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Da: Regione Emilia Romagna

Welfare. Quasi 630 interventi di ristrutturazione in alloggi di edilizia popolare: ascensori, montascale e via le barriere architettoniche. La Regione porta l’investimento a 11 milioni di euro per dare risposta al boom di richieste. La vicepresidente Gualmini: “Impegno importante per l’autonomia soprattutto di anziani e persone con disabilità”

Approvata dalla Giunta regionale la graduatoria del bando per rendere maggiormente fruibili gli appartamenti popolari. Ai 2 milioni di stanziamento iniziale, ne sono stati aggiunti altri 9. Opere in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini: i numeri

Bologna – Dall’installazione di ascensori e montascale a lavori interni come l’allargamento di porte e corridoi, fino alla rimozione di gradini e altre barriere. In totale, 628 interventi in alloggi di Edilizia residenziale pubblica, realizzati quest’anno in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini, grazie a un investimento da 11 milioni di euro della Regione Emilia-Romagna per dare una risposta al bisogno di autonomia e vita sociale di chi si muove con difficoltà, soprattutto anziani e persone con disabilità. Delle risorse complessive, 2 milioni sono già stati utilizzati per finanziare il bando uscito lo scorso febbraio; poiché le domande erano molto più numerose rispetto alle risorse previste, per soddisfare il maggior numero possibile di richieste e far scorrere la graduatoria la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini in luglio ha deciso di stanziare altri 9 milioni di euro, che hanno consentito di riaprire il bando.
Con l’aggiornamento della graduatoria approvato in questi giorni dall’esecutivo regionale, salgono così a 628 gli interventi finanziati: 115 riguardano l’installazione di ascensori o montascale, 513 i lavori all’interno degli appartamenti, come l’allargamento di porte e corridoi per una migliore accessibilità; la sostituzione di apparecchi sanitari e la migliore funzionalità dei bagni; l’installazione di citofoni e videocitofoni; la rimozione di gradini e altre barriere.
“Gli ostacoli che impediscono alle persone anziane o disabili di svolgere la propria vita in autonomia rappresentano un problema oggettivo- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini- che richiede interventi concreti. Penso agli anziani, che in Emilia-Romagna rappresentano un quarto della popolazione, e alle persone disabili costrette a vivere in edifici privi di ascensori e appartamenti poco adatti alle loro condizioni fisiche. Come Regione- spiega la vicepresidente – da anni, anche supplendo alla mancanza di aiuti statali, investiamo per abbattere le barriere architettoniche nelle abitazioni private e da quest’anno interveniamo anche su quelle popolari, con uno stanziamento di risorse veramente ingente del quale andiamo orgogliosi”.
Gli interventi finanziati nelle province
In Emilia-Romagna gli edifici popolari hanno un’età media di 45 anni e per questo non sempre sono adatti alle esigenzedianziani e persone con disabilità o difficoltà motorie, per le quali la mancanza appunto diascensori e montascale, o la presenza di pavimenti sconnessi, servizi igienici angusti,spazi troppo stretti per consentire il passaggio di una carrozzina possono trasformarsi in veri e propri ostacoli, o in un rischio di isolamento sociale.
A livello territoriale, gli interventi ammessi al finanziamento a seguito della riapertura del bando sono così suddivisi: Bologna 186 interventi finanziati per2,4 milioni di euro; Forlì-Cesena 83interventi(576.242 euro); Reggio Emilia 64 interventi(551.162 euro); Parma 49(809.827 euro); Ravenna 40 interventi(606.071 euro); Modena 35 interventi(796.806 euro); Ferrara 35 interventi(874.827 euro); Piacenza 8 interventi(413.616 euro); Rimini 10 interventi(269.473 euro)./Ti.Ga.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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