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da: organizzatori

Un progetto innovativo sembra aver trovato la sua naturale collocazione, riportando a nuova vita locali che sono parte della storia di Bologna: in pieno centro città, a pochi passi dalla Stazione Centrale e di fianco all’Autostazione arriva Dynamo, parcheggio bici custodito e molto di più.

Dynamo è un progetto di rigenerazione, assegnato dal Comune di Bologna all’Associazione Salvaiciclisti Bologna grazie al bando Incredibol: un luogo di intrattenimento, formazione e servizi, dedicati alla mobilità nuova e alla cultura urbana. L’associazione si è già messa all’opera con le proprie forze per avviare le attività, nell’attesa della realizzazione del progetto di adeguamento dei locali che, grazie a un cofinanziamento di Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna, nei prossimi 3 anni porterà alla realizzazione di 1200 posti bici, bike sharing integrato Mi muovo e piattaforma di servizi per il mobility management.
Sul modello di esperimenti di successo già diffusi in nordeuropa, la Velostazione permette a lavoratori pendolari e studenti fuorisede di prendere il treno con la tranquillità di lasciare la bici in un luogo sicuro, così come agli utenti del centro di godersi una passeggiata o ancora a chi non ha spazi adeguati per custodire una bici speciale di usufruire di un parcheggio dotato di antifurto e videosorveglianza.
Il tratto distintivo di Dynamo è l’ambizione di diventare un centro servizi e una casa per la comunità dei ciclisti urbani e dei cicloturisti, ma anche un polo culturale, un luogo eterogeneo e partecipato per costruire l’identità di una Bologna in movimento.
Oltre al servizio parcheggio, gli utenti avranno a disposizione una ciclofficina, per riparazioni più o meno urgenti, tour in bici alla scoperta della città e il servizio noleggio con le bici di Cicli Cinzia. A tutto questo si aggiungono servizi di comunicazione e consulenza sul mobility management, ma anche corsi, laboratori ed eventi culturali a tutto tondo, e infine la possibilità di godersi una bevanda nell’incantevole cortile vista Pincio, grazie alla collaborazione con il bar de Lortica e le colazioni offerte da Alce Nero.
Inoltre, la Velostazione ospiterà i servizi di UBM, Urban Bike Messengers, i corrieri in bicicletta che dal 2010 effettuano consegne fino a 50 kg.
La Velostazione è aperta tutti i giorni dalle 06:00 alle 22:00 durante la settimana e dalle 08:00 alle 24:00 il sabato e la domenica.
Oltre che la partenza di tutti i servizi, è iniziata anche Dynamatic, la rassegna di iniziative che accompagnerà le prime 6 settimane di vita di Dynamo: eventi musicali, mostre, laboratori e seminari si articoleranno lungo i suoi 1000 mq di superficie per 8-12 mt di altezza.
Per maggiori informazioni, www.dynamo.bo.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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