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Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line annunciano l’avvio della terza edizione. Obiettivo del Premio è promuovere la costante evoluzione del ruolo dell’Agricoltura per il Paese e diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza delle interazioni di questo settore con le dinamiche sociali, ambientali e territoriali, promuovendo il contributo di giovani studiosi e ricercatori. La terza edizione del “Premio Filippo Re” avrà come focus specifico il rapporto tra agricoltura, società e territorio e le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 31 gennaio 2022.
Bologna, 17 dicembre 2021 – Dopo il grande successo delle prime due edizioni, che hanno visto la
presentazione di numeorsi paper scientifici da tutta Italia e l’assegnazione della 1° edizione alla Dott.ssa
Roberta Calone, Phd Dipartimento di Scienze e tecnologie Agro-Alimentari Alma Mater Studiorum Università di Bologna, con lo studio “Improving water management in European catfish recirculating aquaculture systems through catfish-lettuce aquaponics”, e della 2° edizione al Dott. Andrea Fiorini, Phd Dipartimento di Agronomia e Coltivazioni Erbacee Università Cattolica del Sacro Cuore, con lo studio “Combining no-till rye (Secale cereale L.) cover crop mitigates nitrous oxide emission without decreasing yield” Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line annunciano l’avvio della terza edizione del “Premio Filippo Re – Ambiente, Economia, Territorio e Società”. Il premio, intitolato al famoso botanico e agronomo italiano, primo segretario dell’Accademia e uno dei suoi più illustri padri fondatori, del valore economico di 2.500 euro, quest’anno sarà assegnato alla pubblicazione scientifica che, con approccio multidisciplinare, originale e con sguardo d’insieme, indagherà l’impatto del settore agricolo sul sistema sociale e territoriale a livello nazionale. Il rapporto che lega agricoltura, società e territorio è ormai una tematica centrale e di grande attualità per gli sviluppi degli studi agronomici che, sempre di più, dovranno fare fronte alle nuove esigenze date dagli sviluppi della transizione ecologica mondiale e l’equilibrio tra persone, ambiente e sostenibilità. La consegna del Premio avverà durante l’inaugurazione del 215° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura ad Aprile 2022. “Per l’Accademia questo premio, intitolato al padre fondatore del nostro sodalizio, è un vero fiore all’occhiello che rende tutti noi molto orgogliosi. La nostra mission – sostiene il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – è promuovere la conoscenza intorno all’agricoltura e ai campi ad essa connessi e valorizzare studi di alto valore scientifico, che sviluppino i temi dell’innovazione e della ricerca in agricoltura, ricade appieno in questo fondamentale obiettivo. Oggi un’agricoltura sostenibile, attenta alle esigenze ambientali, alla produzione di alimenti sicuri, che sia centrale nello sviluppo dei temi legati alla ormai necessaria transizione ecologica di così stretta attualità, rappresenta la  grande sfida per il domani. Per il terzo anno, insieme a Image Line, siamo felici di dare il nostro contributo promuovendo lo sforzo dei giovani ricercatori che studiano in questi campi di grande importanza per il futuro del pianeta, con l’assegnazione del Premio Filippo Re”.
“Siamo orgogliosi del percorso intrapreso con l’Accademia Nazionale di Agricoltura – afferma Ivano
Valmori, CEO di Image Line – e come per le passate edizioni, anche quest’anno ci asppettiamo di ricevere lavori dalle idee altamente innovative. Il mondo dell’agricoltura continua a cambiare volto, diventando sempre più competitivo digitale e innovativo proprio grazie alle intuizioni di chi vuole spingersi oltre per dare agli operatori di filiera nuove opportunità, nel rispetto del contesto sociale, economico e ambientale in cui si opera. Digitalizzazione e sostenibilità sono oggi un connubio imprescindibile per rispondere alle necessità di un mercato sempre più esigente e di un consumatore sempre più attento alla storia del prodotto. I lavori che abbiamo analizzato in questi anni vanno proprio in questa direzione, con l’obiettivo di valorizzare le buone pratiche in agricoltura, la sostenibilità della produzione e una sempre maggiore tracciabilità, volta a confermare l’eccellenza dei prodotti Made in Italy. Siamo sicuri che anche i lavori che riceveremo per la terza edizione del Premio Filippo Re sapranno darci ulteriori spunti di riflessione e idee pratiche per un’agricoltura sempre più all’avanguardia”.
Come partecipare
Possono concorrere al bando (scaricabile nella “Sezione Premio Filippo Re” del sito dell’Accademia
Nazionale di Agricoltura www.accademia-agricoltura.it ), articoli e pubblicazioni scientifiche, editi da Testate registrate e Annali di Accademie nel corso degli anni solari 2020 e 2021. La domanda di partecipazione potrà essere presentata dall’autore principale o da altro autore, con consenso dell’autore principale, di cittadinanza italiana e che alla data di pubblicazione del lavoro per cui si presenta la candidatura non abbia ancora compiuto il 40° anno di età. Ogni candidato potrà presentare un solo articolo e la domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro e non oltre la data del 31 gennaio 2022, in formato elettronico pdf, inviando apposita e-mail all’indirizzo premiofilippore@accademia-agricoltura.it con oggetto “Domanda Ammissione Premio Filippo Re”. I lavori candidati saranno esaminati da un’apposita commissione che premierà l’articolo o la pubblicazione che saprà distinguersi per il grado di innovazione, per lo studio analitico eseguito rispetto allo stato dell’arte e per l’approccio multidisciplinare. I tre lavori selezionati come finalisti verranno presentati dagli autori durante un incontro, appositamente organizzato prima dell’assegnazione del premio, e saranno diffusi attraverso i canali di comunicazione dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line mediante una presentazione video degli autori di massimo 5 minuti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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