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da Coldiretti Emilia Romagna

L’ortofrutta fa bene alla salute delle persone, ma anche alle tasche dell’Italia. Con un saldo commerciale di 2.285 milioni di euro nel 2016, il settore dell’ortofrutta fresca e trasformata è la seconda voce attiva della bilancia commerciale agroalimentare italiana, subito dopo il vino che veleggia a quota 5.316 milioni di euro. È quanto emerso a Rimini alla rassegna ortofrutticola Macfrut al convegno sul “Valore della qualità e della diversificazione nell’ortofrutta” promosso da Coldiretti Emilia Romagna.
Secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, nel 2016 il saldo commerciale degli ortaggi freschi e trasformati è stato di 1.332 milioni di euro, mentre quello della frutta fresca e trasformata si è attestato sui 953 milioni di euro. Si tratta di un risultato – commenta Coldiretti Emilia Romagna – ottenuto nonostante l’embargo totale in vigore nei confronti dei prodotti ortofrutticoli nazionali da parte della Russia che è stata storicamente un importante mercato di sbocco. Come poche volte è accaduto nel passato, le esportazioni di frutta e verdura – precisaColdiretti regionale – hanno sorpassato in quantità le importazioni con il netto miglioramento della bilancia commerciale del settore. Positivo anche l’andamento export-import dell’ortofrutta emiliano romagnola che – secondo elaborazioni Coldiretti sui dati del rapporto agroalimentare – ha un saldo commerciale dell’ortofrutta fresca e trasformata di circa 650 milioni di euro, grazie ad esportazioni che hanno raggiunto i 1.150 milioni di euro, contro importazioni di poco superiori ai 500 milioni.
Si tratta anche del risultato di un cambiamento degli stili di vita che – commenta Coldiretti Emilia Romagna – ha fatto lievitare a livello internazionale la domanda di cibi più genuini come appunto l’ortofrutta. Una tendenza che ha interessato anche l’Italia con i consumi di frutta e verdura che, dopo essere crollati, hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona e si stima che nel 2016 il consumo pro-capite di frutta e verdura abbia raggiunto i 320 chili a testa secondo una analisi della Coldiretti, con una netta preferenza del prodotto nazionale.
Secondo quanto emerso al convegno di Coldiretti Emilia Romagna al Macfrut, i consumatori scelgono sempre piùprodotti di alta gamma, come testimoniato da Giampiero Gasparro, responsabile Vendite e Acquisti settore Ortofrutta di Nordiconad, secondo cui in cinque anni, dal 2011 e il 2016, i quantitativi di prodotto di qualità acquistati nella sua catena sono cresciuti del 27,42%.
La ricerca presentata da Roberto Della Casa, docente di Marketing dei Prodotti Agroalimentari Università di Bologna, polo di Forlì, ha rilevato come tra i prodotti che il consumatore vorrebbe trovare maggiormente in negozio al primo posto si collochino i prodotti made in Italy e i prodotti locali con il 95 per cento delle preferenze. Un dato che precede di tre punti la scelta dei prodotti senza residui dai trattamenti chimici (91%) e di ben nove punti le confezioni convenienza (86 per cento) a conferma che l’attenzione e l’interesse per l’origine di ciò che si mette in tavola supera anche la convenienza. In particolare per l’ortofrutta, la ricerca ha rilevato che i consumatori se avessero sotto casa diversi tipi di negozi dove fare la spesa, la prima scelta per l’acquisto di ortofrutta sarebbe il produttore (37 per cento delle risposte) seguito a grande distanza dal fruttivendolo (16 per cento) e da supermercati (14 per cento) e ipermercati (10 per cento). L’espansione del canale della vendita diretta – secondo quanto emerso nella relazione il docente – è aumentata negli ultimi tre anni di 4 punti percentuali, passando dal 10 per cento del 2013 al 14 per cento del 2016
“Segno – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – di una fiducia in chi ci mette la faccia, come testimonia il crescente successo dei mercati e delle fattorie di Campagna Amica promossi da Coldiretti che consentono di ricostruire un rapporto diretto tra chi produce e chi consuma nel segno della trasparenza”. Campagna Amica – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – con una presenza estesa, dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani è diventata la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo alla quale vanno riferimento oggi in Italia quasi ventimila agricoltori e che in Emilia Romagna può contare su oltre 1.000 punti vendita, tra fattorie, mercati e botteghe.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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