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Da ufficio stampa

Presentate le buone pratiche e le strategie più efficaci per contrastare gli sprechi. Gazzolo: “Per prima in Italia la nostra Regione apre una nuova frontiera: le materie prime sono limitate e il loro uso va ridotto al minimo”. Corsini:” Nella terra della Food Valley, la lotta allo spreco al centro delle politiche regionali”

Bologna – Noccioli di pesca ed albicocca da riutilizzare nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica o trasformati in energia per gli impianti di combustione e biogas. Sale usato nella preparazione delle carni reimpiegato come antigelo sulle strade.

L’Emilia-Romagna si conferma in prima linea nella lotta allo spreco e mette in campo strategie innovative per trasformare in realtà quell’idea di economia circolare in cui nulla si butta e tutto diventa risorsa. Con grandi vantaggi per l’ambiente, la salute e l’economia.

A questo punta la recente attivazione da parte della Regione dell’Elenco dei sottoprodotti: i primi tre individuati sono dunque i noccioli di albicocca e pesca oltre al sale per la salatura delle carni che potranno essere trasformati e dar vita a nuovi beni invece di essere destinati allo smaltimento.

“Dopo aver anticipato la legge nazionale con agevolazioni tariffarie per le imprese che attuano specifiche azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti, nelle scorse settimane abbiamo aperto una nuova frontiera-afferma l’assessore all’ambiente, Paola Gazzolo. Per prima in Italia, la nostra Regione ha istituito un Elenco dei sottoprodotti, ossia degli scarti dei processi produttivi che, anziché essere considerati rifiuti, possono diventare risorsa preziosa per nuove filiere di produzione. E ’indispensabile una nuova visione nella gestione dei rifiuti: le materie prime sono limitate e il loro uso va ridotto al minimo”- aggiunge Gazzolo. Quello compiuto è il primo passo: ora la nostra attenzione si sta già dirigendo verso altri ambiti fortemente legati al tessuto economico della nostra terra, dall’industria cartiera a quella agroalimentare”.

Se ne è parlato oggi a Bologna allo Sprecozero Day, l’iniziativa per presentare le esperienze più innovative messe in campo su scala regionale e nazionale per la riduzione degli sprechi sostenuta dalla Regione e organizzata dall’associazione nazionale Sprecozero.net fondata in Emilia-Romagna da Stefano Mazzetti e Andrea Segrè.

Un ambito questo che assume un significato particolarmente rilevante “nella terra della Food Valley, delle eccellenze enogastronomiche, dei grandi produttori esempio di saperi e tradizioni che si tramandano negli anni, degli chef stellati – ha ricordato l’assessore al turismo e commercio, Andrea Corsini durante il convegno. L’Emilia-Romagna ha però da sempre una particolare attenzione al recupero e al riuso contro lo spreco alimentare-ha aggiunto- sostenendo, ad esempio, il Last Minute Market, un progetto che sta ottenendo risultati importanti grazie al protagonismo dei vari attori”.

Nato una ventina di anni fa, il Last Minute Market, è un sistema di recupero di beni invenduti a favore degli enti assistenziali e ha come obiettivo lo spreco zero. Tutti i servizi sono pensati per prevenire e ridurre predite e sprechi di alimenti, farmaci, libri, oggetti.
Tra i progetti promossi dalla Regione, è stato citato il “Carrello Verde” che punta alla qualificazione ambientale dei punti vendita della distribuzione organizzata. L’obiettivo è diffondere pratiche virtuose, dal risparmio energetico alla riduzione degli imballaggi e degli sprechi alimentari; prevenire la produzione dei rifiuti; progettare in modo sostenibile gli spazi ed educare al consumo consapevole.

Cos’è l’Elenco dei sottoprodotti
Con la legge sull’economia circolare (legge regionale 15/2016) a luglio 2016 è stato istituito il Coordinamento permanente sottoprodotti: un organismo composto da tecnici regionali e di Arpae, rappresentanti del Tavolo Regionale dell’Imprenditoria, di Confindustria Emilia-Romagna e di Coldiretti Emilia Romagna, con il compito di definire buone pratiche tecniche e gestionali per individuare sottoprodotti nell’ambito dei diversi cicli produttivi.
Il lavoro svolto ha permesso l’attivazione a dicembre 2016 dell’Elenco per attestare il riconoscimento dell’osservanza delle buone pratiche nell’individuare i sottoprodotti.
All’Elenco si possono iscrivere le imprese il cui processo di produzione, le sostanze o gli oggetti che ne derivano hanno i requisiti previsti appunto per i sottoprodotti.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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