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Bando per l’accesso alle Serre rivolto a nuove imprese con sede in Emilia-Romagna
● Sede, tecnologie e consulenza per lo sviluppo del business e l’internazionalizzazione
● Previsti anche incontri dedicati con investitori e manager di grandi imprese del territorio

Bologna, 3 dicembre 2021 – Servizi e consulenza per la crescita e l’internazionalizzazione di startup innovative dell’Emilia-Romagna. Questi gli obiettivi del nuovo bando di selezione “Le Serre di ART-ER Edizione 2021”, che offre spazi e servizi per lo sviluppo del business a un massimo di 10 startup innovative con sede nel territorio regionale.
Alle imprese selezionate saranno offerti servizi logistici e di supporto all’avvio e consolidamento delle attività. In particolare: disponibilità di spazi a uso ufficio per tre giorni a settimana. Le startup, inoltre, potranno accedere a postazioni dedicate con possibilità di utilizzo di rete wifi, utenze, stampante a colori, monitor e tastiera wireless, monitor di grande dimensioni per presentazioni , sale riunioni e area relax/angolo cucina.
Nel corso degli anni, con un’accelerazione dovuta alla pandemia, i percorsi di supporto alle startup sono evoluti per poter rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze specifiche delle imprese. Dal mese di marzo 2021, Le Serre di ART-ER, hanno lanciato un  modello di accelerazione, flessibile e caratterizzato da percorsi di accompagnamento personalizzati basati sull’integrazione di competenze.
Oltre ai servizi logistici, le startup avranno a disposizione coach dedicati, formazione per lo sviluppo di business innovativi e potranno accedere ai servizi “Pronti per l’investitore!” per  l’analisi e valutazione del fabbisogno finanziario e “Helpdesk Proprietà Intellettuale” per indicazioni sulla gestione della proprietà intellettuale nello sviluppo del business e per valutare strategie di tutela e valorizzazione della startup. Inoltre avranno accesso ad incontri con i manager dei gruppi industriali con sede in Emilia-Romagna che aderiscono al Mentor Board di ART-ER e avranno la possibilità di partecipare a eventi di networking e di sviluppo business, anche internazionali, organizzati da ART-ER.
Il bando, i moduli e la procedura per candidarsi sono disponibili a questo link:
https://www.art-er.it/2021/11/bando-di-selezione-le-serre-di-art-er-2021/
La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata alle ore 13:00 del 17
dicembre 2021

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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