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di Daniela Cappagli*

Vivace, allegra interessante, portatrice di grande comunicazione culturale e di forte professionalità docente, è stata l’iniziativa che si è svolta venerdì scorso alla sala Agnelli della Biblioteca Ariostea di Ferrara: ‘Gli studenti raccontano. La buona scuola si presenta alla città’.
L’iniziativa ha concluso felicemente il secondo ciclo di incontri organizzati dall’istituto Gramsci e dall’istituto di Storia Contemporanea, dal titolo ‘Viaggio nella Comunità dei saperi. Istruzione Democrazia’ . I cicli, molto seguiti da docenti e cittadini, hanno avuto l’obiettivo di ripensare all’istruzione, attraverso una rilettura del pensiero di intellettuali, che hanno elaborato un progetto educativo collegato ad un progetto di società: da Dewey a Maria Montessori, da Gramsci a Rodari, a Chomsky, a Mario Lodi ed altri grandi autori italiani e non. Interessanti inoltre le conferenze sulle nuove tecnologie e sull’impatto straordinario che hanno sulle ultime generazioni.
Quest’anno il lavoro è stato allargato alle scuole proponendo attività laboratoriali fatte in collaborazione con i relatori di Mario Lodi e Gianni Rodari (Mauro Presini e Daniela Cappagli). E’ nata così l’iniziativa dell’8 maggio.
Ragazze e ragazzi della quinta classe della scuola primaria “Bruno Ciari” di Cocomaro di Cona e delle classi prima A, C e D dell’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di S. Agostino, accompagnati e coordinati dal maestro Mauro Presini e dai professori Davide Pizzotti, Anna Maria Cristiano e Michela Cis, hanno presentato i loro elaborati, secondo diversi linguaggi, realizzati durante i laboratori. Abbiamo ascoltato parole, voci, pensieri e riflessioni. Abbiamo visto sorrisi, collaborazione, accoglienza, serenità, rispetto.
I docenti hanno sapientemente guidato le classi attraverso l’indagine sociale, la cronaca, l’intervista e la scrittura creativa della favola e della poesia, portando gli studenti a produrre elaborati di grande pregio non solo per le abilità creative espresse ma per la lettura della realtà e per la capacità comunicativa.
E’ stato realizzato un interessante giornale di classe fatto dagli studenti della prima D di Sant’Agostino, ‘La prima voce della scuola’ dove compare in prima pagina una intervista al loro giovane sindaco Fabrizio Toselli, che sicuramente ha meritato l’ interesse dei ragazzi e lo ha dimostrato partecipando a tutta l’iniziativa con molta attenzione. Così come ha espresso interesse la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo, Anna Tassinari, con una significativa presenza nel giornale e nell’iniziativa.
Abbiamo ascoltato una meravigliosa favola scritta dai ragazzi di quinta elementare, Il bambino blu, che racconta i sentimenti, le relazioni, il lavoro di introspezione, di riflessione fatto dai ragazzi in relazione ai rapporti con la diversità: una favola che finisce bene, nella ritrovata accoglienza e nell’amicizia dopo tanta difficoltà… Poi sono stati letti ancora limerick, le fiabe nel mondo, le interviste per conoscere più da vicino gli scrittori del territorio e molto altro.
E’ stata una concreta testimonianza della presenza nel nostro territorio della buona scuola, quella che c’è già nonostante la carenza di risorse, quella fatta da un ambiente scolastico culturalmente preparato, accogliente nei confronti della diversità, capace di lavorare per classi aperte in attività laboratoriali dove le discipline non sono ognuna a sé stante, chiuse nei loro ambiti ma aperte alla trasversalità, alla interdisciplinarietà.
Le due scuole, che hanno partecipato, si sono presentate come crocevia di relazioni e luogo di progettualità dove, sono stai attivati i modi e le forme attraverso le quali accompagnare i bambini in percorsi di crescita che hanno consentito loro di maturare la comprensione del mondo e di imparare ad abitarlo da cittadini.
Fondamentale è stato il lavoro educativo che ha tenuto presenti e vive le relazioni tra soggetti e contesti che fanno parte della vita dei bambini: la famiglia, il territorio e le istituzioni, visti come luogo dove vi sono risorse di apprendimento vissuto.
La scuola infatti da sola non può infatti fare tutto, non può educare a tutto tondo.
Insomma la scuola è parte importante della nostra società ed è una buona scuola se questa società se ne occupa e la sostiene considerandola il fattore principale di crescita democratica, e di cittadinanza attiva.

* Daniela Cappagli è componente del direttivo dell’istituto Gramsci

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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