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da: Ufficio Comunicazione AUSL Ferrara

Assistenza nel fine vita ai pazienti oncologici: aumento dell’attività di tutti i nodi della Rete Locale Cure Palliative del ferrarese
Crescono anche prestazioni domiciliari e ambulatoriali, diminuiscono terapie invasive e ad alta intensità
Negli ultimi dieci anni in regione aumenta l’assistenza ai pazienti oncologici terminali con cure palliative e hospice

PAZIENTI ONCOLOGICI. La provincia di Ferrara in questi dieci anni ha registrato un progressivo aumento dell’attività della Rete Locale di Cure Palliative in tutti i suoi nodi: hospice, domicilio, ambulatorio, ospedale, consulenze palliative presso le strutture CRA e gli OSCO, permettendo una precoce presa in carico del paziente con maggiore adeguatezza e ambientazione delle cure intraprese, della gestione del fine vita al domicilio e in hospice.

Un dato che è in linea con quanto evidenziato dal nuovo dossier dell’Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione che descrive le cure palliative in Emilia-Romagna nel decennio 2010-2019 on line:  https://assr.regione.emilia-romagna.it/notizie/home/doss270

PATOLOGIE NON ONCOLOGICHE GRAVI E ACCESSI INAPPROPRIATI. Questo sistema di Rete ha permesso un ridimensionamento degli accessi, spesso impropri, ai Pronto Soccorso e ai ricoveri ospedalieri che, ancora, continuano a rappresentare una quota non trascurabile di pazienti affetti da patologia cronica evolutiva oncologica e non oncologica nelle sue fasi più avanzate. Sono, soprattutto, i pazienti affetti da patologie non oncologiche, o complesse, e i pazienti con più patologie a non essere ancora in carico alla Rete locale di Cure Palliative in tempi e modi più adeguati.

Pazienti che individuano, invece, nel nodo “ospedale” il maggiore ricevitore, innescando una loro difficile gestione e frammentata continuità clinico-assistenziale, caratterizzata da una reazione a catena di plurimi e ripetuti ricoveri con un peggioramento della qualità di vita e di fine vita.

RETE E PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE. Nel 2017 l’avvio del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) comprendente l’attivazione dell’assistenza di cure palliative nelle diverse fasi di evoluzione della patologia, spesso sin dalla comunicazione della diagnosi, ha permesso alla rete di accogliere pazienti e famiglie affiancandoli nelle ambientazioni più opportune -in prevalenza il domicilio e hospice-  fino al fine vita.

Questo, è possibile grazie a équipe flessibili e multidisciplinari con componenti in continua integrazione tra loro quali: medico di medicina generale, medico palliativista, infermiere domiciliare, psicologo.

Lo studio regionale conferma la tendenza al crescente e progressivo sviluppo della rete e della sua capacità di accoglienza del paziente e della sua famiglia. I dati di attività degli ultimi anni mostrano un’oscillazione dell’attivazione dei diversi snodi della Rete in relazione aI molteplici fattori legati alla patologia e alla sua evoluzione, oltre alla capacità di attivazione delle cure palliative con tempi diversi da parte dei medici ospedalieri e di medicina generale.

RETE E TERZO SETTORE. I risultati dello studio evidenziano, inoltre, il ruolo

del terzo settore quali: Fondazione ADO https://www.adohtf.it/ nei compiti dell’Hospice-Ambulatorio-Domiciliare; l’ANT Associazione Nazionale Tumori https://ant.it/emiliaromagna/ nel ruolo significativo dell’assistenza domiciliare; l’Associazione Nelson Frigatti, medici di medicina generale volontari a supporto del Servizio Domiciliare per trasfusioni emoderivati nelle provincie di Ferrara e Bologna.

FORMAZIONE CONTINUA, RETE DI CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE E COORDINAMENTO GENERALE. Da questo quadro emerge la necessità di continuare a garantire una formazione continua in cure palliative a tutti gli operatori coinvolti nella rete: medici di medicina generale, specialisti, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali; formazione che da anni è svolta a Ferrara e provincia con la funzione di sensibilizzare gli operatori alla comprensione del significato di cure palliative, della tempistica di attivazione e a quale malato rivolgerle.

Non ultimo, è l’avvio della Rete di Cure Palliative Pediatriche a partire dalla fine del 2018 con la costituzione del tavolo di Coordinamento della rete specifica: specialista ospedaliero pediatra, neonatologia ospedaliera, medici palliativisti, psicologo, pediatria territoriale, neuropsichiatria infantile, servizio di Assistenza Domiciliare Integrata con progressivi passaggi per la strutturazione della Rete di Cure Palliative Pediatriche come da obiettivo Aziendale e della Regione Emilia-Romagna.

Grafica di attività della Rete  di Cure Palliative di Ferrara anni 2016-2017-2018-2019

  • I dati inerenti gli Hospice di Codigoro Distretto Sud-Est, colonna blu, e di
  • Ferrara Distretto Centro-Nord, colonna rossa, mostrano un andamento costante negli anni.
  • La lieve deflessione della complessiva colonna gialla Azienda Usl tra il 2018 e 2019  potrebbe indicare una migliore presa in carico e continuità di cura domiciliare, ambulatoriale e in altre residenze non ospedalierie.
  • Prevalente la gestione domiciliare presso il Distretto Ovest, colonna grigia.
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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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