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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il sindaco Marco Fabbri esprime solidarietà alla dipendente comunale Dott.ssa Katia Romagnoli, a seguito dell’attacco rivolto nei suoi confronti dal Consigliere Antonio Di Munno ieri sera durante il Consiglio comunale. “E’ il quarto attacco personale in pochi mesi nei confronti della dott.ssa Romagnoli da parte del consigliere Di Munno, tutti attacchi per i quali i controlli sull’attività della dipendente comunale e il procedimento disciplinare in merito non hanno sortito alcun esito in termini di conflitto di interessi, così come si ostina ad affermare il consigliere. Spiace constatare come ancora una volta si siano diffuse notizie a mezzo stampa senza interpellare prima l’Amministrazione Comunale”.
A seguito dell’interpellanza del Consigliere Di Munno, il Segretario Comunale, la dott.ssa Daniela Ori, coadiuvata dal CED del Comune, ha subito messo in atto i controlli del caso, partendo dalla documentazione fornita dallo stesso consigliere riguardante due messaggi di posta elettronica inviati mercoledì 3 giugno 2015 e mercoledì 5 agosto 2015.
Le verifiche effettuate dal CED hanno evidenziato che il 3 giugno Antonio Di Munno ha inviato a se stesso il messaggio e che pertanto questo non poteva essere recapitato all’Amministrazione. Il secondo messaggio di mercoledì 5 agosto risulta, invece, inviato all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’Amministrazione da un indirizzo di posta elettronica privato del consigliere. Anche in questo caso il messaggio non poteva essere recapitato in quanto le caselle di posta elettronica certificata non sono abilitate alla ricezione di messaggi inviati da caselle non certificate e il sistema invia automaticamente al mittente un’apposita e-mail per segnalare l’impossibilità di recapitare il messaggio stesso.
La dott.ssa Romagnoli ha, inoltre, fornito tutta la documentazione necessaria ad evidenziare il fatto che in maggio era stata fatta formale richiesta di inviare i pezzi per il periodico comunale via pec ai capigruppo e che ancora una volta ad agosto, in prossimità dell’effettiva uscita del giornalino Comacchio informa e sempre via pec, ha provveduto a sollecitare l’invio degli articoli entro il 20 del mese. A tale sollecito hanno dato risposta soltanto il consigliere Davide Michetti, capo-gruppo della lista civica L’Onda, il consigliere Fabio Cavallari capo-gruppo Centro-Sinistra per Comacchio, e la consigliera Francesca Felletti capo-gruppo del PD. Il Consigliere Di Munno in quell’occasione aveva inviato una pec solamente per segnalare la sua mancata partecipazione al comitato di redazione.
“E’ evidente che le notizie fornite dal consigliere Di Munno siano del tutto travisate – spiega ancora il Sindaco Fabbri – emergono però due elementi fondamentali. Innanzitutto il fatto che Di Munno fosse assente al comitato di redazione, luogo istituzionale in cui si visiona la bozza del giornalino e in cui avrebbe potuto recriminare la mancanza del suo pezzo. In secondo luogo emerge anche la palese, grottesca e reiterata incapacità nell’utilizzo della posta elettronica certificata da parte del consigliere”.
“L’utilizzo della PEC nei rapporti con l’Amministrazione comunale è stato imposto alle imprese già da qualche anno con obiettivi di razionalizzazione della spesa e minor consumo di carta – ha concluso Fabbri – ci rendiamo nuovamente disponibili, come già per altro ipotizzato in passato, per fornire una formazione specifica al consigliere de Il Faro e Forza Italia”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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