Skip to main content

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sta prendendo forma “La fucina di Brindisi”, un vero e proprio laboratorio di idee pensato dall’insegnante Alessandro Mariotti per gli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. “Il progetto didattico, nelle sue finalità – spiega Mariotti – intende promuovere negli allievi l’interesse per l’arte ed invitarli a riflettere con consapevolezza sulle potenzialità turistiche della nostra riviera e far riscoprire loro il museo alternativo Remo Brindisi.” La fucina di Brindisi sta coinvolgendo in questi giorni due seconde classi dell’indirizzo tecnico turistico, l’ultimo nato dell’istituto ed una classe seconda dell’indirizzo di Enogastronomia ed ospitalità alberghiera. Gli studenti sono chiamati ad esprimere le loro idee per la valorizzazione e per la promozione turistica della villa trasformata in museo da Remo Brindisi, ma anche la taverna sarà oggetto di riflessioni approfondite da parte del gruppo degli studenti che frequentano l’indirizzo alberghiero. Questi ultimi si cimenteranno in uno studio ipotetico di fattibilità per prendere in gestione il bar-taverna ed il chiosco presente nel giardino della villa, cercando di individuare una modalità di gestione, in grado di rispondere alla concorrenza presente al Lido di Spina. Il video-maker Maurizio Cinti collabora alla realizzazione del progetto con le riprese che faranno parte di un video, utile all’orientamento dei futuri studenti dell’istituto, che ben si presta anche in direzione della promozione turistica del territorio. “Il progetto è destinato a rappresentare le eccellenze progettuali delle scuole della provincia di Ferrara – aggiunge Mariotti – ad Expo 2015. Il binomio cibo e arte è inscindibile e rappresenta uno dei sottotemi dell’esposizione universale che si terrà a Milano.”
Il progetto è iniziato lunedì 9 marzo e dopo un breve tour guidato dalla responsabile dei Servizi Museali, Laura Ruffoni, gli alunni hanno preso posto nella “conversation pool”, termine coniato da Nanda Vigo (testualmente “piscina di comunicazione”, che sta ad indicare un vero e proprio cardine energetico adeguato al libero flusso di pensiero in cui immergersi totalmente). Nel cuore vitale del Museo Alternativo “Remo Brindisi” gli studenti si sono sbizzarriti a scambiarsi idee per rivitalizzare la villa. A conclusione delle giornate di formazione nella Casa Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina, domenica 29 marzo il progetto “La fucina di Brindisi” si unirà a quello itinerante “Pittura in movimento”, che da anni porta in giro per il mondo l’artista Linda Brindisi, pronipote del Maestro. “LIBERATE IN VOLO”, è la performance pittorica collettiva, frutto della collaborazione tra l’artista, gli studenti dell’Istituto di Istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, della Manifattura dei Marinati e di Po Delta Tourism. Dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 19 gli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi presenteranno insieme a Linda Brindisi, nella sala Fuochi della Manifattura dei Marinati, l’assalto pittorico “Liberate in volo”. In caso di beltempo la performance pittorica si svolgerà sotto il monumentale Loggiato dei Cappuccini (lungo via Mazzini a Comacchio). LA PERFORMANCE E’ APERTA A TUTTI. Lunedì 30 marzo, infine, alle ore 10 si svolgerà una conferenza stampa presso l’Istituto di Istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, durante la quale sarà esposta e presentata la grande rota dipinta nel 2012, in occasione dell’assalto pittorico collettivo tenutosi nel giardino di villa Brindisi. Alle ore 11.30 presso la Casa Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina sarà presentata “La fucina di Brindisi” con la conclusione del progetto “Liberate in volo”. A seguire buffet, allestito ed offerto dall’I.I.S “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. La locandina del progetto è stata realizzata gratuitamente dallo studente di grafica pubblicitaria Federico Bui di Ferrara.

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it