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Da: Ufficio Stampa Bialystok Produzioni

 

I burattini del Teatro alla Panna presentano una originale versione della classica fiaba

Proseguono gli appuntamenti con la rassegna itinerante Teatri sull’Acqua, che accompagnerà il pubblico fino al 9 settembre con spettacoli di burattini e arti di strada. Mercoledì 2 settembre ultima tappa a Lido di Pomposa, dove in piazzetta Ballardini a partire dalle 21 la storica compagnia del Teatro alla Panna, proveniente da Senigallia e animata dai burattinai Roberto Primavera e Luca Paci, presenterà un’originale versione della fiaba di Cappuccetto Rosso.

Dopo più di trent’anni di attività il Teatro alla Panna si misura per la prima volta con un classico per l’infanzia ma i due burattinai non son riusciti a mettersi d’accordo e quindi ognuno racconta la sua storia: classica o moderna? Inconciliabile!
Ci troviamo davanti ad un classico intoccabile della letteratura per l’infanzia, Cappuccetto Rosso, sostiene uno, niente da fare per l’altro, che non ne vuole sapere di raccontare la solita storia, lui la vuole diversa, più moderna, perché il pubblico si é stufato di sentirsela raccontare sempre nella stessa maniera. Così inizieranno a raccontare ognuno la propria storia senza alcuna volontà di capirsi e mentre uno cercherà di rimanere fedele alla tradizione, l’altro comincerà a fare i dispetti e a cambiare le carte in tavola; ne scaturirà un conflitto creativo con conseguente raddoppio dei personaggi principali, il Lupo e Cappuccetto Rosso, un altro Lupo e un altro Cappuccetto Rosso, a ciascuno il suo, coi due burattinai impegnati in un tiro alla fune per cercare di portare la storia dalla propria parte.
Riusciranno i due ad evitare il caos in agguato e a risolvere la serata davanti al pubblico raccontando comunque una “bella storia”? A sentire la nonna sembrerebbe di si!

Il programma proseguirà poi lunedì 7 settembre in viale dei Mille a Porto Garibaldi, con lo spettacolo StravagArte di Teatro Lunatico. E’ in corso di definizione la data di recupero dello spettacolo Il pentolino magico a cura dei Burattini della Commedia, in programma il 31/8 ma rinviato per pioggia.

La rassegna è parte del progetto Comacchio Summer Experience, ed è organizzata da Bialystok Produzioni e Made Eventi per il Comune di Comacchio, con la direzione artistica di Massimiliano Venturi. L’ingresso è gratuito e consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili; gli spettacoli sono adatti a tutti gli spettatori a partire dai 3 anni di età. Aggiornamenti in tempo reale sulla pagina Facebook ‘Comacchio a Teatro’, programma completo sul sito www.comacchioateatro.it. In caso di pioggia o maltempo, gli eventi saranno rimandati a data da destinarsi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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