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Da: FEshion Coupon
La “Camminata delle Mamme” è una passeggiata della solidarietà, organizzata dall’agenzia “FEshion Eventi” per l’associazione “AIL” in occasione della “Festa della Mamma”, che si terrà domenica 19 maggio, dopo il rinvio per maltempo di domenica 12 maggio, giorno della festa della mamma.
Il ricavato della camminata sarà devoluto all’ “Ail” (Associazione Italiana Leucemie) che da oltre 45 anni promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma; assolve il compito di assistere i malati e le loro famiglie, accompagnandoli in tutte le fasi del lungo e spesso sofferto percorso della malattia, offrendo loro servizi, conoscenza e comprensione; lotta al loro fianco per migliorarne la qualità della vita e sostenerli nel complesso percorso delle cure: e sensibilizza l’opinione pubblica sulla lotta contro le malattie del sangue.

Programma della giornata:
– Ritrovo davanti al Duomo
– Partenza alle 10.30
– Giro Podistico (non competitivo) di 5 km, passando per corso Giovecca fino a Piazzale Medaglie d’Oro, entrando nel Sottomura fino a via Alfonso I d’Este, attraversando quindi la strada dalle poste, rientrare nel Sottomura, per poi sbucare in piazza Travaglio, percorrere via San Romano e ritornare in Piazza
– Rientro alle 11.30 circa
– Dolce ristoro presso la gelateria “Era Glaciale” (corso Martiri della Libertà)

La camminata è aperta a tutti, ed in particolar modo alle neo-mamme, alle mamme con bimbi grandi, alle future mamme col pancione, alle mamme con i passeggini (il percorso è studiato per evitare strade ciotolate o ostacoli) o con le fasce e i marsupi e ai rispettivi papà!!
Costo:
– 10€ con dolce e t-shirt per la mamma o il papà (quota per adulto+bimbo)
Si
Procedura per iscriversi:
– Pagare quota al Punto Wind in Piazza Trento e Trieste tutti i giorni (tranne la domenica) dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, oppure presso la sede di FEshion Eventi dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 oppure in loco domenica mattina dalle ore 9,30 davanti alla gelateria “Era Glaciale”
– Ritrovarsi alle 10.20 davanti al Duomo domenica 19 maggio

Per info e iscrizioni prenotazioni@feshioneventi.it:
https://www.feshioncoupon.it/evento/la-camminata-delle-mamme/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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