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da: ufficio stampa Comune di Copparo

Un’iniziativa per offrire alla comunità il concerto previsto e per sostenere i lavoratori dello spettacolo

«La chiusura di teatri, cinema e luoghi della cultura in genere è stata, per il ministro Franceschini, una dolorosa necessità dettata dall’impressionate curva ascendente dei contagi per Covid 19 degli ultimi giorni e, pur essendosi più volte espresso in modo contrario a provvedimenti così assoluti e penalizzanti, la violenza degli eventi lo ha costretto a ritornare sui suoi passi». Questo il cuore della risposta giunta, a stretto giro di posta, dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo al sindaco Fabrizio Pagnoni, che martedì scorso aveva scritto a Dario Franceschini circa il Teatro De Micheli.
«Mi ha fatto molto piacere questo segno di attenzione – afferma il primo cittadino copparese -, anche se purtroppo non potrà incidere sulla terribile situazione che stanno vivendo operatori e luoghi di cultura e spettacolo».
Dalla lettera si apprende anche che il ministro dubita di poter partecipare all’inaugurazione della stagione teatrale del De Micheli, per i molteplici impegni istituzionali in calendario, pur «sperando che possa essere presentata così come stabilito». «In realtà, le notizie di questi giorni sono tutt’altro che rassicuranti e ci fanno dubitare della possibilità di riaprire il nostro teatro, come previsto, il 28 novembre – riflette Pagnoni -. Stiamo quindi studiando le modalità per trasmettere in streaming la prima della stagione: intendiamo così offrire all’intera comunità il concerto ‘Omaggio a Ennio Morricone’ della Casanova Venice Ensemble. In tal modo consentiremo anche all’orchestra e al coro di lavorare, ovviamente in piena sicurezza, dal momento che il teatro sarà vuoto e verranno adottate tutte le misure di sicurezza».
Il sindaco non torna sulle polemiche innescate dall’opposizione, salvo «le dovute precisazioni in tema di risorse pubbliche, ovvero denaro dei cittadini». «Posto che non ho mai parlato di smantellare il teatro, ma ho indicato semplicemente l’obiettivo di controllare costi e ricavi, abbiamo ritenuto di avvalerci di una professionalità altamente specializzata, ad integrazione del personale interno, proprio per favorire la crescita della nostra struttura. La voce di 33mila euro per la direzione artistica, che fa gridare allo scandalo, in realtà comprende anche i cachet e i costi per la realizzazione di 4 spettacoli di un certo impatto, a integrazione dei recuperi della scorsa stagione e a completamento del cartellone».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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