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Mese: Gennaio 2014

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Credito, 500mila euro per rafforzare le piccole e medie imprese ferraresi

da: ufficio stampa Cciaa

CREDITO: AL VIA ACCORDO MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO-CAMERA DI COMMERCIO. 500 MILA EURO PER RAFFORZARE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE FERRARESI SUI MERCATI INTERNAZIONALI
L’intesa perfezionata dall’Ente di Largo Castello permetterà agli imprenditori di accedere ad una speciale sezione del Fondo Centrale di Garanzia attraverso procedure semplificate e tempi di istruttoria contenuti

Credito per supportare la crescita e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese attraverso un sistema efficiente di garanzie statali e maggiore attenzione alle peculiarità del sistema economico della provincia di Ferrara. Sono questi i capisaldi dell’accordo che la Camera di Commercio, per volontà della sua Giunta, firmerà a breve con il Ministero dello Sviluppo economico.

L’intesa, coordinata dal Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza di Milano, consentirà di mettere a sistema e di incrementare – attraverso una strategia condivisa – le già significative risorse (1 milione di euro) rese disponibili dalla Camera di Commercio ai Confidi per facilitare l’erogazione di credito alle Pmi. L’Ente di Largo Castello ha destinato, infatti, per l’iniziativa mezzo milione di euro: una dotazione importante che, grazie a un effetto moltiplicatore generato dalla compartecipazione tra risorse camerali e risorse statali, permetterà di attivare – in cinque anni – a favore delle imprese ferraresi oltre 15 milioni di euro di finanziamenti grazie ai quali le aziende potranno rafforzare la propria competitività sui mercati internazionali.

“L’accesso al credito per le imprese è uno dei temi su cui, come Camera di Commercio, ci siamo concentrati fin dall’inizio del mandato” ha dichiarato il presidente Carlo Alberto Roncarati. “Puntare sul sostegno alle piccole e medie imprese attive sul fronte dell’internazionalizzazione – ha aggiunto il numero uno della Camera di Commercio – è una delle vie più efficaci per tornare a rivedere la crescita economica. Proprio per questo la sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia, nata per superare la stretta creditizia, può ridare ossigeno al mondo imprenditoriale che guarda all’estero. Un risultato importante ottenuto grazie alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, il Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza e alla capacità di fare rete con le associazioni territoriali di categoria”.

Tra i benefici dell’intervento, finalizzato a canalizzare garanzie attraverso la rete dei Confidi, la presenza della garanzia di ultima istanza dello Stato a cui si applica, secondo le regole di Basilea II, il meccanismo della ponderazione zero. Confidi e imprese potranno contare, inoltre, su tempi di istruttoria molto contenuti anche in virtù del riconoscimento di procedure semplificate alle operazioni che verranno presentate a valere sulla sezione speciale istituita con la Camera di Commercio estense. A ciò si aggiunge il riconoscimento di percentuali di copertura massime anche in caso di future rimodulazioni che dovessero essere effettuate.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Marketing internazionale della Camera di Commercio di Ferrara (tel. 0532/783.812-817, e-mail estero@fe.camcom.it).

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Il pesce in un piatto: dal museo di Spina a Masterchef Comacchio

Masterchef sbarca a Comacchio. Giovedì 6 febbraio la puntata del talent show vedrà i concorrenti alla prova nel paese del Ferrarese dove trionfa il pesce e, in maniera distintiva, l’anguilla.

In questo modo la trasmissione (ora su Sky, poi su Cielo) va a valorizzare qualcosa di attuale e legato al territorio, che però ha un filo diretto con la storia. Archeologia e arte, con queste telecamere puntate sui fornelli, prendono forma commestibile, accattivante, succulenta. In televisione nei piatti degli aspiranti vincitori di questo programma dedicato al cibo possiamo vedere la carne dell’anguilla, tanto amata già dagli antichi, e pesci come quelli di 2500 anni fa, dipinti sui piatti esposti al Museo di Spina di Ferrara. Le vetrine dell’Archeologico nazionale di via XX settembre raccolgono, infatti, le stoviglie decorate proprio in questo stesso luogo e rinvenute nella necropoli di Spina. Perché l’antica città etrusca di Spina era lì, nel Comacchiese. La sua parte di necropoli, cioè luogo di sepoltura, era nella Valle Trebba scoperta con i lavori di bonifica del 1922, mentre l’abitato cittadino si trovava nella Valle del Mezzano bonificata negli anni ’60 tra i comuni di Comacchio, Ostellato, Portomaggiore e Argenta.

Proprio nella capitale attuale di quest’area, che è Comacchio, gli odierni appassionati di cucina tornano a fare quello che i loro antenati facevano: prendere una merce pregiata già in periodo etrusco, dove il pesce era appannaggio di pochi, cuocerla in modi diversi (bollita, fritta, al forno, allo spiedo e al cartoccio) e condirla come facevano gli antichi che usavano pesto o spezie, che l’estro del cuoco può in questo caso inventare o riproporre in base a ricette collaudate.

Sarà bello osservare questi piatti e confrontarli con quelli nelle vetrine del museo che contenevano gli antichi cibi: ventuno piatti da pesce a figure rosse su fondo nero con una cavità centrale in cui veniva posto il condimento o salsa che avrebbe insaporito il pesce, da posare sull’ampio bordo (la tesa). La ceramica decorata è anche testimonianza dei contenuti degli chef di un’epoca in cui non c’era ancora altra possibilità per mostrare cosa si mangia, come fa oggi il programma tv, ma anche un post su Facebook o Instagram. Ecco allora terrine con sopra scorfani, cefali, orate, rane pescatrici, razze, seppie e calamari, che così restano intatti nel tempo per essere mostrati non solo a parenti e amici, ma anche ai discendenti dei discendenti.

Un’idea che ha ispirato – venticinque secoli dopo – anche un artista e designer contemporaneo innamorato della ceramica, come Piero Fornasetti. A Milano in queste stesse settimane sono esposti i suoi piatti con i pesci, fino al 9 febbraio alla Triennale in viale Alemagna 6. Un servizio degli anni ’50-’60 riproduce la classica decorazione della porcellana con il paesaggio di base bianco e blu e sopra, a colori ben dettagliati, il pesce che simula la pietanza. Masterchef Italia riporta dentro a un piatto il dialogo tra arte e cibo, passato e presente. Questa volta con qualche Spina…

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A scuola di legalità contro la contraffazione

Si impone un cambio culturale. E, come ovvio, comincia dai bambini, numerosi alla presentazione del progetto contro la contraffazione promosso dall’Europa, raccolto da Confartigianato, Guardia di Finanza, Prefettura, Camera di Commercio di Ferrara, girato a insegnanti e allievi delle scuole ferraresi. L’invito a partecipare a ‘Troppo bello per essere vero? La verità sul prezzo dei prodotti falsi’, è un passo in più per raggiungere la consapevolezza di un fenomeno incontenibile, pilotato dalle mafie e dilagato in gran parte del mondo. Un fenomeno sponsorizzato dagli status symbol: borse, occhiali, abiti di gran moda senza i quali si è ‘socialmente inutili’. Non lo si esplicita in questi termini, ma in modi più insinuanti affidati a Tv e giornali, l’eco di ogni moda. Le novità sono come un’onda, rimbalzano sul pubblico con spot, magazine e periodici fashion propinando a spettatori e lettori una gragnuola di pubblicità patinate vitali per la loro sopravvivenza. La risacca invece trascina con sé un esercito di bambini colpevoli di essere nati nella parte sbagliata del mondo, li inchioda alla catena di montaggio per plasmare oggetti trendy in cambio di una manciata di monete e di molti rischi.

Infanzia, salute e vita negata. A volte stroncata da incidenti di lavoro provocati dalle condizioni di insicurezza dentro le quali si muovono. E’ la legge di sopravvivenza. Sono le regole dell’’altro mercato’, il più scaltro e florido di questi tempi di portafogli vuoti. E di vecchi stereotipi duri a morire sui quali l’industria della moda, ma non solo, ha costruito la propria immagine con l’aiuto di rami produttivi specializzati, oggi tra i più colpiti dalla disoccupazione. Tutto è nel caos, tutto è da ripensare, nel frattempo la speranza di un cambiamento a favore della legalità è affidato a bambini e ragazzi. Sono loro il futuro, anche se partono intralciati da un’eredità pesante, un debito di più di 33 mila euro a testa e dalla necessità di ricostruire un’etica dei valori dal senso compiuto. Intanto possono cominciare a cercare con ‘fantasia e creatività’, come ha ricordato Giuseppe Vancini di Confartigianato, a mettersi in gioco ‘perché il progetto funziona come un concorso, che premia tutti’.

In buona sostanza gli alunni devono far capire al mondo degli adulti di aver recepito il messaggio anticontraffazione, educare i propri genitori a rinunciare agli acquisti di generi taroccati a basso prezzo nell’interesse della dignità del lavoro, della solidarietà verso l’infanzia maltrattata, di regole e legalità. Insomma, una missione da nulla. Fissata probabilmente per la tarda primavera.
Nel silenzio inaspettato della sala conferenze della Camera di Commercio, i ragazzini hanno ascoltato, capito a tratti la breve relazione sull’economia sommersa come ha confermato una dodicenne dai capelli rossi ignara del significato di parole come ‘erario’ o ‘Pil’ . ‘Ci sono bambini che sacrificano la loro vita per costruire cose contraffatte’, ha esordito il direttore della Camera di Commercio Mario Giannatasio. ‘Il loro commercio fa mancare ogni anno all’Italia lo 0,35 per cento del Pil, l’equivalente di 1 miliardo e 700 mila euro e costa il lavoro a 110 mila persone’. Gli ha fatto eco Vancini. ‘E’ una concorrenza sleale per tutti i settori dell’impresa. Speriamo nei ragazzi, nella loro capacità di convincere i genitori ad acquistare guardando la certificazione e la salubrità del prodotto’.
Ragazzi, spalleggiati dai docenti, contro pubblicità, mode, sistema economico. Niente male come responsabilità. Ma è solo con i comportamenti giusti, ha ricordato Vicini, che si può dar forza alla retromarcia culturale per difendere la propria indipendenza economica, fonte di libertà di ogni individuo. A nord come a sud del mondo. Aggiungiamo noi.

‘Non c’è libertà se non c’è rispetto delle regole’ La contraffazione sottrae annualmente all’Italia 1 miliardo e 700 mila euro[/caption], ha aggiunto Serena Botta, capogabinetto della Prefettura nello spiegare come il progetto nato dall’Europa, voglia essere un rafforzativo dell’importanza di giocare secondo le regole nell’interesse del bene comune. ‘Siete giovani consumatori, dovete capire come un prezzo di vendita equivalente a un decimo del valore di mercato di un oggetto, maturi all’interno di un fenomeno dannoso per l’economia, l’erario, la salute e la sicurezza nazionale’, ha spiegato il colonnello Giovanni Lancerin comandante della Guardia di Finanza. Soddisfatto dell’accoglienza riservata al progetto Michele Panicali della direzione regionale scolastica. Ora la parola alle scuole.

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Il terremoto e la geografia dell’anima

Piccola geografia della memoria. Da e-book a testo cartaceo. Perché in fondo anche nella società delle immagini, e del virtuale, continua ad esistere solo ciò che si tocca, che ha odore, che ha una consistenza. Come le pagine dei libri, per fortuna, e come le macerie provocate dal sisma, per sfortuna. A quasi due anni dal terremoto che nel maggio 2012 ha piegato l’Emilia Romagna, la casa editrice ferrarese Festina Lente ha pubblicato l’e-book. Ora, alla luce del successo ottenuto nei primi due mesi di divulgazione, rilancia con un vero e proprio volume, che sarà presentato il prossimo 6 febbraio, alle 17, alla Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea all’interno del ciclo di conferenze ‘Presente remoto’. Due autori – Emiliano Rinaldi, di Copparo, e Antonella Iaschi, della provincia di Udine – per due differenti registri creativi, frutto delle rispettive riflessioni ed emozioni. Il saggio antropologico e le fotografie, per lui. La rassegna poetica per lei. Uno e unico l’obiettivo. Vedere come i terremoti, tutti i terremoti, dal 400 ad oggi, in Italia come in America, sono stati vissuti, percepiti e soprattutto comunicati dai mass media, «talvolta falsandoli», spiega l’editore, Marco Mari. Composto da un saggio antropologico di Rinaldi, che con un linguaggio semplice e accessibile a chiunque invita a riflettere su come l’argomento viene sviscerato – nei quotidiani, nei fumetti, nei film – e da fotografie da lui scattate corredate da poesie di Iaschi, l’opera è più di una raccolta documentaria, è un compendio che ‘ferma’ le tappe della realtà in movimento. Anche per questo, in concomitanza all’uscita in libreria, editore e autori stanno organizzando una mostra itinerante che sta toccando varie città d’Italia e approderà nei luoghi venuti alla ribalta – ma oggi come prima quasi tornati nel dimenticatoio – del sisma. Quindi Finale Emilia, Cavezzo, Buonacompra. Dove la vita per molti è finita e dove il valore dell’esistenza per tutti gli altri ha assunto nuovi connotati. «E’ un progetto in cui ho creduto molto – spiega Mari – per le prerogative di interdisciplinarità». Le stesse che favoriscono l’interesse dei lettori. «Puntiamo molto sul web», per conquistare giovani, ma anche sulla carta, per i più tradizionalisti. Perché anche l’editoria, va detto, terremoti ne ha subiti tanti, soprattutto per la crisi economica che imperversa. Ma Mari, con la casa editrice fondata nel 2012, ha voluto rischiare, e con una lunga esperienza professionale nel campo e una trentina di titoli fin qui imbroccati, ha puntato sulla ‘memoria’ e su un titolo che «senza moniti e senza denunce» suona come un invito a ricordare, a fissare le emozioni, a trasmetterle. Perché in formato digitale o cartaceo, scrivere e pubblicare equivale a vivere. E a lasciare traccia della propria anima. Anche quando le tracce sono macerie.

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IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Scherzi di natura… in cucina (foto di Aldo Gessi)

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Scherzi di natura in cucina (foto Aldo Gessi)
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Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 29 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione giovedì 30 gennaio alle 17
FerraraItalia’, il nuovo quotidiano glocal indipendente

A pochi mesi dal battesimo, la nuova testata giornalistica online ‘FerraraItalia’ (www.ferraraitalia.it) presenta ai ferraresi la propria filosofia editoriale. L’appuntamento è per giovedì 30 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea con il direttore Sergio Gessi e alcuni dei redattori e opinionisti del quotidiano.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
‘Ferraraitalia’ si propone come osservatorio giornalistico indipendente che orienta lo sguardo sull’attualità più che sulla cronaca in senso stretto. Attraverso opinioni, inchieste, interviste e vicende emblematiche cerca di fornire chiavi di comprensione e strumenti di interpretazione per capire la realtà in cui viviamo, in una prospettiva che considera l’inscindibile interazione fra particolare e generale, centrale e periferico, micro e macrocosmo. Un nuovo quotidiano online che, attraverso minuti fatti o marginali accadimenti, tenta di rivelare la realtà più ampia della quale tali vicende sono espressione, scegliendo il caso particolare come estrinsecazione di una attitudine generale o riflesso di un orientamento diffuso. Il punto di osservazione è Ferrara, l’orizzonte di riferimento è il mondo, nella consapevolezza che locale e globale rispecchiano dimensioni assolutamente complementari.

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 30 gennaio 2014

29-01-2014

Giovedì 30 gennaio

ore 18 – incontro con i cittadini residenti nelle frazioni di Fondoreno e Borgo Scoline (sede Circolo ACLI di Fondoreno, via Civetta 61/65 – FE)
BIBLIOTECA RODARI – Giovedì 30 gennaio alle 17 in viale Krasnodar

Belle Storie ‘scure scure’ per bambini dai tre ai sette anni

29-01-2014

Nuovo appuntamento giovedì 30 gennaio alle 17 alla sala Piccoli della biblioteca comunale Rodari (viale Krasnodar 102) con il ciclo di narrazioni dedicato ai bambini dai tre ai sette anni, questo mese all’insegna di ‘Belle storie – scure scure’. Nel corso dell’iniziativa, promossa dal servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, Donatella Biondi e Paola Zaniboni leggeranno ‘Grat grat cirp splash’ di K. Crowther, ‘Slinky Malinki’ di L. Dodd e ‘Philomene’ di A. Wilsdorf.
VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 29 gennaio per tre notti consecutive (dalle 21 alle 6)

Un tratto di via Ferraresi chiuso al transito per lavori notturni

29-01-2014

Per consentire l’esecuzione di lavori al viadotto della tangenziale ovest, il tratto di via Ferraresi tra via Carlo Porta e via Beethoven (svincolo di immissione di via Beethoven su via Ferraresi) sarà chiuso al transito per tre notti consecutive, dalle 21 alle 6, a partire da oggi 29 gennaio (e fino alla notte del 31 gennaio).

(Aggiornamento del comunicato pubblicato e inviato alle redazioni martedì 28 gennaio 2014)
ASP/COMUNE DI FERRARA – Con ‘Breaking Limits’ al via un partenariato con Teatro Nucleo e ASP

Il ‘Teatro in carcere’ di Ferrara al centro di un nuovo progetto europeo

29-01-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Si sono svolti stamattina (mercoledì 29 gennaio) nella sede di ASP-Centro servizi alla persona e successivamente nella Casa Circondariale, le fasi del primo incontro di “Breaking Limits”, un nuovo progetto di ricerca e scambio di buone pratiche tra diverse realtà che in Europa conducono esperienze di teatro in carcere, recentemente approvato dalla Commissione Europea.
In un momento cruciale, nel quale l’Italia è sorvegliato speciale dell’Europa a causa dell’emergenza carceraria, questa iniziativa si pone opportunamente in positivo, segnalando una eccellenza italiana, quella del teatro in carcere.
Presso l’ASP i diversi partner sono stati accolti dall’assessore alla Sanità e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni e hanno presentato le proprie pratiche. Nella Casa Circondariale era poi previsto un incontro con la Direzione e gli educatori e la partecipazione ad una sessione del laboratorio teatrale con i detenuti.
Il progetto è il quarto consecutivo, caso assai raro che testimonia il valore che la Commissione riconosce al lavoro realizzato dal Teatro Nucleo presso la Casa Circondariale di Ferrara. Questo è infatti uno degli elementi chiave del partenariato, ovvero una pratica teatrale professionale patrocinata dal Comune che agisce in buona sintonia con l’Amministrazione penitenziaria e dà risultati di qualità a livello pedagogico e artistico, in stretto rapporto col Terzo settore attraverso la collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato. Il teatro in carcere infatti dà i suoi frutti migliori quando agisce in relazione forte e non casuale con il sociale, sia nella forma istituzionale che quella delle associazioni, ed è proprio questo che, nei partenariati precedenti, è stato riconosciuto una nostra eccellenza, il “modello ferrarese”. Proprio in questo senso si orienta la partecipazione dell’ASP al partenariato, per il suo ruolo chiave nella gestione di tutte le problematiche legate al ri-inserimento dei detenuti a fine pena.
I partner europei sono l’Alarm Theater di Bielefeld, Germania, che da molti anni conduce i laboratori teatrali nel carcere della sua città, il Teatro del Norte delle Asturie, Spagna, che lavora presso il carcere di Oviedo; per l’Ungheria l’associazione Ures Ter che cura le attività teatrali presso il carcere di Pecs e infine per la Turchia il “Ministry Of Justice Bafra Branch Office Of Probation And Welfare Center”. A questi si aggiunge il Centre de Recherche et d’Interventions Sociologiques de l’Università di Liegi, Belgio, il quale curerà il monitoraggio e la valutazione; questa partecipazione è strategica perché assegna un valore aggiunto al progetto, quello dello sguardo di un importante istituto di ricerca specializzato nello studio delle carceri europee. Le considerazioni finali, infatti, verranno presentate nella forma di un dossier indirizzato al Parlamento Europeo, perché questo possa utilizzarlo nel momento di fare le raccomandazioni per il miglioramento del sistema carcerario.

FIRMA PROTOCOLLO – Venerdì 31 gennaio alle 10.30 nella sede del Museo di Storia Naturale (via De Pisis 24 – FE)

Installazione di placche con il codice QR del ‘sistema Plakin’ su tre immobili comunali

29-01-2014

Venerdì 31 gennaio alle 10.30 nella sala conferenze del Museo di Storia Naturale (via De Pisis 24 – Ferrara) si terrà la firma di un Protocollo d’intesa tra Comune di Ferrara e società Plakin srl di Mestre. Il documento contiene i termini per l’installazione di placche in acciaio del ‘sistema Plakin’ su tre immobili comunali, grazie alle quali – utilizzando il codice QR per indicare una sorta di ‘carta d’identità’ per immobili – sarà possibile mediante smartphone o tablet accedere al database contenente tutti i dati relativi alla struttura.

Interverranno all’incontro gli assessori comunali all’Ambiente Rossella Zadro e ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, la presidente dell’ azienda Plakin srl Laura Vannucci, l’ingegnere capo del Comune Luca Capozzi, il responsabile del Museo Storia Naturale Stefano Mazzotti, il dirigente del servizio comunale Ambiente Ivan Graldi e il comandante provinciale Vigili del Fuoco Ferrara Cristiano Cusin.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

CIRCOSCRIZIONE 1 – Inaugurazione sabato 1 febbraio alle 18. Iniziativa di Stileitalico

‘Il viaggio continua…’, a Porta degli Angeli un’esposizione itinerante di Alberto Gambale

29-01-2014

(Testo a cura degli organizzatori)

‘Il viaggio continua…’ è l’esposizione itinerante di Alberto Gambale che verrà inaugurata sabato 1 febbraio alle 18 alla Porta degli Angeli (via Rampari di Belfiore 1) a cura dell’associazione culturale Stileitalico e Alberto Squarcia con la collaborazione della Circoscrizione 1 del Comune Ferrara. Un viaggio iniziato da alcuni anni e che ha portato i protagonisti a sorvolare e atterrare in differenti luoghi ricchi di storia. Un viaggio che spesso ha stimolato attività didattiche e accompagnato spettacoli di intrattenimento. Una collezione d’opere ludiche, realizzate giocando con vetro, legno, metallo e tanti colori. La mostra resterà aperta fino all’11 febbraio nei seguenti orari: da martedì a venerdi ore 15-17 sabato e domenica ore 10,30-12,30 / 14,30-18 (sabato e domenica opportunità per i bambini di disegnare insieme).

ALBERTO GAMBALE – Nasce a Ferrara e fin da piccolo frequenta studi d’artisti amici del padre. Appassionato di musica approfondisce lo studio della batteria e percussioni. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna con il pittore Vittorio Mascalchi e l’incisore Cataldo Serafini. Lavora per alcuni anni la ceramica, ma poi incontrando il vetro ne rimane folgorato e inizia a realizzare vetrate tradizionali rilegate a piombo e dipinte con smalti e grisaglie. Con il
passare degli anni, il vetro caratterizza la sua produzione diventando fondamentale per la
propria ricerca estetica, ricca di una creatività ludica e che individua nelle tecnologie uno
strumento ulteriore d’espressione. Alberto ama definirsi “artigiano” e il suo lavoro si svolge
“in bottega” un luogo in cui la gente può andare, curiosare e interagire. La sapienza
artigianale si esplicita chiaramente nelle sue opere degli ultimi anni, nelle quali il vetro pur
rimanendo fondamentale, spesso è assemblato con legno e metallo con peculiarità tecniche ed estetiche. Negli anni ha avuto come maestri grandi artisti del vetro contemporaneo, Detlef Tanz, Gil Reynolds, i giapponesi Kimiake e Shinichi Higuchi, Narcissus Quagliata. Numerose le esposizioni e le opere pubbliche realizzate. Sue opere sono conservate in collezioni museali e private. Da alcuni anni alla propria produzione affianca una proficua collaborazione con artisti e studi di progettazione. E’ docente alla scuola Vetroricerca di Bolzano in Italia e al Centro Nacional del Vidrio di La Granja in Spagna. Attualmente lavora al seguente indirizzo: via Darsena,4 -44122 Ferrara -Italia tel. +39 (0) 532 471484 email: a.gambale@libero.it albertogambale.blogspot.com

STILEITALICO è l’Associazione fondatrice quattro anni fa della Rete di Associazioni della Porta degli Angeli ed è un’associazione culturale che non ha fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini di promozione culturale. L’Associazione è apartitica e si attiene ai seguenti principi: assenza di fine di lucro, democraticità della struttura, elettività e gratuità delle cariche sociali. Lo spirito e la prassi dell’Associazione trovano origine nel rispetto dei principi della Costituzione Italiana che hanno ispirato l’Associazione stessa e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale e spirituale della persona. L’Associazione ha per scopo l’elaborazione, promozione, realizzazione di mostre e iniziative culturali ed ha finora realizzato alla Porta degli Angeli 16 interessanti mostre d’arte con eventi collaterali come danza, teatro, musica, poesia con una grande affluenza di pubblico. Sta ora organizzando per aprile la mostra nazionale di scultura “San Giorgio, il Drago e la Principessa” che porterà una selezione di artisti provenienti da tutta Italia e in parte selezionati dai comuni delle 170 città e paesi italiani che hanno San Giorgio come protettore, a esporre le loro sculture di grandi dimensioni nelle vie e nelle piazze del centro storico di Ferrara. Per vedere il Curriculum dell’Associazione Culturale Stileitalico: www.portadegliangeli.org/10/stileitalico

Incontro Comune, Provincia, Regione sui servizi di trasporto pubblico

da: portavoce del sindaco Tiziano Tagliani

Il Sindaco Tagliani con la Presidente della Provincia di Ferrara, l’Assessore Aldo Modonesi ed i vertici di AMI, ha incontrato oggi l’Assessore regionale Alfredo Peri e il Direttore Generale di Tper Claudio Ferrari.

Durante l’incontro si sono gettate le basi finanziarie per la prosecuzione del servizio del bus di Cona a cui, dal mese di maggio, verrà meno il contributo del Ministero all’Ambiente che ha consentito il percorso della linea 6.

La prosecuzione dell’indispensabile servizio di autobus a disposizione dei cittadini, del personale ospedaliero e degli studenti universitari per il raggiungimento della struttura sanitaria. avverrà con una compartecipazione del Comune di Ferrara, della Regione Emilia Romagna e dell’ Azienda Tper
Il contributo del Comune è di circa 100.000,00 euro

Nello stesso incontro il Sindaco ha rappresentato all’Assessore Peri la necessità, in tempi rapidi, di una sostanziale manutenzione dei veicoli ferroviari e della sostituzione del materiale rotabile con una revisione del sistema organizzativo della tratta Ferrara Bologna.

Il Sindaco, ricordando i disagi dei pendolari, ha espresso all’Assessore Peri il proprio auspicio: “Spero che, nella prossima gara regionale per l’affidamento della prestazione, si creino le condizioni per una riqualificazione complessiva di quel servizio pubblico che lega Bologna a Ferrara; un servizio che oggi manifesta tutta la sua insufficienza sia in termini quantitativi che qualitativi”.

I prossimi eventi ed incontri con gli autori a Ibs

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Con l’avvicinarsi di febbraio siamo lieti di presentarvi il nostro primo calendario eventi del 2014.
Due presentazioni particolarmente importanti:
– Clara Sanchez, autrice di fama mondiale grazie a Il profumo delle foglie di limone, presenta il suo nuovo romanzo in uscita il 6 febbraio: Le cose che sai di me (Garzanti);
– in occasione delle manifestazioni per i 25 anni de La Nuova Ferrara, Federica Lisi Bovolenta presenta Noi non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo (Mondadori), in presenza di giocatori ed altre personalità del mondo del volley.

Altro nome di spicco Paolo Crepet, con il suo recente Impara ad essere felice (Einaudi)

Non manca ancora una volta l’attenzione alla realtà ferrarese:
– il prof. Carlo Pancera e la figlia Ghila presentano Il viandante e lo sciamano. Diario di viaggio e formazione tra le Ande dell’Ecuador, pubblicato da Este edition;
– Daniele Trevisani tiene un incontro sul suo libro Personal energy. Una mappa per potenziare le proprie energie mentali (Franco angeli);
– in collaborazione con il Centro Documentazione Donna e l’ Associazione culturale Leggere Donna, Gabriella Imperatori presenta il romanzo L‘onda anomala (Marsilio)
– le psicologhe e psicoterapeute Sandra Marchetto e Gabriella Degrandi presentano la tecnica psicologica dell’ EMDR attraverso il volume di Francine Shapiro Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell’EDMR (Astrolabio).

Infine, nell’ottica di soddisfare le esigenze sicuramente molto diversificate del nostro pubblico, due nuove proposte:
– Corso Base di fotografia, che se avrà sufficienti adesioni continuerà nei mesi a venire;
– Lezioni gratuite di e-Reader, per chi muove i primi passi nel mondo dell’e-book e per chi vuole “sfogliare” il suo lettore digitale in compagnia!

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Fondazione vittime reati. Rinnovata la convenzione. Nel 2013 sostegno in 87 casi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – La Regione Emilia-Romagna ha rinnovato la convenzione triennale con la Fondazione per le vittime dei reati, l’istituzione creata dalla Regione, dalle Province e dai Comuni capoluogo per dare un sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità.
“E’ uno strumento eccellente per aiutare le persone e siamo molto grati al senatore Sergio Zavoli che svolge, fin dalla nascita della Fondazione, con passione e impegno il ruolo di presidente”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alle Politiche per la sicurezza della Regione Emilia-Romagna.
La Fondazione nel 2013 ha aiutato 87 persone con 34 interventi pari a 237.271 euro. “Si conferma – sottolinea Saliera – che la Regione è al fianco di chi subisce un torto e opera concretamente con risposte efficaci e tempestive”.
Nello specifico, 37 delle 87 persone aiutate sono minorenni (17 ragazze e 20 ragazzi) e 50 adulti (38 donne e 12 uomini). Tenendo conto dei reati, la fattispecie maggiore di intervento ha riguardato vittime di femminicidio con 8 casi, segue quella di casi di violenza domestica (cioè maltrattamenti avvenuti all’interno della sfera familiare e affettiva) con 7 casi. Sono stati 6 sia gli interventi per sostenere familiari di vittime di omicidi sia gli aiuti a chi ha subìto una violenza sessuale, 3 i casi di sostegno a vittime di tentato omicidio, 2 di tentato femminicidio e 2 di aggressione.
Venendo, invece, alla ripartizione territoriale, 11 interventi sono stati realizzati nella provincia di Bologna per un importo complessivo di 77 mila euro (6 dal Comune di Bologna, 1 da Casalecchio di Reno, 1 da Pianoro, 1 da Monghidoro, 1 da Budrio e 1 da San Lazzaro di Savena); 7 nella provincia di Modena per 42.770 euro (3 dal Comune di Modena, 2 da Novi di Modena e 2 da Sassuolo); 3 nella provincia di Parma per un importo complessivo di 22 mila euro (1 dal Comune di Parma, 1 da Sorbolo e 1 da Tizzano Val Parma); 6 nella provincia di Reggio Emilia per 32.500 euro (2 dal Comune di Reggio Emilia e 1 rispettivamente da Rubiera, Guastalla, Castelnovo di Sotto e Rio Saliceto); 2 nella provincia di Ravenna per 15 mila euro (1 dal Comune di Ravenna e 1 dal Comune di Faenza); 2 nella provincia di Piacenza per 25 mila euro (1 dal Comune di Fiorenzuola d’Arda e 1 da Alseno); 2 nella provincia di Ferrara per un importo complessivo di 20.500 euro (1 dal Comune di Argenta e 1 da Comacchio);1 nella provincia di Forlì-Cesena per un importo complessivo di 2.500 euro (dal Comune di Civitella di Romagna).

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Denunciato conducente di un’auto che guidava con assicurazione falsa

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha denunciato un automobilista per il reato previsto dal Codice penale di “Falsità in scrittura privata”.
Durante un servizio di controllo stradale sulla Sp 6, in territorio centese, la pattuglia ha intimato l’alt al conducente di una Fiat Croma, residente a Finale Emilia.
Alla richiesta di esibire l’assicurazione l’uomo ha mostrato il tagliando sul parabrezza del veicolo, ma non è stato in grado di esibire il certificato della polizza, così come richiesto dal Codice della strada. Come motivazione, ha spiegato di avere effettuato il contratto e il relativo pagamento on line e al momento era in attesa di ricevere per posta ordinaria la documentazione in originale.
La pattuglia ha contattato i colleghi del Comando per verificare la copertura assicurativa, tramite accesso per via telematica alla banca dati dell’associazione nazionale italiana delle assicurazioni. Archivio dal quale non è risultato che l’auto fosse assicurata.
Dopo aver tentato invano di contattare la compagnia assicuratrice riportata nel tagliando sul parabrezza, gli uomini in divisa hanno inviato una mail alla sezione antifrode della stessa compagnia, allegando l’immagine del tagliandino assicurativo.
All’automobilista è stato comunque contestato il mancato possesso del certificato di assicurazione obbligatoria con invito ad esibirlo entro 15 giorni ad un ufficio di Polizia.
Nel frattempo il Comando della Polizia provinciale ha ricevuto notizia dall’assicurazione attestante la mancata stipulazione di alcun contratto per il veicolo controllato. Il che significa che decorse le due settimane senza presentazione della documentazione in originale della compagnia assicuratrice, si è proceduto alla contestazione delle sanzioni previste dal Codice della strada per complessivi 1.722 euro, oltre alla segnalazione all’autorità giudiziaria.

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Per ‘cambiare verso’ davvero va reciso il collateralismo fra politica e affari

Se quel “cambiare verso” delle forze politiche si soffermasse anche sui collateralismi, in ispecie quelli legati agli interessi e ai business, forse i sentieri di un Paese che sceglie veramente di cambiare, sarebbero meno difficoltosi e senza pesi da portare sulle spalle.
Siamo di fronte ad una forma di partecipazione politica indiretta che nulla ha da spartire con quel pacchetto di valori e programmi dei dna dei partiti, anzi ne turba il significato dei contenuti e ne inquina i percorsi.

Voler trasportare il sistema del noto e tradizionale collateralismo, o crearne di nuovi, più occulti e per questo anche più pericolosi, nella nuova situazione, apre una concreta possibilità che all’interno di queste “relazioni speciali” si sviluppino operazioni di potere, con effetti distorsivi della dialettica politica e, per certi versi, di quella del mercato.
Questo, naturalmente, vale per tutti, ed in particolare, per una netta discontinuità nelle pratiche del collateralismo da parte di alcuni soggetti che recentemente ‘si sono fatti sentire’ per alcune vicende, come ad esempio quella delle slot machine.

Se si prova a leggere i momenti preparatori del libro più famoso sulle “classi sociali”, a partire dagli anni ’70, che ha visto lunghe riunioni di Paolo Sylos Labini con i ricercatori del Censis, emerge il forte rilievo della composizione sociale del nostro Paese dove cresceva, a dismisura, il suo conglomerato sociale dei ceti medi.
In questo fenomeno incidevano grandi processi.
La crescita dell’associazionismo categoriale dei lavoratori individuali (ed anche di quelli dipendenti, se si pensa al pubblico impiego); un associazionismo che impose il suo potere attraverso quel collateralismo politico che fu coltivato principalmente dalla Dc ma anche dal Pci.

Oggi se dobbiamo fare i conti con i corporativismi di ogni tipo, lo dobbiamo a quell’antica indulgenza alla logica del collateralismo categoriale.
Una sorta di indulgenza per chi stava al governo (Dc) con atti di generosità solidaristica, per altri, che stavano all’opposizione (Pci), per una loro lettura marxiana, egemone e centralistica delle istituzioni.
Ad entrambi veniva imputato, soprattutto ai primi, dalla letteratura degli economisti francesi, una sorta di sotterranea concessione nell’evasione e nell’elusione fiscale (anni ’60 e ’70 ), come l’accompagnamento di una forma di detassazione degli utili, purché reinvestiti, per ricreare anche un circuito virtuoso nelle imprese, facendo crescere il Pil a ritmi esponenziali.

Ora che quel ceto medio si sta sciogliendo e diventa precariato diffuso e ai confini della povertà relativa, l’analisi ci dice che restano, ancora, forti le pressioni e i condizionamenti di alcuni settori protetti (municipalizzate e alta burocrazia), delle grandi imprese, di particolari oligopoli e di noti gruppi sociali.

Tutto questo, ci porta a sottolineare che c’è, ormai, un neocorporativismo ben marcato e che fa resistenza alla nuova politica.
Ma come è possibile farsi interesse generale del Paese se lasciamo alle ormai note lobbies il sottile ruolo di condizionamento sulla politica e i partiti, concedendo alla corruzione il terreno fertile che non fa crescere l’intero tessuto sociale di una nazione?
Chi vuol capire, capisca. E comunque sappia che è finito un ciclo perché il paese non è più in condizione di sostenere né di tollerare i privilegi delle oligarchie.

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Ebrei a Roma, dalla sofferenza un modello per la nostra identità

“Quella che vi offro è una fotografia di un piccolo grande mondo miracolosamente vivo”: così il regista Gianfranco Pannone presenta il suo film-documentario Ebrei A Roma.
Un viaggio tra passato e presente della comunità ebraica più antica del mondo occidentale, catturata nella sua essenza attraverso la voce di David, Giovanni e Micaela. Tre generazioni, per molti aspetti differenti, eppure legate dal filo rosso dell’orgoglio per la propria cultura e il forte senso di identità.
Abbiamo intervistato Pannone al teatro di Villa Torlonia, in occasione dell’evento Ebrei a Roma. Una città e un popolo, realizzato dalla Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea di Roma, dalla Direzione Generale per il Cinema del MIBACT, in collaborazione con Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’evento è stato la prima tappa dell’articolato progetto di valorizzazione e promozione del documentario italiano “Cinema di periferie”, che vedrà susseguirsi proiezioni e presentazioni in vari teatri romani.
Pannone, dal suo documentario emerge che nel ghetto si manifesta di più il senso dell’identità. Questo può essere un insegnamento per tutti noi?
Sì, sono convinto di questo. Oggi abbiamo superato un po’ la mitizzazione della globalizzazione e stiamo riscoprendo che apparteniamo tutti a un mondo con il proprio dialetto, con le proprie tradizioni e con la propria cultura. In questo la comunità ebraica può essere un vero e proprio modello perché, per motivi ovviamente storici, oltre che religiosi, è molto legata alle proprie radici. Così anche io, quando penso al bisogno di sentire un senso di appartenenza alla mia città, Napoli, penso spesso agli ebrei. Quella ebraica, infatti, è una comunità che ha sofferto tanto e che non ha mai dimenticato, dentro alla globalizzazione, di essere molto legata a livello comunitario.
Identità e religione, come dialogano la cultura ebraica e la cultura laica occidentale?
Questo è un tema delicato, che molto spesso crea un grande equivoco perché si confonde l’essere israeliani con l’ebraismo. L’equivoco nasce dal fatto che la cultura laica occidentale in generale tende a separare la religione dallo Stato, in base al principio libera Chiesa in libero Stato, e che, spesso, ci si dimentica che l’ebraismo è fatto di tante facce: esiste l’ortodossia ebraica, che ha anche risvolti politici, ma ci sono anche gli intellettuali ebrei, che rappresentano un pungolo, una critica a un certo tipo di società. Quello che non sopporto è questo tendere da destra e da sinistra a confondere l’ebraismo con Israele. I pregiudizi duri a morire dovrebbero lasciare spazio alla rivisitazione di una cultura che ci offre un insegnamento tale da non poter essere relegato solo a un discorso di ortodossia.
Ebrei a Roma è un viaggio tra passato e presente della comunità ebraica più antica d’occidente. E il futuro?
A Roma oggi la comunità ebraica ha una importanza maggiore di quanta ne avesse trenta, quaranta, cinquanta anni fa. Voglio dire che oggi continua a dare un contributo alla cultura superiore rispetto al passato. Questo si deve senz’altro anche alla figura del rabbino Toaff, che è stato un po’ un viatico per trasformare la cultura ebraica romana, diventata un punto di riferimento anche per i non ebrei. Credo che oggi l’ebraismo sia molto interessante in quanto concretizza il modello culturale che potremmo definire “glocal”, ossia il sentire di appartenere al mondo, globalmente, e l’essere legato alla propria cultura, localmente. In tal senso la cultura ebraica attuale rappresenta un modello per il futuro.
Lei è entrato da estraneo nel ghetto ebraico. Quali difficoltà ha incontrato e quali sono stati i momenti più emozionanti?
Il mio viaggio alla scoperta della comunità ebraica romana è durato due anni e non è stato un viaggio facile. Rompere il ghiaccio, girare in sinagoga, parlare con le persone, sono state tappe cui sono arrivato piano piano. Il momento più emozionante è stato il dialogo tra il padre David e il figlio Giovanni, dove ho assistito a un vero e proprio rovesciamento dei ruoli generazionali, con un figlio che è più ortodosso del padre. David riconosce un po’ timidamente di aver mangiato carne di maiale, è uno degli ebrei romani, quelli chiamati per scherzo ebrei apostolici romani, mentre il figlio Giovanni sente di dover difendere una cultura che ancora oggi il padre ha difficoltà a difendere. E poi mi hanno emozionato la liturgia, il rito del matrimonio ebraico, i canti di Evelina Meghnagi, il coro della sinagoga. In particolare, mi ha colpito la tradizione musicale ebraica, da cui traspare la sofferenza, il dramma storico di un popolo, che ha vissuto sulla sua pelle non solo l’orrore della Shoah, ma anche l’orrore di vivere ai piedi del Vaticano, esperienza che è un eufemismo definire per niente facile. Ecco, non va mai dimenticato che l’orgoglio e anche quella sorta di chiusura, riscontrabile in una parte della cultura ebraica romana, sono motivati da quello che di terribile questo popolo ha vissuto e attraversato senza sosta lungo i millenni.
Focalizzando le riprese sui particolari lei rende omaggio anche alla bellezza e al rispetto per l’arte della comunità ebraica. Un invito a riscoprire e ad amare di più i tesori di una città come Roma?
Beh, si dice che il più “romano de Roma” sia l’ebreo ed è vero. Credo che oggi essere “romani di Roma” passi anche attraverso l’orgoglio di appartenere a un ghetto, che mantiene delle vestigia antiche romane. I primi difensori di tutto questo sono proprio gli ebrei. Riguardo alla attenzione ai particolari, devo dire che mi affascina molto l’iconografia ebraica, i simboli che si possono trovare al cimitero ebraico del Verano, dentro al quartiere, in ogni casa. E’ come se dietro a ogni simbolo, così come dietro alle celebrazioni di grande impatto scenografico, come la festa dell’Hanukkah, ad esempio, ci sia il calore che gli ebrei sanno esprimere per aver sofferto troppo. E’ un calore che nasce da una sofferenza perpetrata nel tempo, che non ha pari nella storia dell’uomo, un calore che chiede massimo rispetto, così come certe manifestazioni che possono sembrarci di chiusura o di distacco. E’ questo modo particolare di vivere, ricordare, celebrare la sofferenza che dovrebbe spingerci a scoprire davvero la storia degli ebrei, oltre la Shoah.
Che cosa rappresenta per lei la Giornata della Memoria dopo questo lavoro?
La Giornata della Memoria è una ricorrenza tragica, ma anche una festa perché non è vero che nel ricordo doloroso la faccia debba essere solo contrita. Bisogna leggere la rinascita anche nel ricordo doloroso: il popolo ebraico è rinato, gli è stato permesso di avere un Paese, un territorio dove ci sono più culture diverse. Un territorio unico, dove mi è capitato più volte di andare. Ebbene, quando sono tornato, ho detto di essere stato in Israele, Palestina e Terra Santa perché quel territorio è fatto di due Paesi ed è anche il luogo del cristianesimo, cui mi sento di appartenere.

Occhi aperti sulla ricostruzione post-terremoto

Controllare l’avanzamento dei lavori della ricostruzione post terremoto, vigilare sulla trasparenza degli appalti, mappare i cantieri ancora aperti.
Sono tutte attività di competenza degli organi di controllo e della pubblica amministrazione, ma perché anche i cittadini non possono prendervi parte come osservatori attivi? E non stiamo parlando degli “umarells” a bordo scavo, ma di persone che si prendono la briga di studiare la legislazione in materia di appalti, fare sopralluoghi sistematici sui cantieri del sisma e far sentire alle istituzioni che la popolazione è presente, non solo per ricevere aiuti, ma anche per verificare come vengono usati.
Certo è uno sforzo in più, ma di questi tempi e in questo paese è tristemente necessario.
A chi pensa che “sarebbe bello, ma…”, diciamo che tutto questo è già stato fatto, e in più nella nostra provincia. Bondeno è infatti stato scelto dall’organizzazione internazionale Action Aid, assieme ad altri quattro comuni emiliani terremotati, per sperimentare il cosiddetto “monitoraggio civico”. Un team di operatori ha realizzato un progetto dal titolo Open Ricostruzione che ha previsto tre incontri nell’arco del semestre che si è appena concluso e ha realizzato attività con le scuole e i cittadini.
Per gli adulti sono stati fatti dei laboratori giuridici per conoscere i meccanismi di concessione degli appalti pubblici, prendendo come esempio il bando del nuovo polo scolastico di Scortichino: si è parlato di anti-mafia, subappalti e sicurezza nei cantieri. Poi sono stati fatti dei tour fotografici con gli Instagramers di Ferrara per immortalare a che punto sono i lavori di ricostruzione degli edifici pubblici danneggiati dal sisma.
Ai ragazzi delle scuole sono stati fatti dei corsi di data journalism, il giornalismo basato sui dati, che ha permesso, per esempio, di integrare il dataset regionale del Piano della Ricostruzione correggendo alcuni indirizzi e arricchendo con informazioni di prima mano la mappa dei cantieri (vedi i risultati del lavoro).
Ma perché Action Aid che normalmente opera nei Sud del mondo ha avviato attività in Italia?
“Qui, soprattutto dopo il terremoto – spiega Christian Quintili di Action Aid – ci sono problemi che ci rendono molto simili agli altri paesi in cui operiamo, e abbiamo sentito la necessità di promuovere interventi sul territorio attorno al concetto di accountability, ovvero responsabilità, trasparenza e partecipazione tra soggetti pubblici, privati e società civile.
Il 17 giugno 2013 la Regione Emilia-Romagna ha emanato un provvedimento nell’ambito della ricostruzione post terremoto. All’interno, ci sono 1502 interventi per un totale approssimativo di oltre 1,3 miliardi di euro (circa il 10% della stima totale dei danni). A Bondeno sono previsti 95 interventi. Noi vogliamo coinvolgere tutta la cittadinanza per comprendere meglio come e perché verranno finanziate le attività per la ricostruzione, chi userà questi fondi e a che cosa i fondi verranno destinati”.
Ed ora che il progetto si è concluso cosa resterà?
“Abbiamo lasciato degli strumenti per continuare il monitoraggio, soprattutto ai ragazzi che sono i più recettivi in ambito tecnologico. Abbiamo fornito testi informativi e nozioni giuridiche che permettono a chiunque di capire se c’è qualcosa di strano nelle procedure e di interagire con le pubbliche amministrazioni e i privati per chiedere chiarezza”.
Rispetto agli altri paesi coinvolti in Open Ricostruzione, i laboratori giuridici di Bondeno sono stati quelli con la minor affluenza, come leggere questo segnale?
“La sensazione è quella di svuotare il Titanic con una tazzina da caffé, ci sono prassi da invertire, il civismo è un muscolo che va allenato – dice speranzoso Quintili – se troveremo altri finanziamenti, ci piacerebbe tornare per proseguire il lavoro”.
“Io sono stato soddisfattissimo – afferma Gino Alberghini, bondenese che ha partecipato a tutti gli incontri – è troppo facile andare al bar e parlare senza sapere nulla. Dispiace la poca partecipazione, ma intanto questo è un inizio”.
Il seme è stato piantato, ora sta ai cittadini farlo crescere.

Vai al sito del progetto, vai al blog

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Il cuore e la politica

I sentimenti e le emozioni non sono mai stati estranei al mondo della politica. E i politici che hanno ignorato ciò, hanno contribuito alla propria ‘ruina’. Il grande filosofo dell’utopia e della speranza Ernst Bloch era solito raccontare un evento a cui aveva assistito. Era il 1933, l’anno dell’ascesa di Hitler al potere. Al Palazzo dello sport di Berlino viene organizzato un dibattito fra un dirigente comunista e un dirigente nazista. L’esponente comunista, dinanzi a una platea composta soprattutto di operai di sinistra, illustra pedantemente l’idea della caduta tendenziale del profitto secondo “Il capitale” di Marx. E accompagna la teoria con una interminabile lettura di dati statistici sulla disoccupazione. L’oratore nazista, invece, parla con foga, mescolando slogan e frasi ad effetto. Fa leva sui sentimenti nazionalisti frustrati dalla sconfitta della guerra e dall’umiliazione inflitta alla Germania dai trattati di Versailles. Alla fine del confronto, il nazista viene portato in trionfo e osannato persino da quegli operai che, poche ore prima, erano entrati al Palazzo dello sport come comunisti o socialdemocratici. E’ evidente che, in questo caso, siamo di fronte ad un uso demagogico delle passioni; ma ignorarle è altrettanto pericoloso proprio per l’uso nefasto che gli ‘psicagoghi’ ne possono fare. A questo proposito vale la pena leggere l’ottimo libro dello storico inglese Christopher Duggan “Il popolo del Duce. Storia emotiva dell’Italia fascista” (Laterza). Da questa lettura emergono insegnamenti anche per capire i nostri anni recenti.
Una cattiva interpretazione di Machiavelli, come inventore dell’autonomia della politica, ha assimilato la politica a calcolo e ad astuzia. In realtà, la grande tradizione del pensiero politico moderno e contemporaneo (da Hobbes a Spinoza e a Vico, da Croce a Gramsci e a Sen) non ha mai tagliato il legame tra passioni e politica. Per esempio, Vico ricorda che dalla ferocia (i ‘bestioni’…), dall’avarizia, dall’ambizione, nascono il commercio, il governo, le istituzioni. Così Vico propone un modello di rapporto virtuoso tra politica e passioni, perché la razionalità della politica permette alla ‘ferinità’ (violenza dei rapporti primitivi) di farsi storia, legge e istituzione.
Oggi, non è un caso che siano due studiose della cultura femminista anglo-americana a riportare in primo piano il ruolo delle emozioni e delle passioni nella vita pubblica e privata: Martha C. Nussbaum (“L’intelligenza delle emozioni”, Il Mulino) e Emma Rothschild (“Sentimenti economici”, Il Mulino). In questa sede ci limitiamo ad una conclusione generale: lo stereotiparsi della politica attorno a formule, criteri, linguaggi, poteri separati dalla vita reale (la complessa società degli individui) non è l’ultima delle ragioni che l’hanno resa ostile ed incomprensibile.

Michail-Bulgakov

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

“L’insulto è la ricompensa abituale di un lavoro ben fatto.” (Michail Bulgakov)

buongiorno

IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Buongiorno… (foto di Luca Pasqualini)

buongiorno
Buongiorno (foto di Luca Pasqualini)

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Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 28 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Vetrina letteraria mercoledì 29 gennaio alle 17
‘La crosta e la mollica’, romanzo di formazione per ragazzi e non solo

Ha per protagonista un gruppo di ragazzini che attraverso il gioco scopre la tragedia della guerra e dell’odio razziale il libro di Nicoletta Zucchini dal titolo ‘La crosta e la mollica. Ovvero le avventure di Cesarino’ che, mercoledì 29 gennaio alle 17, sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea.
A parlarne con l’autrice saranno Gina Nalini Montanari, autrice della prefazione; Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara; e Vanni Borghi, pedagogista.
L’incontro, a cura di Nuove Carte Edizioni con il patrocinio del Gruppo Scrittori Ferraresi, sarà arricchito da letture di brani a cura di Elisa Galeati (Biblioteca comunale di Copparo) e dell’attore Stefano Muroni.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Un paese adagiato nella pianura, una villa abbandonata, un ragazzino e la sua banda, un vecchio contadino che sa seguire le piste della memoria e della natura. Luglio del 1969, siamo a cavallo dei giorni dell’allunaggio. Cesarino, il protagonista, e la sua banda vogliono assistere in modo originale alla missione spaziale, vogliono guardare da vicino il futuro. Alla prima epica avventura si succedono, nella calura estiva, giorni di noia assoluta. Non durerà a lungo. Un pomeriggio scoppia un litigio furibondo, ne segue un precipitare rovinoso e i ragazzini sprofondano nel passato della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah. Un orsetto, una lettera, un bambino scomparso li pongono davanti a una tragedia, a un enigma tutto da risolvere.

“Nicoletta Zucchini ci offre un libro che sarà utile a chi deve crescere e diventare adulto, perché troverà in esso un modello attraverso cui potrà relazionarsi ad un passato del quale non ha esperienza, ma risulterà gradito anche agli adulti, perché l’autrice fa rinascere, scritta, la vita nelle sue molteplici sfaccettature”. (Gina Nalini Montanari)

Il libro di Zucchini si può dire, senza voler apparire pretenziosi, “romanzo di formazione”, nel quale un gruppo di ragazzini, attraverso l’esperienza del gioco, viene a contatto in maniera “leggera” con una realtà dura che neppure immaginavano: quella della guerra e dell’odio razziale.
Anche se pensato per i ragazzi – ai quali l’autrice ha dedicato tutta la sua vita lavorativa come insegnante, e che segue ancora nel suo costante impegno dedicato al doposcuola volontario – il libro di Zucchini è in grado di riportare le persone mature e quelle un po’ più in là con gli anni, ad una dimensione della storia vissuta a loro familiare: farà ritrovare le parole del dialetto, i gesti e i modi di un’epoca passata, ma non così lontana, le paure e le dolcezze di una giovinezza difficile ma a tratti anche spensierata, e offrirà loro lo spunto per condividerla, magari condividendo proprio la lettura del romanzo, con le nuove generazioni. (A cura dell’Editrice)

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 29 gennaio 2014

28-01-2014

Mercoledì 29 gennaio

mattina – incontro con ass. Alfredo Peri (sede Regione Emilia Romagna – BO)

ore 21 – incontro-concerto per il Giorno della Memoria: “La ragazza con la fisarmonica”, con Esther Béjarano, che suonava nell’orchestra femminile di Auschwitz, e il fisarmonicista Gianni Coscia (Teatro Comunale di Ferrara)
PRESENTAZIONE – Mercoledì 29 gennaio alle 11, via Ripagrande. Iniziativa di Asp e Comune di Ferrara

Primo incontro del progetto europeo ‘Breaking Limits’, ricerca su esperienze di teatro in carcere

28-01-2014

L’assessora comunale alla Salute e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni interverrà mercoledì 29 gennaio alle 11 alla sala Romagnoli di ASP – Centro Servizi alla Persona (via Ripagrande 5) al primo incontro-presentazione di “Breaking Limits”, un progetto da poco approvato dalla Commissione Europea di ricerca tra diverse realtà che conducono esperienze di teatro in carcere.
I diversi partner europei saranno inoltre accolti dal direttore e dal presidente di ASP Maurizio Pesci e Sergio Gnudi. Il direttore del Teatro Nucleo di Ferrara Horacio Czertok e Dora Fanelli, referente per il Comune di Ferrara, illustreranno le diverse fasi del progetto.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.
GIUNTA COMUNALE – Approvato anche un accordo per il restauro di Santa Maria in Vado

Per gli edifici comunali verifiche sulla vulnerabilità sismica

28-01-2014

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 28 gennaio:

Assessorato alla Mobilità e Lavori Pubblici, assessore Aldo Modonesi:

Tra Comune e Arcidiocesi un accordo per il restauro di Santa Maria in Vado

Sarà realizzato sulla base di un accordo tra Comune e Arcidiocesi di Ferrara il restauro post sisma della chiesa di Santa Maria in Vado per il quale la Regione ha stanziato la somma di 1.625.000 euro. I due comproprietari dell’antico complesso hanno infatti stilato un protocollo, approvato oggi dalla Giunta municipale, in base al quale l’Arcidiocesi, assegnataria del finanziamento e individuata dalla Regione come soggetto attuatore, provvederà sia all’elaborazione del progetto sia all’esecuzione dei lavori nell’intero immobile. Il progetto, una volta redatto, dovrà essere inviato all’Amministrazione comunale, per il nulla osta tecnico del Servizio Beni Monumentali sulla porzione di proprietà comunale, prima di essere trasmesso al Commissario Delegato per il proprio parere.

Per gli edifici comunali verifiche sulla vulnerabilità sismica

Sarà finanziata con parte dei fondi del rimborso assicurativo ricevuto dall’Amministrazione comunale per danni sismici la spesa di 120.900 euro approvata stamani dalla Giunta per l’assegnazione di incarichi di verifica della vulnerabilità sismica degli edifici comunali.

Alcuni degli immobili che saranno interessati dalle verifiche, previste a norma di legge, rientrano tra quelli oggetto dei progetti post sisma approvati dalla Regione e, in tal caso, le attività di progettazione saranno integrate con le verifiche di vulnerabilità per una più corretta individuazione delle soluzioni tecniche da adottare.

Rinnovata la concessione per la sede del Cedis

Sarà rinnovato fino al 31 dicembre prossimo il contratto di concessione, a canone agevolato, al Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere (Cedis) dell’immobile comunale di via Ripagrande già utilizzato fin dal 1998 come sede del Centro.

Assessorato Politiche scolastiche, Partecipazioni, Polizia municipale, sindaco Tiziano Tagliani:
Meis: prosegue la collaborazione tra Comune e Fondazione
Punta a garantire il proseguimento della collaborazione fra il Comune di Ferrara e la Fondazione Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah la nuova convenzione che stabilisce compiti e oneri delle due parti per l’anno 2014.

L’accordo, che segue i precedenti sottoscritti a partire dal 2009, intende in particolare assicurare alla Fondazione l’operatività necessaria per la conduzione delle proprie attività, in attesa della costituzione di una propria organizzazione autonoma. L’Amministrazione comunale si impegna per questo a mettere a disposizione del Meis proprie strutture, strumenti e risorse umane, a fronte di un rimborso spese forfetario.

Anticorruzione: predisposti gli strumenti comunali di prevenzione e repressione

Punta a dare attuazione alla legge (n. 190 del 6 novembre 2012) sulle ‘Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione’ l’insieme dei documenti approvati stamani dalla Giunta e redatti sulla base delle linee guida contenute nel Piano nazionale anticorruzione, per individuare le attività più a rischio, monitorare i rapporti con i fornitori e individuare forme di trasparenza aggiuntive. La Giunta ha inoltre dato il via libera a un percorso di revisione dei documenti che vedrà la partecipazione di tutti i ‘portatori di interesse’ del Comune di Ferrara.

Trasporto scolastico: accordo con il Comune di Cento
Via libera della Giunta, in attesa dell’ok del Consiglio comunale, per la convenzione con cui il Comune di Cento si impegna a effettuare, sia per l’anno scolastico in corso sia per il prossimo, il servizio di trasporto scolastico per studenti residenti nel Comune di Ferrara e frequentanti scuole situate nel territorio centese. La convenzione non prevede alcun onere per il Comune di Ferrara.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:

Il Comune di Ferrara editore di e-book

Sulla scia delle evoluzioni dell’editoria, il Comune di Ferrara sperimenta la strada dell’e-book, scegliendo il formato digitale per le pubblicazioni realizzate nell’ambito delle proprie attività culturali. Al suo fianco, nell’attuazione del nuovo progetto editoriale, ci sarà il liceo scientifico Roiti che, sulla base di una convenzione triennale approvata oggi dalla Giunta, metterà a disposizione le competenze dei propri docenti e alunni per la trasposizione digitale dei testi curati dal Comune.

In Comune il nuovo Ufficio Diritti dei minori

Sarà istituito all’interno del Servizio Salute e Politiche socio-sanitarie il nuovo Ufficio comunale Diritti dei minori, nato dall’esigenza dell’Amministrazione di dotarsi di una struttura mirata a promuovere la cultura del rispetto dei bambini e delle bambine come persone soggetti di diritto. L’Ufficio si occuperà di favorire la comunicazione tra i servizi del Distretto socio-sanitario e l’Autorità Giudiziaria, di migliorare la collaborazione tra giustizia minorile e territorio per l’attuazione di interventi adeguati, di promuovere la conoscenza e la collaborazione in rete tra tutti i soggetti della tutela (Servizi sociali e sanitari, privato sociale, Terzo settore, scuole, Forze dell’ordine, ecc..), di raccogliere dati ed effettuare analisi sui nuovi bisogni dei minori e delle famiglie, di offrire supporto su temi specifici agli altri Servizi comunali che lavorano con i minori (Servizio Giovani, Istituzione Scolastica..) e, più in generale, a tutti i soggetti del Distretto (Asp, Assp, AUsl, ecc) impegnati nell’ambito educativo e della tutela.

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona e Immigrazione, assessore Chiara Sapigni:

Sostegno al Ser.t per l’integrazione di persone ex tossicodipendenti

Sarà utilizzato per la prosecuzione del progetto ‘In-dipendenza 3′ il contributo di 7.360 euro che l’Amministrazione comunale erogherà al Ser.t Servizio Tossicodipendenze dell’Azienda Usl di Ferrara, utilizzando parte delle risorse regionali assegnate al Fondo Sociale locale per il distretto di Ferrara Centro nord.

Obiettivo del progetto è quello di favorire l’integrazione di persone con un passato di tossicodipendenza, attraverso la socializzazione e l’acquisizione o il mantenimento di competenze lavorative, che consentano loro condizioni di vita accettabili.

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dalle 21 di mercoledì 29 gennaio alle 6 di giovedì 30

Un tratto di via Ferraresi chiuso al transito per lavori notturni

28-01-2014

Per consentire l’esecuzione di lavori notturni al viadotto della tangenziale ovest, dalle 21 di mercoledì 29 gennaio alle 6 di giovedì 30 il tratto di via Ferraresi tra via Carlo Porta e via Beethoven (svincolo di immissione di via Beethoven su via Ferraresi) sarà chiuso al transito.

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Autotrasporto e facchinaggio, nuova disciplina per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Al via in Emilia-Romagna a nuove norme per promuovere la legalità e la responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari. Il progetto di legge – presentato dall’assessore regionale alla Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – è stato approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, iniziando così il suo iter di discussione.
Nel Pdl vengono definiti i principi e le finalità che promuovono la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari. L’azione della Regione è diretta ad adottare procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione, alla dematerializzazione dei procedimenti amministrativi, alla promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale. Previste anche l’adozione e diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, all’attività di formazione e di sensibilizzazione su questi temi, rivolta ai lavoratori, agli operatori economici e ai dipendenti delle Pubblica amministrazione.
«Queste azioni – spiega l’assessore Muzzarelli – sono finalizzate a favorire la legalità ed a prevenirne i rischi degli effetti delle infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa, attraverso lo strumento della legalità delle e nelle condizioni di lavoro. Questi interventi saranno realizzati anche in collaborazione con lo Stato in armonia con le leggi regionali 11/2010 e 3/201. Prevediamo anche di realizzare specifici bandi per concedere contributi alle imprese del settore definendone i criteri prioritari di valutazione per l’accesso».
La Regione istituirà un elenco di merito degli operatori economici nei settori dell’autotrasporto di merci, dei servizi di facchinaggio e dei servizi complementari nonché una Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale.
Le misure di trasparenza a sostegno della legalità saranno attuate anche mediante specifiche intese con gli Enti pubblici che hanno la competenza ad autorizzare l’esercizio dell’attività di autotrasportatore e ad esercitare la vigilanza sul suo corretto svolgimento. Particolare rilevanza assumono gli adempimenti connessi al trasporto di materiale derivante a attività estrattive.
Per quanto riguarda il settore del facchinaggio e dei servizi complementari il Pdl punta a contrastare il fenomeno di caporalato e gli altri illeciti che alterano la regolarità del mercato del lavoro, attraverso qualsiasi forma di sfruttamento dei lavoratori e dell’utilizzo non regolare degli stessi. Inoltre sarà istituito un elenco regionale dei prezzi relativi ai servizi di facchinaggio, complementari e all’attività di logistica.

Il consorzio Visit Ferrara si presenta al Rotary club Ferrara est

da: ufficio stampa Cciaa Ferrara

Imprenditori e professionisti della cultura e dell’ospitalità uniti per presentare l’immagine turistica di Ferrara

Lo scorso 20 gennaio, il Rotary Club Ferrara Est ha ospitato, nel corso di una serata organizzata presso l’Hotel Astra, il Presidente del Consorzio Visit Ferrara, Gianfranco Vitali che ha presentato le fasi che hanno portato alla costituzione del consorzio turistico provinciale ed i programmi per l’anno in corso.

“Visit Ferrara”, il Consorzio fra imprese fortemente voluto da Camera di Commercio e Provincia di Ferrara, ha l’obiettivo di commercializzare le apprezzate bellezze artistiche, monumentali e paesaggistiche del territorio provinciale. Albergatori, ristoratori, gestori di stabilimenti balneari, agenti di viaggio, agriturismo ed aziende di trasporto, tutti insieme per il rilancio del turismo ferrarese, da perseguire attraverso una pianificazione delle attività, in particolare di vendita sul sempre più difficile mercato della vacanza.

Il Presidente del Consorzio ( che ad oggi raccoglie già 46 soci ) ha illustrato ai presenti alcuni dati riguardanti il turismo nazionale per poi concentrare la sua attenzione sui dati relativi ai flussi turistici provinciali con particolare attenzione alle criticità riguardanti i dati turistici riferiti alla città di Ferrara relativi al 2012 in quanto quelli del 2013 sono in fase di elaborazione:

Arrivi in provincia di Ferrara 2012: 676.936
Presenze provincia di Ferrara 2012: 5.483.864
Arrivi comune di Ferrara 2012: 175.549
Presenze comune di Ferrara 2012: 356.137

E’ stato sottolineata la differenze fra le presenze turistiche nella costa e nell’entroterra della provincia, evidenziando il calo di presenze nella città di Ferrara dal 2008 ad oggi, quando le presenze turistiche cittadine erano c.a. 440.000.

La serata ha visto la presenza di numerosi soci del Rotary ed ospiti tra i quali il Vice Sindaco di Ferrara e Assessore al Turismo Massimo Maisto, la Dirigente scolastica dell’Istituto Alberghiero Orio Vergani Prof.ssa Roberta Monti, la Responsabile Provinciale del Coni Luciana Pareschi e diversi operatori turistici della Provincia di Ferrara.

Noi che rivogliamo il pediatria h24 al Delta

da: comitato salvaguardia ospedale del Delta

E’ con grande sconforto che apprendiamo, dall’Albo Pretorio dell’Azienda USL di Ferrara, che il Dott. Luigi De Carlo (Medico Pediatra), con ruolo di Responsabile del Reparto di Pediatria presso l’Ospedale del Delta, sarà trasferito dall’Azienda USL di Ferrara all’Azienda U.L.S.S. N.19 – Regione Veneto – U.O. di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Adria, con decorrenza dal 01 aprile 2014.
Nel curriculum vitae del Dott. De Carlo troviamo scritto “… buona capacità di esecuzione e interpretazione nel campo della elettroencefalografia neonatale e pediatrica…”: ergo perdiamo, oltre che al Medico Pediatra, anche uno Specialista in Neurologia Pediatrica sicuramente non facile da rimpiazzare.
Ora viene da chiedersi, in prima battuta, come mai sta avvenendo tutto ciò? Come mai, nell’arco di un solo mese, ben tre Medici Pediatri (la Dott.ssa Malagutti, poi il Dott. Hasan ed infine il Dott. De Carlo) hanno deciso di lasciare il reparto?
Chiediamo alla dirigenza AUSL di Ferrara, ai Sindaci del Distretto Sud-Est ed all’AOU “Sant’Anna” di Ferrara come mai tre Medici Pediatri, strutturati presso l’Ospedale del Delta (ma in aspettativa), stiano professando presso il polo ospedaliero di Cona, nel dettaglio: Dott.ssa Francesca De Luca (Diabetologia Pediatrica), Dott.ssa Livia Manfredini (Day Hospital Talassemici) e Dott.ssa Licia Raimondi (Neonatologia)?
Ricordiamo che oltre ai Medici Pediatri menzionati abbiamo anche la Dott.ssa Cristiana De Felice Ciccoli, anche lei in aspettativa, che attualmente sta professando al di fuori dell’ambito sanitario provinciale.
Cosa ha fatto scaturire tutto ciò? Perché i Medici Pediatri strutturati presso il nosocomio del Delta (quindi dipendenti AUSL Ferrara) debbono professare presso il polo di Cona quando la popolazione del basso ferrarese sta “pregando” per avere un servizio pediatrico efficiente?
Dopo più di un anno, stanchi di “rassicurazioni” provenienti sia dal mondo politico che dalle dirigenze delle due aziende sanitarie del territorio ferrarese, chiediamo il pieno ripristino del Reparto di Pediatria del Delta per come era.

Nicola Zagatti
Cofondatore ed attivista

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Al via la centrale unica del 118 di Bologna e Ferrara. “Per i cittadini servizio più capillare e sicuro”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Politiche per la salute – o e di elevatissima qualità assistenziale”

Bologna – Efficienza e tempestività dei soccorsi. Con la prima chiamata da Comacchio oggi è diventata operativa la centrale unica del 118 di Bologna e Ferrara. Ogni chiamata dai cittadini della provincia di Ferrara viene ora infatti ricevuta e smistata dagli operatori della centrale all’Ospedale Maggiore di Bologna. Per i cittadini non cambia nulla: la centrale unica si occupa di prendere in carico le chiamate e attivare i mezzi di soccorso, che restano nel territorio della provincia di Ferrara e continuano a partire dalle postazioni dove sono stati dislocati finora.

“Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte in questi anni – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti – è stato possibile migliorare il lavoro degli operatori delle centrali e quindi il servizio per i cittadini, diventato sempre più capillare, efficiente, sicuro e di elevatissima qualità assistenziale”. I percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie dei territori interessati “hanno permesso – aggiunge Lusenti – di realizzare l’unificazione delle centrali, che presto saranno tre in tutta la regione. Dopo quella unica della Romagna e quella appena attivata tra Bologna e Ferrara, prevediamo di proseguire con l’integrazione di Modena, entro quest’anno, e successivamente l’unificazione delle centrali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia”.

Dodici infermieri, finora in servizio nella centrale operativa dell’ex Sant’Anna di Ferrara, adesso affiancano i colleghi di Bologna nella centrale operativa del Maggiore per organizzare gli interventi di soccorso nel territorio ferrarese. La vecchia centrale del Sant’Anna gestisce ora i trasporti ordinari (da ospedale a ospedale).
La centrale 118 del Maggiore, inaugurata nel maggio 2013, è dotata delle più avanzate tecnologie che consentono di ottimizzare le funzioni: completa integrazione tra i sistemi radio, telefonici e dati; gli applicativi dialogano con i data base telefonici e cartografici, riducendo al minimo gli errori di localizzazione; l’integrazione dei dati è completata dai flussi informativi da e verso i computer all’interno dei mezzi di soccorso. L’operatore della centrale operativa può dunque conoscere, in tempo reale, la posizione, la velocità e lo stato di tutti i mezzi di soccorso sul territorio, individuando quello più vicino al luogo di intervento. La struttura ha una superficie di 1.451 metri quadrati ed è stata realizzata con un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro.
Alla centrale unica di Bologna e Ferrara si è arrivati dopo un lungo percorso che vede il sistema dell’emergenza-urgenza regionale all’avanguardia a livello nazionale. L’Emilia-Romagna è stata la prima ad adottare il 118 (nel 1990) e la normativa nazionale è fortemente ispirata da quella regionale. Inoltre, fin dal 1993 sono state individuate tre aree omogenee regionali di aggregazione operativa e tecnologica e già dal 1997 è stata avviata la realizzazione della prima: la centrale operativa unica della Romagna che dal 2009 processa le chiamate del 118 di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini.
Grazie all’evoluzione della tecnologia in dotazione alle centrali operative, oggi è possibile automatizzare quasi completamente il processo di ricezione e gestione delle chiamate, riducendo drasticamente gli errori e velocizzando le procedure di attivazione dei mezzi di soccorso. A Bologna, dopo cinque anni di utilizzo dei nuovi sistemi, il numero di errori (localizzazione del luogo di intervento) è sceso a 2 casi ogni 10.000 invii di soccorso. L’esperienza delle centrali operative a Roma, Milano, Torino ha dimostrato inoltre che le nuove strutture, come quella aperta all’Ospedale Maggiore di Bologna, sono in grado di operare efficacemente con popolazioni di riferimento tra i 2 e i 3 milioni.
Entro il 2014, la struttura del Maggiore di Bologna diventerà la centrale operativa unica dell’area omogenea est che coprirà anche il territorio della provincia di Modena.

Il sistema di emergenza territoriale a Bologna e a Ferrara
Nelle varie postazioni della provincia di Bologna sono presenti 11 automediche con capacità diagnostiche assistenziali, 19 ambulanze infermieristiche che operano sulla base di protocolli per specifiche patologie e un numero di mezzi di soccorso variabile per fascia oraria, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce.
Nel 2013 la centrale del Maggiore ha risposto a 118.507 chiamate: 29,1% per motivi di elevata criticità (codice rosso), 39,7% per codici gialli (media gravità), 31,2% per codici verdi.
In provincia di Ferrara sono operative 4 automediche, 1 ambulanza medicalizzata, 7 ambulanze infermieristiche, più i mezzi gestiti da enti di volontariato in grado di effettuare interventi di primo soccorso. Le chiamate nel 2013 sono state 32.217, i codici rossi sono stati 10.515, pari al 32,6 per cento.
La centrale operativa del Maggiore gestisce inoltre l’elicottero della base di Bologna (756 interventi nel 2013) e l’elicottero della base di Pavullo nel Frignano (535 interventi nel 2013).

Sei milioni di indennizzi assicurativi alla Provincia per i danni provocati dal terremoto

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

A sei milioni di euro ammonta il totale degli indennizzi che la compagnia assicurativa Unipolsai a breve liquiderà alla Provincia, a titolo di riconoscimento dei danni provocati dal sisma del maggio 2012 al patrimonio dell’ente.
Per la precisione l’assegno vale 6.006.310 euro ed è l’esito di una laboriosa valutazione dei danni subiti dai vari immobili, analizzati crepa per crepa e monetizzati secondo gli effettivi parametri di mercato.
È questo il lavoro certosino che hanno compiuto Francesco Cincotti di Unipolsai e Marco Rubin, titolare dello studio Ingegneria Forense. Entrambi periti della delicata partita, il primo per conto della compagnia assicuratrice e il secondo nominato dalla Provincia.
Un lavoro effettuato su un totale di 39 immobili, supportato da dirigenti e tecnici del servizio patrimonio dell’ente che hanno fornito documentazioni e dati su ogni singolo stabile, che ha portato ad un danno conclusivo accertato di 10.254.000 euro.
La differenza fra il danno accertato e quello liquidato, è stato spiegato, dipende soprattutto dalle diverse coperture assicurative delle rispettive unità immobiliari.
Un esempio è stato quello di palazzo Strozzi, il cui danno accertato si aggira sui 2,6 milioni, di proprietà della Provincia e attualmente in uso all’Università di Ferrara, che a sua volta ha provveduto all’apertura di una posizione assicurativa.
Fra gli immobili con maggiori danni riscontrati risultano il Castello Estense, con 3,3 milioni, palazzo Strozzi (2,6), la scuola Isit di Cento (1,2 milioni), palazzo Giulio d’Este, attuale sede della Prefettura (oltre 440mila) e la sede della Questura, con danni riportati attorno al mezzo milione.
Attualmente, ha spiegato il liquidatore della società di recente costituzione tra Unipol e Sai Daniele Guglielmetti, la procedura è praticamente al termine, con il bonifico degli oltre sei milioni che è già stato disposto, per cui l’entrata del liquido nelle casse del Castello Estense è a questo punto questione di giorni.
Unipolsai che per la questione sisma ha accantonato in tutto circa 200 milioni per oltre 1.300 posizioni, dei quali già erogati 160 milioni.
“In questo caso – hanno ricordato Guglielmetti e Rubin – il compito è stato più complicato perché il patrimonio valutato è esteso su più immobili rispetto alle normali valutazioni che si effettuano sui privati”.
Parole di ringraziamento ha infine espresso la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, rivolte ai periti, per il meticoloso lavoro svolto, e per l’esito della procedura conclusasi con un accordo importante per l’ente.

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“Nessuno danno erariale per la nomina del Capo di Gabinetto”

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Rigettiamo le accuse della Corte e siamo assolutamente convinti di non aver causato alcun danno erariale alla Provincia.
Le obiezioni che ci vengono rivolte sono sostanzialmente due: la prima riguarda la mancanza da parte di Manuela Paltrinieri di un titolo di laurea, e quindi la relativa impossibilità a svolgere un ruolo da dirigente, e la seconda riguarda il compenso corrisposto.
La prima non trova alcun conforto nella disciplina legislativa e regolamentare di riferimento che non impone che la scelta del Capo di Gabinetto debba riguardare un soggetto in possesso di un titolo di laurea, essendo occorrente sicura capacità ed esperienza professionale consona alla natura e alla peculiarità dell’incarico. E la Paltrinieri queste caratteristiche le aveva.
Inoltre l’incarico dato non prevedeva che tra le competenze dell’incaricata ci fossero quelle proprie delle figure dirigenziali. Era chiaro il ruolo ausiliario di supporto della collaboratrice rispetto ad una figura di vertice dell’Ente, secondo quanto prescritto dalla vigente disciplina.
Infatti, nell’incarico dato si recita di sovrintendere, assistere, agevolare, svolgere attività di supporto ecc., e mai si fa riferimento a ruoli di gestione o direzione. Il fatto che non avesse alcun potere di firma ne è la dimostrazione lampante.
Circa la seconda obiezione, la normativa prevede deroghe a quella legislazione contrattuale di riferimento e la ratio di tale deroga è proprio riconducibile alla aticipicità e peculiarità della figura in questione, quale soggetto organicamente non inquadrato ed a cui sono conferite mansioni che per la loro peculiarità richiedono una flessibilità e disponibilità anche in termini di impegno orario non riconducibile all’ordinario ed ad un compenso economico coerente.
Va detto chiaramente che queste figure di supporto agli organi di direzione politica, sono contemplate dall’ordinamento degli Enti Locali, il quale ordinamento ha previsto dei rapporti di lavoro costruiti su base fiduciaria che la Magistratura in più occasioni ha ritenuto assolutamente legittimi.
Infine ci preme segnalare che ogni atto assunto dalla sottoscritta e dalla Giunta è sempre stato supportato da pareri positivi sulla legittimità e le regolarità espressi dai tecnici tenuti a renderli. Anche loro peraltro sono chiamati in causa, ma sono certa che sapranno far valere le loro ragioni.

Marcella Zappaterra
Caterina Ferri
Davide Bellotti
Giorgio Bellini
Davide Nardini

sipro

Aperitivo con Pitagora per la presentazione di piattaforme web per le imprese

da: ufficio stampa Sipro

Sipro, Agenzia provinciale per lo sviluppo, vi invita Giovedì 30 gennaio alle ore 17.00 a Ostellato, presso la Biblioteca Mario Soldati, al terzo e ultimo incontro di “Aperitivo con Pitagora”.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto PITAGORA – Platform for the Information
Technology Aimed at Getting Opportunities to reduce ICT Gap in the Adriatic Area, (finanziato dal
Programma per la cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico) di cui SIPRO Agenzia per lo sviluppo è
capofila.
Oggetto degli incontri precedenti , svoltisi nelle giornate del 16 e del 23 gennaio, è stato la presentazione di due piattaforme web a disposizione delle imprese per la gestione dell’ energia (Energia Impresa) e per la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro (Sicurcloud).
L’appuntamento di giovedì 30 verterà invece sul tema dei rifiuti e in particolare sulla loro gestione e
tracciabilità attraverso l’utilizzo di una piattaforma web (Ecotraccia) che rappresenta un sistema di gestione sicuro e di facile utilizzo, aggiornato con le normative vigenti, che permette di gestire i registri di carico/scarico/giacenza dei rifiuti e il MUD e offre consulenza sull’analisi, sul deposito temporaneo e su altre questioni relative agli obblighi di legge per l’impresa.
Si ricorda che le piattaforme web sono a diposizione delle imprese in forma totalmente gratuita così
come la formazione prevista per il loro utilizzo che sarà fornita dai nostri consulenti.
Al termine dell’incontro seguirà un aperitivo con degustazione di prodotti tipici locali proposto da Mirco Mariotti della La Bottega del Vino.

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Alluvione, l’assessore Gazzolo: “Impegnati a comprendere le ragioni di quanto successo”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – “Vogliamo conoscere le ragioni di ciò che è successo e rispondere ai tanti perché dei cittadini e alle loro preoccupazioni, che sono anche le nostre. Serve inoltre riconoscere l’eccezionalità e l’unicità del sovrapporsi di due calamità in uno stesso territorio, per mettere in campo misure adeguate”. Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante la sua comunicazione in aula all’assemblea legislativa sull’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi la Bassa modenese, già duramente provata dal terremoto del 2012.
“L’obiettivo a cui stiamo lavorando con determinazione – ha proseguito Gazzolo – è il risarcimento in tempi certi di tutti i danni subiti da privati, aziende, strutture e infrastrutture pubbliche”.
Entro questa settimana il Consiglio dei ministri riceverà l’istruttoria completa relativa all’evento, come ha dichiarato il prefetto Franco Gabrielli, in visita domenica scorsa nelle zone colpite dalla calamità: i tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione Civile sono attualmente sul posto per effettuare il sopralluogo necessario.
Per valutare le cause della rottura dell’argine del fiume Secchia, con decreto del Presidente Errani del 24 gennaio è stata istituita una commissione scientifica: Gazzolo ha annunciato che, per garantire terzietà assoluta, della commissione faranno parte le Università di Padova, Bologna, Ferrara e Modena-Reggio Emilia, che metteranno a disposizione esperti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica. Saranno loro ad assicurare supporto professionale e pareri tecnici indipendenti di cui si avvarrà il gruppo di lavoro, anch’esso costituito con decreto di Errani, per svolgere un’analisi strutturale delle arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio. Di questo gruppo fanno parte esperti regionali e tecnici delle autorità competenti.

La situazione ad oggi
Sono scesi a 308 gli sfollati ancora ospitati nelle strutture d’accoglienza: dall’inizio dell’emergenza si sono rivolti ai Centri operativi comunali e ai centri di prima accoglienza oltre 1.500 persone, delle quali circa 800 hanno ottenuto accoglienza, mentre le rimanenti hanno provveduto a sistemazioni autonome.
Proseguono incessantemente le ricerche del disperso, Giuseppe Oberdan Salvioli, trascinato dalla corrente mentre prestava soccorso: Gazzolo ha espresso a nome dell’intera Regione la vicinanza alla famiglia.
Ad oggi i centri degli abitati di Bastiglia e di Bomporto risultano liberi dalle acque e si sta lavorando per smaltire fango e rifiuti. Risulta in sensibile diminuzione l’acqua nell’area compresa fra i comuni di Camposanto, San Felice e Finale Emilia, dove per giorni sono state in funzione idrovore e motopompe per favorire l’attività del cavo Dogaro e idrovore all’impianto Santa Bianca; elevatissima è stata la velocità di scolo del Burana.
Oggi è prevista la liberazione totale dalle lame d’acqua, salvo complicazioni nella gestione delle manovre idrauliche tuttora in corso, e nei prossimi giorni si riapriranno la paratoie delle casse di espansione del Panaro. Entro la serata i tecnici di Aipo, anche grazie all’apporto di imprese e volontari, richiuderanno tutte le rotte artificiali praticate nei canali per il drenaggio delle acque d’esondazione.
Da ieri le scuole sono state tutte riaperte a Bomporto, ad eccezione della paritaria Caiumi, mentre a Bastiglia il servizio è regolare per la scuola d’infanzia Andersen, la primaria Mazzini e la secondaria di primo grado; il nido è stato spostato presso il circolo Arci; la scuola d’infanzia paritaria Santa Maria Assunta organizza in autonomia l’attività contattando i genitori.

La dinamica dell’evento e gli interventi effettuati
Nelle prime ore del 19 gennaio, sull’argine destro del Secchia, tra le sezioni di Ponte Alto e Ponte Bacchello, nei pressi della frazione San Matteo, si è aperta una breccia che ha fatto defluire le acque nella pianura circostante. Attorno alle ore 8 – secondo quanto riferito da Aipo – il personale idraulico dell’Agenzia interregionale del fiume Po, già in servizio di piena dalla serata del sabato, veniva raggiunto dalla telefonata di un tecnico del comune di Modena; il dipendente Aipo si è quindi immediatamente recato in località San Matteo tra le 8,15 e le 8,30, dove già erano presente la Polizia municipale, i Vigili del fuoco e i frontisti. La situazione che si presentava era la seguente: la sommità arginale, per un tratto di almeno 15 metri, risultava crollata e sormontata da una lama d’acqua che aveva già allagato le aree al piede dell’argine, confinanti con un paio di aziende. L’apertura è andata progressivamente aumentando, fino a circa 80 metri, a causa della pressione della corrente del fiume. Viene immediatamente allertato il dirigente di sub-area Emilia occidentale di Aipo.
L’Aipo si è immediatamente attivata in un lavoro senza sosta che ha permesso di chiudere la falla in 48 ore, alle 6 di martedì 21 gennaio; in totale, secondo la stima redatta da Aipo in collaborazione con Arpa Simc di Parma, il volume d’acqua che ha attraversato la rotta è stato di oltre 13 milioni di metri cubi. Ieri si sono conclusi i lavori di impermeabilizzazione dell’argine e la successiva infissione di una serie di palancole di tenuta e consolidamento per un’estensione di 60 metri: è possibile ipotizzare un impiego di più di 10 mila metri cubi di pietrame e 5 mila metri cubi di terra. Nei prossimi giorni l’intervento sarà completato con il ripristino della difesa arginale per garantirne piena efficienza.

Le risorse chieste al Governo
Lunedì 13 gennaio, una settimana prima dell’alluvione, nei termini stabiliti dal Ministero dell’ambiente per presentare i nuovi interventi da candidare a finanziamento già dotati di progetto preliminare, la Giunta ha approvato una delibera con cui si propone al Ministero il finanziamento di 16 milioni per opere cantierabili a breve per la sistemazione del nodo idraulico di Modena. Ad essi si aggiungono 3 milioni richiesti con un successivo atto deliberato ieri, per un totale di 19 milioni per costruire un Piano straordinario di interventi sul nodo idraulico, immediatamente cantierabili.

Le azioni messe in campo dalla Regione
Sul posto, fin dalle prime ore dell’emergenza, si sono recati il presidente della Regione Vasco Errani, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il prefetto di Modena Michele Di Bari, i Vigili del fuoco, e i tecnici delle strutture competenti, in raccordo costante con i Comuni interessati dall’alluvione.
Il 20 gennaio Errani ha chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale ed è stata immediatamente inviata una relazione preliminare dell’evento al Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, prefetto Franco Gabrielli. In attesa delle decisioni del Governo il Presidente ha dichiarato lo stato di crisi regionale per la durata di 90 giorni, assicurando ai Comuni e alla Provincia la copertura di ogni spesa necessaria per affrontare l’emergenza.
Con lo stesso decreto si è provveduto all’istituzione di un Comitato istituzionale e di un Centro di coordinamento operativo. Il primo, volto ad un’efficace gestione dell’emergenza e ad un pieno coordinamento tra tutti gli enti interessati, è presieduto dal presidente Errani ed è composto dall’assessore Gazzolo, dal prefetto e dal presidente della Provincia di Modena, dal presidente dell’Unione dei Comuni del Sorbara e dai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti; ha il compito di valutare e concordare le misure necessarie a fronteggiare l’emergenza. Il Centro di coordinamento operativo opera a supporto del Comitato istituzionale; coordinato dalla Provincia di Modena, è formato da dirigenti e funzionari della Regione e dell’Agenzia regionale di Protezione civile ed è articolato in varie funzioni: tecnica, volontariato, logistica, assistenza alla popolazione, servizi essenziali e tutela dell’ambiente, servizi scolastici, assistenza sociale e comunicazione