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Da ufficio stampa Comune di Copparo

Ultimo appuntamento domenica 5 febbraio con i pomeriggi “In famiglia” al Teatro Comunale De Micheli, spettacoli, animazione e laboratori per bimbi accompagnati dai famigliari.

Si inizia alle ore 16 in sala grande con lo spettacolo “I Brutti Anatroccoli”, a cura di Stilema UnoTeatro, liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen.

Essere uguali. Essere diversi. Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”? Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità. Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’…

La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente. Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all’idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza.

Dalle ore 17: presso il ridotto del teatro “Brutto anatroccolo sarai tu!”, laboratorio artistico a cura di Linda Bianconi e Laura Ori; nel bar “Storie di…papere, oche e altri animali da cortile”, narrazioni di Marcello Brondi e Teresa Fregola, merenda a cura di Lara Tamoni; in seconda galleria “La biblioteca va a teatro: musicisti in erBA”, animazione e visita guidata a cura della Biblioteca Comunale.

Info e biglietteria 0532 864580, www.teatrodemicheli.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it