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Da Organizzatori

Undicimila gourmet ospitati allo Stand Gastronomico, una cinquantina d’iniziative e più di cento appuntamenti in diciotto giornate di una kermesse che ha coinvolto una cinquantina fra associazioni, consorzi, istituzioni e realtà imprenditoriali, non soltanto locali, ed impegnato una settantina di volontari fra viabilità, aree di sosta, cucina e sala della grande tendostruttura di Argine Fattibello. Dove – apprezzatissima – è stata la presenza di allievi e docenti dell’istituto superiore ‘Remo Brindisi’ di Lido Estensi. Questi i primi numeri a consuntivo della XIX Sagra dell’Anguilla che si è chiusa ieri sera a Comacchio. “Un’edizione – sottolinea Vaide Pozzati, il presidente dell’Unione Sportiva Volania, partner organizzativo dell’Amministrazione Comunale nell’organizzazione della manifestazione – che conclude la convenzione per la nostra gestione dell’evento. Un’esperienza affascinante e coinvolgente, oltre che molto faticosa. Sicuramente – continua – si poteva fare di più e meglio. Nessuno però, di questi cinque anni potrà disconoscere buona volontà, impegno e disponibilità a valorizzare tutto quanto di buono, bello, caratteristico ed attrattivo Comacchio e quanti operano in questo territorio sono in grado di esprimere. Senza preclusioni nei confronti di chiunque volesse apportare contributi attivi e positivi e, soprattutto, dimostrasse attenzione e impegno per la solidarietà e socialità. Obiettivi che – sottolinea ancora Pozzati – contiamo di traguardare alla chiusura dei conti centrando l’obiettivo dei 130 mila euro in contributi erogati, nel quinquennio di gestione, ad attività solidaristiche e realtà del volontariato locale coinvolte nell’evento. Un evento che in questi anni riteniamo di aver contribuito a far crescere. Al quale però, quantomeno secondo la nostra opinione – conclude il presidente dell’Unione Sportiva Volania – l’abito attuale comincia ad andare decisamente stretto”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it