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Da ufficio stampa Conservatorio Ferrara Press

Quarto appuntamento con la rassegna I Concerti di Palazzo Bonacossi, martedì 27 febbraio alle18 in via Cisterna del Follo 5 (Ferrara), dove si terrà il concerto solista del pianista Giovanni Guastini su musiche di Antonio Soler, Enrique Granados ,Federico Mompou e Miguel Llobet.
I Concerti di Palazzo Bonacossi nascono con l’intento di far riscoprire la musica da camera, nei suoi vari stili e diversi autori. Il ciclo di dodici pomeriggi musicali,a cadenza settimanale,è promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara e il Comune di Ferrara. Da Mozart a Ravel, da Monteverdi a Debussy, la rassegna porterà a Palazzo Bonacossi un ricco repertorio con esibizioni dei docenti e di alcuni dei migliori allievi del conservatorio ferrarese.Tutti i concerti di Palazzo Bonacossi iniziano alle 18 e sono a ingresso libero.

Giovanni Guastini si è diplomato con Susanna Bigongiari presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze col massimo dei voti e la lode; si è poi perfezionato in musica da camera con Alessandro Specchi presso l’Accademia Musicale di Firenze ed ha ottenuto la laurea di secondo livello in Musica da Camera presso il Conservatorio di Firenze sotto la guida di Rolando Russo. Grazie a una borsa Erasmus ha frequentato i corsi dell’Accademia musicale Ferenc Liszt di Budapest, sotto la guida di Laszlo Baranyay (pianoforte), Janos Devich e Laszlo Bihary (musica da camera). Ha frequentato master class tenute da AndrzejJasiński, MatthijsVerschoor (pianoforte), Dario De Rosa (musica da camera) e Riccardo Cecchetti (fortepiano). Nell’ambito del programma “International Certificate for Piano Artists”, organizzato dalla Fondation Bell’Arte di Bruxelles e dall’Ecole Normale de Musique “A. Cortot” di Parigi, ha perfezionato il repertorio solistico con maestri come Nelson Delle Vigne-Fabbri, Philippe Entremont, Robert Roux, Jerome Lowenthal. Nel 2005 si e laureato in Filosofia presso l’Università di Firenze, con una tesi dal titolo “Il rapporto testo-interpretazione nelle opere musicali”, dalla quale e stato tratto unarticolo pubblicato sulla rivista Civilta Musicale. Ha ottenuto il primo premio in diversi concorsi nazionali (concorso “Paolo Agostini” di Prato nel 2008) e internazionali (concorsi “Citta di Cogoleto” nel 2008, “Magnificat Lupiae” di Lecce nel 2008, “Paolo Barrasso” di Caramanico Terme nel 2010). Ha dato concerti in diversi paesi europei (Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Germania, Ungheria), Turchia, Stati Uniti e Repubblica Dominicana, da solista, con orchestra (nel 2011 e 2012 con la Palm Beach Symphony con la direzione di Ramon Tebar, in occasione del Palm Beach Atlantic Piano Festival in Florida) e in numerose formazioni cameristiche. Ricopre il ruolo di pianista accompagnatore presso la Scuola di Musica di Fiesole, i corsi strumentali-vocali “RencontresMusicalesInternationales” tenuti annualmente a Braine-l’Alleud (Belgio), la sede fiorentina della New York University e numerosi incontri musicali e masterclass in Italia e all’estero.

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Marco Viti


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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