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da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

Della necessità di dialogare coi giovani, entrando con loro in contatto attraverso una comunicazione fatta non solo di insegnamento ma di educazione tesa a fare emergere il loro potenziale, si è parlato ieri (domenica), alla Città del Ragazzo diretta da Giuseppe Sarti. L’occasione è stata la consolidata Festa degli ex Allievi, che ogni anno si danno appuntamento non tanto per rievocare con nostalgia il passato, quanto per darsi nuovi obiettivi per il futuro in ossequio ai dettami di Don Giovanni Calabria, cui l’ente di formazione nato per avviare i più bisognosi al lavoro – e oggi articolato sui molteplici bisogni del sociale – è intitolato. Al tavolo Sarti, il superiore della comunità, Fratel Corrà; Don Ivo Pasa e Alessandro Padovani, rispettivamente delegato per l’Europa e responsabile delle case famiglie dell’Opera Don Calabria; Giancarlo Miglioranzi e Ambrogio Anteghini, l’uno presidente locale e l’altro nazionale dell’associazione Ex Allievi. Tutti a confrontarsi, grazie al discorso introduttivo di Anteghini e alle sollecitazioni del pubblico, sull’urgenza di costruire nuove modalità di dialogo con le nuove generazioni. «Chiedendosi – questo il pensiero unanime – , non soltanto cosa possono fare loro, ma cosa possiamo fare noi per loro». In sintesi, con una assunzione di responsabilità che «deve sapere trasformare le difficoltà prima in sfida poi in opportunità». L’invito di Don Ivo e Fratel Corrà è stato a continuare ad essere testimoni di valori che, se persi, «depauperano la nostra società». Un ringraziamento ai presenti ha espresso Sarti, secondo cui la Città del Ragazzo è «ali e radici. Ali per trovare la propria strada, radici come possibilità di ritorno in nome della gratitudine che ogni anno sapete dimostrare».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it