Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bonaccini: “Fondamentale continuare a investire sul fronte della ricerca in ambito sanitario. I veri risultati toccano direttamente la salute delle persone e la qualità della vita dei cittadini”.

Bologna – Nuovi passi avanti per la ricerca clinica finalizzata alla realizzazione di dispositivi protesici fatti con materiali biologici. Si inaugura oggi al Rizzoli la Piattaforma di Bioprinting, costituita da una Tac Dual Energy e da una stampante 3D Bioplotter, per l’acquisizione di immagini radiologiche (ad alta risoluzione e a basso dosaggio per i pazienti) che consentiranno di arrivare alla realizzazioni di nuovi dispositivi protesici per l’apparato muscolo-scheletrico e maxillo-facciale, grazie al supporto di personale altamente specializzato e tramite software all’avanguardia.

L’acquisizione della piattaforma, del valore di oltre due milioni di euro, è stata resa possibile grazie a un finanziamento congiunto e in parti uguali del Ministero della Salute e della Regione Emilia-Romagna.

Le sue potenzialità sono state illustrate oggi nella sede dell’Istituto Ortopedico Rizzoli alla presenza del direttore generale e del direttore scientifico, Francesco Ripa di Meana e Maurilio Marcacci; del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dell’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi, e del sindaco di Bologna, Virginio Merola.

“L’inaugurazione dei nuovi dispositivi al Rizzoli conferma l’importanza fondamentale di continuare ad investire sul fronte della ricerca in ambito sanitario- ha sottolineato il presidente Bonaccini- un fronte in cui il Rizzoli è un hub riconosciuto a livello mondiale, con sperimentazioni che portano il nome dell’Emilia-Romagna ai vertici. E’ importante, poi, ricordare l’incremento di 91 milioni del fondo sanitario regionale 2016 rispetto al 2015, che concorre a mantenere questi livelli. I veri risultati di questi investimenti, però, non riguardano tanto i primati, di cui possiamo certamente fregiarci- ha concluso Bonaccini-, ma sono quelli che toccano direttamente la salute delle persone e la qualità della vita dei cittadini, obiettivi che, come amministratori, cerchiamo giorno dopo giorno di assicurare”.

La Piattaforma Bioprinting

La realizzazione tramite stampa 3D di dispositivi su misura (sostituti ossei o cartilaginei) fatti di sostanze biologiche rappresenta un ambito di ricerca prioritario del Rizzoli.

La piattaforma di Bioprinting per la fabbricazione di dispositivi “custom made” effettuata grazie ad immagini radiologiche di ultima generazione è da oggi a disposizione del Centro di Ricerca del Rizzoli che potrà effettuare studi pre-clinici per definire le più efficaci applicazioni della medicina rigenerativa per l’apparato muscolo-scheletrico e maxillo-facciale, a cui seguiranno applicazioni cliniche sui pazienti.

In particolare, la Tac Dual Energy, installata presso la Radiologia diagnostica ed interventistica Ior”, consentirà l’acquisizione di immagini radiologiche per lo studio di grande precisione sia dei tessuti molli che delle ossa. Specifici software elaboreranno tali immagini incrociandole con i dati del paziente.

La fase successiva prevede la progettazione di un modello virtuale in tri-dimensione della parte anatomica da sostituire e la trasmissione di informazioni precise alla stampante 3D, il Bioplotter.

Le parti anatomiche artificiali potranno così essere stampate in tri-dimensione utilizzando diversi tipi di materiali che, in alcuni casi, saranno scelti per la capacità di veicolare cellule al loro interno. La combinazione di materiali bioingegneristici supporterà la crescita delle cellule, la loro differenziazione e migrazione per garantire integrità strutturale e minori rischi di rigetto. L’elaborazione dei dati e la stampa in 3D saranno svolti presso il Laboratorio Ramses del Dipartimento Rizzoli-Rit, in collaborazione con il Laboratorio di immunoreumatologia e rigenerazione tissutale Ior.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it