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Da: Eire

Il Festival di musica e danza tradizionale irlandese chiude la sua settima edizione con numeri straordinari e già si lavora per il 2017

Bondeno, 29 agosto 2016 – Per tre giorni Bondeno è tornata a riempirsi delle note e dell’allegria di centinaia di musicisti provenienti da tutto il mondo per la settima edizione di Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda. Un’edizione chiusa ancora una volta con un bilancio nettamente positivo in tutti i sensi. I numeri, infatti, parlano chiaro con migliaia di persone, tra musicisti, ballerini e semplici appassionati che hanno “occupato” pacificamente le strade e le piazze della cittadina del ferrarese durante questo fine settimana. “Eire! è ormai da annoverare tra i migliori festival di musica irlandese nel mondo – ha affermato davanti ai microfoni della Rai il piper irlandese Padraig Mc Govern, ospite di rilievo del festival – Non soltanto per il cibo, per il clima e per la simpatia della gente, ma soprattutto perché la qualità della musica, decisamente molto alta”. Sono tantissimi gli ospiti italiani ed internazionali di grande spessore che si sono alternati con grande successo sui vari palchi del festival, a partire dai Lùnasa, forse ad oggi la band di irish trad più famosa al mondo, che sabato sera ha incantato Bondeno con un concerto che rimarrà negli annali. E poi le oltre 30 session che hanno riempito il paese di note a tutte le ore del giorno e della notte. “Ancora una volta Eire! rappresenta l’esempio perfetto di cosa è capace una comunità e un’amministrazione che crede nella cultura – afferma Lorenzo Coletta, responsabile della comunicazione del Festival – Per questo io, insieme al Direttore Umberto Bisi non possiamo fare altro che ringraziare il Comune di Bondeno ed il sindaco che sono voluti intervenire direttamente quest’anno con un ampio contributo economico. Senza di loro il festival difficilmente sarebbe sopravvissuto”.
Proprio per questo – aggiunge Umberto Bisi, coordinatore artistico di Eire – possiamo già affermare che l’anno prossimo il festival non soltanto si farà con certezza, ma avrà ospiti di livello altissimo, tra questi gli Usher Island nuova band formata da alcune leggende viventi della musica irlandese come Donal Lunny, Andy Irvine, John Doyle, Michael Mc Goldrick e Paddy Glackin”. Già si lavora per il 2017 e per un’altra edizione di Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda ancora più speciale.
Per ulteriori informazioni non resta che consultare il sito internet del festival www.eirelafesta.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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