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da: Azione Futurista Ferrara

Nei giorni scorsi 15-17 gennaio. all’Univ. di Tubinga, Germania, si è svolto un meeting workshop dedicato al futuribile e alle nuove tecnologie – e ai suoi effetti sociali : Human Enhancement: toward a new kind of human being? A cura di dipartimenti dell’ateneo tedesco e nello specifico dei Professori Katrin E. Lörch-Merkle and Albert H. van der Veer in cooperazione con ” the Graduate Academy and the Forum Scientiarum, Eberhard Karls University Tübingen”. Numerosi relatori internazionali sono intervenuti, tra essi: Prof. Dr. Jens Clausen (University of Tübingen): Dr. Sabine Pohl (Johannes Gutenberg University Mainz): Cristiano Rocchio (University of Padua) Dr. Reinoud de Jongh (Erasmus medical Center, Rotterdam): Human enhancement from a psychopharmacological perspective Prof. Dr. Karl-Siegbert Rehberg (TU Dresden): Georg Hardecker (University of Tübingen): Kim Unger, Sean Clancy (Syracuse University, NY): Prof. Dr. Marcus Düwell (Utrecht University):Maximilian Thormann (University of Freiburg): Michelle Lachenmeier (University of Basel). Simon Ledder (University of Tübingen). Tra essi, appunto, il filosofo padovano Cristiano Rocchio, tra gli autori e curatore con Roby Guerra di PostHuman Time. Il futuro presente, edito da La Carmelina di Ferrara, nell’autunno 2015 che Rocchio nel suo intervento ha presentato anche, come esempio in Italia dell’attuale dibattito sulle nuove tecnologie e il postumano, dal punto di vista storico e futuristico-transumanista. . Nel volume, già ampiamente segnalato sulla stampa nazionale (MeteoWeb, Blasting News, La Notiziah24 ecc. ) e locale, ricordiamo, tra gli autori, gli stessi Zoltan Istvan, celebre futurista americano (a c. di R. Guerra) S. Vaj, G. Parisi, B. Turra, A. Olivieri, P. Casalino, M. Ganzaroli, M. Tani.


cristiano.rocchio@libero.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it