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Da: Sindaco di Codigoro, Sabina Alice Zanard.

Cari cittadini e cittadine di Codigoro

Mi rivolgo a voi in un momento certamente grave per la nostra nazione, colpita dalla diffusione del Coronavirus; vorrei davvero che questo mio messaggio entrasse nelle vostre case e nelle vostre famiglie con la stessa semplicità di una chiacchierata tra amici, perché tra amici ci si conosce, ci si aiuta e, tutti insieme, si affrontano i momenti più difficili.

È ormai ufficiale la notizia che il virus ha contagiato uno stimato professionista che lavora nella nostra comunità, ma che non abita a Codigoro, il quale è ora ricoverato e riceve le cure necessarie ed adeguate: questa sera ho avuto modo di parlargli telefonicamente, e di assicurarmi delle sue condizioni di salute, che al momento sono stabili, e di esprimere a lui, ed alla sua famiglia, l’augurio di una completa e rapida guarigione. Credo che tutti voi vi unirete a me, con tutto il cuore, in questo augurio.

Dal momento in cui è stata accertata la sua positività, il Dipartimento di sanità pubblica della ASL, come previsto dai protocolli, ha contattato tutte le persone che sono entrate in contatto con lui e sette cittadini di Codigoro, tutti asintomatici ed in buona salute, sono stati, a scopo precauzionale, posti in quarantena domiciliare e sotto costante monitoraggio della ASL.

Come comunità di Codigoro non possiamo fare altro che attendere con fiducia, augurandoci che nessuno dei nostri concittadini si ammali.

Ma questa sera, come vostro Sindaco, come responsabile della nostra comunità, ma soprattutto come vostra concittadina e come donna, voglio trasmettere a voi tutti un semplice messaggio; siamo chiamati ad una sfida che deve far emergere il nostro lato migliore, tutta la nostra forza e l’unità della nostra comunità.

I mezzi di comunicazione sociale hanno diffuso e continuano a diffondere tutte le misure precauzionali necessarie ad evitare il contagio.

Chiedo a tutti voi di evitare allarmismi e di essere prudenti, di informarvi correttamente e di attenervi a quelle poche e semplici regole, che trovate pubblicate anche sul sito del comune, per il bene di tutti e di ciascuno.

Chiedo infine a tutti voi di rivolgere un pensiero di profonda gratitudine verso tutti i medici, gli infermieri e il personale sanitario; da giorni lottano senza concedersi un attimo di tregua, lavorando per assicurare le terapie migliori e le cure più appropriate non solo per coloro che sono colpiti da questo virus, ma anche a tutti gli altri malati: perché se è vero che ora c’è un’emergenza, non dobbiamo dimenticare tutte quelle persone che hanno altre patologie o condizioni di salute precarie.
Ed è giusto anche rivolgere un pensiero di gratitudine a tutti quei volontari, come quelli di Pronto Amico o dell’Associazione “Il Ponte”, che continuano ad operare a favore dei nostri malati.

Certamente, non sarà un compito facile e ci troveremo a dover affrontare nuove sfide. Ma io sono fermamente convinta che se ognuno di noi farà la sua parte, supereremo anche questo momento.

Sarà mia cura tenervi costantemente informati e di farvi avere tutte le informazioni necessarie.

A tutti voi, di cuore, una serena notte.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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