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Da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

Raffaela Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, ha presentato una interrogazione sul versamento che l’Asl ha fatto al consorzio di gestione Progeste per mettere fine alle controversie sulla realizzazione dell’ospedale. “Improbabile che non sorgano altri problemi visto che il project financing ha una durata trentennale. Carradori più interessato agli appalti che alla salute dei cittadini”.

“La Regione invalidi la transazione di 7 milioni di euro che l’Asl ha versato nella casse di Progeste per mettere fine alle controversie sull’ospedale di Cona. Visto che la concessione durerà ancora almeno altri 30 anni è molto probabile, vista anche qual è la situazione dell’ospedale, che sorgano altri problemi e che quindi ci siano altri esborsi milionari. A questo punto tanto vale affidarsi alla giustizia e chiudere una volta per tutte questa infinita telenovela”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione riguardo all’ospedale di Cona. Nel documento si fa riferimento al procedimento che vede contrapposte l’Asl di Ferrara e Progeste, il consorzio di gestione a guida della CMB di Carpi, e che a fronte di una richiesta da parte del raggruppamento di imprese di 80 milioni di euro per controversie relative alla costruzione dell’ospedale, ha visto nelle scorse settimane (dopo un prima versamento di 3 milioni di euro) l’Asl sborsare altri 7 milioni per chiudere la partita legale. Una “conclusione” però che non convince la consigliera regionale del M5S che ha chiesto alla Regione di prendere in considerazione l’ipotesi di invalidare l’operazione e procedere con l’impugnativa della sentenza per avere lo sgravio totale. “Ormai i vertici di Cona, il direttore generale Carradori in primis, sembrano più interessati a risolvere questioni economiche, legali e appalti che occuparsi della salute dei cittadini. Tra l’altro il direttore generale forse dovrebbe concentrarsi a risolvere le sue questioni legali visto che ne abbiamo chiesto la sospensione dopo il caso Hesperia – spiega Raffaella Sensoli – Il nostro sospetto sulla vicenda Asl-Progeste è che il raggiungimento di questo accordo non sia la fine di ogni controversia ma solo una semplice tappa di un percorso infinito. Il contratto di project financing che lega i due soggetti a Cona ha una durata trentennale e i problemi all’interno del nosocomio sono all’ordine del giorno. È francamente improbabile che in un prossimo futuro non possano nascere altre controversie, quindi ci chiediamo che senso ha continuare a sborsare ciclicamente dei soldi quando invece si poteva far affidamento a una sentenza di un giudice per mettere fine a questa storia una volta per tutte”. La consigliere regionale del M5S ricorda nel testo della sua interrogazione come non siano pochi i precedenti che vedono la CMB di Carpi riproporre lo stesso modus operandi che potrebbe materializzarsi anche a Cona. “In passato per la realizzazione dell’ospedale Baggiovara di Modena ci sono state delle transazioni di milioni di euro tra l’Asl locale e CMB su cui si è interessata anche la magistratura – conclude Raffaella Sensoli – Per questo, proprio per evitare dubbi e sospetti, crediamo che affidarsi alla sentenza di un giudice sia la strada più sicura per fare tutto alla luce del sole”. Nella sua interrogazione la consigliere regionale del M5S chiede, tra l’altro, alla Giunta di avviare “da subito una commissione d’inchiesta amministrativa per analizzare nel dettaglio tutte le transazioni stipulate tra le varie aziende sanitarie e ospedaliere e la CMB di Carpi o aziende da essa partecipate”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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