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da: organizzatori

Gli affascinanti spazi espositivi dell’Alchimia r&b di Via Borgo dei Leoni 122, a Ferrara, ospitano “Cosmic Strips”, mostra personale di pittura di Giancarlo Montuschi a cura di Barbara Vincenzi e Angelo Andriuolo. L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, è in collaborazione con Ars Imago Dei. Sabato 17 ottobre, alle ore 17,30, l’inaugurazione alla presenza dell’artista e dei curatori.

La mostra:
L’arte di Giancarlo Montuschi sbarca a settembre all’Alchimia r&b, un palazzo quattrocentesco nel cuore di Ferrara mirabilmente recuperato e adibito a sede espositiva e room & breakfast.
“Cosmic strips” comprende le opere recenti dell’artista tosco-romagnolo, selezionate dal progetto “Future in the Past”, una serie sviluppata dal noto pittore negli ultimi due anni e legata al mondo dei fumetti e della fantascienza.
“Future in the Past” è una indagine sulle generazioni pre-pop, quelle precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Come immaginavano il futuro i terrestri dagli anni Venti ai Cinquanta? Cosa non si è avverato rispetto alle congetture di quel periodo? Montuschi riflette su questi aspetti inserendo i personaggi dei comics in ambientazioni ibride.
Il visitatore ritroverà le figure più disparate – da Mandrake a Snoopy, da Superman a Geppo, da Betty Boop ai personaggi Disney, fino ai Beatles di “Yellow Submarine” – inserite in scenari che ricordano quelli del primo Novecento e allo stesso tempo quelli del celebre Pianeta Blu montuschiano.
«In questa esposizione – spiega la co-curatrice Barbara Vincenzi – accanto a evidenti influenze pop, derivanti dai suoi esordi faentini, le opere di Montuschi rivelano un linguaggio ludico, magico e incantato: supereroi provenienti dalle strisce dei fumetti degli anni Sessanta s’integrano in modo inedito ad atmosfere cosmiche ed esoteriche, un “luogo“ dove tutto è possibile, dove i colori accesi e brillanti proiettano lo spettatore in una riflessione tra un passato e futuro, quasi volendo esorcizzare il mondo reale in maniera giocosa, camuffando verità in forme fiabesche».
L’ennesimo appuntamento espositivo di prestigio per il pittore tosco-romagnolo, che dall’inizio del 2015 ha portato la sua nuova produzione nelle principali città d’arte italiane, riscuotendo ovunque successo di pubblico e critica.
Una tappa, quella ferrarese, che rafforza il ruolo di primo piano dell’artista nel panorama pop nazionale.
L’artista:
Giancarlo Montuschi è nato nel 1952 a Faenza (RA). Ha studiato al Liceo Artistico di Bologna e frequentato l’Accademia di Belle Arti prima nel capoluogo emiliano e quindi a Ravenna. Nel 1976 gli viene assegnata la cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Sansepolcro (AR), decide così di trasferirsi nella Valtiberina toscana, dove tutt’oggi vive e lavora nel suo atelier di San Leo di Anghiari (AR).
La ricerca di Montuschi abbraccia varie tecniche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-pop del secondo Novecento per affrontare negli anni argomenti alchemico-esoterici, temi ludici, cicli diversificati come quelli legati a miti, animali, letteratura, comics e musica.
Dal 1972 espone regolarmente e con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero. La sua partecipazione a premi e fiere internazionali riscuote sempre – sia in ambito pittorico, sia in quello della scultura in ceramica – i più ampi consensi.
Musei e fondazioni italiane conservano sue opere. Lavora stabilmente con prestigiose gallerie italiane e con una galleria americana di Chicago.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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