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da: ufficio stampa Confagricoltura Ferrara

“Per i prossimi 3 anni sarò alla guida del sindacato pensionati di Confagricoltura a livello regionale: chiedo il supporto di voi tutti per essere all’altezza del compito che sto svolgendo. La vostra presenza così numerosa quest’oggi dimostra l’importanza di questo sindacato per la tutela dei diritti dei pensionati, in un momento in cui il peso del fisco sta portando ad un progressivo e inesorabile impoverimento di tutte le categorie, la nostra compresa” così Carlo Sivieri, Presidente del Sindacato Provinciale (Ferrara) e Regionale (Emilia Romagna) di Confagricoltura, durante l’Assemblea che si è tenuta sabato 9 maggio scorso, presso l’agriturismo “Corte Scanarola” di Ro Ferrarese.
All’appuntamento erano presenti circa 120 associati, a cui il Presidente Sivieri si è rivolto con la sua relazione e l’esposizione del bilancio 2014, approvato all’unanimità.
Il Presidente ha ricordato i prossimi appuntamenti, primo fra tutti la visita all’EXPO di Milano per i primi di giugno. Ha inoltre annunciato, in veste di Presidente del Sindacato Regionale, che in settembre si terrà l’Assemblea regionale a Ravenna, presso il ristorante La Campaza.
Il Presidente Sivieri non ha mancato di ringraziare tutti i presenti, il personale di Confagricoltura Ferrara che collabora con il Sindacato ed in particolare i componenti del Consiglio Direttivo per il supporto e l’impegno profuso nella realizzazione delle numerose iniziative promosse durante l’anno.
Al termine del suo discorso, Sivieri ha ceduto la parola al Direttore di Confagricoltura Paolo Cavalcoli, che ha fatto il punto della situazione agricola attuale soffermandosi sui problemi principali di questo periodo.
Durante il suo intervento, in Direttore ha parlato di pensioni, spiegando le conseguenze della bocciatura da parte della Consulta alla manovra varata dal Governo Monti, che bloccò la rivalutazione delle pensioni oltre i 1.450 euro lordi mensili; ha proseguito poi sulla questione Imu e Tasi comunicando agli associati l’intenzione del Comune di Ferrara ad aumentare l’Imu sui terreni agricoli.
Spazio anche agli aggiornamenti sul tema relativo a Condifesa di Ferrara sottolineando l’incisiva azione svolta dal Consorzio e da Agrinsieme Ferrara, oltre che ad altri temi di cui si sta occupando in questi giorni l’associazione.
Alla fine della mattinata si è tenuto il consueto pranzo e la successiva lotteria, il cui intero ricavato è andato alla Fondazione ADO di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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