Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Madeeventi

Lido di Spina. Anche quest’anno, il 25 luglio, si ricorderà la scomparsa del maestro Remo Brindisi, uno dei più grandi artisti del Novecento italiano, avvenuta il 25 luglio del 1996. E lo si farà con un grande evento che coniuga arte, musica e parole. Quest’anno la serata, che si svolgerà nel giardino del Museo Brindisi alle ore 21.30, a Lido di Spina, sarà dedicata a Nanda Vigo. L’artista e designer di fama internazionale, a cui si deve il progetto e la realizzazione della Casa Museo, che è scomparsa il 16 maggio di quest’anno.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito sino ad esaurimento posti a sedere, è organizzato da Made Eventi e all’interno del cartellone Comacchio Summer Experience, sostenuto e promosso dal Comune di Comacchio.
La serata vivrà diversi momenti nei quali poesia, danza, musica e parole di rincorreranno e si incontreranno, tanto che il titolo che è stato dato alla serata è proprio “IncontraARTI”.
La serata, che sarà condotta da Alessandro Pasetti, prevede l’intervento di Allegra Ravizza, gallerista di Lugano, depositaria, insieme a al prof. Marco Meneguzzo, dell’archivio Nanda Vigo. I due più grandi esperti a livello internazionale dell’opera della grande artista e designer. Ci sarà poi un intervento di Laura Ruffoni che è la direttrice della Casa Museo di Spina.
Anche i momenti di spettacolo saranno ispirati all’epoca di nascita del Museo che è stato aperto nel 1973. Le coreografie sono state affidate a Jazz Studio Dance, e ideate da Silvia Bottoni. I costumi sono di Gioconda Guerra e Beatrice Galliera. Jazz Studio dance di Ferrara è una realtà ormai affermata a livello nazionale, che si pone come scopo di diffondere la cultura della danza.
Scultura e danza celebrano la forma, il gesto, la vita. Argento è il colore che più contraddistingue questo splendido museo un colore simbolo di un’epoca che risplende, in cui i materiali cambiano e i colori si fanno netti e l’arte decide di esporsi fino alla provocazione delle forme. Così come altre performance vivranno del contrasto bianco-nero così presente fra le opere d’arte della struttura. Interpreti dei balletti saranno Giulia Perinati, Alice Trombetta, Michela Franceschini e Giulia Bonora.
Gli anni Settanta sono gli anni della musica progressive, del rock progressivo, che ha avuto tra i suoi massimi esponenti Pink Floyd, Genesis, Emerson Lake e Palmer e in Italia, tra gli altri, le Orme. I momenti musicali saranno affidati ai Floyd Academy, una cover band fra le più importanti a livello italiano, che porteranno sul palco l’essenza dei Pink Floyd, riproposta ai giorni nostri. Il progetto Floyd Academy farà rivivere le emozioni e l’energia dei concerti dei Pink Floyd, restituendone le stesse emozioni e le stesse sonorità rock. Il tutto grazie alla tecnica dei singoli artisti ma anche agli strumenti musicali utilizzati dai Pink Floyd durante i fortunati concerti del periodo 1988/1994. La loro volontà di esprimere l’anima live dei Floyd con il loro sound rock passionale e travolgente distingue i Floyd Academy dalle altre band che mirano a riprodurre quasi fedelmente la produzione in studio dei Floyd.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it