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Da: Francesco Lavezzi, Provincia di Ferrara

Le attività in difesa delle tartarughe marine

“Ci sono state forti mareggiate e con la diminuzione della temperatura del mare si creano le condizioni, tutti gli anni, del fenomeno cosiddetto “cold stunning” ovvero stordimento o immobilizzazione da freddo, di cui le tartarughe marine sono le principali vittime. Fortunatamente non ne abbiamo trovate nella lunga verifica attuata, tra l’altro, con la preziosa collaborazione delle guardie zoofile di Enpa Lagosanto e di altre con specializzazione marittima – fluviale, provenienti da Rimini e dei Vigili Giurati di Goro, che proseguiranno l’attività di monitoraggio quando le condizioni lo richiederanno”.
Sono parole di Sauro Pari, presidente fondazione Cetacea Rimini-Riccione, dopo il sopralluogo avvenuto nella mattinata di sabato 13 febbraio sull’Isola dell’Amore (delta del Po), sito di Interesse Comunitario (S.I.C.), con partenza dalla Marina di Goro.
La squadra, guidata da Sauro Pari, nell’ambito dello studio monitoraggio e tutela delle tartarughe marine e dei cetacei, ha verificato e documentato attentamente i luoghi.
I tecnici intervenuti hanno svolto rilievi fotografici e perlustrazioni specifiche.
Il risultato certifica la valenza naturalistica del luogo privo totalmente di presenza antropica, unico, forse, per estensione e caratteristiche nel Medio e Alto Adriatico.
Ulteriore nota positiva rilevata, è che sono stati rinvenuti i blocchi anticorrosione in rete morbida e sabbia del litorale impiantati negli anni ’80, tecnica non invasiva usata per impedire la corrosione della costa. Blocchi perfettamente integrati nell’ambiente e con un grande apporto di sabbia.
È stato rilevato che nel corso degli anni hanno subito il degradamento naturale e di conseguenza non risulta un problema per la specie oggetto di protezione e tutela internazionale.
Tali iniziative di studio e salvaguardia proseguono nell’ambito della Rete istituita dalla Regione Emilia Romagna per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine e dei cetacei.
Enpa e Delta Rescue, nell’ambito della quale operiamo – prosegue Pari – hanno intensificato le attività di recupero, soccorso, affidamento e gestione, ai fini della riabilitazione di tartarughe marine e cetacei in difficoltà, attività di recupero delle carcasse e di ricerca”.
Dalle attività intraprese da Delta Rescue (l’associazione costituita da Fondazione Cetacea, Enpa, Polizia Provinciale, circolo Velico di Volano, Aics, Vigili Giurati di Goro), è stata evidenziata appunto la peculiarità del luogo.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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