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“Avevamo chiesto di agire per ridurre la manodopera aziendale e migliorare il benessere animale, seguendo l’indirizzo delle direttive europee. Invece la Regione ha scelto di non decidere e chissà per quanto tempo ancora i suini Dop dovranno subire una doppia marchiatura, inutile, costosa e causa di stress”.

Stefano Bargi consigliere regionale Lega Nord e il deputato Guglielmo Golinelli commentano così la bocciatura della risoluzione presentata in Regione Emilia Romagna dal gruppo Lega con la quale si chiedeva alla Regione di indirizzare le Ausl regionali all’applicazione della normativa europea, 2008/71/CE invitando gli allevatori appartenenti al consorzio di tutela suini Dop ad applicare il solo tatuaggio sulla coscia, garantendo così un procedimento lavorativo più snello alle imprese e minori stress agli animali.

“La bocciatura è stata un modo per non decidere”, spiega Bargi. “La Regione non ha voluto assumersi la responsabilità dell’archiviazione della doppia marchiatura, che nella nostra regione vale per il 90% dei suini essendo praticamente tutti Dop, nonostante le indicazioni europee e i maggiori costi che, per questo, gli allevatori dovranno continuare a sostenere”.

Un controsenso, secondo Bargi che sottolinea: “La direttiva europea è chiara e vede alternativi i due marchi (nella coscia e nell’orecchio) inoltre ad una nostra interrogazione parlamentare il Ministero aveva già risposto facendo capire che sono le Regioni a dover decidere in merito”. Invece “il Pd ha presentato una sua risoluzione, alternativa alla nostra nella quale rimanda la decisione al Ministero, la proposta è stata votata dalla maggioranza e adesso tutto è di nuovo rinviato al mittente, con il rischio di entrare in un loop che finirà per lasciare irrisolta la questione”.

Al centro dell’attenzione della Lega anche il benessere animale. “La timbratura dell’orecchio crea comunque stress ai capi e richiede un maggior utilizzo di manodopera”, spiega Golinelli “mentre proprio nelle scorse settimane, con un orientamento opposto è stato mandato Bruxelles un protocollo in cui l’italia si impegnerebbe a eliminare entro tre anni il taglio della coda dei suini”.

Davanti ad una “sempre maggior richiesta di benessere animale da parte del consumatore e ad una maggior richiesta di benessere animale da parte della Ue”, aggiunge il deputato “è evidente che se possiamo togliere un fattore di stress e manipolazione che comporta costi e tempi di lavoro aggiuntivi sia da attuare nei tempi più celeri senza rimpalli di responsabilità”.

La Direttiva 2008/71/CE relativa alla registrazione dei suini prevede che l’identificazione degli animali sia effettuata nel rispetto delle condizioni di benessere, secondo le seguenti modalità: “esecuzione di un tatuaggio all’orecchio sinistro, a livello del padiglione auricolare in maniera che risulti leggibile. In alternativa il tatuaggio potrà essere effettuato sulla parte esterna delle cosce, secondo le modalità stabilite dal relativo disciplinare per i suini allevati in aziende che aderiscono a consorzi di tutela della denominazione d’origine dei prosciutti”. In base alla normativa, perciò, l’esecuzione del tatuaggio sull’orecchio, una volta che questo sia già stato effettuato sulla coscia, rimane a discrezione dell’allevatore.

Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

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