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Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, a seguito dell’aumento dei contagi del coronavirus in tutta Italia, preoccupa la variante Omicron – 84 casi – e il dato è in “forte crescita”.
Ieri durante il vertice urgente del G7 – 18 dicembre 2021- l’OMS ha avvertito: “Omicron si sta diffondendo rapidamente nei Paesi con alti livelli di immunità della popolazione, ma non è chiaro se ciò sia dovuto alla capacità del virus di eludere l’immunità, alla sua intrinseca maggiore trasmissibilità o a una combinazione di entrambi” – e ancora – “Omicron in 89 Paesi: i casi raddoppiano in 1,5-3 giorni nelle aree a trasmissione comunitaria, ed è possibile che molti sistemi sanitari vengano rapidamente sopraffatti”. Preoccupa, inoltre, l’incidenza dei casi COVID nei bambini nelle fasce d’età 0-9 anni e 10-19 anni. Mentre la maggior parte delle città, dell’Emilia-Romagna (Bologna compresa), hanno annullato gli eventi di fine anno nelle piazze non ci si spiega come mai, a Ferrara, l’amministrazione mantenga ferma la programmazione degli eventi di Capodanno. Non solo: il Sindaco Alan Fabbri, attraverso sponsor quali Massimiliano Rosolino e la di lui moglie Natalia Titova, punta sul turismo di una città vestita di luci e feste che certamente, dati gli annullamenti delle altre città della regione (compreso il capoluogo felsineo), porterà in piazza innumerevoli persone difficilmente gestibili e che sovraccaricheranno sia il sistema dell’emergenza-urgenza territoriale che il sistema di pubblica sicurezza. La massima autorità sanitaria locale, ovvero il sindaco, sembrerebbe non essere minimamente preoccupato delle possibili conseguenze di scelte che ricadrebbero sulla città con effetti potenzialmente disastrosi.
Per quanto possano essere contingentati gli ingressi e i controlli, l’esperienza ci insegna (dopo ciò che è accaduto all’Ente Fiera durante i mega eventi sia dell’Oktoberfest che di Monsterland) che nonostante tutti i buoni propositi prevale l’inefficacia quantomeno parziale dei controlli: infatti abbiamo le immagini, le testimonianze e i filmati che ci restituiscono, in diversi momenti, situazioni totalmente fuori controllo.
Ora con il prossimo evento – il GALACTICA – a cui parteciperanno persone da tutta Italia, la domanda più ovvia che viene da porsi è: “Chi sarà responsabile, qualora, grazie a questo evento vi sarà un’impennata anomala dei contagi?”.
L’Ospedale di Cona si sta riempiendo di pazienti COVID-19 positivi: quindi molti interventi e visite mediche sono saltate, dobbiamo e vogliamo peggiorare ulteriormente la situazione dopo tutto ciò che il Governo ha introdotto per contrastare la diffusione del Coronavirus?
Vorrei che fosse data una rassicurazione del Comitato Provinciale di Sicurezza e dall’AUSL di Ferrara al fine di comprendere se è garantita, ai massimi livelli, la sicurezza dei cittadini oltremodo alla luce delle  ultime notizie nazionali, sempre più allarmanti, che indurrebbero una maggior cautela.
Chi garantirà, che a seguito di tali eventi, non si verificherà un’impennata di contagi e che, per effetto domino, non giungeremo al collasso della sanità ferrarese saturando reparti di area non critica e di terapia intensiva?
Per tale motivo chiedo rassicurazione da parte del Signor Prefetto e dai vertici del’AUSL in merito alla  fattibilità in “totale sicurezza” degli eventi previsti per capodanno, in particolare di GALACTICA che si terrà all’Ente Fiera.

Cordialmente
Anna Ferraresi
Consigliera Comunale Gruppo Misto

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Riceviamo e pubblichiamo


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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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