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La consigliera dem presenterà un question time in Assemblea legislativa sottoscritto anche dai colleghi reggiani Costa e Soncini

Reggio Emilia, 17 dicembre – “Il calvario di Ilaria Alessandra Sassone, nostra concittadina reggiana, ci ferisce. E ci ferisce la sofferenza che, con lei, vive il suo piccolo Leonardo di appena cinque anni. Pensiamo che la Regione Emilia-Romagna possa e debba sostenere l’istanza di rientro immediato di Leonardo dalla Turchia in ogni sede, e gli sforzi diplomatici in atto”. Lo chiede con decisione la consigliera del Pd, Roberta Mori, ricordando che “Leonardo è un bambino italiano, come la sua mamma, a cui è stato affidato in via esclusiva dal tribunale, e stava per frequentare l’asilo di Novellara ma, dal 2020 è in Turchia, dove il padre, cittadino tedesco di origine turca, lo ha portato illegalmente, contro i provvedimenti del Tribunale italiano competente e nonostante tutte le pronunce dei giudici turchi dicano che il bambino deve rientrare in Italia. Una situazione di persistente negazione dei diritti intollerabile.”
Per questo motivo Mori ha presentato oggi un’interrogazione a risposta immediata che verrà trattata lunedì 20 dicembre in Assemblea legislativa, sottoscritta anche dai colleghi reggiani Andrea Costa e Ottavia Soncini.
“Conoscevamo già la vicenda, grazie all’impegno dell’avvocata Giovanna Fava che tutela la madre, della sindaca di Novellara Elena Carletti e  della deputata reggiana Antonella Incerti – spiega Mori –, ma quella che speravamo essere una questione risolta e la fine della sofferenza di Ilaria Sassone e del suo bambino, considerata l’ultima pronuncia a favore della madre e del rientro in Italia, emessa l’8 dicembre dal Tribunale turco, si è rivelata invece ancora lontana dal concludersi, in quanto la sentenza non è esecutiva”. L’avvocata Giovanna Fava ha lanciato sulla piattaforma Change.org una petizione online per chiedere al Governo di adoperarsi per far rientrare immediatamente in Italia madre e figlio e, in un solo giorno, ha raccolto più di 1000 firme che ora hanno sfiorato il traguardo di 1.500.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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