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Da: Regione Emilia Romagna

360 milioni di euro di investimenti con fondi propri per sviluppo e lavoro, ambiente e territorio, montagna, turismo e mobilità sostenibile, che salgono a 1 miliardo grazie al pieno utilizzo dei fondi europei. Bonaccini: “E’ la manovra di un’Emilia-Romagna che non si vuole fermare”

Abolizione del superticket sanitario e del ticket nazionale sulle prime visite (33 milioni); taglio dell’Irap fino al 50% per aziende ed esercizi commerciali in Appennino e azzeramento dell’imposta alle nuove per tre anni (36 milioni); mille nuove assunzioni e stabilizzazioni in sanità; più di 100 milioni per il Reddito di solidarietà; 9 milioni per la rottamazione delle auto dei privati e i veicoli commerciali fino ai diesel Euro4, 6 per i bus gratis per i pendolari abbonati ai treni regionali più 10 per 135 km di pis te ciclabili; altri 31 milioni per l’attrazione di investimenti e 45 per la riqualificazione dei fronte spiaggia sulla Costa (20 milioni) e delle strutture ricettive (25); 10 milioni per la manutenzione delle strade. Edilizia scolastica e impiantistica sportiva. Confronto col Governo per riavere 41 milioni di crediti pregressi: accordo o vie legali. Il progetto di legge 2019-2021 approvato dalla Giunta regionale e atteso in Aula per l’esame definitivo entro la prossima settimana. Petitti: ” “Un bilancio solido, che riduce il debito di 50 milioni, e ci consente di essere la Regione più virtuosa a livello nazionale”

Bologna – Una manovra che riduce il carico fiscale di cittadini, famiglie e imprese, con l’abolizione dei superticket sanitari e del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per i nuclei con almeno due figli a carico, e l’introduzione della fiscalità di vantaggio per esercizi commerciali e aziende nelle aree montane,che beneficeranno del taglio dal 33 al 50% dell’Irap, mentre per le nuove l’imposta sarà azzerata per tre anni. Operazioni coperte interamente con fondi regionali (33 milioni di euro l’anno la prima, 36 per il prossimo triennio la seconda) e che arrivano dopo quattro anni consecutivi senza toccare le tasse regionali.

Che rafforza lo stato sociale, puntando sul servizio sanitario regionale pubblico e universalistico – altre 1.000 nuove stabilizzazioni e assunzioni a tempo indeterminato di medici, infermieri, tecnici e operatori nel 2019, dopo le oltre 8mila degli ultimi tre anni -, dando una mano concreta a chi è in difficoltà economica (stanziati oltre 100 milioni di euro per il Reddito di solidarietà fino al 2021).

Una manovra che rilancia una politica anticiclica di stimolo all’economia attraverso il sostegno a internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, attrattività degli investimenti in Emilia-Romagna, voce, quest’ultima, cui destina altri 31 milioni. Che continua a fare perno su politiche condivise con tutte le parti sociali per crescita e nuova occupazione, ma più stabile, puntando a maggiori diritti, paghe eque e meno precariato. Con un piano straordinario per i giovani da 260 milioni di euro. Che destina più fondi all’edilizia scolastica e all’impiantistica sportiva (8,1 milioni che si aggiungono ai 35 già stanziati). Alla valorizzazione dei territori, in un’Emilia-Romagna che richiama sempre più turisti e visitatori, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e al trasporto pubblico locale. La mobilità sostenibile è infatti un capitolo importante: confermati i 6 milioni di euro l’anno per permettere ai pendolari abbonati ai treni regionali di viaggiare gratis in autobus nelle 13 città con più di 50mila abitanti, lo stanziamento dei 5 milioni di euro annunciati per gli incentivi alla rottamazione delle auto dei privati fino al diesel Euro4, che si aggiungono ai circa 4 per gli ecobonus per la sostituzione di quelli commerciali, e 3 milioni per il contributo regionale pari al costo del bollo per chi acquista un’auto ibrida. Oltre a 10 milioni di euro (più 23 cofinanziati dagli enti locali) per la realizzazione di 135 chilometri di nuovi percorsi ciclopedonali e 1.000 posti bici in depositi alle stazioni ferroviarie.

Una manovra che guarda all’agricoltura, sostenendo la qualità delle nostre eccellenze. Alla viabilità, con 131 milioni dai Fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc) di interventi sulle strade, più 10 milioni di fondi regionali per la manutenzione stradale, di cui 7 per quelle comunali in Appennino, con la montagna al centro visti anche gli sgravi fiscali per le imprese. E il turismo con in particolare 45 milioni per due interventi straordinari: opere di riqualificazione sia dei fronte spiaggia nelle località della costa (20 milioni) che delle strutture ricettive e turistico-ricreative (25 milioni).

E’ il Bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Emilia-Romagna, che per il prossimo anno ammonta a 12,4 miliardi di euro, di cui 8,4 stanziati dal Fondo sanitario nazionale per la sanità regionale. Il progetto di legge, approvato dalla Giunta e presentato oggi nella sede di viale Aldo Moro dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessora al Bilancio, Emma Petitti, ha già iniziato il suo iter nelle commissioni consiliari. L’arrivo in Aula per l’esame e il via libera definitivo dell’Assemblea legislativa è previsto entro la prossima settimana, prima della pausa natalizia.

Una Regione con i conti in ordine, che dopo la razionalizzazione della spesa, i tagli ai costi della politica e una spending review che ha portato al risparmio di quasi 445 milioni di euro negli ultimi tre anni grazie alla Agenzia regionale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione, può programmare investimenti autofinanziati con risorse proprie per oltre 360 milioni di euro già dal 2019, senza alcun nuovo indebitamento, più altri 43 milioni di avanzo dalle gestioni precedenti ora disponibili dopo il blocco dovuto ai vincoli di finanza pubblica. E che guarda all’Europa come opportunità, attraverso il pieno utilizzo dei fondi europei. Il nuovo Bilancio alza infatti a 72 milioni di euro la quota di cofinanziamento regionale per il 2019, rispetto alla media di 59 degli anni dal 2014, generando investimenti grazie ai fondi Ue per quasi 490 milioni su voci fondamentali come imprese, agricoltura, sviluppo, politiche attive per il lavoro e formazione.

“Questo è la manovra di un’Emilia-Romagna che non si vuole fermare- afferma il presidente Bonaccini-. Di una Regione aperta e solidale, che investe e innova, che attrae persone e investimenti, e sa esportare eccellenze grazie ai saperi di questa terra. Mettiamo in campo misure per le nostre famiglie e le nostre imprese, con un’attenzione particolare per chi ha più bisogno. Grazie a una gestione efficiente delle risorse possiamo anche restituirne una parte in termini di minori tasse e tariffe, mentre aumentiamo gli investimenti senza fare debiti. Ormai da quattro anni siamo primi per crescita, export e occupazione e chiediamo di poter andare avanti con i nostri progetti sul fronte delle infrastrutture e della manutenzione del territorio. Abbiamo dimostrato coi fatti, agendo peraltro d’intesa con tutte le parti sociali, che la scelta di puntare sugli investimenti pubblici e privati, sulla ricerca e la formazione, sulla vocazione manifatturiera e turistica del nostro territorio è vincente. Anche per questo chiediamo maggiore autonomia regionale, sulla quale, lo ribadisco, siamo pronti a firmare già domani l’intesa col Governo, convinti di poter gestire meglio e più velocemente programmi e risorse”.

“Non abbiamo risolto tutti i problemi, anzi- continua Bonaccini-. Resta aperta una questione strutturale di equità sociale e distribuzione del reddito, a partire dal lavoro precario di tanti giovani. Anche da questo siamo partiti per arrivare a firmare, nell’ambito del Patto per il Lavoro, un Accordo specifico per i Giovani, dove ci siamo impegnati a investire ulteriori 260 milioni di euro. Pensiamo a politiche di coesione e redistribuzione che assicurino anzitutto alle persone più deboli di non essere o sentirsi tagliate fuori e abbandonate: per primi abbiamo introdotto il Reddito di solidarietà e per primi stiamo azzerando il superticket in sanità, solo per citare due esempi. Credo davvero- chiude il presidente della Regione- che qui, in Emilia-Romagna, venga realizzata nei fatti una proposta credibile e alternativa a quella del Governo, che sceglie invece di bloccare gli investimenti e che più che sostenere il lavoro si occupa di creare sussidi”.

“E’ un bilancio in crescita- aggiunge l’assessora Emma Petitti-, che riduce il debito di 50 milioni rispetto all’anno precedente e che dà il senso di una solidità che ci permette di essere la Regione più virtuosa a livello nazionale. Un bilancio che descrive bene i motivi per cui l’Emilia-Romagna è spesso portata a esempio per efficienza ed eccellenza e questo è anche merito di chi, lavoratrici e lavoratori della Regione, con la propria professionalità e il proprio impegno contribuisce ogni giorno a dare servizi di qualità. Peraltro, intendiamo continuare a valorizzare le risorse interne e proseguire col piano delle stabilizzazioni per ridurre sempre di più il precariato. Oltre a proseguire con l’azione di riordino e razionalizzazione della spesa, continuando nel lavoro di innalzamento dell’efficienza, concentrandoci sulla semplificazione amministrativa e l’alleggerimento delle procedure burocratiche a beneficio di cittadini, imprese e territori”.

Il Bilancio di previsione innesca investimenti complessivi per quasi 1 miliardo di euro: ai 490 milioni dovuti al meccanismo virtuoso di gestione dei Fondi europei e ai 360 di fondi regionali propri, si aggiungono i 100 milioni generati dal piano sull’impiantistica sportiva, con 135 interventi di ristrutturazione di palestre, piscine, campi e spazi all’aperto, palazzetti o costruzione di nuove strutture da Piacenza a Rimini (35 milioni lo stanziamento regionale, ulteriori 8,1 nella nuova manovra).

Inoltre, la Regione è in attesa di un riscontro da parte del ministero dell’Agricoltura: vanta infatti un credito molto importante per anticipi erogati negli anni alle aziende agricole danneggiate da calamità atmosferiche. L’anno scorso il precedente Governo ha versato una prima tranche pari a circa un terzo dell’importo complessivo di 125 milioni e ci aspetta che quest’anno avvenga la stessa cosa. Con queste risorse – 41 milioni – verranno finanziati immediatamente investimenti pubblici e privati a sostegno dell’economia regionale. La Giunta sta lavorando a un’ipotesi di accordo col ministero in assenza del quale, come già hanno fatto altre Regioni, verranno percorse le vie legali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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