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Da: Ufficio Stampa Comune di Codigoro

Non solo campi solari estivi rivolti agli adolescenti, ma anche per gli anziani residenti nel territorio comunale. Sta procedendo a gonfie vele la terza edizione del progetto “Campi solari per diversamente giovani”, organizzato dal Comune di Codigoro, in collaborazione con le rappresentanze locali di Udi, Lions Club ed FNP Cisl. Per due settimane, dal lunedì al venerdì, sino al 4 settembre prossimo, 32 anziani codigoresi, suddivisi in due gruppi (16 unità per ciascuna settimana), trascorreranno momenti di svago e di relax al bagno Playground del Lido di Volano, gestito da due concittadini, Davide Bottoni e Michele Patroncini. “In partnership con Udi, Lions Club e sindacato dei pensionati della Cisl – spiega il sindaco Sabina Alice Zanardi -, abbiamo promosso un progetto per i nostri anziani, progetto che, che quest’anno, assume ancora più importanza rispetto al passato, dopo il lungo e difficile periodo del lockdown. Sono stati proprio i nostri nonni, costretti a convivere con la solitudine e l’angoscia, quelli che hanno subìto l’impatto più forte dell’epidemia e quindi le giornate al mare che abbiamo voluto loro riservare, combaciano con il ritorno alla normalità e con il recupero di quella libertà di spostamento perduta. Lo spirito di aggregazione, lo stare in compagnia – prosegue il sindaco – è il nodo centrale del progetto, perchè gli anziani non possano sentirsi soli, accompagnandoli, quindi, per mano in  percorso che punta a riscoprire quei momenti di spensieratezza e di libertà, che prima dell’epidemia sembravano scontati.” Il Sindaco ha fatto visita, nella giornata di ieri, agli anziani, intrattenendosi con loro a conversare e condividendo con loro il pranzo. Il Comune di Codigoro, sin dal mese di marzo, ha messo in campo tutta una serie di servizi alla persona, andando incontro, in particolar modo, ai bisogni delle fasce più deboli, tra cui gli anziani, attraverso la consegna di farmaci e spesa a domicilio, ma anche di libri. Le giornate di sole e relax in riva al mare rientrano in quest’ottica, finalizzata a tendere una mano alla terza età, per uscire da un periodo di grandi difficoltà. “Il tam tam delle precedenti edizioni – interviene Graziella Ferretti, responsabile dell’Udi di Codigoro -, ha funzionato e anche quest’anno il progetto sta riscontrando grandi consensi. C’è il piacere della condivisione, dello stare in compagnia a conversare in riva al mare o sotto all’ombrellone, ma si leggono anche i quotidiani e si commentano le notizie del giorno. Noi volontari vediamo la felicità negli occhi degli anziani, che sono tornati a sorridere dopo il lockdown. Siamo ben felici di prendere parte a questo progetto, promosso dal Comune.”

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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