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Tavolo in Regione, annunciata trattiva per la vendita dell’azienda chimica di Ferrara. Gli assessori Palma Costi e Caterina Ferri (Comune Ferrara): “Vogliamo garanzie su riassorbimento di tutti i lavoratori, ripresa completa delle attività e investimenti certi”

Alla riunione presenti i sindacati e l’azienda. Sono 17 i dipendenti messi in mobilità. La proprietà punta a chiudere la cessione entro il 18 settembre, prima del termine della procedura di licenziamento dei lavoratori

Bologna – Il controllo di Vinyloop di Ferrara potrebbe passare di mano: è in corso una trattativa per la cessione dell’azienda chimica ad un’altra proprietà. La vendita potrebbe chiudersi entro la metà di settembre, prima della conclusione della procedura di licenziamento dei lavoratori.

L’annuncio è arrivato questa mattina a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, nel corso del tavolo di salvaguardia occupazionale per l’azienda insediata nell’area industriale ex Solvay di via Marconi a Ferrara, specializzata nel riciclo degli scarti di Pvc. All’incontro, convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, sono interventi, oltre la Regione, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, l’azienda rappresentata dal liquidatore, Davide Rizzo, e l’assessore alle Attività produttive del Comune di Ferrara, Caterina Ferri.

Il liquidatore di Vinyloop, Davide Rizzo, ha comunicato a Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara e sindacati che è in corso una trattativa per la cessione dell’attività e di tutto il personale a una azienda operante nel settore chimico. La trattativa per la vendita è in uno stato avanzato e c’è l’impegno di terminarla in tempi stretti. Ed è anche per questo che l’attuale proprietà di Vinyloop non intende sospendere i tempi della procedura di licenziamento, così come richiesto dalle istituzioni e dei sindacati nel corso dell’ultimo incontro, confidando di poter arrivare ad un accordo di cessione, e al relativo trasferimento del personale, entro i termini della procedura stessa, ovvero il prossimo 18 settembre.

“Rimaniamo convinti che la sospensione della procedura di licenziamento- hanno detto gli assessori Costi e Ferri- avrebbe sicuramente consentito di ristabilire un clima di maggiore tranquillità ai lavoratori coinvolti senza impedire di arrivare rapidamente all’accordo sulla cessione. E comunque nella cessione dell’azienda chiediamo garanzie sul totale riassorbimento dei lavoratori coinvolti, sulla ripresa delle attività industriali e strategiche all’ interno del polo del petrolchimico di Ferrara”.

L’apprensione e la cautela di Regione e Comune restano: “Seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda- aggiungono Costi e Ferri- augurandoci una soluzione rapida. Siamo interessati a conoscere i piani di sviluppo futuri che metterà in campo il nuovo soggetto, pronti a sostenere gli investimenti che consentiranno di portare valore aggiunto in innovazione, ricerca e nuovi cicli produttivi in un settore strategico per il territorio e per le filiere produttive”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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