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Da ufficio stampa MoVimento5Stelle Ferrara

Ciclisti un po’ più coccolati a Ferrara.
Ci permettiamo di esultare, seppure con moderazione, per una piccola vittoria.
Grazie al Movimento 5 Stelle, a Ferrara ci saranno almeno 5 postazioni pubbliche fisse per il gonfiaggio delle biciclette, a beneficio di cicloturisti, residenti, studenti universitari e di chiunque si trovi a doverle utilizzare.
Con soli quattro voti contrari (su 24 votanti), è stata approvata ieri (26 aprile) in Consiglio comunale la risoluzione al Bilancio Consuntivo presentata dal consigliere Claudio Fochi del M5S che invita la Giunta ad attivarsi, attraverso gli assessorati competenti e gli uffici tecnici preposti (a discrezione degli stessi per quanto riguarda la tipologia) al fine di installare alcune pompe pubbliche pneumatiche per biciclette, ancorate a terra, utilizzando un importo di 5mila euro, inclusivo di acquisto e messa in opera, reperibile dall’avanzo di bilancio non vincolato afferente al Bilancio Consuntivo dell’anno 2017, contribuendo in tal modo a migliorare le infrastrutture ciclabili.
Nell’atto citato, il M5S propone di dislocare le pompe fisse in alcuni punti della Città fra i quali l’uscita della stazione ferroviaria, piazza Municipale o altro luogo del centro storico, piazza Ariostea o in alternativa Parco Massari e almeno due punti lungo il percorso ciclabile delle mura cittadine, possibilmente uno sul terrapieno e l’altro nella pista ciclabile esterna.
Tenendo conto di un trend di cicloturismo in aumento, soprattutto dai paesi nordici e d’oltralpe, di un potenziamento delle ciclabili e di una vocazione acclarata all’uso della bicicletta, ulteriormente testimoniata dall’adesione di Ferrara al progetto Vento (una ciclabile che, passando da Ferrara, collega Torino a Venezia), tale piccola rete infrastrutturale non può che giovare ad una città che ambisce a definirsi “City of Bikes”.
Non basta fare piste ciclabili. Bisogna anche creare un minimo di infrastrutture.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it