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da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Il Mese del Palio è cominciato e – come consuetudine – con Maggio inizia la lunga rincorsa verso le gare di Piazza Ariostea, per questo anno fissate al 1 giugno per garantire la sicurezza dello svolgimento dell’ election day del giorno 25.
Per cominciare, domani pomeriggio alle ore 18.00 presso la via Coperta di Castello Estense verrà inaugurata la mostra fotografica “Il Palio di Ferrara, l’occhio del Fotografo”. Tre distinti punti di vista sul Palio racchiusi in un solo percorso espositivo, attraverso gli scatti di Luciano Valentini, che presenta a Ferrara la sua galleria “Horses”, Milko Marchetti con “Ferrara, un Po di Palio” e “PalioReporter”, una collettiva dei fotoreporter di Ferrara che hanno attinto dai loro archivi per raccontare quello che – anno dopo anno – è il Palio visto dal loro mirino.
La mostra resterà aperta dal 4 maggio al 1 giugno, ingresso libero, tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00.

Sabato sera alle ore 21.00 si celebra l’apertura ufficiale del mese del Palio con la cerimonia dell’Offerta dei ceri all’altare del patrono San Giorgio e benedizione dei palii, che verrà arricchita dalla partecipazione del Coro di Santo Spirito.
Ad accompagnare il corteo ducale un Concerto del Gruppo Campanari Ferraresi, coordinati dal responsabile Francesco Buttino Nella splendida Cattedrale di San Giorgio, durante la liturgia, verranno eseguite musiche di autori che sono stati direttamente o indirettamente al servizio dei Duchi di Ferrara, o che hanno avuto rapporti con la vita musicale della nostra città in un periodo che va da Nicolo III ed arriva fino ad Ercole II.
I brani:
– Guillaume Dufay / Conditor Alme Siderum
– Jachet Van Berchem / O Jesu Christe
– Simon Ferrariensis / Ave et gaude
– Josquin des Pres / Ave vera Virginitas
– Kyrie e Agnus Dei in alternatim dalla Missa moduli Iager di Roland de Lassus
– Sanctus della Missa XVIII in gregoriano
A termine della suggestiva cerimonia, sul piazzale dell’abside della Cattedrale , alle ore 22.15 seguirà l’Iscrizione di rioni e borghi alle corse del Palio. Il duca e la corte assisteranno all’iscrizione delle otto compagini alle corse del Palio: un notaio riporta sul libro pubblico la registrazione, effettuata formalmente dal Massaro accompagnato da due uomini d’armi.

Domenica 4 maggio sarà poi la giornata dei Giochi giovanili delle bandiere estensi. In piazza Municipale gli under delle bandiere estensi si daranno sfida al mattino e al pomeriggio, secondo il seguente programma:
ore 09.00 specialità: coppia tradizionale e piccola squadra
ore 15.00 specialità: singolo tradizionale e grande squadra
In allegato le squadre partecipanti e i nominativi degli atleti in gara.
Quest’anno per il pubblico sarà possibile assistere alle gare dalle comode tribune montate in piazza Municipale grazie al contributo di Vitaldent Ferrara, sponsor della manifestazione.

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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