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Da: Mario Gallotta

Giovedì 11 febbraio, alle ore 15, nella sua parrocchia di S. Francesca Romana, sarà celebrata un Messa in suffragio del Prof. Mario Morsiani, che recentemente ha salutato questa vita terrena, ricca di amore per la sua città.

Illustre diabetologo ed esponente di primo piano della vita politica cittadina (fu consigliere comunale e provinciale della DC), Mario Morsiani è stato uomo di vasta cultura e di molteplici interessi, che lo portarono a rivestire – ex multis – gli incarichi di presidente della Società Canottieri e della banda di Cona.

Penna brillante ed incisiva,ottenne anche dai giornalisti ferraresi il “Premio Stampa” alla carriera nel 1993.

Fratello del Sottotenente Giuseppe Morsiani, disperso in Russia (che ricevette la laurea “honoris causa” dal nostro ateneo nel 2016 – vedi foto allegata) il Prof. Morsiani si dedicò per lunghi anni all’aiuto e al conforto di tutti i familiari che, come lui, si trovavano nella drammatica situazione di avere un congiunto “disperso in guerra”, senza neppure poter piangere sulla sua tomba.

Proprio per questo mi piace ricordarlo soprattutto quale presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra (ora presieduta dal Ten. Col. Ferdinando Marchesi) di cui fu a lungo operoso ed instancabile timoniere, sempre pronto ad attivarsi nella ricerca di notizie e nella vicinanza morale e materiale a tutti i congiunti dei dispersi nell’ultimo conflitto mondiale. Congiunti che varcavano la soglia dell’associazione, presso la “Casa della Patria” in corso Giovecca, nella speranza di ottenere almeno qualche dettaglio sulla sorte toccata ai propri cari.

Coadiuvato dal nostro concittadino Gen. Pierluigi Cavallari (già comandante della Brigata Alpina “Taurinense” e a lungo prestigiosa guida del Gruppo Alpini di Ferrara) di cui era fraterno amico fin dai tempi del Liceo “Ariosto”, fu sempre vicino al mondo delle associazioni d’arma (fiero dei suoi trascorsi militari nella Guardia di Finanza),non facendo mai mancare il suo consiglio e – se necessario – le sue osservazioni critiche.

Quante lacrime furono asciugate, quante parole di conforto furono pronunciate e quante lettere furono scritte dal Prof. Morsiani per far capire ai familiari dei dispersi che non tutti avevano dimenticato la tragedia di chi era scomparso nel turbinio dell’ultimo conflitto mondiale!

Grazie, caro Mario, per tutto ciò che hai fatto per Ferrara,per i ferraresi e per tutti i dispersi che potranno ringraziarti di persona incontrandoti in quell’angolo di cielo che certamente è stato riservato a chi,come te, ha così bene operato nei confronti del prossimo, dimostrando una dirittura morale e una generosità che deve essere di esempio a coloro che ti salutano in quest’ora di cordoglio, fiduciosi peraltro che ” a egregie cose il forte animo accendono; l’urne de’ forti“.

Mario Gallotta

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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