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Da Ufficio stampa

L’assessore regionale Patrizio Bianchi al convegno sul futuro della nuova realtà camerale Ferrara Ravenna ha esordito: “L’Emilia Romagna come sistema e piattaforma di rilancio del Paese Italia. Come elemento per fare un salto di scala per pensare davvero in grande. Così come deve avvenire in tutti i settori e come accade positivamente in questo ambito sulla fusione camerale Ferrara Ravenna”

Continuità e cambiamento sono questi i principi del nuovo piano strategico ai quali si ispira la nuova realtà Camerale di Ferrara Ravenna un matrimonio tra le due Camere di Commercio certificato ufficialmente dal ministro Calenda lo scorso 8 agosto che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a partire dalla metà del mese corrente e che poi avrà 180 giorni di tempo per avviarsi nel suo processo di unificazione il convegno oggi pomeriggio (8 settembre) ad Argenta ha aperto la fiera e ha rimarcato il ruolo del territorio argentano come ponte tra il Ferrarese e la Romagna un ruolo rivendicato con forza da Gian Luigi Zaina imprenditore e presidente dell’ attiva Fondazione argentana GB Aleotti 1546 a cui ha fatto seguito il saluto per la Confcommercio di Tonino Natali presidente di Ascom Argenta che ha sottolineato “In questo modo si attiva una massa critica, una nuova realtà camerale importante trasversale che può avere un ruolo importantissimo nel sviluppare e potenziare anche i flussi turistici non solo a vantaggio della costa ma dell’intero territorio che ne risulterà grazie al hub portuale di Ravenna”; poi gli interventi istituzionali con il primo cittadino Antonio Fiorentini “Nell’inaugurare la Fiera non posso che sottolineare il ruolo di positiva cerniera tra Emilia e Romagna di questo territorio e di orgoglio per la nostra funzione come ente pubblico”. All’appuntamento sono intervenuti i presidenti della Provincia di Ferrara e quella di Ravenna rispettivamente Tiziano Tagliani e Michele De Pascale il primo ha sottolineato: “Ferrara non può vivere delle sue sole eccellenze ma può svilupparsi sulla base della relazioni ed appunto delle cerniere industriali verso il bolognese, agro turistiche come queste verso il ravennate ed anche verso il veneto con il Parco del Delta”, il secondo ha ribadito: “La necessità di potenziare le relazioni tra Ferrara Ravenna ed il resto della regione sono tantissime e questa scelta di una Camera di Commercio Ferrara Ravenna va in questa direzione. I punti di unione sono numerosissimi e di grande forza ed altrettante sono le battaglie condotte fianco a fianco. In primo luogo intervenire sul tema delle infrastrutture viarie come ad esempio la Statale 16 cerniera e ponte tra le due province “.
Paolo Govoni presidente della Camera di Commercio di Ferrara che interveniva anche a nome del presidente Gigante di Ravenna ha voluto sottolineare:”Come la Camera di Commercio – con evidente riferimento alla nuova realtà camerale Ferrara Ravenna – è infatti l’istituzione che rappresenta l’economia, l’economia reale, quella fatta di persone di investimenti veri, occupazione e sviluppo. Il patrimonio di conoscenza, di “sistema a rete” e di sinergie, in particolare con le associazioni di categoria, acquisito in tutti questi anni pone la nuova Camera di commercio nella condizione di essere interlocutrice privilegiata per tutte quelle imprese alla ricerca di “quote di opportunità”, di un ventaglio di opzioni da utilizzare nel momento opportuno”. Quindi in questo senso le parole dell’assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee allo Sviluppo ed alla Formazione Patrizio Bianchi sono state decisive nel mettere il sigillo a questa nuova realtà tenuta a battesimo proprio ad Argenta: “Un territorio delicatissimo che deve ritrovare una sua continuità funzionale. La nuova Camera di Commercio Ferrara Ravenna che è un istituzione funzionale può essere un’occasione positiva per ripensare con nuove opportunità il ruolo delle Province e dei Comuni. Insomma la nuova Camera non deve essere semplicemente la sommatoria delle realtà precedenti ma essere un’aggregazione nella quale si osserva la realtà territoriale con occhi nuovi” ha concluso. In apertura l’assessore Bianchi aveva salutato con soddisfazione la nomina di Gianfranco Vitali (presidente Ascom Comacchio) a coordinatore della Destinazione Turistica Romagna.
Un ruolo fondamentale anzi essenziale esercitato dalle associazioni di categoria che il moderatore della tavola Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara ha voluto sintetizzare in alcuni obiettivi: “Lavoriamo in definitiva per la Crescita con investimenti locali, dell’occupazione, del capitale umano, nella ricerca della semplificazione, nella valorizzazione dell’industria culturale turistica, in una parola nell’incremento della qualità della vita delle persone, delle imprese, dell’inclusione sociale”.
Poi la tavola rotonda tecnica con gli interventi di Claudio Mesini componente della Giunta provinciale di Confagricoltura: “Ci attende un’agricoltura più moderna che sarà anche più appetibile alle nuove generazioni e che necessiterà di un approccio culturale diverso. Dovremo sostenere gli sforzi delle imprese sui temi della sostenibilità, della produzione e della ricerca e tutti dovranno fare la loro parte” mentre Marco Leoni amministratore delegato di Iscom Group che ha rimarcato come in questa nuova realtà camerale siano centrali: “L’ efficacia e la validità della formazione sempre più mirata e concreta a servizio delle richieste degli imprenditori tenendo conto che è in atto un rivoluzione epocale quella del digitale”. D’altra parte il nuovo bacino di quasi 90mila imprese complessive con un valore aggiunto economico prodotto nell’ambito della nuova realtà Ferrara Ravenna (considerata nel suo assieme) che tocca per l’agricoltura e pesca il 22%, per il commercio il 21, 7 e nell’ambito di altri servizi il 48% e rende indispensabile agire con sempre maggiore efficacia prediligendo l’eccellenza; basti ricordare che le imprese per attività economiche della Camera di Ferrara Ravenna (al 30 giugno 2016) sono per l’agricoltura il 22,4% per le attività manifatturiere il 7,8% mentre per il commercio il 22% Con particolare attenzione è stato seguito poi l’intervento di Mauro Giannattasio commissario ad acta della nuova realtà camerale Ferrara e Ravenna: “Accanto alle aziende – ha considerato – cambiano, devono farlo, anche le istituzioni, chiamate a ridefinire il proprio ruolo, ad ammodernarsi, a porre in campo strumenti contro la corruzione e ad aumentare trasparenza, dialogo, capacità di ascolto. E cambiano anche le Camere di commercio per mezzo di una legge di riforma che affida loro funzioni innovative mettendole sulle frontiere dell’economia: digitale, start-up, scuola e università in collegamento con il mondo delle imprese, qualità e ricerca dell’eccellenza, cultura e sostenibilità sono i “luoghi” dove si costruisce il futuro delle nostre imprese. L’economia italiana migliora, questo è un fatto positivo. Ma se vogliamo crescere in competitività dobbiamo correre più degli altri, non più di ieri”.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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