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Da: Tecnostudi srl .

70 ettari per un investimento di circa 10 Mio €, situato in Emilia Romagna, ed è gestito interamente da Areté, società di ricerca e consulenza economica specializzata nell’agro-food.

Bologna, 16 gennaio 2020. Con un’estensione di 170 ettari sarà, ad oggi, il più grande noceto moderno in corpo unico italiano, con la prospettiva di diventare un player di riferimento nella produzione di noci italiane. Ospiterà le più avanzate tecniche di coltivazione per garantire rese e qualità del prodotto.

“Areté (www.areteonline.net/) lavorava da tempo al progetto – racconta Enrica Gentile, amministratore delegato della società – e lo ha presentato ad inizio 2019 al fondo d’investimento Idea Agro, facente capo a DeA Capital Alternative Funds; il quale lo ha approvato e ha affidato ad Areté la sua realizzazione”.

Areté e Idea Agro

Areté, ha nel suo DNA l’assistenza alle aziende del settore agro-food nella progettazione e realizzazione dei propri percorsi di crescita in Italia e all’estero. Ha infatti, seguito il fondo Idea Agro nell’individuazione e valutazione di una opportunità di investimento nel settore nocicolo Italiano. L’investimento è stato effettuato attraverso una società di scopo Agro Noce S.r.l., appositamente costituita e 100% Idea Agro che ha acquistato nell’agosto scorso 170 ettari in corpo unico a Ferrara. L’impianto del noceto è già iniziato e sarà completato con l’ultimo lotto nel 2020. L’investimento complessivo è di circa 10 mio €.

Agro Noce è gestita da Areté, capo del team il suo Presidente Mauro Bruni che ha il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di Agro Noce.

Lo scenario favorevole

Areté ha intercettato un trend e lo ha tradotto in un’opportunità di business. Infatti, il più grande noceto d’Italia è stato progettato in base ad una serie di elementi favorevoli come:

· Il trend positivo per il settore della frutta in guscio, guidato principalmente dall’incremento dei consumi di prodotti salutistici. Il mercato delle noci è già raddoppiato a livello mondiale negli ultimi 10 anni (Fonte International Nut and Dried Fruit Council).

· L’Italia è uno dei primi importatori a livello mondiale (fonte UN Comtrade).

· Vantaggio di pricing, rispetto ai competitor stranieri, dovuto all’origine nazionale, alla qualità del prodotto e alla presenza sul mercato in periodi in cui la noce estera non è ancora disponibile o è disponibile in qualità inferiore (anno di raccolta precedente).

· La struttura del costo per la coltivazione di noci in Italia può essere paragonata a quelle dei principali produttori mondiali (es. USA e Francia).

Le competenze di Areté

“La nostra ventennale esperienza – sostiene Mauro Bruni, – ci permette di avere un network di relazioni con i primari player del settore. Assistiamo il cliente nella definizione delle sue strategie d’investimento, elaboriamo il progetto operativo e lo coadiuviamo nella sua implementazione anche svolgendo in prima persona la gestione operativa nelle fasi di start-up. Le competenze da sole non vanno da nessuna parte! – Continua Bruni – è per questo che le supportiamo con l’applicazione di metodologie scientifiche di elaborazione e analisi dei dati, che garantiscono l’attendibilità e l’affidabilità del nostro lavoro”.

*Foto: Operazioni di livellatura dei terreni: il cantiere di lavoro nella foto è composto da 5 trattrici dotate di livelle laser di precisione. Una corretta sistemazione del suolo permette di avere un piano di campagna perfettamente livellato, che si rivela essere una prerogativa sia per la regimazione delle acque che per le operazioni di impianto e gestione agronomica del noceto. Il terreno si trova a Santa Bianca, frazione di Bondeno (FE).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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