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Mese: Marzo 2015

Food design, l’arte nel piatto

Piccoli quadri e bocconi che fanno bene alla vista, oltre che al palato. Opere d’arte. Creativi di tutto il mondo e di tutte le tavole unitevi! Per dare colori a pasti a volte silenziosi, per rallegrare occhi e papille gustative, per sorridere un po’ di più di fronte a un piatto. Per piacere, per divertire, per invitare, per cambiare, per creare, per invogliare (i bambini saranno, sicuramente, d’accordo), per giocare. Per perdersi un po’. Non parliamo dei cuochi, che abbondano su tutti i canali televisivi nostrani, più o meno bravi, più o meno urlanti, più o meno star, ma dei “food designer” o dei “progettisti del cibo”. Preparare bei piatti e pietanze per ogni occasione può essere una vera arte.

food-designfood-designNei mesi che precedono l’Expo 2015, se ne parla sempre di più, tanto che partono corsi e master sul tema. Basti pensare a quello organizzato dall’Italian Genius Academy di Roma [vedi], durante il quale si approfondiranno tutti gli ambiti del food design: ad esempio, il ‘design con il food’, ovvero come presentare meglio il cibo dal punto di vista estetico attraverso la sperimentazione e la combinazione di forme, colori sapori e odori, ‘il design per il food’, che studia il packaging e gli utensili per la preparazione e il consumo o il ‘design dei luoghi del food’, dedicato alla progettazione di spazi per produzione, vendita e consumo di cibo. O al primo master universitario in Food design, tutto in inglese, della Scuola politecnica di design e Iulm (www.masterfoodesign.com), due istituzioni milanesi storicamente dedicate alla formazione nei settori design e progetto. Si combinano, in maniera abile e intelligente, due settori nei quali l’Italia eccelle, il cibo e il design. Nuovi sapori, magari, ma anche, e soprattutto, nuovi modi di preparare il cibo, di renderlo disponibile.

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Lenti a contatto di caffè di Carlo Cracco
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La basilica di San Basilio di Mosca

Così, incrociamo le simpatiche e originali “lenti a contatto” di caffè di Carlo Cracco o il caviale di melone di Ferran Adrià e ci avviciniamo al mondo dell’arte, sia perché le opere proposte spesso ricordano monumenti sia perché, talora, si tratta di oggetti che si vedono solamente in mostre e esposizioni d’arte contemporanea. Per rifarci gli occhi, ecco, allora, un colorato San Basilio moscovita (che potrebbe anche essere la Cattedrale di San Pietroburgo), fatto di dolci promesse e croccanti canditi o allegri piatti spensierati che ricordano l’amato e simpatico Arcimboldo o l’eclettica Frida Kahlo, dove verdure e fantasia si mescolano allegramente. Ci piacciono anche un vivace Magritte o un memorabile Leonardo, avvolti da una cascata di fresche verdure sminuzzate e sapientemente decorate.

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Arcimboldo
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Frida Khalo
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Magritte
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La Monnalisa di leonardo

Arriviamo poi a un simpatico gufo che saluta dalla sua scena variopinta e fiorita, fino ai dolcetti dai mille colori e sapori che portano aria di festa. Possiamo poi capire che ore sono e fissare un orario preciso per pranzare con gli amici..

 

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E arrivare alle uova di Pasqua che sembrano statuine trasparenti artigianali o a un simpatico serpente di fragole che scivola via silenzioso e curioso.

food-designLa fantasia ci porta a mangiare buono e sano ma anche bello. Una disciplina che rende i cibi attraenti, soprattutto quelli freschi e salutari. Perché è bello essere creativi con i colori, i sapori e i profumi della terra. Perché’ e fantastico plasmare, con genio, una semplice fragola che, in un attimo, sprigiona tutta l’energia del suo intenso colore rosso. Rosso come l’amore, rosso come la passione, rossa come l’energia della vita. Sprigionate fantasia e tanta energia vitale, allora! Mordete la vita, divertitevi, decorate le vostre giornate, disegnatele, saltellate con un buon piatto accanto, non esitate.
E buon appetito colorato, cari amici, oltre che buon divertimento, tanto.

Per saperne di più Dario Mangano, “Che cos’è il food design”, Carocci, 2014, 139 p.

Viaggio nel mondo del Palio. Santa Maria in Vado, l’eccellenza nelle coreografie

Ogni anno, durante la cerimonia di iscrizione dei campioni, meglio conosciuta come Giuramento al Duca, viene premiata con il Nives Casati la rappresentazione e la coreografia più bella (assegnato ufficialmente il giorno del Palio). Fino agli anni ’70, questa cerimonia si svolgeva la mattina delle corse ma, con l’espansione delle contrade, il corteo ferrarese ha acquisito una tale importanza da meritarsi più spazio, il sabato della settimana precedente alle corse. Le origini di questo premio si perdono nel tempo, ma da quando è ripreso il Palio dopo la sospensione secolare e quella dovuta agli eventi bellici del Novecento, la tradizione è stata recuperata nel 1988 ed è il premio è stato vinto per ben 12 volte dalla contrada di Santa Maria in Vado. E’ un premio d’eccellenza, istituito per dare valore al grande lavoro che le contrade svolgono ogni anno per confezionare abiti, creare cortei e spettacoli elaborati. Grazie alla rigidità storica del regolamento di assegnazione di questo premio, oggi Ferrara può vantare una delle rievocazioni storiche più maestose e fedeli alla propria epoca di riferimento di tutta Italia.

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Premio Nives Casati del 2010
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Premio Nives Casati del 2012

“Noi siamo la contrada più rinomata per quanto riguarda la preparazione dei giuramenti, sia per le nostre coreografie, per i vestiti e per la semplicità delle scenografie. Il premio Nives Casati è stato vinto dalla nostra contrada nel ’96, ’99, ’01, e ininterrottamente dal 2006 in poi. Abbiamo collaborato con una coreografa, Bruna Goldoni, e ogni anno cerchiamo di trovare un equilibrio tra semplicità e innovazione. Il nostro gruppo di danza rinascimentale è stato fondato più di vent’anni fa, siamo stati la prima contrada a Ferrara. A questo è seguito il gruppo di teatro, che si è esibito anche nel mese di febbraio in un’opera chiamata “Calandria”. Questi due gruppi sono una delle nostre punte di diamante, infatti anche nello studio delle scenografie cerchiamo di eliminare tutti gli eccessi: a volte abbiamo utilizzato solo un telo nero, altre volte un albero o qualche decorazione floreale”.

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Santa Maria in Vado vince il Premio Nives Casati 2013
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Spettacolo a corte del 2013

Valentina mi spiega che loro sono gli ultimi ad essere informati sulle rappresentazioni da portare al Palio, i coreografi e il gruppo teatro preparano tutto in gran segreto. “Non lavoriamo mai con tanto anticipo, infatti solo in questi giorni abbiamo iniziato a preparare il giuramento. E’ una competizione, non vogliamo che le notizie filtrino, sia perché non vogliamo esser copiati sia perché le nostre rappresentazioni lasciano sempre tutti piacevolmente colpiti. La preparazione che abbiamo alle spalle è tanta, per questo per noi non è difficile lavorare in poco tempo. Chi lavora tutto l’anno, invece, sono i coreografi e i sarti, che studiano le opere nel dettaglio: ad esempio, un anno rappresentammo l’Annunciazione e i costumi dei due angeli erano talmente fedeli agli originali che anche gli intrecci dei lacci sui corsetti erano identici al dipinto”.

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Sala dei pali nella sede temporanea

La sede in cui ci troviamo oggi è molto bella, ma non è quella storica della contrada di Santa Maria in Vado, non più agibile dalla notte del 22 maggio 2012, quando il terremoto ha provocato ingenti danni alla chiesa e agli edifici che la circondavano. “A causa del terremoto, non abbiamo più potuto utilizzare la nostra sede in via Borgo Vado , infatti ancora oggi è in atto un’operazione di recupero, grazie alla quale sono stati già messi in sicurezza il chiostro e la basilica. I danni sono stati molti, la statua della Madonna posizionata in cima alla basilica è caduta, distruggendosi in mille pezzi. La nostra fortuna è stata l’ora tarda: se non fosse accaduto di notte, ci saremmo trovati tutti lì fuori. E’ successo nella notte del corteo storico e noi, per fortuna, non eravamo tornati in sede. Adesso è tornata agibile anche la parte della sede che affaccia verso Borgo Vado, mentre per quanto riguarda la zona che occupavamo noi ci vorrà più tempo, perché quando hanno iniziato le operazioni, sono stati ritrovati degli affreschi sotto l’intonaco, e bisogna occuparsi del recupero di questi beni culturali”.
Alessandra fa parte dei musici e insegna alle chiarine under, le giovani contradaiole tra gli otto e i quindici anni. “E’ molto faticoso far combaciare i miei impegni, lavorativi e di studio, con quelli di tutto il gruppo under, che oltre all’impegno in contrada praticano altri sport. Se non ci fossero loro, però, non ci sarebbe futuro per la contrada ed è giusto ritagliare del tempo da dedicare a tutti i bambini. Dopo i quindici anni passeranno alla categoria dei grandi e toccherà a loro impegnarsi come facciamo noi ora”.

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Costume

Alessandra e il fratello, Alessandro, sono tra quelli che si possono definire i “nati” in contrada. Il padre è uno degli sbandieratori, la madre frequentava la sede e loro hanno vissuto gran parte della loro vita all’interno di questo mondo, ereditando la passione del padre. “Per me la contrada è LA famiglia, se non potessi farne parte mi mancherebbe un pezzo molto importante di me stessa. I tuoi amici diventano fratelli, le persone più grandi sono degli zii acquisiti. Chi non la vive non la comprende. Credo che avvicinarsi ed avere la fortuna di entrare in contrada è una delle cose più belle che possa capitare a chi vive in una città dove si gareggia per il Palio. Perché non è solo allentamenti, ma è luogo in cui socializzare, in cui fare tante cose diverse, perché si sta in un gruppo eterogeneo di persone e ci si ritrova a passare serate tra bambini appena nati e persone che vivono la contrada da 60 anni. Ti dona una ricchezza personale non indifferente”.

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Stemma di Santa Maria in Vado

Mentre le ragazze mi parlano, una delle bandiere della sala viene mossa dal vento: rappresenta, su uno sfondo giallo e viola, un albero ed un unicorno, seduto su uno steccato, con il corno rivolto verso le acque. L’animale, massimo simbolo di purezza, è intento a purificare le acque, ridonando la vita (che l’albero rappresenta). Anche questo è uno stemma appartenente agli Estensi, che è rappresentato anche sul portone di palazzo Schifanoia. La contrada di Santa Maria in Vado ha sempre rappresentato l’antica nobiltà ferrarese e questo è ancora presente nella scelta dei colori: il rosso è molto presente nei vestiti, poiché era una tinta molto costosa che in pochi potevano permettersi.

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Bandiera con l’unicorno

La storia e l’emozione che traspare mentre mi raccontano la loro esperienza in contrada, non sembra riuscire a superare la barriera, formatasi nel corso degli anni, che separa queste attività dalla maggior parte dei cittadini. “La mia generazione – inizia Alessandra, che ha ventun’anni – non ha voglia di intraprendere un percorso così impegnativo, perché questa non è un’attività che impegna poco tempo, si deve avere la voglia di scoprire cosa comporta questa scelta di vita. In più, non puoi partecipare senza averne veramente voglia, perché proviamo sempre, spesso all’aperto anche quando fa freddo. Credo ci sia una disinformazione generale, ci capita di essere presi in giro perché anche gli uomini indossano la calzamaglia e questo è un chiaro esempio di ignoranza, perché se si conoscesse l’amore che mettiamo in tutto quello che facciamo qui, si rivaluterebbero tante cose. E’ anche vero che il cittadino inizia a tollerare il Palio e tutto ciò che ne fa parte. Dopo il bruttissimo incidente avuto nel 2006 durante il Palio dei cavalli (alcuni caddero durante la gara, probabilmente per un buco sulla pista, e furono abbattuti), l’opinione pubblica ci ha addossato molte colpe, ma noi abbiamo sofferto per quell’avvenimento. Da quel momento, le regole sono state modificate, i controlli sono aumentati e sono più severi, in modo che incidenti del genere vengano sempre evitati”.
Proprio per allontanare l’idea generale che la contrada viva solo durante il periodo del Palio, sono stati creati eventi distribuiti nell’arco dell’anno, aperti a tutti i cittadini. “Da un paio d’anni sono state intraprese diverse attività in contrada, come il carnevale rinascimentale, per riavvicinare i ferraresi alla vita di contrada. Vogliamo far capire che il Palio è fondamentale ma non è l’unica cosa. Non dobbiamo dimenticare che è un valore che la città non dovrebbe sottovalutare o sprecare, riconosciuto dai turisti e non dai cittadini. L’8 marzo è stato fatto l’omaggio al Duca e sono stati nostri ospiti tre turisti, venuti da Roma, che curiosando su Internet hanno scoperto le nostre attività di contrada e hanno chiesto di partecipare, pranzando con noi. Credo che il problema sia sempre lo stesso: ciò che abbiamo in casa non ci fa impazzire, ma chi viene a visitare Ferrara apprezza i nostri eventi, come tante altre attività che dai cittadini sono criticate ma sono un vero richiamo per i turisti”.

Campanili che pendono

Per pendere pendono, così a occhio anche tanto si direbbe. Al punto da far temere per la loro stabilità. Ma pericoli reali al momento sembra non ce ne siano. Questo almeno sostengono gli “strutturalisti”, i tecnici specializzati appunto nel calcolo della stabilità degli edifici. I campanili delle chiese di San Giorgio, San Benedetto, San Francesco però inquietano il passante.
L’impressione che desta la loro vista è notevole, anche se ci si presta poca attenzione, perché come tutte le cose che sono parte del panorama quotidiano sfuggono all’attenzione vigile. Invece, soffermando lo sguardo, ci si accorge di questa loro anomalia. In particolare i campanili delle chiese di San Giorgio e di San Benedetto mostrano con evidenza la loro peculiarità. Assai inclinato è anche quello di San Francesco, ma lo si nota meno perché resta celato dal prospetto della chiesa e della struttura architettonica che la cinge. Per apprezzarne la silhouette bisogna entrare nella sala conferenze e di lì affacciarsi nell’area cortiliva interna.
Infine c’è la torre campanaria della chiesa di San Cristoforo alla Certosa che pure evidenzia la sua accentuata e non virtuosa inclinazione. E’ nella norma che la massa imponente delle chiese, nei loro progressivi cedimenti strutturali, trascinino i contigui corpi di fabbrica, spiegano gli esperti.
La situazione è comunque costantemente monitorata. Il livello è di attenzione, ma al momento non c’è allerta. Interventi di consolidamento sono stati fatti in passato e saranno ripetuti laddove si rendesse necessario. Per ora dunque non c’è da temere, solo da osservare con un po’ di meraviglia questo anomalo spettacolo.

[Fotoservizio di Aldo Gessi]

“Il gruppo prima del risultato”. Dai gloriosi anni ’70 alla rinascita attuale attraversando l’eclissi: il Ferrara Baseball si racconta

Ci fu un tempo, qualche decennio fa, nel quale il baseball a Ferrara era in grande evidenza e veniva considerato tutt’altro che uno sport di “nicchia”, lontano inoltre, a suo modo, dalla tradizione che lo vuole uno sport esclusivo per americani. La storia del baseball in terra estense inizia nei primi anni ’70, siamo a Ferrara e i protagonisti sono un folto gruppo di amici che, mossi da tanta passione e voglia di fare, decidono di “incominciare a dare qualche colpo a una pallina piuttosto che un calcio ad un pallone”. A raccontarlo sono due colonne portanti di questo gruppo, Edmondo “Bibi” Squarzanti e Fabio Abetini, insieme a un giovane americano, John Rotondo, simbolo di un’altra storia, più recente, quale è la rifondazione di quella stessa società che con il tempo era andato perduta.

10384742_10202225317254002_5639214506089623301_nMa andiamo per ordine.
Negli anni ’70 nacque quindi il Ferrara Baseball Club, società sportiva sorta da zero e senza precedenti, destinata in poco tempo ad allargarsi e raccogliere sempre più adepti. Le figure chiave in quel contesto furono due: Renzo Polelli, professore di educazione fisica al Dosso Dossi, e la ditta “Autoricambi Masini”.
“Il professor Polelli fu un po’ il nostro mentore, colui che ci fece appassionare a questo sport – affermano Squarzanti e Abetini – ed è stato soprattutto grazie all’attenzione che dava al baseball nelle scuole, oltre alla sua caparbietà nel farsi sotto con l’amministrazione di allora, se siamo riusciti a concretizzare il progetto”.
E fu così, con una personalità di rilievo ed uno sponsor (che dava il nome alla squadra), che le cose iniziarono a svilupparsi. “Il ritrovo per gli allenamenti era in quello che noi chiamavamo “campo della Vis”, vicino al Liceo Roiti e al Bachelet – raccontano – mentre per le partite riuscimmo a farci concedere il motovelodromo”. La curiosità aumentava anche tra le ragazze che, dopo aver visto vari allenamenti, decisero di creare una squadra di softball (al tempo in Italia sport diffuso solo tra le donne).
Ed in questo modo la società andò strutturandosi: dalle giovanili ai cadetti fino ad arrivare ai senior della prima squadra, arrivata a disputare addirittura la serie C. “Al motovelodromo potevamo contare su un grandissimo seguito. Si era lanciata in qualche maniera una vera e propria moda. Al tempo, infatti, solo noi giravamo per strada con i cappellini da baseball e questo faceva scalpore, suscitava interesse”. Tutto quindi andava nella giusta direzione, il baseball si diffondeva (i tre ricordano la particolare attenzione dopo i mondiali del ’78 disputati per la prima volta in Italia, a Roma) e i ragazzi incominciavano a giocare già da piccoli. Si aprì inoltre una porta per un luogo fisso di ritrovo, individuato all’interno del Parco Urbano, dove Fabio e Edmondo ricordano di aver piantato con le 580555_532220186812076_1786299481_nloro mani sei pali, ad oggi ancora nella stessa posizione.
Ma quella che sembrava essersi consolidata come una solida realtà, al contrario, fu solo l’inizio di una lunga “pausa” terminata un paio di anni fa, poiché “nel 1984 nessuno seguiva più le categorie giovanili, incominciarono i primi problemi e la squadra andò sciogliendosi”.
Dopo più di un decennio di attività, quindi, il baseball a Ferrara cessò di esistere. Un fatto in controtendenza all’interno di una regione come l’Emilia Romagna, storica “roccaforte” del baseball nazionale, poiché in tutte le province risultava (e risulta tutt’oggi) essere attiva una società di baseball. Tranne a Ferrara, appunto.

Ma sul finire del 2012, dopo un giro di telefonate tra i vecchi amici, attraversando ricordi e legami indelebili ma soprattutto grazie ad una passione rimasta intatta nel tempo e alimentata da tanta voglia di mettersi ancora in gioco, oggi il Ferrara Baseball Softball Club è rinato letteralmente. Troppa era la voglia di tornare ad indossare guantoni ed impugnare mazze al punto che, oltre a Fabio e Edmondo, hanno risposto positivamente alla proposta anche altre “vecchie glorie” della storica “Autoricambi Masini” come Roberto, Michele, Alberto e Leonardo. Fondamentale è stato l’inserimento di giovani interessati e coinvolti nel progetto come John, ma anche l’ingresso sulla scena di “coach” Emmanuel Herrera, storico giocatore e allenatore dominicano e ad oggi colui che ha costituito ed allena la nuova squadra.
554049_480990111935084_1428948676_n (2)“Il desiderio comune era quello di tornare a diffondere quei valori e quelle sensazioni che solo uno sport come il baseball ti può dare”, racconta Bibi che, divenuto educatore sportivo sotto la Fibs (Federazione italiana Baseball Softball), si trova spesso a viaggiare nelle varie scuole del territorio. “L’aggregazione è il concetto fondamentale nella disciplina del baseball, poiché valori come il rispetto e il senso della squadra sono caratteristiche imprescindibili per giocare a questo gioco. Il gruppo deve rimanere unito, le eventuali assenze devono essere segnalate per tempo, alla partita si viene con le famiglie”, su questo si basa la rinascita delle giovanili del Baseball Ferrara.
Il baseball come modello educativo quindi, prima di tutto e prima di tutti. Mi parla dei tempi moderni Bibi, di come i giovani non si avvicinano più allo sport e di come “dispositivi come la Wii non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. I giovani si ritrovano oggi a giocare a baseball nel salotto di casa e davanti ad una televisione, non escono più. Questo crea evidenti lacune a livello psicomotorio, e questo nelle scuole lo si vede eccome.”
Trasversale a ciò è la proposta “Filo Conduttore Sportivo”, che mi descrive Fabio Abetini. 1013236_10204118718840895_5704258347839054618_nUn’iniziativa lanciata dal Baseball Ferrara e dal Centro Sportivo Italiano dedicata ai bambini che, avvalendosi degli insegnamenti teorici e pratici di sport come il baseball ma non solo, ha come scopo dare continuità all’educazione dei più giovani tramite lo sport. “L’educazione per un bambino inizia nelle mura di case e si sposta all’interno della scuola – afferma Abetini – il nostro obiettivo è continuare questo percorso anche all’interno dell’attività sportiva extra-scolastica. Da qui l’idea del filo conduttore”.
Tra le altre cose, durante la chiacchierata, è emersa inoltre la fondamentale importanza del linguaggio originario nel gioco del baseball, poiché “oggi tendiamo ad italianizzare troppo alcuni termini che in questo sport andrebbero pronunciati nella loro lingua d’origine. Ecco perché agli allenamenti insegniamo ai ragazzi anche in spagnolo ed in inglese”. E ancora l’importanza del dualismo squadra/singolo che, dice John, “è una delle cose che più mi fanno apprezzare questo sport. Il fatto che devi cercare di emergere allo stesso modo sia da singolo sia da squadra è una delle cose che ti spingono a dare sempre il meglio, in ogni circostanza. Nessuna delle due parti va tralasciata, se una di queste viene meno il gioco non sta in piedi”.

Ma quali sono i numeri della nuova società? Oggi gli iscritti al Baseball Ferrara sono più di 1979649_10204118752561738_1200882737304920763_ncinquanta; le categorie giovanili si compongono in gruppi di più annate che periodicamente disputano tornei e frequentano regolarmente gli allenamenti, mentre la prima squadra disputa il Lab (Lega Amatoriale Baseball), una lega amatoriale molto ben organizzata che spazia i territori emiliano-romagnoli e veneti.
Il baseball a Ferrara è dunque assolutamente ripartito a pieno regime, il passaparola è via via sempre maggiore e le nuove tecniche di comunicazione tra social e web permettono una diffusione delle attività sempre più ampia. Ma quello che, infine, è emerso più forte tra le tante parole scambiate con gli amici “baseballer” è una cosa sola: il desiderio di avere un luogo fisso dove trovarsi, una vera e propria casa per il Ferrara Baseball e non più solo soluzioni temporanee senza panchine o spogliatoi. Un appello, una richiesta, un desiderio che sarebbe anche il coronamento di un sogno incominciato tanti anni fa e che, dopo un lungo e tortuoso percorso, meriterebbe di avere il suo giusto riconoscimento. Un impegno preso (per ora solo a parole) anche dal Comune di Ferrara che ci rende fiduciosi.
Intanto, nell’attesa di trovare il “diamante” ufficiale, auguriamo lunga vita al Baseball Ferrara. Questa volta per davvero.

Contatti:
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/FerraraBaseballClub
Web: http://www.csiferrara.it/baseball.php

Foto gentilmente concesse da Edmondo Squarzanti

Mondiali 2022 in Qatar, la Fifa decide di giocare a palle di neve

Ebbene sì, i mondiali in Qatar del 2022 si giocheranno in inverno: questa la decisione presa dai “paperoni del calcio”. La Fifa, organo istituzionale che dirige il futuro del calcio mondiale, ha stabilito che in quell’occasione le partite si giocheranno a partire da novembre e che la finale si terrà il 18 dicembre, giorno che ricorda l’indipendenza dello stato asiatico.
La decisione ha suscitato parecchie polemiche sia fra le federazioni dei vari Paesi, sia dai milioni di tifosi che in tutto il mondo si appresteranno a guardare, con stupore, una competizione che da sempre accomuna calcio, temperature calde e passione all’aria aperta. Per i più romantici, un vero colpo al cuore. Ma andiamo con ordine.
La candidatura del Qatar come Paese ospitante alla 22sima edizione dei campionati mondiali di calcio venne captata dall’opinione pubblica (e non) come manovra poco trasparente da parte del presidente in carica, Josip Blatter. Il sospetto avanzato dai detrattori era quello, e lo è tutt’ora, di aver pilotato le elezioni favorendo tale designazione a discapito di Paesi più attrezzati, con infrastrutture già esistenti e con temperature estive che avrebbero facilitato lo svolgersi di una manifestazione che fa dello spettacolo la sua arma migliore. Il tutto, senza considerare che in Qatar le temperature estive possono arrivare a 50°C con valori di umidità altissimi. Da qui, il colpo di genio: giocare in inverno. Alla faccia di chi ha sempre guardato i mondiali con una birra in mano, all’aperto, insieme a tanti suoi connazionali presi dall’entusiasmo di una delle poche manifestazioni che ancora riesci a far sentire noi italiani un’unica grande nazione.
Nel 2022 no, non sorseggeremo più la nostra amata birra, non potremo più stare all’aperto nelle meravigliose piazze italiane a godere tutti assieme delle avventure della nostra nazionale, non potremo più indossare le maniche corte e condensare quella spensieratezza tipica del periodo estivo con la passione che da sempre il popolo italiano ha manifestato nei confronti di questo sport; ecco allora i cambi, come nelle migliori partite: una bella tazza di cioccolata calda, ampi spazi al chiuso dove far diventare “caldo” l’ambiente e dove patire e gioire per le gesta degli “azzurri” e poi giacconi pesanti e magari, nell’intervallo, una bella partita a palle di neve, giusto per entrare in clima natalizio visto che esattamente una settimana dopo sarà Natale. Signor Blatter, è vero che nella ricorrenza siamo tutti più buoni e che i regali piacciono a tutti, ma questa è un pacchetto avvelenato…
Di una cosa sono certo: il calcio riuscirà comunque a scaldare i cuori e le anime di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo ancora una volta, anche se probabilmente sciarpa, guanti e cappello ci saranno d’aiuto.

L’amore ai tempi della guerra fredda

Torniamo indietro negli anni, ai tempi delle spie, quando si spiava e si lasciava spiare, quando, nei primi anni della glasnost, si aprivano speranze per un cambiamento politico nell’Europa dell’Est, votato all’apertura e alla trasparenza verso i cittadini. E rivediamo “La casa Russia”, tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, con occhi diversi.

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La locandina

Siamo a una fiera di Mosca, dove i libri fanno da padroni, dove l’inglese Nicki Landau (Nicholas Woodeson) riceve dall’affascinante Katya Orlova (Michelle Pfeiffer) tre quaderni e una lettera da consegnare, segretamente, all’editore inglese Bartholomew ‘Barley’ Scott Blair (l’affascinante e brizzolato Sean Connery). Rientrato a Londra, Nicki non riesce a trovare Barley e consegna tutto ai servizi segreti britannici, i quali li analizzano a lungo: si tratta di importanti dati scientifici, che testimoniano l’incapacità dell’Unione sovietica nel condurre una guerra nucleare e, quindi, l’inutilità della corsa agli armamenti da parte del blocco occidentale. Incredibile e importante scoperta. Barley viene, successivamente, ritrovato a Lisbona, dove vive tranquillo, da agenti inglesi della cosiddetta ‘Casa Russia’, il cui capo è Ned (James Fox), e da agenti statunitensi, con a capo il deciso Russell (Roy Scheider), che lo interrogano a lungo.

L’editore dichiara di non conoscere Katya, affermando però di aver incontrato pochi mesi prima, nel piccolo villaggio di scrittori chiamato Peredelkino, un intellettuale russo che tutti chiamavano Dante (Klaus Maria Brandauer), con il quale si era intrattenuto a discutere sulla pace mondiale e il tradimento verso il proprio Paese che potrebbe essere necessario per ottenerla. Dante aveva fatto promettere a Blair che avrebbe collaborato lealmente con lui, se egli avesse trovato il coraggio di agire. Dante, in realtà, è Jakov Saveljev, un fisico geniale, amato da Katya in gioventù, che ora lavora a Leningrado, dove aspetta l’editore, al quale consegna il quarto e più importante quaderno, rifiutando, però, di incontrare le autorità occidentali e chiedendogli ancora di pubblicare il suo manoscritto. Da un semplice e banale equivoco, Barley si trova, quindi, coinvolto dalle autorità inglesi e americane in un programma di spionaggio tra Stati uniti e Russia, con ascoltatori che ascoltano tutto, sempre, e in ogni momento. Una sorta di grande fratello onnipresente e onnisciente.

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Michelle Pfeiffer e Sean Connery

La storia dell’editore, infatti, si legherà così a doppio filo a quello del misterioso uomo e di Katya, che conquisterà anche il suo cuore. Il rischio di innamorarsi esiste e Barley cederà all’amore, tradirà il suo paese e salverà Katya, che porterà con sé nell’affascinante, ricca e bella Lisbona. Amore che trionfa. Come merita. “La casa Russia” racconta una storia di ‘spionaggio alla fine dello spionaggio’, in una Mosca di altri tempi, dove comunque si riconoscono strade e palazzi, con una forte e intensa alternanza di momenti di tensione e poetici e un’apertura di speranza per un mondo in cui è possibile far valere le leggi umane e sentimentali su quelle giuridiche. Perché molte strategie sotterranee sono spesso fallaci e bisogna diffidare. Perché all’amore non si comanda e a esso ci si deve, inesorabilmente, arrendere.

La casa Russia, di Fred Schepisi, con Sean Connery, Michelle Pfeiffer, Klaus Maria Brandauer, Roy Scheider, James Fox, John Mahoney, USA, 1990, 122 mn.

Le luci di Massenzio fra le ombre dello stragismo

2. SEGUE – E’ il 1979: è trascorso un anno dall’uccisione di Aldo Moro, e la pressione del terrorismo e dello stragismo è ancora forte; lo Stato democratico ha tuttavia retto e ha dimostrato la sua fermezza; si ha la sensazione che la scelta di uccidere Moro sia stato un grave errore strategico da parte delle Br, e che da qual momento sia iniziata la sua parabola discendente.

Quell’estate, Massenzio, la grande arena cinematografica ideata da Renato Nicolini, riapre e propone due sezioni, “Visioni”, e a seguire “Prometeo – I miti della ragione della conoscenza e del dominio”, che fu curata, tra gli altri, da Massimo Forleo che ci racconta di quel periodo e dell’importanza delle iniziative culturali della cosiddetta Estate Romana.

Com’era quella estate del 1979, che clima si respirava?

Erano ancora anni difficili: il ’79 era l’anno dell’arresto dei leader di Potere operaio e Autonomia operaia Oreste Scalzone, Toni Negri e Franco Piperno; era anche l’anno dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli il liquidatore della banca di Sindona; a Palermo veniva ucciso dalla mafia il commissario Boris Giuliano; si formava il primo governo “Kossiga”, come fu battezzato dalla estrema sinistra. Ma tra la gente c’era voglia di vivere, di uscire, di rompere l’assedio della paura, e Massenzio era ormai un mito.

Ti occupasti della programmazione di settembre denominata Prometeo; come fu concepita?

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Massenzio, la prima arena cinema estiva in Italia
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Le proiezioni duravano intere notti

Erano serate a tema, in cui contaminavamo cinema diciamo alto con altri generi; lo schermo era diventato gigante, circa 30 metri di larghezza; inserito tra i monumenti della basilica lo spettacolo era fantastico. Ispirandosi all’idea di fare intere notti di cinema, per cui a qualsiasi ora si poteva fare un salto e trovare gente e lo schermo acceso, le maratone divennero una abitudine: ricordo ad esempio una serata con “Barry Lindon” di Stanley Kubrick e “L’uomo che volle farsi Re” di John Huston, circa 6 ore di proiezione, si fecero le 4 del mattino.

Se non sbaglio, faceste un grande colpo con un mito del calcio…

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Migliaia di persone al cinema durante gli anni dello strgismo

Beh, in quel caso facemmo davvero un gran colpo. Eravamo ragazzi nati intorno agli anni ’50, e tutti avevamo nella testa la prima diretta televisiva vincente, dopo la sconfitta con la Corea nel 1966: i Mondiali Messico ’70, Italia-Germania 4-3. A quei tempi non c’era internet né le tante tv, e nessuno aveva più visto quella partita; cercai inutilmente la copia, finché un usciere della Fgci di Roma mi disse che il mitico dottor Fini, medico degli azzurri, ne aveva una copia che utilizzava per gli stage; andai a Coverciano, e ricevetti da lui una pizza in bianco e nero, che fu custodita per tutto il tempo da un suo addetto, per dire quanto era preziosa.

E come andò?
All’apertura del botteghino c’era una fila mostruosa; arrivati a 5.000 spettatori, i vigili intimarono la chiusura: quelli restati fuori premevano, ricordo uno che diceva “vengo da Frosinone”, un altro “da Firenze” e tutti “entriamo o con le buone o con le cattive”. Momenti difficili, alla fine tutto andò bene, erano tempi fantastici. Riuscii a tenerli tutti intrattenendoli con “Nashville” di Robert Altman, oltre 3 ore con cori bandiere e trombe. Passando dal 35 mm. al 16 mm., mandammo “Mexico e Nuvole” di Jannaci e poi partì la pellicola: un boato indimenticabile, una festa.

Altri aneddoti?

Dovete pensare che al tempo eravamo ragazzi di 25 anni, alle prime esperienze; una sera con tema “Il mostro” in cui programmavamo “Psyko” di Alfred Hitchcock, “Il collezionista” di William Wyler e “L’inquilino del III piano”, non so se mi spiego, alla cassa si presentano Isabella Rossellini e Martin Scorsese e chiedono due biglietti; era troppo, tutto doveva essere un sogno, e Massenzio dei primi anni era davvero un sogno.

E siccome tutti i sogni finiscono all’alba, come finì?

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Estate Romana, Basilica di Massenzio, Festival delle letterature 2012

Il 19 settembre, durante la proiezione di “West Side Story”, a Roma fu avvertita una scossa di terremoto; in sala non fu percepita, ma in via dei Fori Imperiali gli sfollati dalle case si incontrarono con gli spettatori, le due maree si fusero e sciolsero la tensione. La scossa però lesionò la volta della Basilica, che così non poté più ospitarci. Il cinema si trasferì al Colosseo, con il super evento della proiezione di “Napoleon” di Abel Gance su tre schermi e l’orchestra diretta dal padre di Coppola, poi a Circo Massimo e altre location; ma l’incanto era finito, e pian piano una eccessiva commercializzazione portò al declino della manifestazione.

Cosa resta di questa esperienza?
La consapevolezza che il cinema è amato dalla gente, che il buon cinema può essere per tutti e non solo per le élites; a Massenzio, forse, dobbiamo i mille schermi di cinema che ogni estate illuminano le nostre città…

La foto in evidenza è di Chiara Visconti ©

Per leggere la prima parte clicca qui

L’EVENTO
Il Drone Show si presenta

“Si dice che a Ferrara non succede mai niente ed è sempre tutto uguale, questo evento dimostra il contrario”, ha affermato l’assessore allo sport Simone Merli in apertura della conferenza stampa di presentazione del Drone Show, la manifestazione che si terrà questo fine settimana presso la Fiera di Ferrara, di cui vi abbiamo già parlato qui [clicca].

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“Per i visitatori sarà possibile provare i vari modelli. Sarebbe bello poter riprendere le nostre iniziative sportive dall’alto con i droni – auspica Merli – questo evento servirà anche all’amministrazione per capire tutti i possibili impieghi di questa nuova tecnologia”.

Il maestro di cerimonie della conferenza è Filippo Parisini in rappresentanza del quartiere fieristico, di cui è presidente: “E’ un’esposizione unica perché punta molto sul lato convegnistico. La materia in fatto di
utilizzo dei droni è ancora confusa, questa due giorni servirà a fare chiarezza. Ci aspettiamo grandi numeri di visitatori. Questa tecnologia può essere trainante per i posti di lavoro e per il PIL della nostra nazione. Una parte importante l’avranno le aziende ferraresi all’avanguardia nel settore”.

Roberto Cucinelli è l’organizzatore di Tecnoelettronica, che si svolgerà in parallelo al Drone Show, “sarà una mostra dal taglio tecnico, dove abbiamo selezionato solo makers e inventori che saranno a disposizione dei visitatori per spiegare le loro innovazioni. All’interno ci sarà anche uno spazio ludico, chiamato Game Challenge, dove ci saranno varie piattaforme di videogiochi on line e i giocatori che normalmente si incontrano virtualmente, potranno sfidarsi guardandosi in faccia. Ce ne sarà per tutti i gusti, dall’ultimo Mortal Kombat al primissimo gioco del tennis per gli amanti del vintage”.

“I droni sono una sorta di robot volanti, acquatici o terrestri, pilotati sempre in remoto da almeno un pilota – spiega Marco Robustini, uno dei più esperti piloti istruttori di droni civili, spesso chiamato a testare nuovi esemplari – ad oggi non si registrano in tutto il mondo eventi catastrofici provocati da questi aeromobili, eppure ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha normato questo mondo inserendo “paletti alquanto castranti” pregiudicandone l’impiego dove effettivamente potrebbe servire, un funzionario dell’Ente sarà presente in Fiera e sarà l’occasione per poter ascoltare il loro punto di vista in ambito sicurezza legato a questi velivoli”.
Tra le aziende di cui Robustini testa i modelli, c’è anche l’americana 3D Robotics, il cui CEO Chris Anderson, considerato lo Steve Jobs dei droni, sarà presente in Fiera.

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Tra le aziende ferraresi presenti, uno dei fiori all’occhiello è Innova. “Un’azienda specializzata nella lavorazione delle fibre di carbonio – spiega Claudio Bottoni, uno dei soci – impiegate nell’aeronautica, ma anche in ambito navale ed automobilistico”. Ora hanno anche aperto un settore di sperimentazione sui droni, brevettando una configurazione a decollo verticale. “Speriamo – aggiunge Bottoni – di ridare a Ferrara il lustro che aveva quando i nostri aeroporti ospitavano i dirigibili”.

A metà tra il Drone Show e Tecnoelettrionica, c’è Tryeco 2.0 azienda di scansione laser e stampa 3D applicata in particolare ai beni culturali, che in fiera mostrerà però un’applicazione più giocosa delle proprie tecnologie: il selfie 3D. I visitatori, come ha spiegato uno dei soci Matteo Fabbri, potranno avere una scansione del loro corpo e, se vorranno, gli verrà mandato a casa il loro mini-me.

Una versione più casalinga della stampa 3D è quella proposta da Futura Informatica di Paolo Tocchio, che offre una buona qualità di stampa a prezzi contenuti per chi, invece di un uso professionale, ne fa un uso domestico.

Sono circa sette anni che i droni si sono diffusi anche in ambito civile, oltre che militare. Volano sulle nostre teste e ci osservano dall’alto, con scopi più o meno pacifici a seconda di chi li pilota. E’ dunque importante che non solo gli amatori o i professionisti, ma anche i cittadini possano approfondire la materia.

Clicca qui per il link alla manifestazione.

IMMAGINARIO
Gioiello floreale.
La foto di oggi

Il villino stile Liberty di Viale Cavour, il gioiello che arricchisce e trasforma il tratto di strada grigio e triste che dalla stazione porta cittadini e turisti ai piedi del Castello Estense, è Monumento nazionale, ma non c’è nessuna targa che riporti la dichiarazione di bene storico culturale. Ovvero, c’è un cartello scritto a mano, in bella calligrafia, con pennarello indelebile su un cartello di plastica gialla. Sarebbe bello invece che venisse ufficialmente riconosciuta e valorizzata, quella splendida villa con giardino che affascina il passante e il visitatore, portandone lontano l’immaginazione, facendolo sognare… e introducendolo con garbo verso il centro storico della città.

OGGI – IMMAGINARIO MONUMENTO STORICO E CULTURALE

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Segnale di Monumento nazionale scritto a mano
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L’entrata a Corbeille floreale

TESTO DEL SEGNALE – “Segnale di Monumento Nazionale. Questo villino della Belle Époque (1902), voluto dal floricoltore Ferdinando Melchiori con estrosa entrata a Corbeille floreale e sobrie decorazioni di motivi è opera grande di insigni ferraresi ing. Ciro Contini architetto, prof. Arrigo Minerbi scultore e Augusto de’ Paoli, artista del ferro battuto. “Per la sua rara e originale espressione in stile Liberty floreale, per la sua rara e originale espressione in stile Liberty floreale è ritenuto un simbolo delle versioni nostrane dell’Art Nouveau” (Bruno Zevi) e, come tale, dichiarato bene storico e culturale e vincolato alle Belle Arti.”
[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
L’amore.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

CloudBiography-LudwigVanBeethovenBiography434-62Il 26 marzo 1827 moriva uno dei più grandi compositori tedeschi, Ludwig Van Beethoven.

“L’amore vuole tutto e ha ragione”. (Ludwig Van Beethoven)

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Il Circolo del Delta sulla rottamazione dei campeggi

da: Circolo del Delta, Sinistra Ecologia Libertà

Tutti i salmi finiscono in gloria. E’ solo di pochi giorni fa il domenicale pianto greco del blocco edilizio di Comacchio in difesa del Sindaco Marco Fabbri: lasciatelo lavorare, rimbocchiamoci tutti le maniche, la Pasqua è alle porte: pace, pace! Per il bene comune? La risposta è prontamente contenuta nella proposta indecente di modifica al regolamento edilizio che approda in Consiglio Comunale. E che comprende l’ennesimo tentativo di rinvigorire il sacco edilizio di Comacchio con la rottamazione dei campeggi. Per l’interesse milionario di pochissimi noti. E con gravissimo danno per la materia prima del turismo: l’ambiente. E per l’economia nostrana. Siamo alle solite! A rottamare i campeggi ci avevano già provato vanamente gli ultimi due predecessori di Marco Fabbri. Ora, sul solco della totale continuità con il recente passato, ci riprova il napoleonico Sindaco in carica ed il gruppo consiliare dei muti che lo sostiene. Motivo di più per chiedere le loro dimissioni ed il ritorno alle urne.

Foresta giardino e permacultura

di Francesca Simonetti

Introduzione ai concetti della foresta-giardino e della permacultura

Le foreste giardino sono strettamente connesse con la permacultura. La permacultura è un metodo di progettazione integrato ed inclusivo usato per creare sistemi ecologicamente sostenibili, attraverso il riconoscimento e l’impiego armonizzato degli elementi naturali, allo scopo di creare relazioni positive tra essi e i bisogni delle persone, oltre che garantire la massima produttività. La foresta-giardino è un sistema complesso a più strati (verticali e orizzontali) in cui vengono applicate le caratteristiche di una foresta naturale per creare un sistema altamente produttivo a più livelli (frutti, fiori, legna da ardere, legna per palificazione, materiale per tingere, rifugio per la fauna selvatica, piacere, svago, ecc.) e a bassa manutenzione nel lungo periodo.
La permacultura realizza sistemi resilienti, tra cui la foresta commestibile, nella quale, i modelli della natura (i cosiddetti patterns) vengono imitati ed applicati al fine di accelerare il processo di rigenerazione di un terreno degradato. La Permacultura è ecologia applicata.

Mercoledì 25 marzo, presso la Pinacoteca civica “Cattabriga”, Ascom una rete che ti mette in luce fa tappa a Bondeno

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Questi appuntamenti sono la dimostrazione del profondo radicamento di Ascom Confcommercio sul territorio provinciale di Ferrara – ha esordito Marco Amelio presidente Ascom di Bondeno Cento e Sant’Agostino – qui su Bondeno il nostro lavoro congiunto con il Comune sulla legge regionale 41 ha permesso di poter avere dal 2006 oltre 870mila euro per il centro storico. Confcommercio scende in campo per un servizio all’imprenditore come persona con servizi attenti e mirati e chiediamo in vista delle prossime amministrative qui su Bondeno con determinazione uno sgravio fiscale sulle piccole imprese che sono il motore di ogni realtà” ha auspicato Amelio.
Un appuntamento proseguito con la relazione di Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara che ha illustrato nel dettaglio la lunga serie di interventi di soluzioni e servizi ed eventi che caratterizzano l’azione di Ascom Confcommercio fino agli “appuntamenti significativi come la prossima Fashion Red Night (il 10 aprile), il Mondo a Mattoncini dedicati ai Lego (Castello estense di Ferrara il 18 ed il 19 aprile) all’Ascom Day per il prossimo maggio (momento di confronto domanda ed offerta aziendale), all’inaugurazione sempre ai primi di maggio di un efficiente centro congressi presso la sede Ascom di Ferrara a servizio delle aziende fino alla creazione di sportelli tematici: uno contro l’abusivismo commerciale, un secondo dedicato alla promozione dell’occupazione giovanile e femminile od ancora l’ultimo nato per sostenere il franchising come nuova frontiera dell’occupazione, Od ancora i momenti di informazione e formazione dedicati al Jobs Act” ha ricordato Urban.
Il pomeriggio è proseguito con le consuete pillole informative legate al marketing con il gruppo Telestense – Rete Alfa che ha illustrato appunto gli sconti dedicata gli associati Ascom e una finestra importante è quello invece dedicata a Cofiter
(principale Consorzio Fidi Garanzia del Terziario in Emilia Romagna) che invece si è soffermato sulla possibilità di intervenire sul territorio con progetti innovativi dedicati alle imprese, ai giovani ai disoccupati con interventi diretti di microcredito fino a un massimo di 25 mila €uro resi possibili al Fondo Europeo di Investimenti che ha già visto in regione una ventina di finanziamenti di piccole imprese.
E come ha sintetizzato l’assessore al Commercio Simone Saletti nel suo intervento finale ricordando le diverse inizative messe in campo con Ascom “dal corposo impegno con la legge 41 fino alla simpatica iniziativa Compra Bondeno che vedrà l’album delle figurine per segnalare in chiave pubblicitaria le diverse attività di vicinato. Nonostante la situazione complessa abbiamo cercato di favorire nel bilancio le imprese del territorio -e rispetto ad Ascom, Saletti ha detto – continuate a lavorare così siete una risorsa per il territorio”

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Ricostruzione post-sisma, pagamento IMU immobili inagibili. L’Assessore Costi risponde all’on. Meloni

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’Assessore Costi risponde all’on. Meloni: “Problema noto, siamo già da tempo al lavoro per risolverlo”

“Non è che aspettiamo a muoverci che l’on. Meloni ci dica che c’è un problema per il pagamento dell’IMU sugli immobili inagibili nelle zone terremotate d’Emilia. Come ho detto nei giorni scorsi, e come è già stato ampiamente ripreso dalla stampa, siamo da tempo al lavoro per chiedere al Governo di prorogare la scadenza del pagamento oltre il mese di luglio”.
Lo ha detto Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna con delega alla Ricostruzione, commentando il tweet della parlamentare Giorgia Meloni che lancia un allarme, come spiega Costi, su una vicenda già ampiamente nota, rispetto alla quale si sta già lavorando per trovare una soluzione.
“Con la collaborazione dei Comuni stiamo effettuando il monitoraggio degli immobili inagibili richiesto dalla Legge di stabilità, e a fine mese invieremo il dato al ministero dell’Economia. Prosegue quindi il nostro impegno per venire incontro alle giuste richieste dei cittadini e dei Sindaci, che devono trovare assolutamente una risposta positiva. Ma su questo siamo già in contatto con il Governo per definire un emendamento che proroghi la scadenza per il pagamento dell’imposta”

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Dop e Igp, Caselli a Bruxelles: l’Europa deve difendere la qualità

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’Assessore Caselli a Bruxelles all’iniziativa delle Regioni dei prodotti Dop e Igp e dell’ortofrutta: l’Europa deve difendere la qualità per competere sui mercati. L’Emilia-Romagna regione leader per numero di certificazioni.

“L’Emilia-Romagna è la regione europea con il più alto numero di prodotti Dop e Igp, ben 41. Prodotti che in tutto il mondo significano qualità, genuinità, rigorosi disciplinari di produzione. Ma tutta l’ Europa vanta straordinarie produzioni tradizionali e a indicazione d’origine che vanno salvaguardate e valorizzate. Più qualità significa infatti più capacità di competere sui mercati globali, ma anche più salvaguardia del territorio rurale, del paesaggio, dell’ambiente. L’Europa deve lavorare compatta in questa direzione, a partire dalle trattative per il Transatlantic Trade and Investmnent Partnership (Ttip), il Trattato di libero scambio con gli Usa, che proprio in queste settimane sta entrando in una fase particolarmente importante.” Lo ha detto oggi a Bruxelles l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli durante l’incontro promosso dalle Regioni europee dei prodotti d’origine (Arepo) e dalle Regioni orticole, frutticole e floricole (Areflh). All’iniziativa ha partecipato il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan. Tra gli altri è intervenuto anche Paolo De Castro, relatore permanente sul Ttip per la Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
Con 269 produzioni certificate su 1.249 iscritte nel registro Ue, l’Italia si conferma il paese con il più alto numero di prodotti Dop e Igp e l’Emilia-Romagna con 41 referenze, leader tra le Regioni europee. Prodotti che valgono per il nostro paese oltre 13 miliardi di euro e tra i quali figurano veri e propri simboli del “Made in Italy” come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Prosciutto di Parma.
Tra i problemi che frenano questo importante settore vi è senz’altro quello dell’ “Italian sounding” che pesa per oltre 60 miliardi di euro. “Expo – ha concluso Caselli – sarà l’occasione per portare al centro del confronto internazionale il tema di un’agricoltura pienamente sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale”.
Arepo, l’associazione delle Regioni europee con prodotti d’origine e Areflh, che riunisce le Regioni frutticole e orticole, insieme rappresentano 40 realtà regionali di 8 diversi Stati membri della Ue, per oltre il 50% delle Indicazioni Geografiche, il 45% dell’ortofrutta e il 70% dei fiori e delle piante prodotte in tutta l’Unione europea.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 25 marzo

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 25 marzo 2015

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo Forza Italia in Consiglio comunale
Richiesta in merito alla gestione degli impianti natatori della città
25-03-2015

Questa l’interpellanza pervenuta:

– il consigliere Fornasini (gruppo Forza Italia in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore allo Sport Simone Merli in merito alla gestione degli impianti natatori della città.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Giovedì 26 marzo alle 16.30 in sala Agnelli per il ciclo ‘Anatomie della Mente 2015’
“Dracula revisited. La psicologia del Vampiro e dell’Incubo”
25-03-2015

Giovedì 26 marzo alle 16,30 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) per il ciclo ‘Anatomie della Mente 2015’, Luca Nicoli e Stefano Caracciolo interverranno sul tema “Dracula revisited. La psicologia del Vampiro e dell’Incubo”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la sezione di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Secondo appuntamento del ciclo di incontri di esplorazione di paesaggi straordinari come la Storia, la Follia, la Musica, la Malattia, l’Anima, il Cinema, la Poesia, la Morte e la Vita, attraverso la lente della Psicologia.
La Psicologia come moderno strumento di lettura per capire dove siamo e se le attuali conoscenze scientifiche e tecnologiche possono orientarci nel trovare punti di riferimento nella realtà.
Il tema di oggi ricerca le radici psicologiche di un immaginario complesso in cui si alterna incubo e paura: una costante nella storia della cultura e nell’evoluzione del pensiero.

AMBIENTE/ISTITUZIONE SCUOLA – L’iniziativa venerdì 27 marzo alle 16.15 in via Mambro, aperta a insegnanti, genitori e bambini
Messa a dimora di nuovi alberi donati da Lions Club Ferrara Host alla scuola comunale d’infanzia ‘L’Aquilone’
25-03-2015

Quattro alberi di alto fusto donati dai soci del Lions Club Ferrara Host andranno ad arricchire il giardino in fase di realizzazione della scuola d’infanzia comunale ‘L’Aquilone’, ricostruita dopo il sisma del 2012 e inaugurata a ottobre dello scorso anno. La consegna ufficiale – all’insegna di “Sai come si pianta un albero? Occhi, mano, mente e un respiro profondo per il nostro futuro” -avverrà venerdì 27 marzo alle 16.15 nello spazio verde dell’istituto in via Mambro, nel corso di un pomeriggio di iniziative promosse da Istituzione Servizi Educativi Scolastici e per le Famiglie e Centro Idea/Centro di educazione alla sostenibilità del Comune di Ferrara e dal Lions Club Ferrara Host.

All’appuntamento parteciperanno l’assessora all’Ambiente del Comune di Ferrara Caterina Ferri, il direttore dell’Istituzione Scolastica Mauro Vecchi, la dirigente pedagogica Donatella Mauro, la coordinatrice Pedagogica della scuola Cinzia Guandalini, Marco Lorenzetti dell’Ufficio Verde, il presidente Lions Club Ferrara Host Fausto Pesarini con i soci del Club e altre autorità Lions della Circoscrizione e della Zona di Ferrara, assieme agli insegnanti e ai genitori dei bambini e delle bambine ospiti della struttura scolastica.

Il pomeriggio si aprirà con un saluto delle autorità presenti, seguirà la messa a dimora di uno degli alberi e quindi il laboratorio ‘Creiamo insieme calchi delle cortecce e scopriamo gli alberi del giardino’.

Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati.

LA SCHEDA (a cura di Lions Club Ferrara Host) – I Lions rispondono ai bisogni delle comunità locali e del mondo. Con 1,36 milioni di soci offrono servizi alle comunità di 210 paesi e aree geografiche: il servire è infatti la vera essenza dell’appartenenza all’Associazione. I Lions svolgono attività di volontariato per la comunità e offrono aiuto, leadership, pianificazione e sostegno. I principali scopi dell’Associazione si possono così riassumere:
• Vogliamo che tutti vedano un futuro migliore
• Crediamo che tutti abbiano diritto a una vita sana
• Rendiamo più forti le generazioni future
• Serviamo le comunità locali e proteggiamo il pianeta
Il Lions Club Ferrara Host è il primo di Ferrara essendo stato fondato nel 1955. Quest’anno ha lanciato un progetto che si è voluto intitolare “Realizziamo un sogno: piantiamo alberi per una Ferrara più verde”. E’ per iniziare a realizzare questo sogno che i soci del Lions Club Ferrara Host hanno voluto donare i quattro alberi di alto fusto che arricchiranno di verde il giardino della Scuola d’Infanzia “L’Aquilone”.

Per info www.comune.fe.it

FERRARA FIERE – Sabato 28 e domenica 29 marzo agli stand fieristici
Droni, Tecnologie innovative e videogiochi: la nuove frontiere dell’Hi-Tech a Ferrara Fiere
25-03-2015

Si è svolta oggi (mercoledì 25 marzo) in Municipio, a cura di Comune di Ferrara e Ferrara Fiere Congressi, la presentazione degli eventi “Ferrara Drone Show – Tecnoelettronica – Game Challenge” attesi nel prossimo fine settimana al quartiere fieristico.

All’incontro con i giornalisti erano presenti Simone Merli, assessore allo Sport del Comune di Ferrara; Filippo Parisini, presidente di Ferrara Fiere Congressi; Roberto Cicinelli, organizzatore di Tecnoelettronica e Game Challenge; Marco Robustini, tra i massimi esperti mondiali in materia di droni, sviluppatore e istruttore, tester di aziende leader come la statunitense 3DRobotics e l’italiana Virtual Robotix e in rappresentanza degli espositori le aziende ferraresi: Innova, progettazione di droni, Tryeco 2.0, modellazione tridimensionale avanzata e realizzazione di modelli con stampa in 3D e Futura Software, stampanti 3D.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Sabato 28 e domenica 29 marzo, la Fiera di Ferrara inaugura il Ferrara Drone Show, sul mondo dei droni a uso civile. Dimostrazioni, gare, convegni e la guest star Chris Anderson, “guru” mondiale del settore.

Ottime notizie per gli appassionati di droni, tecnologie elettroniche innovative e videogiochi online! Sabato 28 e Domenica 29 Marzo 2015, li attende alla Fiera di Ferrara la prima edizione del Ferrara Drone Show (www.ferraradroneshow.it), il nuovo appuntamento dedicato al mondo dei droni a uso civile e del modellismo dinamico, che si terrà in parallelo a Tecnoelettronica, il salone sulle innovazioni tecnologiche, e a Game Challenge, dedicato a chi gioca in rete.
L’evento è organizzato da Ferrara Fiere Congressi, con il supporto tecnico di una delle massime autorità mondiali del settore, Marco Robustini (che ha al suo attivo la collaborazione con alcune aziende statunitensi leader nel mondo nella programmazione), ed è patrocinato da ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
Il Ferrara Drone Show si rivolge a un pubblico molto ampio: non solo a chi, per esigenze professionali, si serve di questi sistemi aerei, acquatici e terrestri a pilotaggio remoto per effettuare riprese video, monitorare le coltivazioni ed effettuare interventi di precisione su particolari aree o addirittura su singole piante, analizzare e setacciare il territorio – anche in circostanze drammatiche, alla ricerca di dispersi o per stimare i danni prodotti da calamità naturali – o promuovere iniziative virali (come il colosso Amazon, che sta sviluppando un’inedita modalità di consegna dei propri pacchi mediante droni “Octocoper”, fin davanti alla porta del destinatario). Chiunque voglia saperne di più di questi incredibili “oggetti volanti” – veri e propri gioielli tecnologici dall’infinita gamma di applicazioni – al Ferrara Drone Show potrà soddisfare le proprie curiosità e vedere gli ultimi modelli presenti sul mercato, con anteprime, esclusive e “chicche” delle migliori imprese e della Federazione Italiana Aeromobili a Pilotaggio Remoto.
Ma soprattutto, oltre ad assistere alle spettacolari dimostrazioni di piloti esperti, che saranno protagonisti anche di gare mozzafiato (1° Trofeo FPV Multirotor Race), ai visitatori del Ferrara Drone Show verrà offerta un’occasione unica: quella di provare l’ebbrezza della guida di un drone con i doppi comandi, in un’area indoor appositamente allestita, diventando così “piloti per un giorno” in condizioni di assoluta sicurezza, sotto l’occhio attento di un team di professionisti.
All’aspetto divulgativo del Ferrara Drone Show contribuirà anche un ricco programma di meeting e convegni, nei quali ospiti di livello internazionale come il “guru” dei droni Chris Anderson, C.E.O. di 3D Robotics, affronteranno temi di grande interesse connessi al mondo degli aeromobili radiocomandati: dalle loro applicazioni per un’agricoltura di precisione all’impiego dei droni per “fotografare” l’ambiente naturale (specie i siti inaccessibili e ad alto rischio), dagli aspetti regolamentari (“no fly zones”, responsabilità civili e penali, assicurazioni, come mettersi in regola) all’uso dei droni in edilizia e nell’ambito del restauro.
Ferrara Drone Show si svolgerà in concomitanza con Tecnoelettronica (www.tecnoelettronicashow.it), il salone delle tecnologie più innovative, “costola” ed evoluzione di più alto profilo della tradizionale Fiera dell’Elettronica, che richiama ogni anno al Quartiere fieristico di Ferrara oltre 20.000 appassionati. A Tecnoelettronica terranno banco alcuni nuovi sistemi operativi, che verranno presentati da programmatori di software e app, la piattaforma elettronica “Arduino”, utile per creare rapidamente prototipi, oltre che per scopi hobbistici e didattici, le stampanti 3D, le illuminazioni led e i dispositivi per il risparmio energetico, la robotica, le tecnologie di uso quotidiano più all’avanguardia, i makers e gli inventori più selezionati.
Imprescindibile, quando si parla di tecnologie, la componente ludica. A rappresentarla sarà Game Challenge, sezione speciale di Tecnoelettronica focalizzata sul videogioco in rete. Se i giocatori più accaniti potranno sfidarsi in tornei online di varie piattaforme, nell’area riservata alla mostra-mercato sui “retro games”, cimeli pressoché introvabili saranno al centro di vivaci contrattazioni tra gli amanti del vintage.
Il biglietto d’ingresso alle manifestazioni, che saranno aperte dalle 9 alle 18, costa 9 euro, mentre il buono sconto, scaricabile dal sito www.ferraradroneshow.it, dà diritto a una riduzione di 2 euro.

Ufficio Stampa Daniela Modonesi dmodonesi@ferrarafiere.it Tel. +39 0532 900713 – 333 2537218 www.ferraradroneshow.it

ASSESSORATO ALLO SPORT- Sabato 28 marzo alle 21 al Palapalestre Caneparo
I neo-professionisti Iuculano e Musacchi sul ring del ’14° Memorial Carlo Duran ‘
25-03-2015

Nella foto un momento della conferenza stampa del 25 marzo 2015 in residenza municipale: da sinistra Massimiliano Duran, Simone Merli e Romano Becchetti.

Si è svolta oggi (mercoledì 25 marzo) in Municipio la presentazione della 14.a edizione del ‘Memorial Carlo Duran’, valido per il trofeo ASI di pugilato che sarà consegnato al migliore atleta della serata. L’appuntamento sportivo, in programma sabato 28 marzo alle 21 al Palapalestre Caneparo (via Tumiati 5), è organizzato da Asd Società Pugilistica Padana e si avvale del patrocinio del Comune di Ferrara. All’incontro con la stampa erano presenti l’assessore comunale allo Sport Simone Merli, Massimiliano Duran e Romano Becchetti. Protagonisti dell’evento saranno i neo-professionisti della società organizzatrice Marco Iuculano e Mattia Musacchi, schierati in incontri di quattro round rispettivamente contro il romano Matteo Mammucari e il brindisino Tony Sponziello. Previsti inoltre cinque combattimenti dilettantistici tra gli atleti della Pugilistica Padana e avversari provenienti da Veneto ed Emilia. I biglietti della serata sono in prevendita presso la stessa Pugilistica Padana e la Palestra Millennium.

“Nell’arco degli anni (il Memorial si combatte dal 2001 e si è interrotto solo lo scorso anno ndr) – scrive nella nota di presentazione del torneo Massimiliano Duran – sono passati ed hanno combattuto su questo ring veri campioni quali Valentino, Picardi, Russo, Cammarelle, Di Rocco, Caccia, Bruzzese e molti altri. Per noi è motivo di orgoglio presentare, in questa edizione, i nostri migliori prodotti, due ragazzi che hanno deciso di compiere la difficile scelta del professionismo: Marco Iuculano e Mattia Musacchi, ai quali si sono aggiunti Emanuele Zagatti, fresco di debutto e Domenico Bentivogli che proprio in questa edizione darà per sempre l’addio alla canottiera, oltre a Daniele Zagatti ed Elisa Iuculano, per i quali la strada del professionismo si fa sempre più breve e il resto dei ragazzi che, se pur dilettanti, danno sempre tutto per regalare al pubblico spettacolo e, in fondo, un pò di se stessi”.

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo GOL in Consiglio comunale
Richiesta in merito alla gestione del circolo Zuni in Via Ragno
25-03-2015

Questa l’interpellanza pervenuta:
– il consigliere Rendine (Gruppo GOL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Commercio Roberto Serra in merito alla gestione del circolo Zuni in via Ragno.

CONSIGLIO COMUNALE – Le modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 30 marzo alle 15.30
25-03-2015

Il Consiglio comunale di Ferrara tornerà a riunirsi lunedì 30 marzo alle 15.30 nella residenza municipale. Le seduta – le cui modalità sono state definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà aperta dal dibattito sull’Ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari SEL e Partito Democratico (ai sensi dell’art. 55 comma 4 del Regolamento Comunale) sull’adesione alla campagna “Un’altra difesa è possibile”.

La seduta proseguirà poi con la trattazione di cinque delibere presentate dal sindaco Tiziano Tagliani e dagli assessori alla Contabilità e Bilancio Luca Vaccari e alla Sanità/Servizi alla Persona Chiara Sapigni. Questo il dettaglio:
Sindaco Tiziano Tagliani – Regolamento unico per l’uso dei Gonfaloni dei Comuni di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, costituiti in Associazione Intercomunale Terre Estensi; – Regolamento sugli strumenti di autodifesa e contenzione fisica in dotazione ed uso agli apparenenti al Corpo di Polizia Municipale Terre Estensi;

Assessore Luca Vaccari – Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie, direttamente o indirettamente possedute dal Comune di Ferrara, ai sensi dell’art. 1, comma 612, della Legge n.190/2014 (Legge di Stabilità 2015); – Affidamento in house alla Società “A.F.M. Farmacie Comunali di Ferrara s.r.l.” della gestione delle farmacie comunali. Approvazione Contratto di Servizio;

Assessora Chiara Sapigni – Affidamento in concessione ad ACER Ferrara della gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Approvazione dello schema di concessione e dei relativi allegati.

POLIZIA MUNICIPALE – Le ricerche attivate dagli Agenti dopo una segnalazione
Sessantottenne ferrarese ritrovato annegato nel canale di bonifica Sant’Antonino
25-03-2015

(Nota del Comando della Polizia Municipale Terre Estensi)

Nella giornata di martedì 24 marzo, in seguito ad una segnalazione, la Polizia Municipale Terre Estensi ha rinvenuto un velocipede elettrico abbandonato in via Boccale, nei pressi della sponda del canale di bonifica Sant’Antonino. La posizione della bicicletta in ottimo stato di conservazione e un biglietto con un indirizzo contenuto nel cestino, ha fatto risalire gli Agenti alla proprietà del veicolo. Giunti presso l’abitazione, in zona Villa Fulvia, già dall’esterno gli Agenti hanno notato indizi che facevano presumere la mancata presenza di persone all’interno da più giorni. Da indagini più approfondite è emerso in modo inequivocabile che l’uomo, L.G. ferrarese di anni 68, aveva perso di recente la madre e la moglie, uniche conviventi note, e da alcuni giorni non dava notizie di sé. La mancata risposta al cellulare, il cui numero era stato fornito alla Municipale da una vicina di casa, si è poi aggiunta al rinvenimento di ulteriori indizi che lasciavano intendere la chiara volontà di compiere atti estremi contro la propria persona.
Già nelle prime ore della serata e fino a notte inoltrata la Polizia Municipale, al fine di dare corso alle indagini, ha richiesto la collaborazione dei Vigili del Fuoco per ricercare la persona nei pressi della zona del ritrovamento del velocipede, a fianco del canale, ma senza esito immediato.
Le ricerche, riprese quindi nella primissima mattinata di oggi (mercoledì 25 marzo) insieme al Nucleo Sommozzatori di Bologna, dopo alcune ore hanno avuto purtroppo triste riscontro nel ritrovamento del corpo, annegato ad alcune decine di metri dal luogo in cui era stato abbandonato il velocipede. In accordo con l’Autorità Giudiziaria la Polizia Municipale ha quindi provveduto al trasporto del cadavere al Dipartimento di Medicina Legale a disposizione della magistratura.

Venerdì 27 marzo, al Torrione, Faraz Entessari in concerto

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

In occasione del Capodanno persiano Somethin’Else apre i festeggiamenti! Venerdì 27 marzo, cucina e musica classica iraniane si fonderanno e scorreranno tra le dita di Faraz Entessari e le corde del suo liuto a manico lungo (târ), sostenuto ritmicamente dalle percussioni di Fabio Tricomi.

In occasione del Capodanno persiano, che si svolge proprio questa settimana, Somethin’Else apre i festeggiamenti! Venerdì 27 marzo (a partire dalle ore 20.00), cucina e musica classica iraniane si fondono e scorrono tra le sicure ed autorevoli dita di Faraz Entessari e le corde del suo liuto a manico lungo (târ), sostenuto ritmicamente dalle percussioni di Fabio Tricomi.
Nato a Tabriz (Iran) nel 1983, Entessari si è laureato in musica classica persiana presso l’Università “Azad” di Tehran, perfezionandosi successivamente sotto la guida del maestro Dariush Pirniakan. Al costante studio dello strumento, il giovane musicista affianca altresì quello di filologia musicale. Bayat-e Tork, suo album d’esordio, risale al 2007, a cui segue Tar Solo (Nahale Records, 2010). Il pubblico del Torrione avrà invece l’occasione di ascoltare perlopiù un repertorio tratto da Esfahan (Felmay, 2012), album realizzato proprio con Tricomi, che contiene composizioni originali oltre a brani della tradizione.
Così, tra gustose portate dai nomi stravaganti come shirini o kakab e note suadenti, sarà un piacere lasciarsi trasportare nelle sognanti atmosfere di luoghi da Mille e una notte…Eidet Mubarak! (ndr. Buon Anno!)
È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077059 (dalle 15:30). L’ingresso a offerta libera è riservato ai soci Endas.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

ORARI
Cena: a partire dalle ore 20.00
Intrattenimento musicale a partire dalle ore 21.30

Lettera H: come Haiku … e in palio un viaggio in Giappone

da: organizzatori

Immersione nell’universo poetico del Sol Levante al Padiglione 22, Bologna Fiere. Weekend dei giovani lettori: 28/29 marzo, aperto al pubblico. Settimana del libro e della cultura per ragazzi: 28 marzo/2 aprile,
giornate professionali

Haiku, poesia originaria dell’antico Giappone, composta di sole 5,7,5 sillabe.
È un cosmo poetico racchiuso in un’osservazione spontanea del mondo attorno a sé, all’unisono con l’animo.

È così in sintonia con le necessità espressive contemporanee, da aver conquistato lo spazio dedicato alla lettera H, nel padiglione 22, al Weekend dei Giovani Lettori–Settimana del libro e della cultura per ragazzi, che annuncia la Bologna Children’s Book Fair 2015.

La poesia Haiku, ormai diffusa e apprezzata a livello globale, nasce nel Giappone del XVII secolo e si esprime oggi in tante differenti lingue. La brevità della sua metrica e la spontanea semplicità dello sguardo che le è tipico, è un invito accattivante per chi si sente nell’animo poeta.

Al padiglione 22, quest’anno, l’universo poetico giapponese si esprime con diverse iniziative pensate per coinvolgere il pubblico in visita nel weekend e i professionisti, in visita durante la settimana del libro e della cultura per ragazzi. In primo luogo il concorso su iniziativa del Governo giapponese. Da alcuni anni sotto il marchio Cool Japan, a sostegno della cultura tradizionale, si promuove il concorso per il miglior Haiku. Tutti sono chiamati a parteciparvi. In palio: un viaggio in Giappone!

All’interno del padiglione 22, i visitatori troveranno ad attenderli delle buchette postali predisposte per raccogliere i componimenti dei partecipanti ai concorsi. Infatti, in parallelo si presenta quello offerto dal comune di Matsuyama, il ‘regno’ dell’HAIKU in Giappone, città che ospita il museo di Masaoka Shiki 1869 –1902, uno dei maggiori esponenti della poesia Haiku. Per ultimo, ma non meno interessante, il concorso che dà vita ad una pubblicazione internazionale multilingue, sostenuto dalla Fondazione JAL.

L’invito per tutti è a cimentarsi nell’arte dell’HAIKU, immergendosi nelle sue suggestioni e raccogliendo la sfida ad esprimersi con sintesi poetica e sognante. Per farlo, al padiglione 22, ci saranno i suggerimenti e i consigli di esperti, dal vivo e la distribuzione gratuita un gift book, con utili indicazioni e le regole classiche per la composizione degli Haiku. Al suo interno, un intervento dell’appassionato sostenitore della poetica Haiku, Herman Van Rompuy, presidente 2014 dell’Unione Europea e una breve introduzione sul tema, del mondo degli albo illustrati, a cura di Grazia Gotti, docente all’Accademia Drosselmeier.

All’interno dello ‘spazio H’, attendono i visitatori anche una preziosa mostra delle più recenti tavole dedicate agli Haiku dell’illustratrice bolognese Clementina Mingozzi, particolarmente apprezzata per l’originale tecnica e l’interpretazione di versi poetici e il laboratorio didattico dell’artista, previsto la domenica mattina. Tutto ciò grazie al sostegno di J-Lop/Cool Japan, e della Fondazione JAL, con il patrocinio di Nipponica (attiva da anni a Bologna, a livello nazionale, per la diffusione della cultura del ‘Sol Levante’). A cornice, e a completare il quadro, le pubblicazioni esistenti, per ragazzi e bambini, sulla poesia Haiku.

GIORNI e ORARI:
Sabato 28 e domenica 29 marzo 2015, apertura al pubblico, dalle ore 9:30 alle 18.00. Ingresso da Piazza Costituzione 6. Si potrà avere accesso a tutto il programma di incontri con autori e illustratori, laboratori, spettacoli e visite guidate. Dopo il Weekend dei giovani lettori, la Settimana del Libro e della Cultura per Ragazzi prosegue con le giornate professionali. Ingresso gratuito per bambini, ragazzi e studenti universitari. Adulti €5.00.

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L’assemblea dei sindaci approva il nuovo statuto della Provincia

da: ufficio stampa Provincia di Ferarra

Ventinove articoli distribuiti su sedici pagine. Sono i numeri essenziali del nuovo statuto della Provincia, approvato all’unanimità dall’assemblea dei sindaci riunita in Castello Estense.
Si tratta di un preciso adempimento dettato dalla legge Delrio (la numero 56 del 7 aprile 2014) che ha riformato le Province trasformandole in enti di secondo livello, cioè non più a elezione diretta ma formate dai sindaci.
La stessa legge che porta la firma del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri prevede che il Consiglio provinciale ne licenzi il testo sottoforma di proposta, cosa avvenuta lo scorso 4 marzo, e che sia l’assemblea dei primi cittadini (organo del nuovo ente insieme con presidente e Consiglio) ad approvarlo in via definitiva.
Lo statuto della Provincia entra in vigore trascorsi 15 giorni dalla pubblicazione sull’Albo online dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense (www.provincia.fe.it/albotelematico) .
Da segnalare come il testo disciplini, ad esempio, l’istituto della surroga, a seguito del caso dimissioni del consigliere Alan Fabbri, ex sindaco di Bondeno e in seguito eletto in Consiglio regionale.
Dopo che alcuna risposta è finora pervenuta dal ministero su specifico quesito rivolto al ministero dell’Interno, il testo approvato dai sindaci prevede (articolo 19) che nel caso sia impossibile procedere a surroga per mancanza di altri nominativi disponibili nella stessa lista di un consigliere dimissionario, il Consiglio continua a funzionare anche con numero inferiore al plenum (nel caso ferrarese 12 membri) e resta in carica fino alla presenza al proprio interno di almeno sei componenti più il presidente, ossia finché sia salvaguardato il numero legale.

Torna a Pomposa di Codigoro, la “Primavera Pomposiana”

da: Associazione Pomposa Eventi

Anche quest’anno, promossa ed organizzata dall’Associazione Pomposa Eventi (A.P.E.), torna a Pomposa di Codigoro la “Primavera Pomposiana”: si tratta della terza edizione dedicata alla figura di Matilde di Canossa, in occasione del 900° anniversario della morte dell’importante figura femminile, di cui è documentata la presenza anche sulle nostre terre.

La manifestazione, cresciuta notevolmente in questi anni, ha ottenuto a conferma di ciò, il patrocinio della Regione Emilia Romagna ed il riconoscimento della rete di municipalità “Terre di Matilde” testimonianza della rilevanza regionale raggiunta dal contenitore culturale.

Varie saranno le proposte di intrattenimento e approfondimento offerte nel periodo di programmazione: dal 25 aprile al 3 Maggio, fra cui: la mostra di acquerelli dell’artista Valentina Lapierre, la presentazione del libro “Rosa sine spina – i fiori simbolo di Maria” della Dott.sa Sara Piccolo Paci, il concerto del quartetto jazz Elise Hall Saxophone quartet, una serata completamente dedicata alla musica Lirica e all’Opera con l’esibizione della Soprano Alessia Carli, la musica itinerante e una lezione sullo strumento musicale denominato “ Piva emiliana” presentato dai Cisalpipers; l’intevista improbabile con Matilde di Canossa a cura del Prof. Paolo Golinelli con la partecipazione del gruppo GAD amici del teatro.
Da non dimenticare, in chiusura di manifestazione, la premiazione del concorso fotografico Nazionale “Il ritratto del suono – la musica tradotta in immagine” serata presentata dal noto fotografo naturalista Milko Marchetti. Le opere ritenute meritevoli dalla giuria saranno esposte in un mostra all’interno del complesso Pomposiano.

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“Mi Muovo bici in treno”: iniziata la vendita del nuovo abbonamento annuale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Donini: “Un’esperienza di intermodalità su cui abbiamo deciso di investire. Per i cittadini è oltremodo conveniente”

E’ iniziata oggi la vendita, nelle biglietterie Trenitalia dell’Emilia Romagna e Tper, del nuovo abbonamento annuale per viaggiare in treno con bici al seguito. Intanto, nell’arco di un mese, sono già arrivate più di 30 richieste di rimborso da parte di altrettanti pendolari che hanno acquistato una bicicletta pieghevole. “Mi Muovo bici in treno è un’iniziativa in cui crediamo – è il commento dell’assessore ai Trasporti della Regione Raffaele Donini – , un’esperienza di intermodalità treno-bici su cui abbiamo deciso di investire. Per i cittadini è oltremodo conveniente: non solo l’abbonamento costa la metà rispetto a prima, ma consente di girare, contrariamente a quanto accadeva in precedenza, anche sulla rete Fer”.
Il costo di “Mi Muovo bici in treno” è di 60 euro, praticamente dimezzato rispetto al vecchio abbonamento annuale per bici al seguito (122 euro), grazie al contributo a carico della Regione per l’impresa ferroviaria che lo emette. L’abbonamento, riservato alle persone residenti in Emilia-Romagna, potrà essere utilizzato dal 1° aprile, acquistato in qualunque giorno dell’anno e avrà una validità di 12 mesi. La Regione ha esteso inoltre anche ai treni Tper il biglietto giornaliero per bici al seguito (costo 3,5 euro), finora valido solo sui servizi Trenitalia.
Rimane gratuito il trasporto delle bici pieghevoli chiuse, con una novità: l’incentivo, da parte della Regione, all’utilizzo dei pendolari – provvisti di abbonamento annuale ferroviario – delle biciclette pieghevoli attraverso l’erogazione di un contributo. Questo significherà concretamente un rimborso di 100 euro a chi acquista un abbonamento annuale regionale (nominativo) su rete nazionale Rfi e regionale Fer, con almeno un estremo del viaggio in Emilia-Romagna. Per accedere del rimborso bisogna risiedere in regione, aver acquistato un abbonamento annuale con validità residua di almeno tre mesi e una bicicletta pieghevole nuova (chiusa deve avere dimensioni non superiori a 80x110x40 cm). Le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontano a 100mila euro: 1.000 bici pieghevoli per altrettanti abbonati

L’Assessore al Turismo Sergio Provasi interviene sullo spostamento dell’Ufficio Informazioni Turisitiche del Lido degli Estensi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In riferimento ai rilievi espressi dal Consigliere Comunale Antonio Di Munno sulla nuova collocazione dell’Ufficio Informazioni Turistiche (U.I.T.) del Lido degli Estensi, l’Assessore al Turismo Sergio Provasi rileva che “tale soluzione è stata necessaria dopo che
il proprietario dell’immobile in cui si trovava l’ufficio precedentemente, aveva deciso di non rinnovare all’Amministrazione Comunale il contratto di affitto. Tale decisione sarebbe maturata a causa dell’abbassamento dei canoni, imposti da un decreto legge adottato dal Governo nello scorso mese di luglio.

Si è quindi scelto di rilocalizzare il citato ufficio, così come avvenuto in altri casi analoghi, – prosegue l’Assessore Provasi – all’interno di locali o spazi pubblici. In questo caso si è optato per un prefabbricato che richiederà una semplice piattaforma di appoggio e che potrebbe essere facilmente spostato in futuro. Per questa ragione è stato acceso un investimento di modesta entità, che rimarrà totalmente nel controllo e nella disponibilità del Comune. La zona individuata ,che tra l’altro durante l’estate è regolata da chiusura al traffico serale, risulta pertanto raggiungibile durante i restanti 9 mesi dell’anno da tutti i mezzi e risponde tra l’altro alle esigenze di estrema visibilità per coloro che cercano informazioni e servizi di carattere turistico.

Il nuovo U.I.T. infatti è collocato sul viale maggiormente frequentato tra tutti i lidi di Comacchio e, come da rilevazioni avvenute, soddisfa l’utenza che già si trova nel nostro territorio. Tra l’altro da quest’anno presso tutti gli uffici IAT e UIT sarà possibile anche effettuare ricerche e prenotazioni di strutture ricettive ed escursioni od altro, essendo entrate nel circuito che comprende la maggior parte dei Comuni della costa emiliano- romagnola. Per l’installazione della nuova struttura ovviamente non sarà necessario abbattere alberi, – mette in evidenza l’Assessore -, ma si renderanno necessari solo quei minimi interventi ed allacciamenti alle utenze, oltre ad una base di allettamento facilmente rimovibile. Si è quindi scelto di utilizzare una struttura leggere e trasportabile, che non prevedesse alcun manufatto in muratura, il cui costo potrà essere ammortizzato in poco tempo visti gli importi degli affitti che venivano pagati al precedente proprietario, nonchè quelli di un eventuale ufficio in zona analoga.

Sarà quindi migliorato l’aspetto e la fruibilità del Punto di informazione Turistica, prima invece distante dalle zone di passaggio, dislocato lungo una strada che ne deprimeva la visibilità. Questa soluzione potrà essere eventualmente replicata in futuro negli altri UIT, poichè la nota dolente di tutti gli uffici turistici dei lidi , più volte lamentata da utenza ed operatori, è la collocazione inadeguata ed assolutamente non conforme allo scopo. Rileviamo tra l’altro che a seguito della ricollocazione di uffici in spazi e locali di proprietà, – conclude l’Assessore Provasi -, questa Amministrazione da una parte ha beneficiato di un notevole risparmio nei canoni di locazione e, parallelamente, ha visto un aumento notevole e costante di persone ed utenti che ad essi vi si rivolgono.”

La Rosa di Fuoco a Palazzo dei Diamanti.

da: Consorzio Visit Ferrara

Il principale centro espositivo di Ferrara, Palazzo dei Diamanti, dal 19 aprile al 19 luglio 2015 dedicherà una grande mostra a un momento cruciale della storia dell’arte moderna: il modernismo catalano. “La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudí” evoca la straordinaria fioritura che, tra Otto e Novecento, ha cambiato il volto della città catalana e ne ha fatto uno dei più effervescenti centri della cultura europea. I capolavori di Antoni Gaudí e di Pablo Picasso rappresentano i vertici assoluti di questo periodo aureo, accanto alla produzione non meno significativa di un’ampia cerchia di architetti, pittori, scultori, musicisti, poeti, scrittori e drammaturghi, protagonisti di quel movimento di rinnovamento artistico e culturale che ha preso il nome di modernismo catalano.

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Pagamento sanzione per chi non si presenta agli appuntamenti, Venturi replica alla Lega Nord

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sanità, ipotesi pagamento sanzione per chi non si presenta alle visite senza avvertire. L’Assessore Venturi alla Lega Nord: “Perché dicono che non va bene e mi suggeriscono di guardare al Veneto, che è dal 2007 che sta facendo pagare?”

“E’ anche una questione di stile, perché non sarebbe poi così sbagliato informarsi su come stanno realmente le cose prima di fare dichiarazioni avventate su temi così delicati come quelli legati alla salute”.
L’Assessore regionale alle politiche per la salute, Sergio Venturi, rispedisce al mittente le accuse fatte ieri dai consiglieri regionali della Lega Nord Delmonte e Marchetti che avevano qualificato come “stupidaggine” – secondo quanto riportato in una nota d’agenzia – la proposta di prevedere una sanzione a carico di chi prenota una visita e non si presenta all’appuntamento, non comunicando la disdetta. I consiglieri invitavano l’Assessore, invece, a guardare gli esempi delle Regioni Lombardia e Veneto.
“Stupisce – spiega l’Assessore Venturi – che ci vengano proposti come esempi modelli regionali che, dal punto di vista delle performance, sono in forte crisi negli ultimi anni e che non offrono nulla di più rispetto all’Emilia-Romagna. E non lo dico io: è certificato da enti terzi di valutazione”.
Quanto poi all’applicazione di una sanzione per chi non si presenta alle visite per le quali si è prenotato, Venturi aggiunge che “nella foga della critica, i Consiglieri Delmonte e Marchetti, dopo avermi consigliato di guardare alle Regioni amministrate dalla Lega Nord, si sono scordati che proprio il Veneto è stata la prima Regione a deliberare, nel 2007, una sanzione per tutti i soggetti, esenti e non esenti, che non disdettano la prestazione non consumata. Anche agli anziani, alle persone a basso reddito”.
“Capisco la necessità della visibilità politica – conclude l’Assessore Venturi – ma sarebbe più costruttivo e utile per il miglioramento del Servizio sanitario, che dovrebbe essere un obiettivo condiviso, se il confronto partisse sulla base di situazioni reali, non dal bisogno di fare propaganda. La sanità è una cosa troppo importante per imbastirci su polemiche fini a sé stesse”.

Intervento del Sindaco Marco Fabbri sulla proposta di modifica del Regolamento Edilizio (dopo le dichiarazioni di Marino Rizzati-Legambiente)

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri interviene in merito alle dichiarazioni odierne di Marino Rizzati, presidente del Circolo di Legambiente del Delta, relativamente al punto dell’ordine del giorno che sarà discusso in Consiglio Comunale, intorno ad una modifica del Regolamento Comunale Edilizio. “Le considerazioni di Legambiente ci lasciano di stucco – sottolinea il Sindaco-, in quanto la prevista modifica è finalizzata a coordinare il testo di diverse delibere che nel tempo si sono succedute ad emendare il regolamento edilizio, senza che vi fosse alla base un testo coordinato sul quale agire. Questo si è verificato ad esempio per la definizione degli usi dei campeggi e dei villaggi turistici, secondo norme già vigenti nel 2009. Ciò che lascia maggiormente sorpresi è la scorretta interpretazione – prosegue il Sindaco – del recepimento di una norma regionale relativa ai sottotetti, che ha come finalità l’adeguamento proprio a questa normativa contro il consumo di suolo. Per i sottotetti infatti non è previsto alcun consumo di suolo e rispetto a questi temi – conclude il Sindaco – il circolo locale di Legambiente mostra di voler ancora una volta ribaltare la verità dei fatti. Stiamo parlando dell’applicazione di norme regionali e non risulta che in passato analoghi interventi abbiano ottenuto altrettanto risalto sugli organi di informazione.”

26 marzo chiusura dell”Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e 27 marzo chiusura Sportello Anagrafe

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Domani, giovedì 26/03/15 l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (Piazza Folegatti, 26 – piano terra-) resterà chiuso dalle ore 10 alle 13 per consentire al personale di partecipare ad un corso di aggiornamento professionale. Venerdì 27 marzo invece sarà lo Sportello Anagrafe (di fianco all’U.R.P.) a rimanere chiuso. Nella giornata di venerdì pertanto gli utenti potranno rivolgersi alla Delegazione Comunale di Porto Garibaldi (Via Teano, 5) per il rilascio delle carte di identità e per certificazioni anagrafiche urgenti.

Comacchio soffre ancora: serve più trasparenza e legalità

da: Circolo “Delta del Po” Legambiente Comacchio

Sembra che ancora una volta le varianti alle normative urbanistico-edilizie del Comune di Comacchio vengano realizzate con contenuti impropri e procedure non corrette.

La variante al Regolamento Edilizio che dovrebbe essere approvata il prossimo giovedi 26 Marzo dal consiglio comunale di Comacchio nasconde ancora una volta scorciatoie che non sono a nostro avviso corrette sia dal punto di vista politico (trasparenza) che dal punto vista amministrativo.

La questione più importante è quella relativa all’ennesimo tentativo (messo in atto fin dalla giunta Cicognani nel 2009 ma finora mai riuscito completamente) di poter arrivare a variare le destinazioni d’uso di terreni destinati a Campeggio, in terreni destinati a Villaggio Turistico, con relativo vantaggio in capo ai proprietari dei terreni, e relativo possibile maggior impatto sul territorio: alla faccia delle promesse di contrastare il consumo di suolo! Ricordiamo infatti che nei campeggi la percentuale di piazzole in cui si possono costruire unità fisse è solo del 35%, mentre nei villaggi turistici è del 100%; una bella differenza!

Questa vera e propria “scelta” politico-amministrativa della maggioranza ex-5Stelle nel caso avrebbe dovuto seguire ben altre procedure e valutazioni, di trasparenza, pubblicità, possibilità di realizzare osservazioni, etc. e non essere “mascherata” all’interno di un provvedimento dal titolo falsamente rassicurante in cui si parla quasi solo di “adegua mento” a normative regionali.

Altro contenuto che non corrisponde ad adeguamento ma anche questo frutto di una scelta è quella relativa alla trasformazione a fini abitativi dei sottotetti: anche in questo ci sembra che le normative di legge in materia non siano state pienamente rispettate nello spirito e nelle condizioni poste, e ci ritroviamo un tentativo di riuscire a permettere l’aumento del carico urbanistico in maniera non corretta.

C’è ne abbastanza per rimanere stupiti e indignati per come a Comacchio, ancora una volta e ormai da anni, non si riesca ad imboccare in maniera permanente un cammino di maggiore trasparenza e legalità.