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da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Con la presente si interviene sui giudizi espressi, sulla stampa locale, da parte del sindaco facente funzione di Lagosanto Manuel Masiero: dato che a nostro avviso non danno il giusto peso alle “lamentele”, come le definisce lo stesso Masiero, esposte da associazioni, personale interno del nosocomio del Delta e per ultimi, ma non di certo per ordine di importanza, dagli utenti stessi. L’affermazione che ci ha letteralmente lasciati basiti è quella inerente anche la situazione dell’emodinamica (con particolare riferimento ai ricorrenti trasporti verso Cona, dall’Ospedale di Lagosanto, a seguito della chiusura del servizio): “… si tratta di organizzazione interna e sarà stato concordato tra le due aziende, Asl e Sant’Anna, ma quando ci sono cambiamenti possono esserci momenti di difficoltà e il cambiamento porta spesso lamentele…”. Ci sembra un commento fuori luogo proprio perché rilasciato dal primo cittadino di Lagosanto, al quale chiediamo un maggiore interessamento verso le problematiche dell’Ospedale del Delta: in particolare ci aspettiamo che cessino dichiarazioni che erroneamente raggruppano un diffuso stato di disagio, riscontrato dai vari soggetti afferenti al nosocomio del Delta, sotto al termine “lamentele”. Torniamo a chiedere un confronto con il sindaco, alla presenza dell’intero consiglio comunale di Lagosanto, ed anche di altre parti sociali interessate.
Vogliamo lanciare anche un appello al dott. Bruno di Lascio che ha affermato, sempre sulla stampa locale, che all’ospedale del Delta vi sono proteste male indirizzate, indicando in particolare modo che: “… dove nessuno parla più della chiusura di emodinamica, ma in compenso ci si lamenta della reperibilità telefonica in pediatria, pratica in uso in molte strutture e che non ha mai creato problemi…”. Dal momento che la situazione evidenziata dal dott. Di Lascio non corrisponde per nulla alla realtà dei fatti, ergo lo invitiamo ad approfondire meglio le motivazioni della protesta in corso, affermando ferreamente che se per il dott. Di Lascio tali discorsi richiedono una “certa competenza”, per quel che ci riguarda, riteniamo invece che richiedano in primis un’approfondita informazione su ciò che sta avvenendo con particolare riguardo a talune scelte, che assolutamente riteniamo scellerate, data la grave ricaduta che stanno apportando alla popolazione del basso ferrarese.

Distinti Saluti.

Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta
Nicola Zagatti
Cofondatore ed attivista

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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