Alloggi Erp, Rancan (Lega ER): “impossidenza, Regione continua a discriminare emiliano romagnoli”
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Da: Ufficio Stampa Lega ER
“Non c’è nulla da fare: la giunta Pd dell’Emilia-Romagna ribadisce la propria volontà di proseguire sulla strada della discriminazione degli emiliano-romagnoli per quanto riguarda l’assegnazione delle case popolari”. Così il capogruppo regionale della Lega ER, Matteo Rancan, dopo la bocciatura da parte dell’aula dell’emendamento che aveva presentato per richiedere che venisse “estesa ai beni immobili posseduti dagli immigrati all’estero”, il criterio “previsto per soddisfare la necessità che sia limitata la titolarità di diritti reali posseduti su beni immobili, per vedersi assegnata la casa popolare”.
Come Lega chiedevamo di “modificare l’atto, applicando semplicemente la legge nazionale che stabilisce che un extracomunitario non possa autocertificare situazioni non direttamente verificabili dall’amministrazione pubblica italiana, come ad esempio è il possesso di immobili all’estero. Oggi, quindi la Regione si accontenta di un atto che non ha alcun valore, lasciando ai Comuni la responsabilità di attuare controlli che non sono in grado di effettuare. Secondo la legge italiana, infatti, lo straniero extracomunitario che deve dimostrare di non possedere beni immobili all’estero lo dovrebbe fare attraverso una certificazione rilasciata dalla propria autorità consolare, tradotta in italiano e legalizzata.
Si trattava di una proposta ragionevole e di buon senso, poiché non è accettabile che oggi un emiliano-romagnolo proprietario di un casale a 5-600km di distanza non possa avere diritto ad accedere a un alloggio popolare, mentre uno straniero, che magari in patria detiene un importante patrimonio immobiliare, può farlo sulla base di un’autocertificazione che, in quanto non verificabile dall’autorità italiana, non sarebbe valida” conclude Rancan.
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