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La siccità prolungata in numerose aree aride regionali durante l’anno stimola la ricerca che conduce all’impiego dei sistemi più sofisticati ed innovativi per risparmiare risorsa. Immagazzinare acqua in invasi adeguati alle necessità e impiegare moderne tecnologie possono contribuire ad incrementare le sicurezze di imprenditori agricoli oggi sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima e delle sue ripercussioni territoriali.Con l’irrigazione di precisione di POSITIVE si ottiene il miglioramento delle colture con una riduzione dei consumi idrici e anche di quelli energetici.

 

(Giovedì’ 9 Dicembre 2021) – La presentazione pubblica del progetto Positive all’Università di Parma – che ha coinvolto nei giorni scorsi numerosi partner e atenei con capofila CIDEA Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente – ha consentito di scoprire, al contempo, le frontiere più avanzate in tema di risparmio idrico in agricoltura grazie alla ricerca scientifica e alla tecnologia applicata all’irrigazione di precisione. All’incontro, a cui ha preso parte anche l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro e Formazione Vincenzo Colla e il Magnifico Rettore dell’università ospitante Paolo Andrei, ha presentato il frutto degli studi agronomici realizzati nei laboratori di Acqua Campus di Budrio (Bo) Stefano Anconelli direttore ricerca e sviluppo agronomico del Canale Emiliano Romagnolo. Le informazioni illustrate sono da considerarsi rilevanti perché ci consentono di apprendere come oggi sia importante riuscire ad integrare i dati satellitari con quelli che derivano direttamente dal bilancio idrico del sistema “intelligente” Irriframe dei Consorzi di Bonifica associati ad ANBI. L’immagine dettagliata dello status e della vigoria della vegetazione presa in esame consente ora di ottenere un consiglio per l’irrigazione sempre più mirato, in base al reale sviluppo e stadio di maturazione. Ed in questo scenario, già di per sé approfondito rispetto al recente passato, se l’imprenditore agricolo informato dispone anche di adeguata tecnologia di irrigazione a rateo variabile 4.0, può ottenere – in tempo reale – la misura più corretta della quantità di acqua che potrà distribuire senza disperderne nemmeno una goccia in ognuna delle aree del suo campo in funzione del progressivo sviluppo della coltura e dei suoi consumi. “ Il sistema – ha sottolineato Stefano Anconelli – consente di risparmiare fino a 150-200 metri cubi per ogni ettaro considerato. Una simulazione realizzata basandoci sui dati più attuali del 2020, considerando solo le superfici emiliano romagnole coltivate a mais e pomodoro di circa 110 mila ettari, equivarrebbe quindi ad un risparmio idrico di circa 20 milioni di metri cubi annui”. Le finalità del progetto POSITIVE – Protocolli Operativi Scalabili per l’Agricoltura di Precisione – ci portano dunque ad un servizio di consiglio irriguo e fertirriguo in grado di organizzare ed elaborare i flussi di dati a disposizione grazie alle informazioni satellitari e da quelle derivanti dai sensori posizionati in campo – in mappe leggibili da macchine irrigatrici interconnesse per l’irrigazione a rateo variabile. A conclusione delle attività, POSITIVE rende così disponibili dei protocolli operativi aperti per interconnettere i componenti che abilitano l’irrigazione di precisione in Emilia-Romagna, come dimostrato attraverso un sistema informativo aziendale che serve anche da pannello di controllo per l’irrigazione 4.0. Con l’irrigazione di precisione di POSITIVE si ottiene il miglioramento delle colture con una riduzione dei consumi idrici e anche di quelli energetici. Inoltre, grazie ai consuntivi degli interventi eseguiti, l’agricoltore può creare un proprio archivio di esperienze d’irrigazione associate alle proprie specifiche colture e alle personali rese stagionali.  “La siccità prolungata in numerose aree aride regionali durante l’anno – ha commentato il presidente del Consorzio di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo Nicola Dalmonte – stimola notevolmente la ricerca tecnico/scientifica dei nostri laboratori in campo e incentiva e consolida, come in questo caso, le collaborazioni fattive con le università e i portatori di interesse; ricerca che conduce all’impiego dei sistemi più sofisticati ed innovativi per risparmiare risorsa. Oggi, immagazzinare acqua grazie alla costruzione di invasi adeguati alle necessità e al contempo impiegare moderne tecnologie può contribuire ad incrementare le sicurezze di imprenditori agricoli sempre meno garantiti di fronte all’incertezza del clima e delle sue ripercussioni territoriali che è evidente non sono più a carattere straordinario, ma si ripresentano gravi ogni stagione”

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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