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da: ufficio stampa SBArcheo

Emilia-Romagna/Archeologia – Martedì 6 gennaio 2015 tutti aperti i Musei Archeologici Nazionali di Parma, Ferrara, Marzabotto (BO) e Sarsina (FC) e gli scavi della Villa Romana di Russi (RA) e della città romana di Veleia (PC)

Epifania al museo. Metti l’archeologia nella calza! E in più, inclusi nel biglietto d’ingresso: a Ferrara “Caccia alla Befana tra i vasi di Spina” (ore 15) e mostra “Archeologia a Pilastri Ieri e Oggi. Con le mani nella terra”, a Sarsina, mostra “Il Monumento di Obulacco dalla scoperta ad oggi”. Tutti i dettagli su www.archeobologna.beniculturali.it
Visto che la Befana vien di notte, di giorno si può andare nei musei e siti archeologici gestiti dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, tutti regolarmente aperti martedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania: un’occasione in più, per cittadini e turisti, per scoprire luoghi e opere d’arte nella giornata che chiude il periodo delle feste.
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (Via XX Settembre 122, info 0532.66299), aperto dalle 9.30 alle 17, propone alle ore 15 “Caccia alla Befana tra i vasi di Spina”, iniziativa per i più piccoli realizzata in collaborazione con il Gruppo Archeologico Ferrarese e Coop Estense. Nascosta tra le sale del museo, la simpatica vecchina inviterà i bambini alla scoperta dei tesori della città etrusca di Spina. Al termine è offerta una gustosa merenda.
Inclusa nel biglietto d’ingresso si può anche visitare la mostra “Archeologia a Pilastri Ieri e Oggi. Con le mani nella terra”, retrospettiva fotografica e documentaria sulla storia degli scavi effettuati nella terramara di Pilastri dal 1989 a oggi e anteprima assoluta dei risultati delle indagini più recenti realizzate tra il 2013 e il 2014.
Mostra inclusa nel biglietto anche al Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (Via Cesio Sabino, info 0547.94641), aperto dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18. L’esposizione “Il Monumento di Obulacco dalla scoperta ad oggi” non solo illustra gli interventi attuati sull’imponente mausoleo dal suo rinvenimento nel 1929 al recente restauro, ma propone una nuova lettura della necropoli romana di Pian di Bezzo con l’ausilio degli splendidi disegni ricostruttivi realizzati da Traiano Finamore negli scavi condotti tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Visitare il Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e l’annessa area archeologica di Marzabotto/Kainua (Via Porrettana Sud 13, info 051.932353), aperti dalle 9 alle 17.30, significa conoscere un sito unico nel panorama dei centri abitati etruschi. A differenza di altre città, come ad esempio Felsina, a Marzabotto l’abbandono del sito ha garantito la conservazione dell’impianto urbano nel suo disegno originale, il che consente ancora oggi di percorrere le antiche strade dove si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri per poi raggiungere le necropoli e l’acropoli a della città.
Aperti infine dalle 13 alle 19 il Museo Archeologico Nazionale di Parma (Palazzo della Pilotta, info 0521.233718), con reperti che coprono un arco temporale dalla Preistoria all’Alto Medioevo, dalle 9 alle 15 le monumentali vestigia della città romana di Veleia (Lugagnano Val d’Arda, PC, info 0523.807113) e dalle 9 a un’ora prima del tramonto la Villa Romana di Russi (via Fiumazzo, info 0544.581357) con i suoi splendidi mosaici.

Maggiori informazioni sul sito www.archeobologna.beniculturali.it o direttamente ai musei.

Museo Archeologico Nazionale di Parma, Piazza della Pilotta, tel. 0521.233718 (ingresso ridotto € 2,00)
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Via XX settembre 122, tel. 0532.66299 (ingresso € 5,00)
Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto (BO), Via Porrettana sud 13, tel. 051.932353 (ingresso € 3,00)
Museo Archeologico di Sarsina (FC), Via Cesio Sabino 39, tel. 0547.94641 (ingresso € 3,00)
Zona archeologica di Veleia (PC), Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda, tel. 0523.807113 (ingresso € 2,00)
Villa Romana di Russi (RA), Via Fiumazzo, tel. 0544.581357 (ingresso € 2,00)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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