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Da: Organizzatori
Un premio rivolto alle scuole per ricordare il grande regista de “La lunga notte del ‘43” – Quindici le opere partecipanti – Un’occasione per ‘fare memoria’ in modo attivo, inducendo le giovani generazioni a riflettere e mettersi in gioco

Quindici lavori nei settori della critica giornalistica, della narrativa e del cinema, tutti ispirati all’opera di Florestano Vancini, il grande regista ferrarese di cui, nel 2018, ricorrevano i dieci anni dalla scomparsa. Sono le opere che si disputeranno la prima edizione del Premio intitolato al celebre cineasta, rivolto alle scuole e organizzato da Controluce Produzioni e Cna Ferrara. Sabato mattina, nella sala convegni della Cna in Via Caldirolo 84, si terrà la cerimonia di premiazione.
“Cercavo un progetto che valorizzasse la memoria di Florestano Vancini e dei capolavori che ha realizzato, primo fra tutti “La lunga notte del ‘43”. Volevo che questo progetto coinvolgesse le generazioni più giovani, obbligandole ad essere parte attiva, a mettersi in gioco”. Stefano Muroni, giovane attore, regista e scrittore ferrarese, spiega così la genesi del premio: “Così è nata la scelta di rivolgersi, con la collaborazione di Cna, alle scuole superiori di Ferrara e provincia: in questo modo siamo riusciti a ‘fare memoria storica’ in modo attivo e partecipato”.
“Il risultato è stato raggiunto – aggiunge Silvia Merli, responsabile dei progetti culturali che Cna realizza con le scuole – Il premio ha riscosso grande interesse, e lo dimostrano i quindici lavori, di ottima qualità, che la giuria andrà a selezionare. E’ la dimostrazione che nell’epoca della comunicazione digitale, che sembra abolire il passato e rendere tutto contemporaneo, i giovani comprendono il valore della memoria storica e provano ancora un forte desiderio di riflettere sul proprio passato. Lo fanno attivamente, scrivendo articoli, racconti, realizzando brevi video, esprimendo se stessi e crescendo come cittadini”.
Le quindici opere a concorso verranno selezionate da una qualificata giuria, che comprende personalità della narrativa, del giornalismo, della ricerca storica ed esperti di storia del cinema, presieduta da Gloria Vancini, figlia del cineasta. I Giurati per la sezione narrativa sono: Matteo Bianchi, Eleonora Rossi, Marco Gulinelli; per la sezione Giornalismo e critica: Giuseppe Muroni, Samuele Govoni, Antonella Guarnieri, Alberto Lazzarini; per la sezione cinema: Massimo Alì, Anna Maria Quarzi, Vito Contento
Il primo classificato di ogni sezione – narrativa, giornalismo e critica, cinema – vincerà un premio di 500 euro offerto da Cna; a tutti i partecipanti sarà offerto un workshop artistico intensivo dalla durata di sei ore, promosso da Controluce Produzione srl e Centro Preformazione Attoriale, che si terrà nel mese di aprile 2019 nella Delizia del Verginese, nel Comune di Portomaggiore.
Il Premio è organizzato e promosso da Controluce Produzioni e Cna Ferrara, con il patrocinio di Camera di Commercio Ferrara, Comuni di Ferrara e di Portomaggiore, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza, CPA Centro di preformazione attoriale e Regione Emilia Romagna. La cerimonia, che sarà coordinata da Stefano Muroni, inizierà alle 10 30 presso la sede di Cna Ferrara in via Caldirolo.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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