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Da ufficio stampa

Un successo annunciato per il contest Che Natale in vetrina! I bambini ci guardano”  – promosso da Ascom Confcommercio – che ha messo simpaticamente in gara una cinquantina di vetrine nel centro storico a Bondeno e circa 400 alunni (dai 6 ai 10 anni) dell’ Istituto Comprensivo “T.Bonati” impegnati come giurati d’eccellenza.
Si è conclusa oggi (03/02) con le cerimonia di premiazione l’iniziativa di valorizzazione sul commercio di vicinato in collaborazione con il
Comune di Bondeno e la Direzione didattica dell’Istituto comprensivo statale “T.Bonati”della città matildea che si è svolta dalla festa dell’Immacolata Concezione e fino al giorno dell’Epifania con le vetrine realizzate sul tema del Santo Natale. Al ritorno dalle vacanze natalizie i bambini hanno consegnato le loro schede di votazione all’interno di un’ apposita urna all’interno del plesso scolastico. 

Sul podio dei vincitori sale al primo posto Step di Fabiola Tralli, la piazza d’onore tocca alla Cartolibreria di Gloria Cremonini ed infine in terza posizione è la Farmacia Benea di Roberta Benea. 
L’iniziativa ha visto il supporto della Cassa di Risparmio di Cento (con un omaggio di materiale didattico alla scuola stessa, in specifico materiale microfonico) e della Farmacia Benea (impegnata nel regalare gadgets educativi ai bambini dell’istituto coinvolto) ed è stata resa possibile grazie al lavoro di coordinamento di Eros Tartari. 
“E’ stata un esperienza entusiasmante – commenta Marco Amelio presidente Ascom Cento, Bondeno e Sant’Agostino (quest’ultimo ora all’interno del nuovo Comune Terre del Reno ndr) – che ripeteremo anche per le festività natalizie 2017 permettendo di coinvolgere in modo più stringente e duraturo il mondo della scuola ed il commercio di vicinato nella valorizzazione dei più piccoli come autentici protagonisti della realtà territoriale”.
Dal canto suo l’amministrazione comunale con il vicesindaco Simone Saletti aggiunge: “Quando si creano sinergie tra amministrazione comunale, associazioni di categoria, con il coinvolgendo di famiglie e bambini, veri protagonisti del Natale, non può che nascere un progetto di successo, con al centro le vetrine dei nostri commercianti. Credo che per il prossimo anno ci possa essere un seguito, con l’estensione alle vetrine delle attività ubicate nelle frazioni, in modo da arricchire ulteriormente un calendario di iniziative natalizie già entusiasmante”. 

Una collaborazione che è stata soddisfacente per la dirigente didattica Stefania Borgatti che dichiara: “I bambini hanno particolarmente apprezzato quest’iniziativa che ha suscitato un grande entusiasmo e sulla quale c’è una grande curiosità sugli esiti finali. Un concorso che la Scuola sarà lieta di supportare anche per il futuro e che rafforzerà il legame con la città”. Una soddisfazione concreta anche per CariCento partner attenta sul territorio che conclude con Enrico Pederzini, vicedirettore della filiale matildea: “Siamo soddisfatti della partecipazione all’iniziativa “Che Natale in Vetrina”. Caricento è lieta di sostenere progetti che stimolano il coinvolgimento di Istituzioni locali, scuole ed attività commerciali. La partecipazione attiva rappresenta sicuramente un elemento fondamentale per la ricchezza del nostro territorio.”

L’arrivederci è dunque per il dicembre 2017 per una seconda attesa edizione. 

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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