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Da ufficio stampa ARCIGAY FERRARA

Il 24 marzo è la Giornata Mondiale contro la Tubercolosi, malattia che ha colpito nel 2016 oltre 10 milioni di persone. Allarmante è anche il fatto che questa malattia sia riapparsa anche nei Paesi industrializzati. Di tubercolosi si può guarire, con diagnosi precoci e terapie mirate, grazie alle quali la mortalità è diminuita del 45% dal 1990 ad oggi. Restano alti gli obiettivi da perseguire: in primo luogo i 3 milioni di “dimenticati”.  Pensiamo inoltre che la tubercolosi è tra le prime 3 cause di morte tra le donne tra i 15 e i 44 anni, nel pieno della loro vita insomma. La Giornata Mondiale è l’occasione per tutti noi, profani e non, per non dimenticare.
Da otto anni, Mario Ravaglione, direttore del programma Who Global TB organizzato dall’OMS, in collaborazione con Stazione di Topolò/Postaja, organizza un evento musicale a livello mondiale di sensibilizzazione, dal titolo ToBeContinued. Si tratta di un “concerto” dall’aspetto assai originale, della durata di 24 ore (dalle 00.00 del 24 marzo fino alle 24.00 del medesimo giorno), durante le quali diversi musicisti sparsi in vari punti del pianeta si collegheranno a questo sito internet, per trasmettere dal vivo la loro musica. Il tutto in un flusso continuo, senza alcuna interruzione, a staffetta. Ogni musicista avrà a disposizione 30 minuti. Data non casuale quella del 24 marzo, da anni Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi. In rappresentanza di Arcigay Ferrara, è stata chiamata a partecipare come unica musicista italiana l’artista transgender Eva De Adamo (Eva Croce). Il concerto si svolgerà a partire dalle ore 18.00 nella sede di Arcigay Ferrara in Via Ripagrande 12. Nella mattinata, e fino alle 19.00, la sede di Ripagrande 12 sarà anche uno dei numerosi punti di ascolto sparsi nel mondo. Eva Croce sottolinea “L’importanza della nostra associazione a partecipare a questo evento, dimostrando quanto le minoranze sessuali, troppo spesso ancora fortemente discriminate, siano una parte fondamentale e attiva in tutti i campi per il miglioramento globale della società”.
Eva De Adamo sperimenta con il suono elettronico da 35 anni, partendo dai sintetizzatori analogici per arrivare ad adottare in modo definitivo l’uso dei campionatori. Fondatrice nel 2004 della NetLabel http://ozkyesound.altervista.org/ con la quale promuove musicisti di provenienza internazionale. Nel 2016 il coming out per affermare la sua identità di donna transgender. Dal 2017 decide di dedicare gran parte della sua vita come attivista per i diritti delle minoranze sessuali. Coofondatrice del gruppo TransFer, presidio di persone T* nella sua città natale ,Ferrara, all’interno di Arcigay Ferrara. Fermamente convinta che tutti i maggiori mali e pregiudizi dell’umano siano frutto dell’ignoranza, utilizza l’arte come mezzo culturale per le sue battaglie di attivista. Il live del 24 marzo si intitola: Kleśa che rappresentano le afflizioni che sono di ostacolo alla realizzazione umana, prima della quale l’ignoranza. L’ignoranza è senza ombra di dubbio il maggiore ostacolo del progresso umano, ed è la fonte principale dell’odio e delle violenze così diffuse.
Maggiore informazioni:
www.facebook.com/ToBe-Continued-Stop-TB-Day-music-marathon-278761355619716/
http://www.stazioneditopolo.it/24h-2017/index.html
partecipandi all’edizione 2018:
http://www.stazioneditopolo.it/24h-2018/indexComingSoon.html

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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