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da: organizzatori

Una settimana fa il Consiglio Comunale ,con la maggioranza PD compatta, non ha accolto la mozione presentata dalla consigliera Ilaria Morghen del M5S con la richiesta di abolizione della caccia alla volpe in tana.
Per aggiungere valore ad una battaglia importante, che purtroppo è stata fatta bersaglio nei giorni scorsi di facili ironie, riteniamo doveroso informare di cosa si tratta e su quali fondamenti si basa la richiesta del M5S.

Si tratta di un metodo che consiste nell’utilizzare i cani da caccia per individuare le tane di volpe e entrare nei cunicoli per farle uscire allo scoperto con la prole; quel punto vengono o sbranate direttamente dai cani, oppure uccise a colpi di fucile.

Oltre ad essere inaccettabile per il livello di crudeltà verso la preda, è pure intollerabile che la regione Emilia Romagna approvi una legge a tutela degli animali d’affezione, per poi consentire questo utilizzo dei cani, anch’essi a rischio della propria incolumità, nei piani di abbattimento delle volpi.

I cittadini ferraresi si sono già espressi contro questa tipologia di caccia per la sua crudeltà, presentando all’ex assessore provinciale all’agricoltura e alla protezione civile Stefano Calderoni, in data 28 gennaio 2014, una petizione di 8000 firme.

Se ogni anno la Regione Emilia-Romagna stanzia decine di migliaia di euro per risarcire gli agricoltori dai danni causati da fagiani, lepri e nutrie e se la volpe rappresenta un naturale predatore di queste specie selvatiche, perché le Province ne autorizzano l’abbattimento? L’approvazione di piani di controllo della volpe, pertanto, sembra dipendere dalla volontà di garantire ai cacciatori più prede possibili anche al di fuori della stagione venatoria, piuttosto che dalle motivazioni ufficiali addotte per giustificarne ogni anno gli abbattimenti (attacchi ai pollai, rischi sanitari, danni agli argini dei canali…)
Ricordiamo che lepri e fagiani sono rilasciati dagli Ambiti Territoriali di Caccia in grandi quantità sui territori di loro competenza e provengono da centri privati o pubblici di riproduzione della fauna selvatica o da zone di ripopolamento e cattura.

La specie volpe non è contemplata tra quelle che arrecano un sensibile danno agli agricoltori nella provincia di Ferrara; le si attribuiscono danni di indebolimento di argini di canali e fiumi , di cui però non si ha nessuna stima ufficiale e certificata; viene considerata ancora come potenziale portatrice di malattie (rabbia e salmonella), ma non esiste un solo caso sanitario documentato in Provincia.

Riteniamo inoltre sia doverosa la ricerca di metodi alternativi non cruenti di abbattimento ,per i casi conclamati di emergenza; l’applicazione e la verifica di tali metodi è prioritaria per legge rispetto agli inutili abbattimenti pretestuosamente motivati da un presunto “sovrannumero”, privo di riferimenti e stime documentate, che diventa la logica conseguenza dell’introduzione di selvaggina.

L’ISPRA ha espresso parere sfavorevole agli interventi di abbattimento nelle Oasi di Protezione e nelle Aziende Faunistico Venatorie se non accertata l’effettiva sospensione di ogni immissione di selvaggina. (ISPRA Piano di controllo della Volpe Provincia di Ferrara)

Avremmo voluto che anche Ferrara, si distinguesse per la sua crescita etica come già avvenuto nella provincia di Siena, che ha sospeso analoga delibera provinciale sulla caccia alla volpe in tana (Deliberazione Giunta Provinciale di Siena n. 94 del 23 aprile 2013), ma questo non è accaduto.

Ci chiediamo come possano essere varati e poi così palesemente ignorati ben 5 articoli del Regolamento comunale, approvato con delibera del Consiglio Comunale del 24/11/2008 n° 11/66255/08, sulla tutela degli animali.
Per motivi di spazio ci limitiamo al primo:

Art. 1 –
1. il Comune di Ferrara, nell’ambito dei principi e indirizzi fissati dalle Leggi e dal proprio
Statuto, promuove la presenza e la cura nel proprio territorio degli animali quale elemento
fondamentale ed indispensabile dell’ambiente, nel rispetto delle caratteristiche naturali, fisiche
ed etologiche; riconosce a tutte le specie animali il diritto ad un’esistenza compatibile con le
caratteristiche biologiche proprie della specie di appartenenza;
2. la città di Ferrara quale comunità portatrice di elevati valori di cultura e civiltà, riconosce e
individua nella salvaguardia di ogni specie animale uno strumento utile e finalizzato al rispetto
ed alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi;
3. al fine di favorire una corretta convivenza tra esseri umani e animali, il Comune incentiva
politiche concrete di rispetto che riguardano tutte le specie di animali presenti sul territorio;
4. al fine di tutelare la salute pubblica e l’ambiente in un rapporto di corretta convivenza tra esseri umani e animali, il Comune promuove e valorizza iniziative e interventi rivolti al rispetto degli equilibri ecologici e alla conservazione di ogni biosistema ad essi correlato;
5. le modifiche degli assetti del territorio dovranno tenere in considerazione anche gli habitat a cui gli animali sono legati per la loro esistenza.

Il consiglio comunale, a maggioranza, ha deciso di non invitare la Provincia a sospendere questo tipo di metodo barbaro di contenimento e la mozione è stata respinta (a favore M5S, Gol, Sel; contrari tutto il PD e Peruffo-FI; astenuti Anselmi, Fornasini e Zardi-FI, Baraldi e Soriani-Pd).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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