il suo ensamble di musica antica, con strumenti antichi (flauti barocchi, cembalo e viola da gamba). Ci cimenteremo insieme in un duo per flauto moderno e flauto barocco.
Il 26 maggio, sarà molto bello anche il concerto del gruppo Nuova ricerca musicale, molto caratteristico per la varietà di sonorità che si presenteranno, con i suoni di liuti, viole da gamba, violino, viola e flauti a becco.

L’innovazione e la ricerca musicale per lei sono fondamentali….
Credo fortemente che la musica abbia bisogno di attingere dal passato per evolversi nel presente e quindi proiettarsi nel futuro. Occorre suonare la musica del passato con strumenti del passato, come è giusto interpretare la musica moderna con strumenti moderni. La contaminazione tra strumenti del passato e strumenti moderni può essere sublime. Ricercare un certo tipo di suono d’insieme e di fraseggio musicale è sempre stato parte fondamentale della mia attività di ricerca artistica come musicista e interprete. L’evoluzione del suono equivale all’evoluzione del linguaggio sociale dell’uomo del XXI secolo. Attingere dal passato ed evolvere le sonorità è come quando un artista figurativo si spinge oltre il significato della mera figura e dona più enfasi alla sua opera, o con il colore o con un taglio su una tela antica o con una frase del passato sopra a un cartellone bianco gigantesco. Il suono e la sua evoluzione sono la stessa cosa: l’evoluzione del suono va di pari passo con l’evoluzione dell’uomo e del suo modo di esprimersi nel nuovo mondo.

Contenta di vivere a Ferrara?
Ferrara è ormai la mia città, mi sento a casa, al sicuro, mi sento avvolta dalla bellezza totale, vivo tra opere d’arte e storia, qui ci sono molti artisti amici cari.

Prossimi impegni?
Ho molti progetti e idee ma per dirla con Beethoven:” Sarà il destino a bussare ancora alla mia porta….”

Leggi anche
Note di vita: la scalata musicale di Laura Trapani, flautista

Naples’ death

Ebbene sì, è successo ancora: si è sciolto il sangue di San Gennaro.

Brano: “Liquified” dei Meat Puppets
Brano: “Liquified” dei Meat Puppets

Favoloso.
E mentre scrivo sta anche nevicando col sole.
Ancora meglio.
A questo punto mi aspetto Maradona che passa qua sotto, palleggiante verso la stazione.
Se succede, gli faccio una foto e lo scrivo domani.
Allora mentre rimango qui ad aspettare che Sorrentino si ritiri dal cinema, ne approfitto per fare i miei complimentoni a “The Man” in persona: il grand.mo San Gennaro.
Complimenti, San Gennaro.
Via col pezzo a tema.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano.

Gli archivi si aprono alle scuole: a tu per tu con le fonti documentarie

Chi lo pratica lo sa: si produce documentazione attraverso diverse modalità, tutte mirate a testimoniare e far conoscere. Scrivere, trascrivere, intervistare, rilevare, elaborare dati, registrare, fotografare, riprendere, pubblicare, sono alla base della documentazione. Per scavare tra i documenti del passato, saperli leggere e tessere storie e microstorie, è necessario attingere dagli archivi, dove il materiale documentario di un certo rilievo viene conservato con cura.

E’ in programma dal 2 all’8 maggio prossimi l’edizione 2016 della “Settimana della didattica in Archivio – Quante storie nella storia” con cui, come di consueto, l’Archivio storico del Comune di Ferrara proporrà un ricco calendario di appuntamenti che si terranno nella propria sede, alla Biblioteca Ariostea e al Teatro comunale “Claudio Abbado”.
Verranno proposti incontri, visite guidate e laboratori didattici, rivolti soprattutto al mondo della scuola, ma non solo. Sarà un viaggio tra le fonti documentarie e le antiche testimonianze del nostro passato, alla ricerca delle tracce dirette della storia della nostra città e del nostro territorio. Un percorso che testimonia il felice connubio fra archivi e scuole, tra fonti documentarie e didattica, tra archivisti, insegnanti e studenti che si sono negli anni impegnati nella lettura delle preziose “carte”.

L’iniziativa, giunta alla sua XV edizione, è promossa dalla Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna, dall’Archivio di Stato di Bologna, da Ibc (Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna) e dall’Associazione nazionale archivistica italiana (Anai) Sezione Emilia-Romagna, con il Patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna.

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