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Da: Organizzatori

Sabato 21 dicembre alle 21, nella Sala delle Bifore del Belriguardo – Voghiera, Strada provinciale 274 –, avrà luogo il saluto natalizio della Filarmonica di Voghenza agli amici e al territorio. L’hanno chiamato Crazy Christmas perché non si tratta di un concerto di Natale, per l’occasione la Filarmonica – e la sua versione easy listening, la Young Band – offriranno uno show a tema che avrà come filo conduttore il “Canto di Natale” di Charles Dickens, romanzo di genere fantastico edito un decennio prima della nascita della filarmonica voghenzese. Ideato da Gaia Conventi e condotto da Emanuela Pambianchi e Andrea Poli, “Crazy Christmas” ricorderà il Natale passato della formazione musicale, quello presente, fino a raccontare il Natale futuro, facendo esibire gli allievi della Scuola di Musica di Voghenza assieme al gruppo bandistico. Una sorta di passaggio del testimone che, dalla direzione dei maestri Antonio Sovrani per la Young Band e Roberto Valeriani per la Filarmonica, è proiettata all’insegnamento di diversi strumenti musicali e della musica d’insieme nella scuola che fa da ideale vivaio per la crescita e la continuazione della tradizione musicale del comune di Voghiera. Non mancheranno battute e gag frizzanti, voci fuoricampo e sorprese musicali. La musica classica si fonderà con lo swing, dalle nebbie del passato riappariranno vecchie glorie grazie a un video proiettato sulle note di “Amarcord”, brani natalizi rivivranno grazie a nuove interpretazioni. Sarà una serata da ricordare e per ricordare ciò che è avvenuto in questi centosessantatre anni d’onorata carriera della Filarmonica di Voghenza. Al termine della serata avverrà lo scambio d’auguri e sarà offerto un corposo brindisi amicale al buffet organizzato dalla Pro Loco di Voghiera. La serata prevede l’entrata a offerta libera, i proventi serviranno ad ampliare i corsi e gli spazi della Scuola di Musica di Voghenza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it