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Da Organizzatori

Dopo l’incredibile successo di Your Name.

ARRIVA NEI CINEMA ITALIANI
IL NUOVO ANIME GIAPPONESE
CAMPIONE DI INCASSI
SOLO IL 24 E 25 OTTOBRE
LA FORMA DELLA VOCE

Il film, basato sull’acclamato manga A Silent Voice di YOSHITOKI ŌIMA,
vede protagonista Shoko Nishimiya, una ragazzina non udente
vittima del bullismo.

TRAILER https://youtu.be/HiBUNtTrwjs

IMMAGINI  https://we.tl/KJup4NqQLp

In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema

EMILIA ROMAGNA
Bologna: The Space
Carpi: Space City
Casalecchio di Reno: Uci
Cento: Cinepark
Cesena: Aladdin
Cesena: Eliseo, 24 ottobre
Comacchio: Cineplus
Faenza: Cinedream
Ferrara: Uci
Forli’: Astoria
Forlimpopoli: Cineflash
Gualtieri: Uci
Modena: Victoria
Parma: The Space Barilla
Parma: The Space Cinecity Campus
Piacenza: Uci
Ravenna: Cinemacity
Reggio Emilia: Uci
Rimini: Le Befane
Savignano Rubicone: Uci Romagna

Prosegue dopo il successo di titoli come Your Name. e In questo Angolo di Mondo la stagione degli anime al cinema di Nexo Digital e Dynit.

Così il 24 e 25 ottobre arriva nelle sale La forma della Voce (elenco su www.nexodigital.it), il coraggioso e poetico lungometraggio di una delle rare registe giapponesi, Naoko Yamada, che racconta con enorme delicatezza le difficoltà di Shoko Nishimiya, una ragazzina non udente, vittima del bullismo del suo compagno Shoya, anche lui in seguito preda dei suoi compagni di scuola. Scritto da Reiko Yoshida, già sceneggiatrice de “La Ricompensa del Gatto” – Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, il film è stato diretto da Naoko Yamada presso lo studio Kyoto Animation, uno dei più quotati nel panorama dell’animazione giapponese, già produttore di numerose serie televisive e lungometraggi di culto. Dopo essersi posizionato come uno dei maggiori incassi della scorsa stagione cinematografica giapponese con oltre 20 milioni di dollari raccolti al botteghino, il film è stato presentato con successo anche al Future Film Festival 2017 e ha esordito due weekend fa in Cina raccogliendo quasi 5 milioni di dollari al box office.

La forma della voce (Koe no Katachi), tratto dall’omonimo manga che Yoshitoki Ōima ha iniziato a scrivere a soli 18 anni, è stato poi pubblicato anche in Italia da Star Comics.

I primi tre volumi dei sette che compongono il manga di Yoshitoki Ōima, premiato anche come “miglior manga esordiente” nel 2008, hanno venduto più di 700.000 copie solo in Giappone.

Staff

Regia: Naoko Yamada
Sceneggiatura: Reiko Yoshida
Character Design: Futoshi Nishiya
Art Director: Mutsuo Shinohara
Colorazioni: Naomi Ishida
Setting: Seiichi Akitake
Direttore della Fotografia: Kazuya Takao
Direttore del Suono: Yota Tsuruoka
Musiche: Kensuke Ushio
Produzione Animazioni: Kyoto Animation
Una Produzione: A Silent Voice – The Movie Production Committee (Kyoto Animation / PONY CANYON / ABC Animation / Quaras / SHOCHIKU / KODANSHA)

©Yoshitoki Oima, KODANSHA/A SILENT VOICE The Movie Production Committee. All Rights Reserved.
Based on the manga “A SILENT VOICE” by Yoshitoki Oima originally serialized in the weekly SHONEN MAGAZINE published by KODANSHA Ltd.

La Stagione degli Anime al Cinema, distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner Radio DEEJAY MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID. Dopo La forma della voce, l’appuntamento in sala sarà quello del 14 novembre com Never Ending Man: Hayao Miyazaki, il documentario sul genio creativo che ha rivoluzionato la storia dell’animazione mondiale.

Tutti i dettagli sulla programmazione e l’elenco delle sale che aderiscono all’iniziativa saranno a breve disponibili su www.nexodigital.it.

NB: Viste le numerose richieste pervenute e la tematica del film, siamo felici di annunciare due iniziative speciali ideate in occasione dell’uscita de “La Forma della Voce”. Nei giorni di programmazione (24 e 25 ottobre) gli spettatori che lo desidereranno potranno infatti scaricare e utilizzare la App gratuita MovieReading sia sugli smartphone Apple sia sugli smartphone Android attraverso i rispettivi market. La App permetterà infatti di visualizzare i sottotitoli con il proprio Smartphone durante la proiezione. Inoltre tutte le sale avranno la possibilità di organizzare ‘on demand’ proiezioni aggiuntive dotate di sottotitoli per non udenti dal 26 ottobre in poi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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